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Autore: LaViaggiatrice    11/11/2019    2 recensioni
Dalla morte del padre, Bree ha capito che il vento gira contro di lei. Così ha fatto i bagagli e se ne è andata di casa, trovando rifugio a Dale, Canada, la città Natale di suo padre, dove ci sono tutti i suoi amici. Ma non sono tutte rose e fiori; non appena andrà nella nuova scuola dovrà confrontarsi con ragazzi spocchiosi, bulli di prima categoria e gente che non ha voglia di fare altro che non sia festeggiare. Fortuna che avrà dalla sua degli amici che le vogliono bene. Riuscirà a costruirsi una nuova vita? O i fantasmi del passato le si riproponeranno?
Spero di avervi incuriositi ;P
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!ATTENZIONE!
Sto riscrivendo questa storia, perché ci tengo molto anche se la trovo molto cringe. Cercherò di starci un po' più dietro ma non prometto nulla! Questa resterà, non la eliminerò, semplicemente ne farò un'altra con lo stesso titolo, quindi se siete ancora qui cercatela!
Baci
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Legolas, Nuovo personaggio, Tauriel, Thorin Scudodiquercia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La prima volta che era stata a casa dei Durin non l’aveva osservata molto, per cui quella sera si prese del tempo per guardarla meglio.
Era simile alla sua: su due piani, con una grande terrazza che costeggiava quasi tutto il piano di sopra fatta di legno massiccio e il tetto rosso a doppio spiovente. Sul terrazzo si intravedevano uno stendi-biancheria con alcuni vestiti ad asciugare, delle poltroncine di vimini con cuscini e un tavolino abbinato, oltre che delle querce in vaso e un glicine che si arrampicava sulla parete bianca e i cui grappoli di fiori viola emanavano un profumo che si sentiva fin li.
Il basso cancello esterno era tinto di bianco, lievemente scrostato, mentre il giardino, molto più grande del suo, ospitava tre querce, oltre a qualche altro alberello. Tra due querce c’era pure un’amaca. Inoltre, appese ai rami degli alberi con delle corde c’erano portacandele di vetro che accese dovevano creare un atmosfera particolarmente rilassante e familiare.

Bree suonò il campanello, e pochi secondi dopo rispose la voce gracchiante di Fili – Si?-
- Sono Bree- disse la ragazza chinandosi verso il citofono.
Il cancello si aprì con un click mentre Fili diceva – Entra pure-.
Le aprì la porta con un sorriso: indossava una canotta grigia e dei pantaloni della tuta al ginocchio grigio scuro. I capelli biondi erano legati in una coda disordinata e i baffi erano intrecciati nelle solite due treccine.
Le sorrise, ma prima che potesse dire alcunché la voce di Kili esclamò - Benvenuta in casa Durin per la seconda volta!-.
Lo vide scendere le scale con un sorriso e farle un cenno di saluto ricambiato subito dalla rossa. Anche lui aveva i capelli raccolti in una coda, ed era vestito nello stesso modo del fratello.
- Siediti pure!- fece Kili dirigendosi verso la cucina, per poi riemergerne con le braccia pieni di pacchetti di patatine
– Cosa volete da sgranocchiare durante la visione? Abbiamo patatine normali, patatine al rosmarino, patatine alla paprika, patatine al cheddar e fonzies… da qualche parte- elencò per poi guardarsi intorno con la fronte corrugata.
– I fonzies li hai mangiati tutti ieri- osservò Fili andandosi a sedere in divano.
– Giusto. Allora niente fonzies-.
- Patatine alla paprika per me, per favore- disse Bree con un sorriso impacciato.
Kili sorrise – Ok! Fratellone?-
- Al cheddar. E portami anche una birra-
- Subito!- esclamò correndo in cucina. Fili fece cenno a Bree di sedersi sul divano
- Forza, vieni. Allora, cosa guardiamo?-.
Lei fece spallucce – Non lo so, siete voi che avete Netflix. Cosa proponete?-
- Teen Wolf!- disse Kili spuntando con le braccia cariche di tre sacchetti di patatine, una Beck’s in bottiglia in una mano e due Coca Cola, una nella mano libera e una precariamente sotto il mento.
Fili alzò gli occhi al cielo – Ancora? Ma l’abbiamo già guardato!-
Il moro mise le cibarie nel tavolino e alzò le spalle – Ma Bree non l’ha visto!-. La guardò con occhioni da cucciolo – Vero che lo vuoi guardare?-
- Certo!- rispose lei aprendo le patatine e mangiandosene una manciata. Kili rivolse al fratello un sorriso a trentadue denti, mentre il biondo si limitò ad ignorarlo accendendo la TV e bevendo un sorso di birra.
Iniziarono a guardarlo; inizialmente erano intenzionati a guardare solo le prime tre puntate, ma finirono per vederne cinque.

