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Autore: _Sherazade_    22/11/2019    0 recensioni
Cosa faresti se ti ritrovassi nel bel mezzo di una rapina? Cosa proveresti?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Traccia: Sei sdraiato a faccia in giù sul pavimento durante una rapina in banca. Descrivi la rapina da dove ti trovi.
Genere: Angst, Introspettivo
Fandom: Originale
Lunghezza: Oneshot 578
 
Minuti interminabili

Il cuore mi sta martellando nel petto senza sosta, così forte che mi sembra possa fuoriuscirmi dal petto.
Il respiro è affannato, mi sembra di svenire.
Ho paura, paura che anche senza volerlo possa farli arrabbiare e scattare.

È accaduto tutto in pochi secondi, mi sembra siano trascorse ore ma riesco a vedere l'orologio sulla parete, e non sono passati che una ventina di minuti da quando quei rapinatori hanno fatto irruzione in banca.
Ero in coda, come gli altri, e questi tre individui hanno fatto irruzione, uno ha sbarrato le uscite, e gli altri due si sono avvicinati con prepotenza allo sportello, mostrando le pistole che portavano con sé.
A qualcuno è sfuggito un urlo, ed immediatamente, uno di loro, ha gridato di fare silenzio, nessuno doveva fiatare. Ci fecero sdraiare, minacciandoci che se avessimo provato a fare qualsiasi cosa contro di loro, non l'avremmo passata liscia.

Uno dei due uomini che si erano avvicinati allo sportello è agitato, sembra davvero giovane, la voce gli trema, e non solo quella. Forse è la prima volta, e forse non avrebbe nemmeno voluto trovarsi qui.
Il palo è una donna, sembra matura, sicura di sé. Butta lo sguardo di fuori, ma tiene sempre d'occhio la sala. Un ragazzo stava per usare il telefono, probabilmente per avvisare la polizia, ma lei lo ha subito fermato, lo ha raggiunto con pochi passi, e gli ha pestato con cattiveria la mano, conficcandogli il tacco con forza sul carpo. Lo abbiamo sentito gemere, il dolore doveva essere davvero atroce.
Sento una ragazza piangere, è dietro al banco ed è una delle impiegate. Il direttore, che sta riempiendo la sacca che l'altro rapinatore gli sta porgendo, sta provando a consolarla, ma quell'essere orribile lo sta nuovamente minacciando. Credo sia il capo di questa gang di disperati.
Mi ritrovo a pregare, e tendo l'orecchio in attesa di sentirle...
Ed eccole.
Sento un suono flebile, lontano, e via via diventa sempre più forte, sempre di più.
Sento un'auto arrestarsi, e una voce amplificata da un megafono che intima ai nostri aggressori di uscire con le mani in alto.
Susseguono svariati minuti, a tratti interminabili, a tratti velocissimi...
Uno di loro, il capo, prende il direttore ed è evidente che lo vuole usare come scudo. Lui non lo sento vacillare, li segue sicuro, quasi come se sapesse che oramai è finita e che andrà tutto bene.
Gli altri due delinquenti lo seguono, puntando verso di noi le loro armi e intimandoci di non muoverci.
La porta si apre, rapinatori e polizia si urlano contro. Sentiamo degli spari seguiti dall'urlo della donna... è finita. Il capo è a terra, alcuni agenti bloccano gli altri due, mentre altri irrompono in banca per soccorrerci e nel mentre sento un agente chiamare l'ambulanza.
Un poliziotto gentile mi aiuta a rialzarmi e mi chiede se sto bene. Io lo guardo, sorrido e lo ringrazio. Non so come sto, ma il mio occhio si sofferma sull'uomo sofferente e sul sangue attorno alle gambe... non mi fa pena.
Mi chiedo che vita abbia avuto per scendere così in basso.
La mia vita non è perfetta, ho fatto degli sbagli, ho vissuto cose di cui non mi piace parlare, ma son felice di non essermi mai lasciata andare fino a quel punto. Non mi sono ancora abbassata a tanto, e non credo lo farò mai.
L'ambulanza è arrivata, e il mio solo pensiero è che la giustizia possa liberare la strada da elementi del genere.
  
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