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Autore: GladiaDelmarre    01/11/2019    8 recensioni
Ho viaggiato tanto sulle navi per lavoro, e ho fatto la doccia in mille posti diversi. Ma quasi tutte hanno questo invadente e odioso minimo comune denominatore: LA TENDA.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è gente che afferma che durante la doccia sia in grado di pensare ai massimi sistemi della vita. Bene, di certo sono persone che hanno un box doccia che si chiude con una vetrata, magari che si affaccia su un giardino pensile o con vista lago, possibilmente ampia più o meno come un salone da ballo o giù di lì.

No perchè quando fai la doccia in una di quelle regular, diciamo in un range di possibilità che va dallo squallido al decente, non sei in grado di pensare a molto. Soprattutto perchè proprio accanto a te c’è la tenda. Ora, che questa sia bianca, a fiori, coi pescetti o con le taschine come quelle dell’ikea, che sia più o meno pesante, è comunque sgradevole averla vicino. Sarebbe già fastidiosa una presenza vicino a te, visto che sei nudo come un verme e che stai svolgendo una di quelle attività che è bene che tu faccia da solo, a meno che tu non decida di trasformarla in qualcosa di molto gradevole insieme ad un’altra persona.

Il problema è che lei, la tenda, non si cura di girarsi dall’altra parte e di farsi i fatti suoi… no… lei ti tocca. Per quanto tu faccia sforzi per evitare il contatto, non c’è verso che lei riesca a farsi i fatti suoi. No, ci mancherebbe… ti giri e la senti incollarsi alla schiena, ti pieghi un po’ per lavarti le gambe ed eccola lì che si avvicina lasciva al sedere… quindi ti schiacchi contro la parete opposta e stai bene attento a non lasciarti sfiorare… e lei, maledetta, con tutta la sfacciataggine di cui è capace, si TENDE verso di te. Tu la vedi, incurante del fatto che tu l’abbia già abbondantemente redarguita di stare al suo posto, che si avvicina fischiettando, pronta ad aggredirti appena tu lasci la tua posizione spalmata sulla parete che hai imparato da un geco conosciuto anni addietro.

Per cui cerchi di spostarti, la eviti in tutti i modi, possibilmente sbattendo la testa su una protuberanza a caso che apparirà proprio nel momento meno opportuno, giri il doccino per far sì che il getto non cada troppo vicino a lei, così magari si avvicina un po’ di meno, continui ad insaponarti e a sentirla che si posa lieve su di te, viscida e freddina, la muovi, decidi di spostarla, fradici il bagno, ti cade per terra perchè non è fissata bene e mentre la rimetti a posto lei approfitta per aggrappartisi addosso avvolgendoti come un sudario…

Non c’è nulla da fare.

Per cui ti rassegni. E mentre ti sciacqui e la senti addosso, alla fine non ci pensi più. Esci dalla doccia, finalmente rinfrescato. Ti giri e lei è lì. Innocua. Appesa.

Ma lo sai che sotto sotto se la ride, perchè ancora una volta, ha vinto lei.

   
 
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