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Autore: LadyPalma    19/11/2019    9 recensioni
| Storia scritta per WordWar indetta dal gruppo facebook Il Giardino di EFP sulla sfida di Lupoide |
"Eccoli qui i progressi della scienza e della realtà virtuale.
Non serve mica un'aggressione fisica diretta in un mondo in cui si può uccidere una persona annientando il simbolo del suo cognome.
Mannaggia a me che mi chiamo palma e non sequoia, per esempio."
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: Sfidata da Lupoide, ho deciso di scrivere una storia horror che giocasse proprio su questa sfida quindi è un aspetto metatestuale importante. Spero che risulti qualcosa di abbastanza creativo, un filo inquietante - e anche un po' demenziale. 


 



Come tentare di uccidere una palma e (non) farla franca



 


Un colpo improvviso e violento sulla schiena mi fa piegare in avanti, strappandomi un grido. Un altro colpo e sbatto la testa sulla scrivania. Il calice si rovescia e il rosso del vino si mischia al rosso del mio sangue.
Boccheggiando cerco di rialzarmi e intanto mi lancio un'occhiata intorno. È un gesto istintivo e inutile: non c'è nessuno nella stanza. Il dolore arriva e basta, non posso prevedere un nuovo attacco... né vederlo.
Eccoli qui i progressi della scienza e della realtà virtuale.
Non serve mica un'aggressione fisica diretta in un mondo in cui si può uccidere una persona annientando il simbolo del suo cognome.
Mannaggia a me che mi chiamo palma e non sequoia, per esempio.
Quanto tempo ci vuole ad abbattere una pianta così debole? Poco. Eppure tu mi attacchi ad intervalli per farmi vivere nel terrore.
Un colpo dritto alla pancia e mi piego in due. Stavolta il sangue e il vino escono insieme nel mio sputo.
Un minuto fa scrivevo una storia e ora sto per morire.
E non posso fare proprio un cazzo per salvarmi. Scappare non serve, tu non sei qui. E anche se riuscissi a raggiungerti e ad allontanarti, troveresti un altro albero.
Il problema è che ci sono troppe palme nel mondo. Ma perché devo essere proprio io quella superflua?
Sono a terra, mi trascino senza direzione e all'improvviso sbatto la testa a terra per tre volte di fila. Che cazzo fai, scuoti la pianta per far cadere qualche cocco?
Sputo sangue, vedo sangue, sono sangue.
L'unico modo che ho per finire questo incubo sarebbe ucciderti io per prima. Ma dove cazzo lo trovo un lupo in casa mia?
Non termino il pensiero che la bocca sconquassata si apre ora in un sorriso da pazza. Ma forse invece sono un genio.
Riprendo a trascinarmi, stavolta so dove andare. Con uno sforzo disumano mi sollevo sulla sedia e afferro il mouse.
Grazie a Dio che ho ancora le mani.
Grazie a Dio che non stai colpendo adesso.
Clicco sulla pagina Facebook del Giardino e... BINGO!
Perché chiamandomi io LadyPalma su EFP, ho dato per scontato che pure il tuo nickname fosse legato al tuo cognome?
Ora rido isterica e per terra mi ci lancio, mi rotolo, incurante di ogni parte del corpo che mi fa male. Quando i colpi ricominciano, grido e sputo e crollo.  Ma mi rialzo e ancora rido.
Devo arrivare in cucina.
La mia vita per una cazzo di oliva.
Apro il frigo da per terra. Col mio occhio tumefatto, vedo l'agognato barattolino mezzo aperto e in un impeto tiro il ripiano tutto giù a terra.
Il vetro si frantuma.
L'oliva è integra. La metto in bocca e mastico.
Mastico e so che ti uccido.
Sei morto, devi essere morto.
Chiudo gli occhi, sorrido.
Sì, sei morto, ma non senza sferrarmi un ultimo colpo. Il mio corpo si scuote tutto e il nocciolo finisce dritto in gola soffocandomi.
Magari essere stata una sequoia e tu un'oliva denocciolata.
 
 
 
   
 
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