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Autore: killer_joe    07/12/2019    1 recensioni
Freddie lo ammetteva che non stava esattamente pensando quando aveva deciso di trascinare Brian e Deaky nel loro furgone scalcinato per guidare fino a Truro. Ma ehi, il suo Roger gli mancava da impazzire, e voleva vederlo. Sembrava una buona idea, in quel momento.
(...)
Freddie voleva solo accertarsi che il suo fidanzato stesse bene...
La nonna di Roger lo fissò con i suoi profondi occhi blu, che sembravano capaci di leggergli l'anima. Freddie si strinse sulle spalle, imbarazzato senza un reale motivo.
…ora non sapeva se lui sarebbe stato bene, onestamente.
(...)
Perché diavolo non era rimasto a casa?
*
Per il visto e stravisto prompt 'primo incontro con i parenti', una Freddiex Roger dai toni... familiari.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera (notte)! Eccomi qui con la seconda oneshot appena tradotta, anche questa tratta dalla Froger Week 2019 indetta su AO3. 
Questa è ispirata dalla scena iconica di Mine Vaganti (F. Ozpetek, 2010), che è un film meraviglioso che consiglio a tutti. 
Ho preso le parti più comiche per rispondere al prompt 'meeting the parents', ma comunque si tratta dell'Inghilterra degli anni '70. Dire che essere omossessuale non era visto bene è minimizzare. 
Inoltre (come nel film) alcuni aspetti dell'omosessualità sono un po' stereotipati... non sono convinzioni personali, è tutto scritto e rappresentato per strappare una risata al lettore. 
E dopo queste note infinite... alla storia! 


 

Take Me Back To Yours (That Will Be Fine...)
by killer_joe

 

Freddie lo ammetteva che non stava esattamente pensando quando aveva deciso di trascinare Brian e Deaky nel loro furgone scalcinato per guidare fino a Truro. Ma ehi, il suo Roger gli mancava da impazzire, e voleva vederlo. Sembrava una buona idea, in quel momento.

Purtroppo, ora che si trovava nel mezzo del corridoio d'entrata di casa Taylor, circondato dalla famiglia estesa di Roger che lo stava praticamente dissezionando con sguardi attenti e calcolatori, non ne era più così sicuro. E non era ancora riuscito nemmeno ad intravedere Roger.

Il punto era che Roger non aveva fatto outing con la sua famiglia. Nemmeno Freddie l'aveva fatto, a dire il vero, né Brian né Deaky. Erano tempi duri per gli omosessuali, e la miglior soluzione era di rimanere nell'ombra. Loro erano riusciti a crearsi una nuova casa, solo loro quattro contro il mondo. Una vera e propria famiglia, in cui erano finalmente liberi di essere loro stessi. Sfortunatamente, non potevano dimenticarsi che avevano altre famiglie, quelle di origine, che di tanto in tanto richiedevano la loro presenza per qualche particolare impegno o festività. Questa volta si trattava del compleanno del padre di Roger e, anche se il biondo sopportava il padre tanto quanto Michael Taylor sopportava il figlio – traduzione: finiva molto spesso a pugni – , Roger aveva acconsentito a tornare a casa dopo le pressanti richieste della madre, che l'aveva chiamato al telefono tutti i giorni per un mese intero pur di convincerlo a passare a Truro l'intera settimana.

Freddie voleva solo accertarsi che il suo fidanzato stesse bene...

La nonna di Roger lo fissò con i suoi profondi occhi blu, che sembravano capaci di leggergli l'anima. Freddie si strinse sulle spalle, imbarazzato senza un reale motivo.

…ora non sapeva se lui sarebbe stato bene, onestamente.

Accanto a lui Brian era ritto su se stesso come una tavola, e Deaky era talmente immobile da rassomigliare ad una statua. Freddie non poteva immaginare un peggior primo incontro con i genitori del suo ragazzo – e con i parenti tutti – di quello che stava avendo lui in quell'istante.

Almeno tutti quanti, ad eccezione della nonna, sembravano abbastanza accoglienti.


Perché diavolo non era rimasto a casa?

 

“Oh, è un piacere conoscervi finalmente! Roger parla sempre di voi” Winifred, la madre di Roger, disse loro con un largo sorriso, anche se Freddie poteva notare una certa tensione. Michael invece li stava fissando con un aria giudicante. Probabilmente dentro di sé stava rimproverando i loro capelli portati lunghi fino alle spalle, oppure la maglia senza maniche che Brian indossava. O forse i jeans stretti di Freddie, che avevano una forma decisamente femminile (provenivano direttamente da Biba – sezione donne. Perché cavolo non aveva pensato a vestirsi come un maschio, per una volta nella vita? Almeno si era ricordato di non truccarsi).

“Grazie signora, è un piacere fare la vostra conoscenza. Spero che la nostra visita non abbia interrotto nulla, volevamo solo salutare Roger visto che Truro è sulla strada”. Brian, sempre il gentiluomo, rispose per tutti loro. Freddie fu di colpo immensamente grato a Deaky, che aveva congiurato un piano B se le cose fossero degenerate. Cosa che poteva benissimo accadere, vista l'espressione truce di Taylor senior. Avevano già spiegato il loro programma – passare il weekend in un piccolo e pittoresco villaggio sul lido a qualche chilometro da Truro.

