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Autore: Roxed    05/12/2019    1 recensioni
Un piccolo richiamo a Lovecraft in piccolo richiamo in 500 parole.
Genere: Horror, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono un feticista dei mercatini, non importa fino a dove mi devo recare per acquistare antichità e curiosità a basso prezzo, ci vado e basta.
Casa mia è ricolma di vecchi cimeli, da elmi cavallereschi a libri ottocenteschi , da sedie Luigi XVI a locandine di vecchi e poco conosciuti film horror.
Io adoro quei mercati pieni di cose assurde, ci trovo sempre qualcosa che attira la mia attenzione, proprio come oggi.
Camminavo  tra i banchetti di dolciumi assaporando i profumi di spezie e zucchero filato, quando le miei iridi si sono posate su un banchetto con un solo oggetto.
Un fischietto a forma di dito umano.
"Macabro" dissi al venditore indicando l'oggetto.
Lui annuì ridendo, mostrandomi denti marci e ingialliti.
Sorrisi anch’io di rimando, e chiesi a quanto vendeva quello strano oggetto.
“Dieci Euro” rispose.
Decisi che l’avrei ottenuto per la mia collezione. Era economico e non in ottimo stato, ma molto inquietante.
Era perfetto.
Lo acquistai e tornai a casa soddisfatto.
Era ormai sera quando decisi di provarlo, al mercato  non avevo pensato alla possibilità che fosse difettoso, era un fischietto quindi mi aspettavo che fischiasse.
Provai con tutto il fiato che avevo, ma da quell'oggetto che avrebbe dovuto emettere un qualche suono, non uscì assolutamente nulla. 
Andai a dormire deluso e mentre cercavo di addormentarmi sentii dei rumori in lontananza. Sembravano latrati e il frastuono aumentò sempre più fino a diventare insostenibile.
Anche se vivo da solo, in campagna, non ho mai avuto necessità di avere animali da guardia, eppure in quel momento ero terrorizzato, inoltre la prima casa abitata è a più di un chilometro da dove vivo.
Continuavo a chiedermi cosa fosse quel rumore fastidioso e più mi facevo la domanda e più il rumore sembrava aumentare.
Mi affacciai alla porta di casa ma non vidi assolutamente nulla, eppure i latrati aumentavano ed erano sempre più vicini, sembrava come se qualcuno, o qualcosa, avesse circondato casa mia.
Corsi in cantina e mi chiusi la porta alle spalle, girai persino la chiave, e pensai che in quel modo non sarebbe potuto entrare nessuno.
A un certo punto potei distinguere nettamente gli ululati sempre più vicini, e una porta sbattè violentemente.
“C’è qualcuno in casa” pensai “E ora… che cosa farò?”
Sentii passi di quadrupedi, unghie graffiare sul parquet di legno, qualcuno stava cercando qualcosa, oppure cercavano me?.
Decisi di togliere la chiave dalla serratura e aprii leggermente la porta per guardare... 
Il mio fiato si spezzò in gola, vidi cani dall’aspetto diabolico, gli occhi rossi fiammanti, la pelle decomposta, il cranio aperto e fiamme blu intenso, e  bava verde scendeva dalle loro fauci.
Era la mia fine, il mio cuore iniziò a mancare svariati colpi e svenni.
Mi risvegliai la mattina seguente e vidi il mio splendido appartamento totalmente distrutto, mentre quel maledetto fischietto era ancora lì, perfettamente integro, unico superstite di quel massacro di oggetti rari.
Dovrò sbarazzarmene presto… o penso che, un giorno o l’altro, quel fischietto sarà la mia condanna a morte.

 

   
 
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