Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: Ghillyam    07/11/2019    4 recensioni
Se una terrestre portata finalmente a far parte del mondo da lei tanto amato può sembrare un inizio banale per una storia, non lo saranno una profezia misteriosa, il ritorno delle tre streghe più temibili della Dimensione Magica, storie d'amore appassionanti e una minaccia così terribile da ribaltare ogni equilibrio finora conosciuto... ma questo forse dovreste deciderlo voi.
[Dall'ultimo capitolo]
«C’è qualcosa di strano, ragazze, lo sento.»
«Già, comincio a pensarlo anche io. Prima Timmy, adesso Bloom e gli altri sono ancora là dentro. E del mio anello nessuna traccia.»
«Senza contare che Darcy non si è ancora fatta vedere.» concluse Musa.
Sentendosi chiamata in causa la strega delle Illusioni non poté più trattenersi e finalmente rivelò la sua presenza. Avrebbe voluto guadagnare più tempo per permettere alla maggiore di riprendersi, ma le tre bamboline si stavano rivelando più perspicaci del previsto ed era meglio mettere a tacere i loro dubbi prima che riuscissero a mettere insieme i pezzi e capire che ad aiutarle c’era qualcun altro.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Musa, Nuovo personaggio, Trix, Winx
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Faccia a faccia
 
 
Dalla sua postazione – aveva trovato una nicchia perfetta dove appostarsi tra i rami del faggio vicino all’albero, una maestosa quercia, che faceva da ingresso all’appartamento delle Trix – Erin osservò Stormy sferrare il primo colpo.
La conseguenza più grave del fulmine evocato dalla strega fu il costringere Timmy e Ryoko a gettarsi di lato per poterlo schivare, ma entrambi i gruppi lo presero come il segnale tanto atteso per dar via allo scontro vero e proprio: Bloom si alzò in volo, pronta ad affiancare Stella che, impegnata contro Icy, si stava riparando con il suo scudo magico da una serie di dardi ghiacciati che l’albina non aveva perso tempo a indirizzare contro di lei. La principessa di Domino rispose all’attacco con una «Freccia di Fuoco.» da cui Icy tuttavia riuscì a proteggersi, facendola rimbalzare in un’altra direzione; la lingua di fuoco passò a un soffio da Brandon, il quale vedendo che la lotta contro la leader delle Trix si era spostata interamente in campo aereo, per lui inaccessibile, si era subito fiondato al fianco dei suoi compagni contro Stormy. La distrazione causatagli dal vedersi a tanto così dal finire arrostito fu però il pretesto perfetto per la strega delle Tempeste per indirizzare una nuova saetta verso di lui, e questa volta il colpo andò a segno.
Lo scudiero ruzzolò a terra, tra radici e cespugli, con odore di tessuto bruciato a riempirgli le narici – per sua fortuna la minore delle tre sorelle si stava ancora solamente riscaldando e la potenza del suo incantesimo non era stata tale da causare seri danni – e un dolore sordo alla spalla. Nonostante l’intontimento dovuto alla botta, lo specialista si rimise in piedi e, rassicurata la sua ragazza con un rapido cenno sulla sua incolumità, recuperò l’alabarda verde, sua arma prediletta, e tornò in azione.
Erin, completamente rapita da ciò a cui stava assistendo, per emozionanti istanti sembrò dimenticarsi il motivo per cui si trovava effettivamente in tale luogo, ma si riscosse rapidamente nel vedere come gli assalti di Icy stessero venendo respinti con fin troppo successo dalle Winx. Il contrasto tra gli elementi controllati dalle tre contendenti si sbilanciava a netto vantaggio di Bloom e Stella in quanto i loro poteri – la Fiamma del Drago e la luce del Sole – avevano delle similitudini di fondo che, se combinate, rendevano doppiamente efficaci i loro attacchi contro il Ghiaccio dell’albina.
