Libri > Good Omens
Segui la storia  |       
Autore: MusicAddicted    30/10/2019    34 recensioni
Il titolo dice già tutto… ma per davvero!
dal capitolo I:
“Io sono il Dottore! Piacere di conoscerti!” gli sorride cordiale, tendendogli la mano.
“Io sono Crowley … e non è affatto un piacere!” sibila l’altro, evitando di stringergliela.
- Oh, e così è questo il famoso Crowley che continuava a menzionare il bellissimo angelo! - capisce il Dottore, levandosi gli occhiali per rendere l’occhiataccia che gli getta più incisiva.
Istantaneamente, non trova più quel demone così simpatico.
“Oh, vi prego, andiamo! Smettetela di far finta che entrambi non ve ne siate accorti!” sbotta Aziraphale, quasi urlando.
Se non altro ottiene la loro attenzione, perché entrambi si voltano verso di lui.
“Voglio dire, voi due siete uno la copia precisa dell’altro! E ora che ci ho prestato maggior attenzione, avete pure la stessa voce, solo con accento e tonalità leggermente diversi!” osserva Aziraphale.
Insieme, con una sincronia pressoché perfetta, Crowley e il Dottore si guardano in cagnesco, e poi si voltano, uno con la schiena contro a quella dell’altro, incrociando le braccia all’altezza del petto e soffiandosi una ciocca dai loro capelli.
“Questo non è affatto vero!” sentenziano entrambi nello stesso preciso istante.
Un effetto Dolby Surround impeccabile.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Sorpresa
Note: Cross-over, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rieccomi ^^
io non ho davvero parole per ringraziarvi, siete adorabili <3<3<3<3

perdonatemi ma non ho riletto ^^’ poi giuro che correggo ogni possibile strafalcione ^^’

cover-ptb2


Capitolo I: The Seven Lookalikes theory

 

A Crowley c'è voluto quasi mezzo pomeriggio per ottenere quel che voleva.

Voleva solo un’azione. Una cattiva. Per tenersi in allenamento.

È una cosa di cui ogni tanto un demone ha bisogno.

Per questo motivo ha cercato di convincere un gruppo di teenagers annoiati a comportarsi male, a fare qualcosa di peccaminoso di irrispettoso.
Beh, se non altro il piano è stato quello.

C’era questo muro grigio, desolato e consumato vicino alla fermata del metro di Tottenham Court Road e Crowley ha pensato che quello potesse essere il punto perfetto per incitarli a un po’ di vandalismo, magari disegni sconci, parolacce, qualche blasfemia sarebbe stata la ciliegina sulla torta.

Di sicuro non si sarebbe aspettato un bellissimo murales che di immorale non ha nulla… al contrario, sembra diffondere un messaggio contro il razzismo.

Borbottando qualcosa di intelligibile, Crowley se n’è andato, piuttosto contrariato.

- Forse ho perso il mio tocco. - rimugina, ma lui sa come tirarsi su di morale.

Una visita al suo angelo può compiere il miracolo.

- Angelo. Miracolo. Suona un po’ come un gioco di parole. - osserva, già più allegro di prima, mentre si dirige verso un certo negozio di libri.

Beh, Crowley ha contemplato le varie situazioni in cui avrebbe potuto trovare Aziraphale indaffarato.

 

1- Litigare con un cliente determinato in modo distrubante a compare una delle sue prime edizioni off limits

2- Tenere quei noiosi uomini della Finanza in uniforme grigia e cappello coordinato il più lontano possibile dal suo negozio.

Il che si ricollega all’ipotesi numero 1. Può essere dura pensare che i suoi affari possano andare molto bene se nel corso di un anno contabile vende solo pochi libri, ma con qualche miracolo ben focalizzato nessuno ha sospettato mai nulla.

3- Ordinare qualcosa a domicilio. Qualcosa da mangiare.

Magari una fetta di torta o un gelato. Crowley se lo può figurare così facilmente il suo angelo che se lo gusta ed emette quei deliziosi versetti di apprezzamento - cosa che immediatamente dà al demone l'impressione che i suoi jeans si siano fatti improvvisamente più stretti.

Ecco perchè necessita di un’ipotesi più soft nei riguardi di Aziraphale.

