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Autore: tiaspettoqui    17/11/2019    0 recensioni
Harry Styles ha venticinque anni ed un grande peso nel cuore da circa tre mesi. Lavora in un bar al centro di Londra, il bar dove Scarlet Brown prende sempre il suo solito caffè prima di andare a lavorare. Scarlet ha ventiquattro anni ed un lavoro come maestra alla scuola elementare. A lei le novità non sono mai piaciute.
Una corda sottile li lega, ma non riescono a rendersene conto. Tanti punti in comune, tanti piccoli e innocenti segreti si portano con sè, tanto amore da dare ma nessuno con cui condividerlo.
"Stringimi forte Harry, stringimi adesso."
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. Attacchi di panico e lasciarsi andare.

 

Il brusio che si è creato nella classe a Scarlet sembra molto lontano. I bambini continuano a parlare tra di loro mentre la ragazza guarda davanti a lei il muro pieno di cartelloni fatti durante quel mese di scuola. La sua testa è piena zeppa di pensieri. Perchè Harry vuole vederla? E soprattutto, lo troverà se andrà lì? Lui non le ha nemmeno chiesto a che ora finisce le lezioni e lei non sa nemmeno se lui sarà lì ad aspettarla.
“Signorina Brown – un bambino riccio con gli occhi azzurri le tira la manica del maglione che indossa – si sente bene?”
La ragazza sembra rinsavire dallo stato di trance e abbassa lo sguardo verso il piccolo. Gli sorride e lo osserva, mentre lui muove la testa leggermente a destra.
“Si Christopher, tutto bene – gli scompiglia i capelli – ora torna al tuo banco, che la lezione non è ancora finita”.
Il bambino annuisce e torna al suo posto, per prendere poi in mano una matita ed iniziare a disegnare distrattamente su un foglio. Scarlet prende un profondo respiro e “Bene ragazzi, chi ha voglia di fare un gioco?” sorride alla vista delle facce felici dei suoi bambini e pensa che quello è proprio il suo posto nel mondo.

La campanella delle dodici suona e una morsa allo stomaco fa storcere il naso a Scarlet. Odia stare così per ogni minima cosa. Ogni volta che le si presenta un imprevisto, l’ansia prende il sopravvento e le fa rovinare le poche cose belle che le accadono di tanto in tanto. A volte la sua ansia è così forte che non riesce a fare nulla, se non rimanere a letto e fissare il soffitto.
Saluta gli alunni con un sorriso sincero e “Arrivederci bambini, ci vediamo domani!” afferma, prendendo le ultime cose per poi metterle in borsa.
Mentre percorre il lungo corridoio della scuola il telefono vibra e impiega una buona manciata di secondi prima di riuscire a prenderlo ed accettare la chiamata.
“Pronto?” risponde.
“Stavo pensando… - la voce di Peach risuona nel piccolo apparecchio – secondo te meglio lo smalto rosso o nero?”
Scarlet sbuffa e “Peach ora non ho tempo, ho da fare”.
“Scusami signorina Brown, volevo solo un consiglio. Ci vediamo a casa.”
“No Peach aspetta – si passa una mano tra i capelli – scusami, è che sono molto nervosa”.
Peach non sa che ora la sua migliore amica deve vedersi con Harry. Scarlet non ne ha avuto il tempo ma soprattutto il coraggio. Perlomeno non davanti a Louis. Suo cugino e la sua amica insieme sono come una bomba di parole pronta ad esplodere. Il fatto che Scarlet è sola da un po’ non aiuta la situazione, in quanto tutti e due vogliono vederla accanto a qualcuno.
“Perchè? Devi fare spesa e non hai i buoni pasto?” la schernisce.
“Sei da sola?”
Peach risponde affermativamente e “Mi devo preoccupare?”
“No stai tranquilla. E’ solo che...” fa una piccola pausa.
“Solo che? Scar, ti prego parla.”
“Devo andare da Harry, cioè al bar. Mi ha chiesto se ci prendevamo un caffè insieme”.
Passano dieci secondi e Peach non ha ancora proferito parola. “Peach? Sei ancora lì?”
“E QUANDO AVRESTI PENSATO DI DIRMELO?”
“Stamattina mi è passato di mente. Ero in ritardo e me ne sono dimenticata – prova a giustificarsi – comunque ci vediamo dopo a casa.”
“No Scar tu non puoi lasciarmi così, devi racc...” e chiude la chiamata.