Dopo aver valutato per un attimo quale fosse invece la situazione di Stormy, ma vedendo che, nonostante si stessero battendo tre contro una – sperò nell’arrivo tempestivo di Darcy –, continuava a essere la riccia quella in vantaggio – se fosse per merito del temporale, da cui certamente la strega stava traendo energia, o per il fatto che Musa si stesse tenendo il più possibile fuori dal combattimento, non avrebbe saputo dirlo – Erin concentrò le sue attenzioni sulle tre nemiche in volo. La prima cosa a cui riuscì a pensare per essere d’aiuto fu di neutralizzare il fuoco della principessa di Domino: sebbene odiasse ammetterlo, sapeva perfettamente che il potere della rossa era da sempre il più forte e quello in grado di creare maggiori problemi perciò fare in modo che non potesse più essere utilizzato, almeno momentaneamente, avrebbe offerto un notevole vantaggio alle Trix. Era tuttavia necessario agire così da non destare sospetti sul suo intervento.
La strega dei Desideri ragionò rapidamente e un’idea le balenò in mente: attingendo a un’energia interiore che avvertiva sempre più come propria e familiare, Erin generò un sottile filamento di Bruma e lo indirizzò verso la fata della Fiamma del Drago. Nonostante i movimenti bruschi dettati dallo scontro in corso, il rivolo di nebbia magica si avvolse attorno alla caviglia di Bloom e la giovane notò, esultante, come la fiamma che di norma avrebbe dovuto recare a Icy non pochi danni si infranse invece innocuamente contro lo scudo a forma di prisma ghiacciato che provvidenzialmente la Trix era riuscita a evocare.
Le potenzialità e i modi in cui il suo potere sapeva operare erano talmente ampi che Erin non era sicura che avrebbe mai smesso di stupirsi nel vederlo all’opera e già solo notare come gli attacchi della rossa non riuscissero più ad andare a segno le fece provare una soddisfacente sensazione di imbattibilità che mai prima di allora aveva sperimentato con tale forza. Anche l’albina sembrava aver capito che dietro all’improvviso volgersi della situazione in suo favore doveva esserci l’intervento della loro alleata e, dopo essere riuscita a schiantare Stella contro un albero grazie alla sua «Spirale del Gelo.», rivolse un cenno alla ragazza a mo’ di ringraziamento – o almeno così parve alla diretta interessata.
 

Approfittando del caos generale e del fatto che le due streghe stessero concentrando le loro energie sui nemici storici senza far caso alla loro presenza, Aaron e Ryoko erano riusciti ad avvicinarsi al portale e adesso stavano dando il meglio di loro stessi nel mettere a soqquadro l’intero appartamento. Mentre Ryoko faceva passare in rassegna ogni mobile presente, senza disturbarsi di rimettere al proprio posto ciò che toccava, il principe amico di Erin si stava dedicando a esaminare le camere al piano superiore: da ciò che aveva sentito riguardo le Trix era riuscito a riconoscere le stanze di Icy e Darcy nelle quali però non aveva trovato nulla che potesse essergli utile, tantomeno lo scettro di Solaria. Aveva sperato di trovare un qualche scomparto segreto negli scaffali colmi di libri che occupavano le pareti della strega delle Illusioni, ma era stato solo un altro buco nell’acqua e tale si stava rivelando anche la camera di Stormy; i vestiti ammassati sulla sedia accanto al letto potevano essere un ottimo nascondiglio per qualcosa che non si volesse far trovare in alcun modo ad anima viva eppure non aveva ricavato nulla neanche da quello così come non era emerso niente dalla collezione di CD nascosta sotto al letto. Esasperato, Aaron rinunciò alla speranza di trovare lo scettro anche in quella stanza e si diresse verso l’unica porta che ancora non sapeva cosa celasse, era la sua ultima possibilità.