4- Mentre legge un libro e si perde nel suo mondo. Magari seduto comodamente in una delle sue poltrone, con una coperta sulle gambe, mentre beve una cioccolata calda.

Stranamente, anche l’ipotesi numero 4 sta diventando qualcosa di troppo sexy da sopportare.

Ad ogni modo, quando finalmente giunge alla libreria, Crowley di sicuro non si sarebbe mai aspettato l’ipotesi numero 5.

Che, per la cronaca, non è un’ipotesi, è la realtà.
Aziraphale che bacia qualcuno.
O piuttosto, qualcuno sta baciando il suo angelo.

- Cosa? Perché? Come? Perché? Quando? Perché? Perché? PERCHÈ?- si domanda, esterrefatto e sconcertato.

Può riuscire a vedere quell’uomo misterioso solo da dietro.

Piuttosto alto. Magrettino. Ben vestito.

- E così è questo il tuo tipo ideale, angelo? Beh, mi posso vestire elegante anch’io, a dire il vero, l’ho fatto! - riflette, mentre afferra il volume più grande che riesce a trovare sopra uno dei tavoli rotondi.

Del resto, la coppia che si sta ancora baciando lo sta ignorando del tutto, quindi deve solo avvantaggiarsi di questo fatto.

 

“Crow… co-cosa?” balbetta incoerente Aziraphale

Per fortuna o meno, il Dottore giace con la sua faccia rivolta al pavimento - e una mano che ha evitato il duro impatto - quindi Crowley non lo può ancora pienamente vedere.

“Chi è questo maledetto idiota e perché diavolo fiammeggiante ti stava baciando, angelo?” gli fa l’interrogatorio lui. “E, aspetta un attimo… perché stai mostrando le tue ali?”

“Quella delle ali è una lunga storia, quanto al resto… non lo so, Crowley,” repica Aziraphale, ancora un bel po’ sotto shock. “Lui continuava a parlare, e a parlare, e a parlare… blaterava di cose stranissime e poi ha iniziato a dirmi cose un sacco carine … e poi mi ha detto che mi ama!”

“Beh, ti amo anch’io, angelo, e da molto più tempo di quello stupido damerino!”
“Tu… tu mi ... cosa?” balbetta Aziraphale, sconvolto.

Crowley probabilmente non ha ancora realizzato bene quello che ha appena ammesso.

- Oh, cazzo… Oh, al diavolo, non è più tempo di nascondersi!-

Consapevolezza. Finalmente.

“Ti amo, stupido angelo, ti amo da quando ho posato i miei occhi su di te!”
 

Troppo shock, troppa felicità in un solo giorno per un povero angelo confuso.

“Oh cielo, zero dichiarazioni di amore in più di seimila anni… e ora ne ho appena ricevute due in un giorno solo!” mormora, avvicinandosi di più al suo demone. “Oh, Crowley, ti amo anch’io…non hai idea di quanto  e da quanto tempo…” lo informa, accendendo un sorriso sul volto dell’altro.

“Ma…”
“Ma?” aggrotta le sopracciglia Crowley.
“Non lo so, sembra quasi che lo hai fatto per ripicca … o per sfida, perché lui lo ha fatto prima di te!” borbotta Aziraphale, indicandogli l’individuo svenuto.

“Davvero la pensi così?” lo affronta Crowley, sentendosi offeso. “Oh, beh, sarei arrivato al punto… col tempo.” si giustifica.
Seimila anni?” gli fa notare Aziraphale.
“Oh beh, non mi sembra certo che prima d’oggi io abbia ricevuto una qualche dichiarazione d’amore da te!” gli rinfaccia il demone dai capelli rossi.
“Ma l’hai ricevuta ora! E senza che nessun mio sosia bazzicasse qui!” si gioca la carta vincente l’angelo.
“Un sos… che cosa?!” gli domanda Crowley, in confusione profonda.

Aziraphale gli fa l’occhiolino.

“Caro, prima di prendertela tanto con me, perché non gli dai un’occhiata più attenta?” lo sprona.

In modo un po’ brusco, Crowley afferra l’uomo a terra per la schiena e lo rigira. Si toglie anche gli occhiali scuri, per osservarlo meglio.