**

Harry tamburella le dita sul tavolo in legno, sbuffando e guardando l’orologio di tanto in tanto. Sono le dodici e cinque e il suo turno e finito da circa mezz’ora. Si dà dello stupido. Doveva chiederle a che ora avrebbe finito di lavorare, così rischiava di rimanere in quel bar fino alla sera.
“Harry – Bill lo richiama da dietro il bancone – cosa ci fai ancora qui?”
Il ragazzo si passa una mano dietro il collo e sorride imbarazzato “Sto aspettando una persona.”
“Fammi indovinare. La maestra? - Harry fa per rispondere ma Bill lo blocca – io ti osservo. Ti se mai chiesto perché ti faccio fare sempre il turno di mattina?”
L’uomo gli sorride e, senza dargli il tempo di ribattere, si rivolge ad un cliente che è appena entrato nel locale. Mentre Harry continua a guardare l’orologio, il suo telefono vibra. E’ una videochiamata da parte di sua madre. Che tempismo.
Accetta controvoglia la chiamata e “Ciao mamma!”
“Harold, ciao!”
“Mamma ti prego chiamami Harry. Harold sembra da vecchi.”
“E’ il tuo nome, ti ho partorito io e ti chiamo come voglio.” Anne cerca di essere seria, ma guardando il figlio non riesce a fare a meno di sorridere. Harry e Anne sono due anime simili. Sua madre ha quarantacinque anni, i capelli corvini e gli stessi occhi di Harry. Lei vive ancora ad Holmes Chapel, la piccola cittadina dove Harry è cresciuto fino ai vent’anni.
“Comunque come stai?”
“Bene mamma, ma ora non posso parlare, sono al lavoro.”
“Non mi sembra che tu stia lavorando – la donna lo guarda sospettosa – e soprattutto, stai dormendo?”
Bingo. Come la madre riuscisse a capirlo da un solo sguardo Harry ancora non riesce a capirlo. Le sta per mentire rispondendo che va tutto bene e che dorme almeno otto ore a notte, quando il campanello della porta del bar lo distrae. Sorride e osserva la ragazza che si guarda intorno come se fosse spaesata.
“Harold che stai guardando? Mi spieghi cosa stai veramente facendo? Sono tua madre e ho l’obbligo di sap...”
“Scusa mamma, ti chiamo dopo. Ti voglio bene” chiude velocemente la videochiamata e continua a guardare la ragazza. Indossa gli stessi vestiti della mattina, i capelli ora sono sciolti e respira affannosamente. Finalmente si gira verso la direzione del ragazzo, che prontamente alza la mano per farsi notare.
“Ciao. Ti prego dimmi che hai finito da poco di lavorare”. Scarlet si preoccupa perché odia far aspettare gli altri.
“Sta tranquilla. - Harry le sorride – caffè?”
Scarlet annuisce e “Macchiato, grazie.”
“Ovviamente.” le strizza l’occhio e si alza per chiedere a Bill i caffè.
Scarlet, nell’attesa, si sistema il maglione, che si è un po’ sgualcito da quando lo ha indossato stamattina, per poi lisciarsi i capelli con le mani per renderli un tantino più presentabili. Si maledice mentalmente per non essersi specchiata in macchina prima di scendere, è sicura di assomigliare ad un qualcosa simile ad un disastro.
Harry torna con due tazzine di caffè e due biscotti al cioccolato e li posa sul tavolo prima di sedersi.
Il silenzio cala e Scarlet guarda attentamente lo zucchero che scende dalla bustina che ha appena aperto. Maneggia il caffè e si porta alle labbra il cucchiaino, senza mai distogliere lo sguardo dal tavolo. Non ha il coraggio di guardare negli occhi Harry perché in qualche modo la mette in imbarazzo. Lui è di una bellezza imbarazzante e crede che il ragazzo non se ne renda nemmeno conto.
Harry tossisce e “Allora… come sono andate le lezioni?” chiede, prima di bere un sorso del suo caffè.
Scarlet trova finalmente il coraggio di puntare i suoi occhi in quelli di lui e “Bene, oggi erano un po’ agitati. Ma tutto sommato mi sono stati a sentire” afferma.
Harry annuisce e prende un pezzo del suo biscotto al cioccolato per poi pulirsi le mani sul tovagliolo.
“Te? C’è stata parecchia gente che desiderava il tuo caffè?”
Lui sorride e scuote la testa. “Non tantissima, però hai ragione. Insomma, chi non ama il mio caffè?” cerca di stemperare quella leggera aria di tensione che si è creata. La guarda negli occhi ed Harry comincia a pensare di non aver mai incontrato una persona così timida e spavalda allo stesso tempo prima di Scarlet. Ogni volta che ci parla gli sembra di stare con due persone totalmente diverse.
Armeggia con la tasca dei suoi pantaloni per poi tirare fuori il portafoglio. “Scarlet… ti ho chiesto di venire qua… – prende fuori la patente di Scarlet – … perché l’altro giorno ti è caduta questa.”