La camera che si trovò di fronte era strutturata in modo simile alle altre tre, ma i segni che fosse stata effettivamente occupata da qualcuno erano minimi: non c’era traccia di effetti personali e l’unica prova che qualcuno vi avesse abitato almeno per qualche tempo erano il letto sfatto e le pergamene che occupavano la scrivania. Fu su quest’ultima che lo Specialista concentrò la sua attenzione e, dopo aver esaminato attentamente ogni cassetto senza risultati, si sorprese nel notare che gli appunti riportati sui fogli combaciavano con quelli che sua sorella Carina gli aveva chiesto di correggere in vista di un esame imminente che avrebbe dovuto affrontare. Che utilità potevano trarre le streghe da lezioni di Magia Oscura per principianti? Qualcosa non tornava, questo era evidente. Così come il fatto che se avesse voluto trovare l’anello avrebbe avuto più fortuna nel passare in rassegna ogni banco dei pegni nei bassifondi di Magix piuttosto che continuare a perdere tempo ed energie – senza contare che avrebbe potuto impiegarli in modo migliore per aiutare i suoi compagni nello scontro – nel setacciare una casa dove chiaramente nessuna delle Trix era stata abbastanza imprudente da lasciarlo. Rivolta un’ultima occhiata alla stanza – e la giacca appesa allo schienale della sedia gli parve quasi di riconoscerla ora che ci faceva caso – Aaron se la lasciò alle spalle per raggiungere il suo compagno al piano inferiore.
«Niente da fare.» sospirò, prendendo nel frattempo atto del disastro in cui si erano tramutati salotto e cucina. Se fossero uscite incolumi da quella situazione, non si sarebbe stupito se le Trix si fossero scomodate fino a Fonterossa per farla pagare a Ryoko.
«Nemmeno io ho trovato niente.» brontolò quello, arrivando per esasperazione a controllare anche all’interno del frigorifero, ma l’unica cosa che ottenne fu di strappare una risata al principe.
«Penso sia il caso di dichiarare forfait e andare a renderci utili là fuori.» sentenziò, ricevendo un cenno d’assenso da parte dell’amico.
Erano sul punto di attraversare nuovamente il portale quando la loro intenzione fu preceduta dall’inaspettato ingresso di Darcy. Infine, anche la terza sorella aveva deciso di palesarsi – strano il fatto che non lo avesse fatto prima.
«Sembra che una disinfestazione sia d’obbligo – esordì la strega delle Illusioni, già nella sua forma Devilix – A quanto pare gli scarafaggi sono riusciti a entrare.»
 

Erin tirò un sospiro di sollievo quando la figura di Darcy emerse, dopo quello che le era parso un tempo interminabile, dal folto della foresta. La mora si era mostrata abbastanza accorta da rimanere ai margini della battaglia in corso e si era esposta quel tanto che bastava perché la strega dei Desideri potesse vederla dalla sua postazione elevata; le sue sorelle, alla pari dei loro contendenti, erano troppo concentrate per potersene accorgere e la mezzana ne approfittò per valutare a chi delle due servisse maggiormente il suo aiuto, ma ci pensò Erin a guidarla dove ce n’era più bisogno.
Ce ne sono altri due. comunicò telepaticamente, sperando che le Winx fossero troppo assorte per avvertire il messaggio. Era rischioso in casi come quello ricorrere alla telepatia: il fatto che le frequenze che permettessero tale tipo di scambio fossero percepibili da tutte le creature magiche era risaputo*, ma in quel momento le opzioni scarseggiavano.
Li ho persi di vista – continuò la giovane – Non so dove siano andati a finire.
Ci penso io.
Detto questo la Trix emanò una serie di onde psichiche che si espansero lungo tutta la superficie che potessero raggiungere e nel giro di pochi secondi Darcy seppe esattamente dove rivolgersi. Senza perdere tempo si trasformò e in pochi attimi Erin la vide sparire tra le radici della casa-sotto-l’albero. Si sentì un po’ in colpa nel saper di aver appena destinato Aaron a uno scontro al di sopra delle sue capacità – lui e l’altro ragazzo potevano anche essere degli abili specialisti, ma non c’erano dubbi sul fatto che Darcy li avrebbe sconfitti senza problemi – ma non aveva mai avuto paura di ammettere quale fosse il suo schieramento e non si sarebbe certo messa a mostrare un’ipocrita manifestazione di preoccupazione per qualcuno impegnato sul fronte opposto. E inoltre era sicura che al di là di qualche ammaccatura i due giovani non avrebbero riportato seri danni; per quanto fosse strano da ammettere era in difesa che loro stavano giocando.