 

“Crowley, questo ragazzo ti assomiglia in modo sconvolgente… quasi come se tu avessi un gemello, però uno buono e anche un filino più giovane.” gli fa notare l’angelo.
“Hey!” sibila il suo disappunto l’altro.

“Oh, andiamo, hai capito che volevo dire. E comunque, se avessi scoperto che tu ed io ci amiamo reciprocamente anche solo un giorno prima, le cose sarebbero state immensamente più facili; ma adesso… c’è anche lui… e io non posso certo fare finta che lui non sia qui. E poi ho sentito qualcosa quando mi ha baciato…” trova il coraggio di ammettere il biondo.

“Oh, beh, guarda che posso baciarti anch’io. Vieni qui, angelo!” lo tira vicino a sé Crowley, schiantando la sua bocca contro quella dell’angelo, per un bacio davvero molto esigente.

Aziraphale lo bacia in risposta, quasi con la stessa urgenza, l’urgenza di chi quel momento lo ha aspettato troppo a lungo.
Crowley sta andando veloce, più veloce di quanto sia mai andato e Aziraphale non potrebbe chiedere niente di meglio.
Le loro lingue battagliano con fierezza, le loro mani sembrano aver necessità di più pelle da toccare.

I loro gemiti riempiono la stanza, mescolati ai tipici versi di chi si sta risvegliando, in procinto di riprendersi del tutto.

Crowley e Aziraphale ricordano a se stessi che non sono da soli e si separano l’uno dall’altro, con espressioni davvero soddisfatte, entrambi un po’ storditi, prima che il Dottore riapra gli occhi.

Con un agile colpo di reni si rialza, ridacchiando con un sorrisone quasi maniacale.

“Che colpo! Non venivo messo KO così da un saaaaaaaacco di tempo!” esulta. “È sempre così stimolante trovare un valido avversario, come lo erano i Cybermen, o gli host Paradisiaci o i Sontaran, oh beh, pure gli Ood quando hanno la giornata storta!” sproloquia, mentre gironzola per la stanza, come se nulla fosse successo.

E quello non è stato affatto un colpo gentile!

“Capisci cosa intendevo dire? Tutto questo linguaggio privo di senso che continua a usare, dopo un po’ ti intorta.” bisbiglia l’angelo al demone, ma lo sente anche qualcun altro.

“Hey! Non è affatto privo di senso!” si volta verso il suo pubblico ridotto ed è in quel momento che finalmente nota la strana figura, tutta vestita di nero.

Quasi gli corre incontro, facendo quasi sentire Crowley a disagio e poi lui si ricorda che non indossa nemmeno più i suoi occhiali.

“Ooooh, ma guarda questi adorabili occhi serpentini!” sfodera un sorriso estatico, tirando fuori da una tasca i suoi occhiali da vista e indossandoli.

Si sporge ancor di più verso il demone che si fa sempre più perplesso.

“Non li avevo mai visti. Oh, beh, una volta mi sono scontrato con i Siluriani, ma i tuoi occhi .. oooooooh, sono decisamente molto più belli!” esterna la sua opinione.

- La vuole smettere di idolatrare gli occhi di Crowley in questo modo? Quello semmai dovrei essere io a farlo!- pondera Aziraphale, un po’ geloso, prima di gettare uno sguardo al Dottore  - Oh, buon cielo! Se possibile, è ancora più sexy con su quegli occhiali! -

“E poi hai avuto movenze così silenziose, non ti ho sentito nemmeno minimamente arrivare. Beh, da un demone serpente non mi sarei aspettato niente di meno!” sentenzia, sempre fissandolo con una sorta di ammirazione.

“Chi paradiso sei tu?” gli chiede scioccato.
“Io sono il Dottore! Piacere di conoscerti!” gli sorride cordiale, tendendogli la mano.
“Io sono Crowley … e non è affatto un piacere!” sibila l’altro, evitando di stringergliela.

- Oh, e così è questo il famoso Crowley che continuava a menzionare il bellissimo angelo! - capisce il Dottore, levandosi gli occhiali per rendere l’occhiataccia che gli getta più incisiva.

Istantaneamente, non trova più quel demone così simpatico.

