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Autore: Monkey D Akiko    26/10/2019    0 recensioni
“Ahh quanto era bello il mio Yamatuccio!”
Miyu stringeva tra le mani le foto del suo fidanzato e ogni tanto le strofinava teneramente contro la guancia.
"Sei fortunata Miyu, io darei qualsiasi cosa per vedere le foto di Otohata da piccolo”
“Scusa Aya, perché non chiedi semplicemente a Otohata di mostrartele?”
“M-ma cosa dici? Non ne avrei mai il coraggio!”
Ran balzò in piedi e puntò il dito verso Aya.
“L'unica soluzione per vedere Otohata da piccolo è tornare indietro nel tempo!”

Riuscirà Aya a vedere il piccolo Otohata o sarà qualcun'altra la fortunata a fare un tuffo nel passato?
Iniziativa: Questa storia partecipa a “Time Travel Time” a cura di Fanwriter.it!
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aya Hoshino, Miyu Yamazaki, Ran Kotobuki, Yamato Kotobuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3
"Gals!" è un'opera che nel corso degli anni mi capita spesso di rivedere, così mi sono detta "Perchè non scriverci qualcosa?" Scritta per puro divertimento, spero possa divertire anche voi! Ci sono parole del dizionario delle gals che spero possiate capire, altrimenti andate a cercare "Gals!" su wikipedia e troverete la spiegazione XD
A presto!
Monkey D Akiko <3



★ Iniziativa: Questa storia partecipa a “Time Travel Time” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 1144
★ Prompt/Traccia: 5. A torna indietro nel tempo e si innamora di B, che ora ha la sua stessa età.
 

“Ahh quanto era bello il mio Yamatuccio!” 
Miyu stringeva tra le mani le foto del suo fidanzato e ogni tanto le strofinava teneramente contro la guancia.
“Detta così sembra che ora non sia più tanto bello” rispose svogliatamente Ran.
Se ne stava sdraiata sul tappeto della sua stanza, sorreggendosi la testa con una mano, mentre osservava annoiata le moine dell'amica. Si era pentita
fin dal primo momento di averle mostrato le foto di quando lei e i suoi fratelli erano piccoli.
“Non è vero! Il mio Yamatuccio è sempre bellissimo!” protestò gonfiando le guance.
Ran si limitò a sbadigliare.
“Su calma, non è il caso di agitarsi per così poco - ridacchiò Aya - sei fortunata Miyu, io darei qualsiasi cosa per vedere le foto di Otohata da piccolo”
Il suo volto, che teneva tra le mani, divenne tutto rosso e gli occhi le brillavano.
“Ohhhh quanto siete noiose! Foto di qua, foto di là, mi fate infurabbiare! Io voglio andare a fare shopping a Shibuya!” si lamentò sbattendo braccia e gambe a terra come una bambina capricciosa.
“È inutile che fai così, tanto anche se andassimo in centro non potresti comprare niente”
“Ran è di nuovo senza soldi”
Risposero sconsolate le due ragazze alzando le spalle e scuotendo la testa.
“Non è colpa mia se ci sono troppe cose belle e la mia paghetta è misera!” continuò a dimenarsi mentre le altre sospirarono in sincronia.
“Scusa Aya, perché non chiedi semplicemente a Otohata di mostrartele?” riprese il discorso Miyu.
“M-ma cosa dici? Non ne avrei mai il coraggio!” 
Aya iniziò a scuotere freneticamente il capo a destra e a sinistra tenendo le mani strette a pugno davanti al petto.
“Ci risiamo, è in Otohata-mode di nuovo …” commentò Ran che si era appena calmata.
“Forse possiamo chiedere aiuto a numero due” suggerì la bionda, che cercava di aiutare l’amica.
“Non credo mi possa aiutare in questo …”
Ran balzò in piedi e puntò il dito verso Aya.
“L'unica soluzione per vedere Otohata da piccolo è tornare indietro nel tempo!” dichiarò solenne.
Seguì un momento di silenzio.
“Scherzavo! Ahahahah! Questa cosa ha zero senso anche per me!” detto questo si buttò a sedere a gambe incrociate su un cuscino continuando a ridere.
“Ran sei sempre la solita!”
Le due ragazze si scambiarono altre parole ma la mora non le sentì. Aveva lo sguardo fisso davanti a sé e la mente altrove.
“Tornare indietro … nel tempo …” mormorò.
 