Il rombo di un tuono più potente del solito riportò la sua attenzione a dove essa serviva veramente ed Erin vide la strega delle Tempeste impegnata in un incantesimo che se fosse andato a segno, a giudicare dalla portata delle nuvole che si stavano ammassando in cielo, avrebbe causato non pochi danni alle loro nemiche. Alle gocce naturali, intente a cadere dall’inizio della giornata, se ne aggiunsero altre più scure e persistenti che al grido «Diluvio Nero!» di Stormy si riversarono scrosciando sul gruppo rivale. Sembrava che la pioggia magica scatenatasi sapesse esattamente chi andare a colpire poiché, come la terrestre stava costatando, né lei stessa né le due streghe stavano subendo l’effetto che l’acqua melmosa evocata stava invece avendo sugli altri: le ali delle fate erano adesso ricoperte da un liquido viscoso che gli stava impedendo di rimanere in volo, nonostante i loro sforzi, e nel giro di qualche istante tutte e tre si ritrovarono costrette a terra dove anche Brandon e Timmy erano rimasti bloccati a causa dei mantelli impregnati i quali stavano compromettendo i loro movimenti.
«Dannazione!» esclamò Stella nel tentativo disperato di togliersi di dosso qualunque schifezza le si fosse incollata su ali e vestiti.
«Non riesco a muovermi.»
«Non posso volare.»
«Strega maledetta.»
«Dobbiamo fare qualcosa, e alla svelta.» incitò Musa, notando che mentre Stormy si stava dedicando a rafforzare il suo incantesimo Icy ne stava invece preparando un altro da scagliare contro di loro.
«D’accordo, d’accordo, fatemi pensare… Stella, usa la magia del sole per contrastare quella di Stormy. Brandon, Timmy dovete riuscire a distrarle e io e te Musa dobbiamo creare uno scudo nel caso in cui non ci riuscissero.» istruì Bloom prima di evocare una barriera infuocata che avvolgesse l’intero gruppo, subito imitata dalla Melodyana che la rafforzò con il suo «Schermo Sonico.». Risultò subito chiaro, però, che qualcosa non stesse funzionando: le fiamme della principessa di Domino si estinsero tanto rapidamente da far dubitare che fossero comparse in primo luogo e a nulla valsero i tentativi della rossa di riprovarci. Erin sorrise notando come la sua magia stesse avendo successo.
«Che accidenti succede?»
«Non lo so Bloom, ma qualcosa non torna: le Trix sono troppo potenti.»
A conferma delle sue parole, una serie di dardi ghiacciati si abbatté sulla protezione innalzata da Musa che tremò pericolosamente sotto la potenza del colpo. Tuttavia, resse.
«Ci sono quasi, ragazze, resistete ancora un po’.» le incoraggiò Stella, ormai sul punto di eliminare le nuvole grazie al suo potere. Stormy però non aveva alcuna intenzione di renderle la vita facile e aumentò l’intensità della pioggia.
«Ci penso io.» intervenne Timmy che a differenza di Brandon, la cui spada aveva subito gli effetti delle gocce incantate diventando inutilizzabile, poteva ancora contare sulla sua arma. Toltosi il mantello, estrasse la sua balestra e approfittando del fatto che Icy stesse accumulando energia per distruggere una volta per tutte il loro scudo la indirizzò verso di lei. Alla scena che seguì, Erin assistette come a rallentatore: tre dei proiettili gialli, che più di una volta aveva visto in azione, partirono in direzione della strega del Ghiaccio che, assorbita com’era da ciò che stava facendo, non riuscì a reagire in tempo per evitarli o contrastarli, e così la stessa Erin che vide senza poterci fare niente i colpi andare a segno, facendo precipitare a terra la Trix.