“Oh, vi prego, andiamo! Smettetela di far finta che entrambi non ve ne siate accorti!” sbotta Aziraphale, quasi urlando.

Se non altro ottiene la loro attenzione, perché entrambi si voltano verso di lui.

“Voglio dire, voi due siete uno la copia precisa dell’altro! E ora che ci ho prestato maggior attenzione, avete pure la stessa voce, solo con accento e tonalità leggermente diversi!” osserva Aziraphale.

Insieme, con una sincronia pressoché perfetta, Crowley e il Dottore si guardano in cagnesco, e poi si voltano, uno con la schiena contro a quella dell’altro, incrociando le braccia all’altezza del petto e soffiandosi una ciocca dai loro capelli.
“Questo non è affatto vero!” sentenziano entrambi nello stesso preciso istante.
Un effetto Dolby Surround impeccabile.

Okay, forse il primo lo ha detto con un tono più basso e il secondo con un leggero falsetto, ma sempre impeccabile.

Questo porta entrambi a smettere di negare l’evidenza.

Crowley si accorge del modo irritato/deluso/insoddisfatto in cui lo sta guardando il Dottore.
“Che ti prende adesso?” sbuffa il demone.

Chiunqua sia questo Dottore, non lo riesce proprio a sopportare.

“Tu sei un ginger!” si lamenta il Dottore.

Crowley sogghigna, passandosi una mano fra i suoi capelli rosso fiammante. “Oh sì. Cento per cento naturale, fin dall’alba dei tempi.” si vanta. “Questa sì che è una chioma hot, non quegli spaghetti bruciacchiati che hai scambiato per capelli!” lo provoca.

“Heeey!” sbotta il Dottore, profondamente offeso.

Aziraphale va verso di lui.

“Oh, ti prego, non starlo ad ascoltare. Tu hai dei capelli così amabili!” afferma e inizia anche ad accarezzarglieli, senza nemmeno chiederglielo.

Il Dottore non fa che reclinare la testa un po’ più verso di lui e si gode quel momento tenero, chiudendo gli occhi.

Crowley getta loro un’occhiataccia furibonda, ribollendo di rabbia e gelosia.

“I miei capelli non li accarezzi mai!” gli rinfaccia.
“Tu non mi hai mai chiesto di farlo!” si giustifica Aziraphale, con la sua mano che ancora scorre nei pazzi - e bellissimi - capelli del Dottore.

“Ma nemmeno lui te l’ha chiesto!” gli fa notare Crowley, davvero molto contrariato.

“Oh, beh sì, questo è vero… ma non ho potuto resistere!” ammette l’angelo, sorridendo al Dottore, che lo ricambia.

“Oh s’, giusto…” borbotta Crowley, camminando verso di loro, ma soprattutto verso il Dottore. “Vediamo quanto ancora sarai capace di resistere dopo che avrò finito di strappargli via i capelli uno a uno!” ringhia, sollevando un braccio minaccioso.

Beh, il Dottore non può che difendersi, no?

C’è una piccola luce blu e poi un suono scoppiettante. Un secondo più tardi, un grosso serpente nero e rosso, molto confuso sta strisciando sul pavimento.

“Oh, per l’amor del cielo! Che cosa gli hai fatto?” si innervosisce Aziraphale, guardando il suo non-più-soltanto-un-amico con aria preoccupata.

“La domanda è… cosa stava per fare lui a me?” controbatte il Dottore. “A dire il vero, non lo so nemmeno cosa stavo facendo, l’istinto mi ha suggerito di agire così… e sembra che io abbia scoperto che questo tira fuori la sua parte serpentesca...” gli spiega.

“Ma… è reversibile, vero?” gli domanda Aziraphale, ancora più preoccupato di prima.
“Ma certo. Sai, l’effetto è solo temporaneo… voglio dire, più lui è antico, più l’effetto sarà ridotto.”

“Ha seimila anni, secolo più, secolo meno…” lo informa Aziraphale.

“Oh, dannazione! Questo significa che l’effetto durerà per non più di… dieci secondi!” fa una smorfia l’altro, sentendo di nuovo il suono scoppiettante della reversione.

