Era già passato qualche anno dalla guerra Sacra, lei era una delle poche superstiti di Rodorio e col tempo aveva rimesso in piedi la bottega del padre distrutta da Minos durante lo scontro in cui perirono lui e Albafica.
Lo ricordava con affetto quel Cavaliere bello e solitario, i suoi amici erano praticamente certi se ne fosse innamorata perdutamente. E forse era veramente così.
Un amore non corrisposto, per un giovane che viveva isolato, ma che si era insinuato silenziosamente nel suo cuore, fin da quel giorno di pioggia.
Ora lei era li, davanti alla sua bottega, fra le braccia un mantello che le aveva portato il Gran Sacerdote – unico oggetto che poteva toccare senza pericolo – e l'odore di pioggia di cui spesso in quell'autunno le strade di Rodorio erano inpregnate la riportavano ai giorni in cui lui, solitario e maestoso, passeggiava silenziosamente in paese.