Icy sbatté contro il terreno umido e per lunghi terribili secondi sembrò quasi che avesse smesso di respirare, ma la paura della terrestre venne subito estinta quando si rese conto che l’albina era semplicemente svenuta a causa della caduta e vide il suo petto alzarsi e abbassarsi a ritmo regolare. In men che non si dica Stormy si fiondò al fianco della sorella, permettendo a Stella di far disperdere le nuvole e con esse la sua pioggia oscura; contemporaneamente anche la melma che fino a quel momento aveva impedito a fate e specialisti di battersi al pieno delle loro forze si dissolse e tutti e cinque si disposero in modo tale da circondare le streghe. Erin capì che se davvero voleva rendersi utile quella era la situazione giusta per farlo. Per prima cosa si occupò di Timmy: senza un’idea precisa su ciò che sarebbe successo, ma più intenzionata a prendersi una piccola ripicca per il colpo inferto a Icy, fece sì che un velo di Bruma si posasse sugli occhiali del ragazzo ed ebbe prova del successo del suo intervento quando quello sembrò perdere ogni tipo di interesse per ciò che stava accadendo attorno a lui e iniziò invece a muoversi nella direzione opposta a quella in cui si trovavano le Trix chiamando il nome di Tecna.
«Tim, ehi, dove stai andando? Timmy.!» lo richiamò Brandon, ma l’amico non parve averlo sentito neanche lontanamente.
«Che gli hai fatto?» aggredì subito Bloom rivolgendosi alla minore delle tre sorelle.
«Niente, fata dei miei stivali, come puoi vedere ho le mani occupate.» ribatté tagliente Stormy, più attenta a controllare che la maggiore non avesse riportato particolari ferite che alle Winx, e, prima che a una di loro potesse venire in mente di attaccare, la strega dei Desideri si assicurò che un’invisibile barriera protettiva mettesse al riparo le sue alleate. Di nuovo una scarica di eccitazione la invase e il pensiero di mettere fine allo scontro per conto proprio le sussurrò allettante, ma la voce dello scudiero di Eraklyon si intromise nei suoi piani «Non posso lasciarlo da solo – dichiarò, riferendosi a Timmy, ormai quasi scomparso alla loro vista – Devo seguirlo.»
Nessuna delle tre fate si oppose e il moro seguì l’amico all’interno del bosco.
«E ora a noi, strega.»
Un piccolo aiuto sarebbe gradito.
 

Ricevuto il messaggio di Erin, a malincuore Darcy dovette trovare il modo di porre fine alla caccia al topo con cui si era intrattenuta fino ad allora: tormentare i due bambocci si era rivelata un’attività più che appagante e si sarebbe divertita ancora a lungo se non avesse saputo che la terrestre non l’avrebbe chiamata se non per reale necessità.
«A quanto pare cose più importanti mi aspettano – dichiarò, non tanto per rendere partecipi i due specialisti dei suoi piani quanto più per diletto. Sia lei che le sue sorelle avevano ereditato una tendenza alla teatralità che poche volte riuscivano a tenere a bada – È ora di farla finita.»
Aaron e Ryoko, riparatisi dietro il divano in seguito a un attacco della Trix, si scambiarono uno sguardo preoccupato ma non riuscirono a fare altro prima che Darcy pronunciasse «Incanto del Buio.» e una densa oscurità li avvolgesse.
La mora non aveva ancora avuto modo di provare quell’incantesimo su qualcuno e le sarebbe piaciuto poter rimanere a verificarne gli effetti – i due avrebbero passato il resto del tempo intrappolati nelle loro stesse menti a cercarsi disperatamente l’un l’altro non sapendo di essere rimasti vicini in ogni momento – ma Icy e Stormy avevano bisogno di lei, e niente era più importante.
Dopo aver lanciato un’ultima occhiata in direzione dei ragazzi – patetici, si erano inconsapevolmente stretti per mano – la strega uscì dalla casa e si posizionò alle spalle delle Winx. Alla vista di Icy stesa a terra avvertì il sangue ribollire nelle vene, ma sapeva far meglio che attaccare lasciando che fosse l’istinto a guidarla.
«Non riesco a capire – stava dicendo Bloom – I miei poteri non funzionano.»
«Niente più deliri di onnipotenza, dunque?»
Tutte e tre ignorarono deliberatamente il commento della riccia.
«C’è qualcosa di strano, ragazze, lo sento.»
«Già, comincio a pensarlo anche io. Prima Timmy, adesso Bloom e gli altri sono ancora là dentro. E del mio anello nessuna traccia.»