E una volta che Crowley è tornato alla sua forma umana e più incazzato che mai con il Dottore, pronto a schioccare le sue dita, l’alieno sveglio e intelligente fa l’unica cosa che sia ragionevole fare.

Clicca di nuovo il bottoncino del suo cacciavite sonico.

Serpente sul pavimento. Di nuovo. Troppo stordito per poter fare qualsiasi cosa.

“Qualcosa mi dice che avete la stessa età, non è così?” domanda il Dottore ad Aziraphale.

 

“Eh già, anche quest’ angelo è molto antico.” si indica Aziraphale, sorridedo

“Dopotutto, dieci secondi per me è un tempo sufficientemente lungo. Potrei andare avanti così per sempre!” fa spallucce, puntando il suo cacciavite verso il povero Crowley un’altra volta, quando arriva il decimo secondo.

“A proposito, effetto temporaneo significa che anche le tue ali si supponeva sparissero dopo dieci secondi, devi aver deliberatamente scelto tu di mantenerle … e ne sono lieto, sei addirittura più bello con quelle!” gli fa l’occhiolino, facendo arrossire l’angelo.

“Accidenti! Le mie ali! Me ne ero proprio dimenticato!” borbotta, prima di farle scomparire.

Non appena il nono secondo si avvicina, Aziraphale decide che deve provare a fare qualcosa.

“Oh, andiamo, non puoi andare avanti così per tutta la notte.” mormora, posando una mano su quella del Dottore, con il solo intento di impedirgli di schiacciare di nuovo il pulsantino.

Quando dopo il suono scoppiettante Crowley riacquisisce le sue sembianze umane, Aziraphale si precipita verso di lui, con il solo intento di tenere le sue mani nelle proprie, senza permettergli di schioccare le dita.

“Per favore, ora, entrambi, datevi una calmata. Sono certo che possiate affrontare tutta questa intera assurda situazione nel modo più civile possibile!” agisce da paciere.

Dopotutto, è un angelo!

Crowley e il Dottore si fissano in silenzio, respirando pesantemente, facendo le loro congetture, ognuno che attentamente studia il proprio rivale.

“Tregua?” propone il Dottore.
“Tregua.” approva il demone.

“Oh, ora va molto meglio.” fa un sorrisone Aziraphale, indicando il suo sofà e invitando gli altri due a seguirlo lì.

Si siedono, lasciando in mezzo l’angelo.

“Ti ha fatto tanto solletico aver quella lucina blu puntata addosso così tante volte?” domanda Aziraphale a Crowley.

Crowley si acciglia.

“Solletico?! Pungeva da morire, come se un maledetto cactus mi toccasse!” brontola, gettando un’altra occhiataccia all’intruso, al ricordo.

L’angelo interroga il suddetto intruso con lo sguardo.

“Non te lo ricordi cosa ti ho detto prima? Il solletico è solo per i buoni… cosa che lui decisamente non è affatto!” puntualizza.

“Finalmente qualcosa su cui possiamo trovarci d’accordo!” sogghigna fiero il demone.

“E così avete entrambi seimila anni!” riepiloga il Dottore. “Beh, io sono l’ultimo dei Signori del tempo, sono stato sia all’inizio del mondo, sia alla fine dell’Universo, ma la verità è che ho soltanto novecentocinque anni. ‘Soltanto’. Ho sempre sognato di poterlo dire un giorno!” ridacchia. “Beh, amici miei, stare con voi mi fa sentire un ragazzino!” sorride a trentadue denti.

“Io non sono tuo amico!” puntualizza Crowley.

“Il tuo racconto è molto interessante, caro, ma io mi sto ancora chiedendo… perché tu e Crowley vi assomigliate così beatamente tanto?”

“Non è che ci somigliamo poi così tanto, in fondo, in fondo…” cerca di protestare Crowley, ma gli altri due lo fulminano con lo sguardo.

“Sai che c’è, Aziraphale? Se fossi in te, non starei ad ammorbarmi la mente alla ricerca di una spiegazione puramente logica. C’è la teoria dei Sette Sosia… la conoscete?” comincia il Dottore.

“I sette cosa?” aggrotta la fronte Crowley.

Il Dottore scatta in piedi, più che altro perché non è proprio il tipo da poter stare fermo e tranquillo a lungo.