Quando si alzarono dal divano erano le undici di sera; avevano passato tre ore a guardare la televisione.
Kili sbadigliò sonoramente – Beh, direi che è stato bello. Dovremmo rifarlo!-
Bree annuì alzandosi e stiracchiandosi – Sicuramente; voglio assolutamente vedere come va avanti-.
Fili le rivolse un sorriso – Potresti venire anche domani sera- propose. Kili annuì – Si! Perché no? Qui a casa siamo sempre solo io e Fili, e detto tra di noi questo qui è noioso come un morto- disse l’ultima frase a volume volutamente basso sporgendosi verso Bree e ammiccando in direzione del fratello, che lo guardò con un sopracciglio alzato
- Già, devi vivere proprio male con me- ribatté Fili con un sospiro melodrammatico. La ragazza rise – Come potrei negarvi la mia compagnia?- chiese con una posa elegante che venne interrotta da un accesso di risa. Salutò Kili con un abbraccio, mentre Fili la accompagnò alla porta – Allora ci vediamo domani?-
– Certo!- disse lei con un sorriso dolce in direzione del biondo.
Il ragazzo ricambiò il sorriso – Bene, non vedo l’ora- disse, per poi sporgersi e dare un’occhiata preoccupata alla strada - Vuoi che ti accompagni a casa? Non è il massimo girare da soli a quest’ora-.
– Tranquillo, non ce n’è bisogno- rispose lei scrollando le spalle e pentendosene subito; avrebbe davvero voluto fare un po’ di strada con lui.
Lui annuì, e le rivolse un timido sorriso – Va bene. Allora a domani- e si chinò a darle un bacio sulla guancia. Bree si sentì le guance in fiamme, e sperò ardentemente che il buio lo nascondesse
– A… a domani- e se ne andò rapidamente, sfiorandosi il punto in cui le labbra ruvide del ragazzo le avevano sfiorato il viso.
Le vie del quartiere erano illuminate dai lampioni, e c’era talmente tanto silenzio che Bree riusciva a sentire i battiti concitati del suo cuore. Calmati, disse a sé stessa, era solo un bacio sulla guancia, cose che si fanno tra amici.
Purtroppo, quel pensiero invece di rinfrancarla le provocò una fitta allo stomaco.
Si costrinse a sgomberare la mente e a concentrarsi sulla strada.

La cittadina, che di giorno era allegra e piena di vita, di notte acquistava un sfumatura cupa e malinconica; le stelle splendevano fulgide a causa dei pochi lampioni, le case illuminate dalla luna piena emanavano un’aura spettrale, e il vento iniziò a soffiare gelido, muovendosi tra le foglie componendo una melodia di fruscii e sibili e spettinandole i capelli.
Un sorriso le si delineò sulle labbra e senza accorgersene allargò le braccia come a volerlo catturare. Amava il freddo, quello che portava con sé la neve e la pioggia e che profumava di pulito, di libertà; così come odiava il caldo, quello di New York asfissiante, soffocante, che le toglieva l’aria e la voglia di fare qualsiasi cosa. I suoi stivali non facevano quasi rumore mentre attraversava la piazza deserta per poi imboccare la via che portava a casa sua. Passò sotto un arcata che congiungeva due case decorata da degli affreschi, oltrepasso una vecchia casa abbandonata ricoperta d’edera e finalmente si ritrovò davanti a casa sua. Entrò, si tolse le scarpe e salì al piano di sopra, dove si mise il pigiama e si mise a leggere il libro preso in libreria sotto il piumone fino a che non sentì gli occhi chiudersi per la stanchezza. Allora si mise sotto le coperte e chiuse gli occhi, sprofondando piano nel mondo dei sogni.