«Senza contare che Darcy non si è ancora fatta vedere.» concluse Musa.
Sentendosi chiamata in causa la strega delle Illusioni non poté più trattenersi e finalmente rivelò la sua presenza. Avrebbe voluto guadagnare più tempo per permettere alla maggiore di riprendersi, ma le tre bamboline si stavano rivelando più perspicaci del previsto ed era meglio mettere a tacere i loro dubbi prima che riuscissero a mettere insieme i pezzi e capire che ad aiutarle c’era qualcun altro.
«È il mio nome che ho sentito, Winx?»
«Lo dico sempre io – trillò Stella – Mai parlare del diavolo, c’è il rischio che si faccia vedere.»
«Aww, grazie. Mi perdonerai se non sarò altrettanto gentile.» replicò Darcy prima di indirizzare una vorticante spirale viola verso la fata del Sole e della Luna, che, presa alla sprovvista, non riuscì a difendersi e venne sbalzata via di parecchi metri.
«Alla buonora.» la accolse Stormy, tornata in posizione di combattimento ora che la sua minoranza non risultava essere più così schiacciante.
«Possibile che mi allontani per due minuti e qui accada il finimondo? – la rimbeccò la mezzana raggiungendola al di là dello schermo difensivo innalzato da Erin. Poi chiese – Come sta?»
«Bene. Ha solo deciso che fosse il momento giusto per un sonno di bellezza.»
«Si può sapere cosa diavolo sono venute a fare?»
«Vogliamo l’anello-scettro, so che lo avete voi.» giunse la risposta di Musa, l’unica rimasta a fronteggiarle mentre Bloom si assicurava che la sua migliore amica non avesse nulla di rotto.
«Solo quello? Nient’altro, Musa?»
La fata della Musica non si fece disturbare dalla frecciatina rivoltale e mantenne lo sguardo fisso in quello della mora, le cui parole non avevano invece lasciato indifferente Stormy.
«Dar-» cominciò, ma l’altra non le lasciò il tempo di controbattere e continuò «Non lo abbiamo noi, comunque.»
Tecnicamente non era una bugia: era stata una decisione comune quella di lasciarlo a Erin, che da settimane ormai lo teneva con sé ovunque andasse; per evitare di farlo vedere in giro la ragazza lo aveva infilato in una catenina che si era legata attorno al collo così da essere certa di non rischiare di perderlo. E fino a quel momento aveva funzionato.
«Riusciremo a riprenderlo – proseguì la Melodyana – Vi conviene restituirlo se non volete tornare a Roccaluce. Di nuovo
«Si può sapere che ci trovate tu e Riven in questa qui? – sibilò Darcy a denti stretti prima di rivolgersi ancora una volta alla fata, a cui si erano adesso affiancate le altre due – Leggi le mie labbra quando lo dico, fatina: non. Lo. Abbiamo. Preso. Noi.»
«Vuol dire che useremo le cattive per riaverlo. Stereo Crash!»
Potenti onde sonore si infransero contro la barriera protettiva di Erin causando la formazione di crepe sulla sua superficie ed entrambe le streghe furono costrette a fare un passo indietro di fronte a un simile attacco. Fino a quel momento Musa si era risparmiata, ma avendo visto la sua squadra dimezzarsi a causa delle Trix non aveva più intenzione di lasciare che dei sentimenti che fin dal principio si erano rivelati a senso unico la intralciassero nello scontro. Ripeté nuovamente l’azione di poco prima, ma questa volta a lei si unirono anche Stella e Bloom; con un tuffo al cuore, la fata della Fiamma del Drago si rese però conto che il suo attacco ancora una volta si era dimostrato inefficace.
«Io non posso aiutarvi, ragazze. Sarà meglio che vada a controllare Aaron e Ryoko.»
«Bloom-»
«Va tutto bene, Stella, voi prendete lo scettro.»