“Mi hai sentito bene. Nel mondo, o diciamo pure in tutto l’Universo, ognuno di noi ha sette sosia in giro, sparsi ovunque. Quindi, proprio come te, Crowley, che in questo caso sei un demone, là fuori ci potrebbe essere qualcuno che indossa la nostra stessa faccia… non lo so , uno stregone malvagio e pazzo da legare, uno scrittore che ha perso la sua ispirazione, un supercattivo stile quelli dei fumetti, magari con il controllo mentale, un detective canterino e… un sexy cacciatore di vampiri!” spiega, mentre fa avanti e indietro per tutta la stanza.

“Un sexy cacciatore di vampiri?” ripete Crowley, prima di scoppiare a ridere.

“Perché no? Ho una fervida immaginazione!” ridacchia il Signore del Tempo.
“E lo vieni a dire a me, damerino!” si alza anche Crowley, andando verso di lui. “La mia fervida immaginazione mi ha impedito di discorporarmi, mentre attraversavo un vero e proprio muro di fuoco con la mia Bentley!” lo informa, sentendosi particolarmente orgoglioso di se stesso.

Questo suona quasi come una sorta di sfida e il Dottore le sfide le ama.

“In uno dei miei viaggi, è stato solo per un solo, preziosissimo, secondo se abbiamo evitato l’impatto con il sole… e sono stato pure posseduto dal sole, per un po’... quindi, sì, so una cosina o due sulle situazioni bollenti!” replica il Dottore, prima di accorgersi del possibile doppio senso malizioso della sua frase. “Intendo dire, situazione con una temperatura davvero, davvero,davvero, davvero,davvero, davvero alta!” chiarisce, per sicurezza.

“E comunque, mi piace l’idea di avere così tanti sosia malvagi in giro!” sogghigna perfidamente Crowley, accarezzandosi il mento.
“Sai che c’è? Mi è passata per la mente anche l’immagine di un uomo ricchissimo che è segretamente un serial killer ossessivo compulsivo… non so perché!” ammette il Dottore,, ampliando il ghigno dell’altro ulteriormente.

“A me invece piace lo scrittore con le sue crisi… gli farei così gioiosamente visita, riportandogli indietro la sua ispirazione…” si alza anche l’angelo, andando verso di loro.

“Ooohh, angelo, è così dolce da parte tua!” gli sorride Crowley, prima di accorgersi che il biondo si sta rivolgendo anche al Dottore. “Aspetta un attimo, angelo, con chi di noi due stai esattamente flirtando?” lo interroga.

“Non lo so… entrambi?” replica l’angelo, sentendosi in imbarazzo. “Per favore, cercate di capirmi, questa è una situazione così assurda!”

“Non direi proprio. Per me è routine quotidiana. No, aspetta un attimo, forse anche più tranquilla del solito. Nessuno sta cercando di uccidermi!” ridacchia il Dottore, divertito.

“La giornata non è ancora finita!” lo minaccia Crowley.

“Io trovo che questa teoria dei sosia sia così intrigante!” esulta Aziraphale, battendo entusiasta le mani. “Okay, ora è il mio turno. Siccome si suppone che li abbia da qualche parte anche io, chi pensate che possano essere i miei sosia?” domanda loro, smanioso.

Crowley si prende il suo tempo per analizzare il suo angelo a fondo.

“Un vampiro!” emette il suo verdetto.
“Oh, sì, certo. Io devo essere un vampiro perché uno dei tuoi sosia è un cacciatore di vampiri…” borbotta, piuttosto deluso.

“Un sexy cacciatore di vampiri, non lo dimenticare!” gli ricorda il Dottore.

“Sai che c’è, Azi? Mi sento come se il mio sosia … okay, come se il nostro sosia,” fa una pausa Crowley, alzando gli occhi. “incontrasse il tuo, non potrebbe fargli alcun male, nemmeno se tu fossi un malvagio fra i malvagi!” sceglie deliberatamente le ultime quattro parole con l’intento di ricordargli un loro precedente discorso, risalente ad anni prima.

“Oh, Crow! So per certo che anche il mio sosia, non importa quanto perfido e immorale possa essere, non potrebbe mai fare del male al vostro, in alcun modo!” gli sorride dolcemente.