La mattina dopo si svegliò alle 10; si sentiva intorpidita e assonnata, non essendo abituata a dormire tanto, però si sentiva stranamente felice anche se aveva lo stomaco annodato. Si alzò in piedi e ciabattò in cucina, dove si preparò un cappuccino, ma non riuscì a mangiare niente. Sapeva che avrebbe dovuto fare i compiti, ma non ne aveva la minima voglia per cui si buttò in divano a guardare il cellulare. Ad un certo punto le arrivò un messaggio da Fili:
“Ehi Bree, oggi pomeriggio io, mio fratello e Gimli usciamo a fare un giro e mi stavo chiedendo se non ti andasse di unirti a noi”.
Il suo stomaco si annodò di nuovo. Fu in quel momento che lo capì, e si diede della stupida per non essersene accorta prima. Si stava innamorando di Fili. Non credeva sarebbe potuto succedere di nuovo a dire il vero; dopo il tradimento di Nathan, si era detta che avrebbe chiuso con l’argomento ragazzi per un po’, almeno finché non avrebbe ripreso in mano la sua vita.  
Eppure, avrebbe dovuto ricordarsi che l’amore arrivava quando meno ce lo si aspetta, e che non poteva certo programmarlo. Sospirò e si diede due schiaffi sul viso per cercare di rinsavire; come si faceva a provarci con un ragazzo? Non lo faceva da troppo tempo.
Fece un verso di sconforto mentre si premeva le mani sugli occhi. In quel momento si rese conto che tra un patema d’animo e l’altro non aveva ancora risposto al messaggio di Fili, quindi riprese il telefono e digitò velocemente una risposta:
 
“Ma certo! Mi piacerebbe molto! A che ora passereste?”
 
Fece per inviarlo, poi ci ripensò e lo cancellò per riscriverlo da capo. Non devo sembrare troppo disperata si disse:
 
“Perché no. A che ora sarebbe?”
 
Soddisfatta fece per inviarlo, poi si bloccò mordendosi nervosamente il labbro. Ora sembrava troppo disinteressata, come se avesse di meglio da fare. Le serviva un compromesso:
 
“Va bene! Per che ora mi preparo allora? 😊”
 
Stava per inviare finalmente quel messaggio quando qualcosa la bloccò.
 
Faccina o non faccina??
 
Con un’imprecazione inviò il messaggiò così com’era e lanciò il telefono sul divano prendendosi la testa tra le mani
- Ce la posso fare… ce la posso fare…- mormorò fra sé cercando di darsi coraggio. Decise che nulla era meglio di una doccia per calmarsi, per cui preso il telefono entrò in bagno e dopo essersi spogliata rapidamente si mise sotto il getto dell’acqua calda.
Quando ebbe finito si avvolse in un accappatoio e ciabattò fino al letto dove si gettò a guardare il soffitto assorta. Come si sarebbe dovuta vestire? Non le avevano detto nulla riguardo il luogo e l’ora, al che prese il telefono dove spiccava un messaggio del biondo
 
“Alle 15:30, facciamo un giro del quartiere 😊😊”
 
Il suo cuore sussultò. Le aveva mandato due faccine.
Digitò una risposta rapida che inviò prima di avere strani ripensamenti, un normale “Perfetto, a dopo!!”, quindi si era rivestita con una comoda tuta da ginnastica per stare a casa. Mentre stava per uscire, rigorosamente scalza, inciampò su una piastrella messa male con un lamento di dolore – Ma quanto fottutamente sfortunata sono??- chiese alzando gli occhi al cielo.
Abbassò lo sguardo sulla trave incriminata con sguardo truce, per poi aggrottare la fronte; era leggermente sollevata, a rivelare uno scompartimento sottostante. Si chinò e spostò la trave; dentro la cavità del pavimento, c’era un piccolo scrigno di legno decorato. Un brivido la percorse, quindi lo prese con mani tremanti e lo aprì. Dentro, c’era quello che pareva un frammento di una lama grande, come di una spada. Era di metallo, affilata e ben conservata, come se fosse stata curata in maniera maniacale. La prese in mano, accorgendosi di un biglietto sotto di essa su cui era scritta un’unica parola in una calligrafia frettolosa.
 
“Elrond”

*Angolo Autrice*
Ebbene si, dopo più di un anno sono tornata!
E non sparirò più, ho troppe idee per questa storia, promesso!
La verità è che ho iniziato a pubblicare questa storia quasi per gioco, senza che avesse una trama vera e propria, per cui ogni capitolo era un parto. Ma ora sono più carica che mai!
Cercherò di pubblicare almeno una volta a settimana, probabilmente sarà il lunedì o nei weekend, e ancora più probabilmente di sera perché sono un animale notturno. 
Quindi niente, spero che ci sia ancora qualcuno in questo fandom che io devo, ahimé, ammettere, aver abbandonato per parecchio tempo. E, ultima cosa ma non meno importante, questo è solo un capitolo di transizione: i prossimi capitoli saranno più lunghi! Sto anche cercando di migliorare lo stile di scrittura, visto che a leggere i vecchi capitoli in certi passaggi rabbrividivo.
Enjoy!
LaViaggiatrice
   
 
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