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Autore: Fujiko91    17/11/2019    1 recensioni
Ho usato due attori famosi come presta volto: Richard Armitage è Adam e Mia Wasikowska è Catherine.
La storia è ambientata negli anni '50.
Un'estate e l'incontro con Adam cambiò ogni cosa nella vita di Catherine.
Non tutto però fu positivo, molti segreti vennero a galla e nulla fu come prima.
Catherine perdonerà Adam?
E Alan quale ruolo avrà in questa storia?
Auguro una piacevole lettura a tutti.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione dei piccoli errori! Grazie :*


 

Alan era andato in camera sua e poi avrebbe fatto una doccia.

Mio padre stava parlottando con Adam, così io raggiunsi mia madre, nel roseto dietro casa.

"Mamma mi dispiace averti turbato."

"Ma no mia cara, ho sempre saputo le inclinazioni di tuo padre. Io e lui siamo amici, l'epoca in cui viviamo è chiusa, mi chiedo se cambierà mai!"

"Me lo chiedo anch'io. Oggi pomeriggio vado con Alan a fare una gita."

"Allora dirò alla cuoca di preparare una merenda al sacco."

E se ne andò. Appena mi girai mi ritrovai Adam.

"Mi hai spaventata!"

"Non devi farlo."

"Che cosa non dovrei fare?"

"Sposarlo."

"Perché?"

"Perché per me ciò che provo per te non è una semplice cotta estiva è molto di più."

"E Thomas?"

"Io vi amo entrambi. Credo che si chiami bisessualità, una volta lo lessi su di un libro."

"Cosa vuoi che ti dica? Che lascio Alan? Lo sai che non lo farò."

Lo vidi cambiare, lo sguardo che mi piantò addosso mi oltrepassò e mi fece sentire male. Ma non mi scomposi anzi. "So cosa sei."

"E cosa sarei?"

"Un nazista, uno di quelli che ha fatto del male a Tom e ad Angus! Ho smesso di amarti in quel preciso momento."

Quello era vero, non avrei mai potuto stare con uno di loro, non avrei mai tradito Annie, Tom e Angus. Loro meritavano il mio rispetto.

Adam entrò in casa come una furia, mi resi conto che voleva fare del male ad Alan chiamai mio padre, salimmo le scale. 

Mio padre faticò non poco, per staccare le mani di Adam dal collo di Alan. Quando ci riuscì, corsi dal mio amato "scusa scusa, scusa…" lo ripetevo come se fossi stata io.

Alan riprese colore. "Non ti devi scusare."

"Invece sì. Sai glielo detto…"

"Oh! E dimmi Adam avresti ucciso un amico solo per averlo detto a Catherine?"

"Sì perché non dovevi dirglielo."

"Sì invece, lei aveva il diritto di saperlo. Anche se non lo feci apposta, credevo che lo sapesse!"

"È vero, me lo disse prima che ci innamorammo. Alan pensava che io fossi al corrente di tutto."

"Thomas lei sa tutto!"

Mio padre scese le scale e si andò ad accomodare su di una delle poltrone e si prese la testa tra le mani poi disse: "Tua madre non lo sa. Non accetterebbe un fatto simile. Perse molti amici e sua sorella per mano dei nazisti."

"Anche tu padre, come fai ad amarlo?"

Potevo sembrare cattiva, ma volevo sapere ogni cosa.

"Lo amo e basta. Adam non ha fatto nulla di orribile. L'avrebbero giustiziato ed io non potevo perdere il mio amato, così lo portai qui in Inghilterra."

"E in questi anni dove abitava?"

"A Londra." 

"Capisco."

"Cosa farai ora?" mi chiese Adam.

"Nulla, volevo solo sapere la verità, ma di certo non vi denuncerei mai, siete la mia famiglia!"

Dopo averlo detto presi per mano Alan e insieme prendemmo il cibo e, indossato i nostri cappotti, ce ne andammo a visitare i luoghi della mia infanzia.

Mentre attraversavamo un bosco mi chiese: "Tu mi ami?"

"Ma certo e tu mi ami ancora, Alan?"

"Che domande fai. Certo, non sono arrabbiato con te. Solo che sono sicuro che anche lui ti ama."

Era inutile mentirgli così glielo dissi.

"Capito, quindi mi lasci?" mi domandò.

"No! Ho scelto te. Perché ti amo, non capisco perché devi essere così."

"Perché vivo nella paura di perderti."

Ci abbracciammo e ci coricammo lì sul prato bagnato. Tolsi la maglia ad Allan e lui mi tolse l'abito, eravamo entrambi affamati d'amore e così lo facemmo lì.

Ormai era sera, quando tornammo a casa.

Dal canto interno provenivano degli strani rumori, dopo poco qualcuno venne ad aprirci, con nostro orrore era Angus armato di una pistola.

La stava puntando alla testa di Adam.

"Ma cosa stai facendo!" urlai.

"Tu non lo sai, ma Adam è un nazista. Cath, è uno di loro!"

Mia madre guardò mio padre, e comprese che era vero, quindi scoppiò in lacrime. "Come hai potuto, Thomas!"

"Stai zitta!"

"Avevo rispetto per lei e invece lei porta un nazista e in casa sua. Mi dica almeno il perché?"

Adam lo implorava di non dire nulla, invece mio padre lo fece. "Io lo amo."

Sul viso di Angus si fece largo una smorfia di disgusto per quel uomo che per anni considerava come un padre.

Ora non era solo un traditore ma anche un deviato...


Angolo dell'autrice:

allora questo è capitolo un po' duro. Tratta una tematica molto delicata il nazismo, Catherine non sa cosa fare, riesce ad accettare abbastanza bene l'omosessualità di Adam, ma non può proprio accettare il fatto che lui sia un nazista e come dargli torto!
Ha perso molte persone a lei care per causa della seconda guerra mondiale.

Ma Adam è diverso lui non ha fatto cose malvagie, come le dice il padre. Però pur essendo una semplice ideologia, era sbagliata, Adam però può essere perdonato per il suo passato? Ed è a questo punto che arriva Angus un ragazzo che ha perso tutto in guerra e che ha visto con i suoi occhi ciò che facevano i nazisti, lui non può perdonare Adam e purtroppo visto gli anni, non può nemmeno accettare l'omosessualità di Thomas che considerava un padre.

Mi scuso per il termine deviato, ma volevo far capire quanto odio provasse Angus in quel preciso momento dopo aver sentito le parole di Thomas.


Al prossimo capitolo! :*

Fuji.

 
  
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