“Sapete, per essere due nemesi ereditarie, suonate un po’ troppo sdolcinati l’uno verso l’altro, per i miei gusti!” commenta il Dottore, alzando gli occhi al soffitto.

“Oh, beh, forse è perché noi due siamo molto più di questo!” cerca di mandargli un chiaro, possessivo messaggio Crowley, tirando Aziraphale a sè e dandogli un bacetto sulle labbra.

Sembra proprio che il Dottore quel messaggio lo riceva e poi gliene spedisca in risposta un altro con su scritto ‘Grandioso! Grazie per avermelo fatto notare, ma la cosa continua a funzionare perfettamente bene per me!’

“Oh, non preoccuparti, dolcezza, io non sono geloso!” ammicca il Dottore verso l’angelo arrossito, con un sorrisetto malandrino.

- Ma io sì! - grida Crowley nella propria mente.

“Uno sessuologo!” esclama il Dottore.
“Cosa?” domanda confuso Crowley.

“Intendo dire, un altro dei sosia di Azi!” chiarisce l’alieno.

“Come hai detto, prego?” gli chiede l’angelo, scandalizzato.

- Azi?! Siamo già arrivati a questo punto? - riflette Crowley, ancora più geloso di prima.

“Non mi chiedere perché, ma uno dei tuoi possibili sosia mi da proprio l’impressione di essere uno sessuologo che però pratica anche mooooolto le cose che insegna!” sentenzia il Dottore.

“Oooh, mi piace!” approva Crowley, ridacchiando e ammiccando verso un angelo estremamente imbarazzato.
“Un licantropo!” azzarda il demone.
“Siiiì, potrebbe essere… ma non orribile come quello che ha trasformato la Regina Vittoria… questo deve essere uno estremamente attraente!” blatera il Dottore, lasciando entrambe le creature celestiali perplesse.

 

“Sì, almeno tanto sexy quanto il cacciatore di vampiri!” approva Crowley.

“Oooooh, questo è addirittura meglio! Aziraphale potrebbe anche benissimo essere un barman robot in una galassia sperduta!” fa un altro tentativo il Dottore.

“Oh, vi prego… ma qualcosa di più umano no?” domanda l’angelo, molto in disaccordo.

“Una rock star.” suggerisce Crowley.

“Sì, questo mi piace!” fa un sorrisone Aziraphale, solleticato dall’idea.

 

“Totalmente eccentrico, maniaco dell’attenzione, che vive una vita piena di eccessi e .. oh sì, è anche un amante fedifrago!” aggiunge Crowley.

“Per l’amor dei sette cieli, possiamo solo mettere fine a questo stupido gioco?” perde la sua consueta pazienza l’angelo.

“Ma certo, Azi, cosa vorresti fare?” gli chiede Crowley.
“Beh, a me tutta questa pazzesca situazione ha messo un certo languorino!” rivela Aziraphale.

“Ci penso io a te, angelo.Che ne dici di andarci a mangiare delle crepes al Ritz?” suggerisce il demone, facendo sorridere deliziato il suo angelo.

E poi si volta in direzione del Dottore. “Oops, mi dispiace così tanto, tavolo prenotato soltanto per due!” lo informa acidamente.

Tuttavia non sa quanto possa essere pieno di risorse un Signore del Tempo.

“Oh, Aziraphale, e così ti piacciono le crepes, vero? Che ne diresti se io ti portassi a mangiare la prima crepe in assoluto nella storia?” si offre.

“Oh sì, ti prego, sarebbe così eccitante!”

Il sorrisone che Aziraphale fa al solo pensiero gli accende l’intero volto.

“Di che accidenti stai farneticando?” si insospettisce Crowley.

“Azi, te la ricordi la navicella spaziale di cui ti ho parlato? Ci aspetta dall’altro lato della strada; andiamo! O, come preferisco dire io, Allons-y!”  li sprona entrambi il Dottore.
Si gode le loro facce confuse quando giungono davanti alla cabina telefonica blu.

“Come fa quella cosetta piccola di legno a essere una navicella spaziale?” gli domanda Crowley, più scettico che mai.