Poggia il piccolo pezzo di plastica sul tavolo e Scarlet non può fare a meno di strabuzzare gli occhi.
Comincia a cercare il portafoglio dentro la sua borsa, per poi aprirlo e constatare che veramente la sua patente non è lì, nel solito taschino sulla destra.
“Merda – si passa una mano tra i capelli - ma perché non mi accorgo mai di nulla”.
Harry la vede innervosirsi e muoversi sulla sedia mentre continua a passarsi le mani tra i capelli.
“Sta tranquilla. Ora l’hai ritrovata.”
“No Harry, il fatto è che proprio non me ne sono resa conto. Io sono… quanti? Tre giorni? - Harry annuisce – Ecco, sono tre giorni che guido senza patente! E se mi avessero fermato? E se mi avessero arrestato? Poi chi mi avrebbe fatto uscire di prig...”
La ragazza ferma il suo monologo nel momento stesso in cui Harry prende le mani di lei tra le sue.
Punta i suoi occhi verdi in quelli nocciola di lei e le sorride divertito. Tutto intorno a Scarlet si ferma, non c’è più nessuno oltre lei ed Harry.
“Fai un respiro profondo – le consiglia lui – non è successo nulla. E poi Scarlet, non hai mica ucciso qualcuno o rubato qualcosa. Stai tranquilla”.
Lei prende un respiro profondo e chiude gli occhi. Resta così per circa dieci secondi, riapre gli occhi e le mani di Harry sono ancora sopra le sue. Arrossisce al contatto e toglie le mani, nascondendole sotto al tavolo.
Harry appoggia la schiena alla sedia e, dopo averla osservata per qualche secondo, scoppia a ridere.
“Scusami Scarlet, ma eri troppo divertente – butta la testa all’indietro dalle tante risate – in prigione per una patente dimenticata. Saresti da copertina di giornale”.
Scarlet lo guarda prima confusa, poi ride insieme a lui. Pensa che Harry Styles abbia la risata più contagiosa che lei abbia mai sentito. E’ una risata piena, di gusto, sincera. Si sta seriamente divertendo delle sue disavventure. Harry si ricompone e si passa l’indice sotto gli occhi per asciugare le lacrime scese per via delle risate. La ragazza continua ad osservarlo e non riesce ancora a capire perché lui le dia così importanza.
“Grazie.” lo dice in un sussurro.
Harry alza lo sguardo e la guarda confuso “Di cosa?” domanda.
“Per.. per prima. Sono andata completamente fuori di testa. Grazie per avermi saputo prendere.”
“Non preoccuparti. Ci sono abituato, a volte capita anche a me?”
Scarlet lo guarda più intensamente e “Anche a te? Impossibile.” afferma, prima di prendere un pezzo di biscotto.
“Perchè impossibile?”
“Non lo so, sembri così in pace con te stesso e con quello che ti circonda.”
Harry si sente un po’ agitato perché intuisce che Scarlet sta cercando di scavare troppo a fondo. Non può lasciarsi andare, non può fidarsi fino a questo punto. Guarda l’orologio del bar e si batte una mano sulla fronte.
“Che imbecille! Mi sono dimenticato di avere un impegno. - si alza in piedi – per il caffè non preoccuparti. Offre la casa.”
Scarlet ha le sopracciglia corrucciate e non riesce proprio a capire cosa gli sia preso tutto ad un tratto. Harry sta per aprire la porta del locale quando, come un fulmine, un pensiero gli passa per la testa.
“Scar – si volta a guardarla – domani vieni a prendere la colazione?”
“Forse – lo schernisce lei – magari il bar qui di fronte fa caffè più buoni”.
Harry sorride e “Impossibile. A domani.”
“A domani Harry.” e il ragazzo sparisce per le vie di Londra, lasciando Scarlet con tante domande in testa.


Writer's wall.

Scusate per l'assenza e per l'orario improponibile. Stanotte sono rimasta sveglia per guardare Harry al SNL e non so, ho trovato ispirazione per finire il capitolo. E' rimasto incompleto per una settimana, non riuscivo a trovare la giusta dose di creatività per scrivere. 
Comunque, finalmente Scarlet ha di nuovo la sua patente, anche se lei non se n'era minimamente accorta ahahah. Vengono un po' fuori i caratteri dei personaggi ed una cosa particolare di Harry è proprio la paura a lasciarsi andare. Il motivo ormai si sa, ma dovremmo scavare ancora più a fondo! 
Io spero vivamente che questa storia vi piaccia. Ci sto mettendo molto di me, di quello che sono e di quello che per me è Harry al di fuori delle telecamere. 

Al prossimo capitolo! Vi lascio con una bellissima foto di Harry al SNL! 

Vi abbraccio forte e i miei profili di Wattpad e di Twitter sono in bio! (P.S. MA WATERMELON SUGAR COSA E'????)

 

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