Questa volta ad armi pari, le quattro contendenti si schierarono le une di fronte alle altre, mentre Erin, approfittando della distrazione delle Winx, si preoccupava di portare Icy lontano dal campo di battaglia. Facendo ancora una volta ricorso alla Bruma, la giovane realizzò una sorta di portantina con la quale riuscì a muovere il corpo esanime dell’albina al di sotto dell’albero su cui lei stessa si trovava; faceva un certo effetto vedere la strega del Ghiaccio in una veste così vulnerabile ed Erin si appuntò di non farne mai parola con la diretta interessata a meno che non avesse avuto intenzione di scatenare la sua furia. Intenzione che Musa e Stella sembravano star perseguendo in quell’esatto momento, data la natura degli attacchi che stavano lanciando contro le due sorelle. Divisesi per poter affrontare una Trix ciascuna, si stavano adesso fronteggiando Stella e Darcy da un lato e Musa e Stormy dall’altro, e fu su queste ultime che la terrestre concentrò il suo interesse: ad ogni incantesimo di una ne rispondeva uno altrettanto potente dell’altra e nessuna delle due sembrava incline a lasciare maggior spazio d’azione alla rivale. Era evidente che ci fosse ben altro rispetto alla storica inimicizia ad animarle e, assicurandosi che Darcy avesse tutto sotto controllo – la bionda appariva stremata sotto i colpi della strega –, Erin si lasciò vincere dalla curiosità invadendo i meandri più privati della mente delle due ex amanti.
 

Dopo la prova con Icy, Erin non aveva più tentato di entrare in diretto contatto con i desideri di un altro individuo, tantomeno con quelli di due persone distinte, ma dovette ricredersi sulla presunta difficoltà di tale azione quando il desiderio che percepì fu solamente uno: sotto agli strati di risentimento e rabbia che sia Musa che Stormy provavano nei confronti dell’altra, la rossa avvertì un desiderio bruciante premere per essere rilasciato e in entrambi i casi tale desiderio era rivolto nei confronti di colei che né la strega né la fata erano consapevoli di volere fino a quel punto. La terrestre si sentì avvampare per l’imbarazzo che la scoperta le aveva provocato, ma allo stesso tempo una parte di lei non poté che registrare il fatto come qualcosa su cui sarebbe stato fondamentale soffermarsi in un secondo momento. Se con la Melodyana le possibilità di affrontare l’argomento erano alquanto scarse lo stesso non si poteva dire per la minore delle Trix e, nonostante il rischio di finire incenerita persistesse anche in questo caso, Erin sapeva – anzi, ne aveva la certezza assoluta – che Stormy ne avrebbe in qualche modo tratto giovamento. I sentimenti parevano essere off-limits per le tre streghe, ma la ragazza sapeva leggere tra le righe e se c’era qualcosa che aveva imparato durante lunghi anni di rewatch e teorie questa era che le Trix erano capaci di provare con maggiore intensità e passione di quanto il resto del mondo facesse normalmente; in caso contrario non vi si sarebbe affezionata in tal modo, si disse.
 

Come se all’improvviso avesse ricevuto un forte colpo alla schiena, Erin tornò cosciente della realtà che la circondava dove Winx e Trix si stavano ancora affrontando.
«Questo è per avermi usata. Questo per avermi illusa e questo per avermi corrotta.» proruppe Musa, accompagnando ogni motivo elencato con una sfera sonica in direzione della riccia, la quale, dal canto suo, si limitò a pararle tutte e tre accompagnando la sua mossa con una risata.
«Corrotta… questa sì che è una gran stronzata. Non ho fatto niente di più di quello che volessi anche tu, ragazzina ingrata.»
«Ragazzina a chi?!»
Mio Dio, di questo passo non andremo da nessuna parte. pensò Erin, lasciandosi scappare un sospiro esasperato. Era chiaro che a quel punto le forze dei due gruppi avessero raggiunto un punto di equilibrio e le soluzioni che si profilavano all’orizzonte erano due: o palesarsi e rendere alla sua legittima proprietaria lo scettro di Solaria, ma questo era quanto di più stupido avesse potuto fare, o mettere fine allo scontro lei stessa, per quanto le dispiacesse porre termine a un evento che sognava fin da bambina. Con Icy ancora fuorigioco quest’ultima le parve la scelta migliore per evitare che la battaglia si protraesse all’infinito, senza contare che ormai si era fatto buio e se avesse voluto evitare un’altra visita nella Dimensione di Detenzione tornare a Torrenuvola il più in fretta possibile era un suo primario interesse.