“Entrateci dentro e basta per scoprirlo!” ribatte il Dottore.

E quando entrambi sono dentro, lo scoprono per davvero come fa ad esserlo.

“Oh, buon cielo, è così…” esclama meravigliato Aziraphale, senza riuscire a trovare la parola più adatta.

Il Dottore sfodera un sorrisetto, mentre cerca il primo aggeggio qualsiasi che possa fare al caso suo e lo trova nel suo vecchio orologio da taschino.

Solo qualche anno prima è stato estremamente importante per restituirgli indietro la sua identità e i suoi poteri, ma ormai è soltanto un comune orologio.

“Okay, prima che partiamo, Crowley, questo è d'importanza fondamentale.” comincia a mettere in atto la sua sceneggiata. “Prendi questo orologio e portarlo all’angolo della strada. Funziona come una bussola. Aiuta la mia navicella spaziale ad atterrare nel medesimo posto una volta che siamo di ritorno.”

“Lo spero proprio, perché guai a te se questa cosa atterra anche solo a un chilometro da qui!” ribatte il demone, strappandogli rudemente l’orologio dalla mano e uscendo fuori.

Non appena è in strada, la cabina telefonica comincia a illuminarsi e a pulsare, con un forte vento tutto intorno.

Il Dottore fa capolino da una porta ancora aperta.

“Oops, mi dispiace così tanto, navicella prenotata soltanto per due!” sogghigna, per poi richiudere la porta, prima che la cabina telefonica sparisca di fronte agli occhi di Crowley.

“Quel bastardo impudente!”


TBC

Voi non avete minimamente idea di quanto io mi stia divertendo a scriverla, quindi spero che questo capitolo vi abbia fatto sorridere almeno un po’.

Trovo abbastanza canon Crowley che si sforza tanto per ottenere un’azione malvagia... con risultati molto al di sotto delle sue aspettative ^^’

Beh, in pratica Crowley e Aziraphale si sono dichiarati mentre stavano litigando! Soltanto loro due potevano fare una cosa simile, nella mia umile opinione XD
Quella cosa che il cacciavite sonico fa il solletico se puntato contro un buono e dà le stilettate se puntato contro un cattivo è puramente inventata, anche perché il più delle volte quello lo usa verso le apparecchiature, lol!

Ma devo proprio dirlo? E va bene, lo dico:
La teoria dei sette sosia non è altro che un omaggio ad alcuni ruoli interpretati da David e Michael; nell’ordine: Barty Crouch Jr (Harry Potter e il calice di Fuoco), James Harber (The Decoy Bride/ Una sposa in affitto (la mia commedia romantica preferita, per la cronaca <3) ) ,   Purple Man Killgrave (Jessica Jones), D.I. Peter Carlisle (Blackpool) e (ultimo, ma non certo per importanza, anche perché è uno dei miei personaggi di David preferiti) Peter Vincent (Fright Night), più una citazione a Cale Erendreich (Bad Samaritan) <3

Aro (Twilight), Bill Masters (Masters of Sex), Lucian (Underworld), Arthur (Passengers), Thorne Jamison (Laws of Attraction/ Matrimonio in Appello) <3

Trovo abbastanza canon il Dottore che si esalta perché può finalmente dire qualcosa che sognava da tanto… un po’ come quando trova il cadetto che si chiama Alonso e allora tutto esaltato grida ‘Allons-y, Alonso!’ XD

Io sto ancora cercando di capire chi sia il più grande bastardo fra Crowley e Ten … qualche idea? XD
Diciamo che il Dottore aveva iniziato la sua interazione in un modo davvero amichevole … è Crowley che è stato troppo rude con lui, se l’è andata a cercare, lol! XD
#IostoconilDottore

Se vi va di lasciare un commento, ne sarò estremamente felice, altrimenti grazie per aver letto, spero vi sia piaciuta ^^

Non so se riuscirò a mettere per tempo la shot che progettavo per Halloween ^^’ oppure, per chi segue anche l’altra sezione, settimana prossima probabilmente aggiornerò ‘From’ a whole new perspective’ ^^

‘notte notte anche se è meno tardi del solito, lol
   
 
Leggi le 34 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: MusicAddicted