 
***
 
 
Il giorno successivo Aya non si fece vedere a scuola e non contattò né Ran né Miyu. Le due ragazze erano preoccupate, non era da Hoscino sparire così all’improvviso e saltare un giorno di scuola.
“Ran, cosa ne pensi?”
“È meglio controllare Shibuya, forse è lì nei paraggi. Nel dubbio chiederò a Mami-rin di cercarla per Bukuro”
La gal suprema sorvegliava l’intero istituto dal tetto, su cui lei e Miyu si trovavano per la pausa pranzo, per assicurarsi che non stesse accadendo niente di sospetto. La sua espressione seria rispecchiava il retaggio della sua famiglia di poliziotti.
“Chiediamo anche a Tastukichi di guardare se si trova a Machida”
“Perché mai dovrebbe aver lasciato Tokyo?” domandò con una smorfia stupida dipinta in volto.
Addio retaggio.
“Machida è ancora nella prefettura di Tokyo …” si limitò a proferire la bionda con sguardo di compatimento.
“Giuuusto! Me lo dimentico sempre …” disse grattandosi il capo.
In quel momento ad entrambe arrivò un messaggio sul cellulare.
“È Aya! Vuole che la raggiungiamo nel laboratorio di scienze”
“Che cosa?! È stata tutto il tempo a scuola?!” gridò stringendo convulsamente il telefono.
Entrambe si incamminarono verso il luogo dell’appuntamento, chi sollevata e chi digrignando i denti.
“Sarà meglio che tu ci dia una spiegazione!” esclamò Ran spalancando la porta del laboratorio appena raggiunto.
Le due rimasero a bocca aperta. La stanza era tutta sottosopra e davanti a loro c’era un enorme macchinario con luci lampeggianti che emetteva sbuffi di fumo come una locomotiva giocattolo. Sulla destra c’erano un computer e delle leve mentre sulla sinistra vi era una rientranza grande come i camerini dei negozi.
“Eccovi qui ragazze!” le salutò Aya comparendo da dietro il colosso di metallo. Indossava un camice bianco aperto, con sotto la divisa scolastica, aveva i capelli intrecciati in una treccia spettinata e portava un paio di grandi occhiali dalla montatura rotonda.
“A-aya, che … cos’è q-questo?”
“Questa, mia cara Miyu, non è altro che … UNA MACCHINA DEL TEMPO!” esclamò mostrandola con il palmo di una mano rivolto al cielo.
“MACCHINA DEL TEMPO???!!” gridarono in coro.
“Non cianciasparare!” la rimproverò Ran.
“Non sto mentendo! Quando ieri hai parlato di viaggi nel tempo ho avuto l’illuminazione. Avevi ragione, l’unico modo per vedere il mio piccolo Otohata-kun è tornare indietro nel tempo! –affermò decisa stringendo i pugni al petto – Ah! Ho detto il mio piccolo Otohata-kun! Che vergogna” esclamò coprendosi il volto ormai rosso.
Era tornata in Otohata-mode.
“M-ma Aya, Ran stava scherzando. Come ti è venuto in mente di tentare un’impresa del genere?”
“Che importa Miyu? Ci è riuscita! Questa macchina del tempo è supersopra!”
Ran scoppiò a ridere e diede delle vigorose pacche sulla spalla ad Aya che per poco non cadde.
“Ma toglimi una curiosità: perché questo look?” aggiunse dandosi un po’ di contegno.
La mora si sistemò gli occhiali e poi disse, facendo l’occhiolino: “Sono pur sempre una gal, se devo fare qualcosa lo faccio con lo stile giusto”
“Il look da laboratorio ti dona proprio Aya, ma sono ancora sottoshock per la tua invenzione. Non so se funziona però anche se così non fosse è incredibile che tu sia riuscita a costruire una cosa del genere in poco più di una notte”
“Scopriamolo subito se funziona! Forza ragazze, si parte per un viaggio nel tempo!”
La regina di Shibuya si fiondò verso il macchinario luccicante e ci si arrampicò sopra.
“Ran, ferma! Non è così che funziona!”
Le altre due le corsero dietro ma non riuscirono a fermarla. Ran, arrampicandosi, azionò per sbaglio una leva. La macchina del tempo iniziò ad emettere più fumo e a vibrare, facendo tremare così tutta la stanza. Il rumore era assordante.
“Ran che hai combinato?!” chiese la bionda.
“Non lo so ma fatela smettere o darò di stomaco!”
Le tre ragazze cercarono di tenersi saldamente a qualcosa ma Miyu cadde dentro alla macchina del tempo.
“Ahh!”
“Miyu!”
Il fumo aumentò e si sprigionò una luce abbigliante. Pochi minuti dopo la situazione era quasi tornata alla normalità: il macchinario si era stabilizzato e il fumo si stava dileguando.
“Coff-coff! Tutto bene ragazze?” domandò preoccupata Ran tra un colpo di tosse e l’altro.
“Sì, per fortuna è tutto finito” rispose Aya massaggiandosi la testa.
“Miyu? – silenzio – Miyu!”
Non appena il fumo si dileguò le due ragazze si resero conto che la loro amica era scomparsa.
“Dov’è finita Miyu?!”
Aya si diresse al computer.
“Temo sia tornata indietro nel tempo ...”
 
 
   
 
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