Non dovette riflettere troppo su come agire per far finire il tutto e, raccolte le energie necessarie – almeno, sperava che lo fossero – per compiere la sua magia, Erin evocò tutta la Bruma di cui era capace e la indirizzò ovunque ci fosse bisogno: filamenti bianchi avvolsero Musa e Stella, le quali si scambiarono uno sguardo sconcertato senza capire ciò che stava accadendo, e lo stesso fecero con le Trix. All’interno della casa-sotto-l’albero Bloom, alle prese con dei finalmente disincantati Aaron e Ryoko, ora stretti in un abbraccio rassicurante, si vide avvolgere da braccia bianche che imitarono il gesto anche con gli specialisti, e in mezzo a Selvafosca gli stessi Brandon e Timmy, confuso sul perché la figura del moro si fosse improvvisamente sostituita a quella di Tecna, subirono la medesima sorte. Senza rendersene conto, Erin si alzò in volo e spalancando le braccia guidò la nebbia magica affinché eseguisse la sua volontà: con un baluginio accecante quella aumentò di volume e poi, come fosse stata dispersa da un soffio di vento, sparì, portando con sé tutte le persone da lei toccate.
Nello stesso istante la giovane strega avvertì le forze abbandonarla completamente e si sentì precipitare irrimediabilmente verso terra.
 
*
 
Nell’oscurità offerta dagli anfratti di cui l’intera foresta era provvista, una curiosa creatura aveva osservato l’intera scena. Era rimasta impressionata da ciò a cui aveva assistito e, compiendo rapidi gesti con le mani minute, fu lei a creare un supporto che impedisse alla ragazza dai capelli ramati di schiantarsi al suolo poco cerimoniosamente. Con delicatezza e precisione l’accompagnò fino a terra dove l’adagiò vicino alle radici dell’albero su cui era rimasta fino a quel momento e, complice il buio, le si avvicinò per poterla osservare meglio: aveva tratti delicati, ma un animo tumultuoso, all’irrefrenabile ricerca di esperienze che potessero saziarlo. Bene, si disse, avrebbero saputo accontentarla.
Notando l’improvviso movimento degli occhi sotto alle palpebre, la creaturina capì che era giunto il momento per lei di andarsene e senza esitare volò tra il folto degli alberi, consapevole che avrebbe rivisto la giovane strega molto presto.
 
 
 
 

*il fatto che i messaggi telepatici siano avvertibili da tutte le creature magiche non me lo sono inventato di sana pianta, ma l’ho in parte dedotto da un episodio della prima stagione in cui Knut ne manda uno alle Trix e Icy lo rimprovera dicendo «Volevi farti sentire da tutte le altre?»
 
 
NdA: niente, ormai abbiamo capito che io funziono così: mesi senza scrivere per poi riversare sul foglio la bellezza di 4000 parole in una sola giornata. Bene ma non benissimo.
Il capitolo è stato un parto, btw. È la prima volta che scrivo qualcosa di simile e non sono affatto sicura del risultato anche perché ormai questa storia va per i fatti suoi, tenendo conto sì e no del 10% di ciò che io vorrei fare e perciò anche il risultato di questo vis a vis si è trasformato rispetto a quello che avevo in mente originariamente perciò mai come in questo momento ho bisogno dei vostri pareri su come vi sia sembrata l’intera faccenda. Un motivo su come il Winx VS Trix si sia concluso però c’è, dieci punti a Grifondoro Serpeverde per chi indovina (non scervellatevi troppo, non è questo grande scoop).
Io vi bacio e abbraccio e spero di risentirvi presto, bye!
P.S.
Mille grazie a Mary Rosemary, Heathila, Walt96 e a cole turner per il loro supporto costante, e grazie a tutti coloro che continuano a seguire questa storia (il primo capitolo è arrivato a più di 2000 visualizzazioni, grazie grazie grazie).
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Ghillyam