“Ma non è affatto un problema, cari, siamo molto felici di avervi qui. Anzi, devo insistere che restiate per cena” Winifred rimarcò, con un sorriso compiaciuto. Freddie deglutì attorno al nulla.
“Oh no, la ringraziamo molto ma non vogliamo imporci. Il nostro weekend è già pianificato signora, davvero” intervenne Deaky, ma senza risultati. Winifred stava già dando indicazioni per la cena, confabulando nel frattempo con una signora dai capelli rossi che Freddie pensava essere la zia zitella di Roger. La rossa stava annuendo, gli occhi un po' fuori fuoco ancora puntati su di loro. Probabilmente aveva bisogno degli occhiali come Rog e, da vera parente del biondo, rifiutava di indossarli in pubblico.

“Insisto! Ora datemi un momento per preparare la stanza degli ospiti... ma entrate, ragazzi, sedetevi pure. Venite dentro, venite” Winifred fece un ampio gesto verso il salotto, con Michael ancora in piedi accanto a lei, sempre cupo in volto. Dio, era peggio che mai. Stavolta Freddie aveva il sospetto di averla fatta grossa.

“Stavamo giusto per prendere il té, avete avuto un tempismo perfetto! Clare, cara, aiutami con le tazze per favore. Prendi queste e... oh, Roger”.

 

All'esclamazione di Winifred Freddie voltò la testa così veloce che quasi si sentì il fendere dell'aria. Ed eccolo lì, il suo bellissimo, perfetto fidanzato. I lunghi capelli biondi erano scompigliati in uno stile volutamente disordinato, e gli occhi blu erano spalancati e sbalorditi. Roger li guardò con un'espressione che diceva che cazzo ci fate qui in luci al neon. I tre ospiti gli offrirono in cambio tre sorrisi imbarazzati.

“Roger, amore, riesci a crederci? I tuoi amici di Londra sono venuti a trovarti! Gli mancavi” Winifred civettò, con uno sguardo amorevole verso il suo primogenito. Gli occhi di Roger incontrarono quelli di Freddie, e il moro dovette farsi violenza per trattenersi dal baciare le soffici labbra del biondo.

“Roger” disse Brian, aprendo le braccia per accogliere il biondo in un abbraccio. Roger andò a salutarli uno ad uno, cercando scaltramente di ridurre i baci sulle guance ad un minimo che non risultasse sospetto. L'unico che riuscì ad andargli incontro nella missione fu John.

Roger si girò verso la sua famiglia, piazzandosi di fronte ai suoi amici come una specie di scudo umano. I Taylor si limitarono a guardarli, con vari gradi di affetto. La più affascinata era probabilmente la nonna.

“Che bei amici che hai a Londra, caro. Non sono belli, Rita?” la mamma di Roger commentò, rivolta alla rossa. Le spalle di Roger si irrigidirono.

“Io... prendo un bicchiere d'acqua” biascicò il biondo, agitato. Freddie avrebbe voluto prendersi a sberle da solo per aver messo il suo fidanzato in quella scomoda posizione ma, beh, ormai il danno era fatto. E dovevano ancora dirgli che erano stati invitati a cena.

 

Di nuovo... perché diavolo non era rimasto a casa?

 

 

*

 

 

La cena fu una grande occasione, per Winifred, di sfoggiare il loro status. Aveva fatto apparecchiare la tavola della sala da pranzo, quella enorme, e preparato un milione di piatti diversi accompagnati da acqua e vino. Per l'occasione aveva tirato fuori anche l'argenteria. Roger, seduto accanto a suo padre che era capotavola, poteva sentire il battito del suo cuore incrementare esponenzialmente ad ogni movimento dei suoi amici. Poteva qualcuno essere così chiaramente, ovviamente, gay?

“Beh, ora che siete qui perché non vi fermate per un paio di giorni? C'è un sacco di spazio, e il lido non è lontano da qui” sua madre propose, spostando lo sguardo speranzoso da Brian a Deaky a Freddie. Il respiro di Roger si spezzò per l'ansia.

“E' un ottima idea, potete spostarvi da un posto all'altro, fare il bagno in mare... ci sono anche molte belle ragazze in giro” aggiunse suo padre. Roger, dentro di sé, si fece una grassa risata.

“Beh, se ci sono le ragazze...” la voce di Brian si affievolì sul finale, probabilmente non sapendo come concludere la frase. Aveva indossato la maschera del maschio rude, dritto al punto e uomo 'vero'. Fallendo miseramente, nell'opinione di Roger. Santo dio, erano senza speranza. John annuì all'affermazione di Brian, e almeno lui era stato un po' più credibile. Michael sorrise, soddisfatto. Roger prese un lungo respiro. Si sentiva soffocare.

“Ma dovete venire a cena anche da noi! Sapete che vi dico, per l'occasione cucinerò io” offrì Daniel, il marito di Clare. Lui, un londinese trasferitosi in Cornovaglia, non poteva perdere l'occasione di avere qualcuno della City con cui parlare. Daniel finì rivolgendo un sorriso a Deaky, che era seduto di fronte a lui.
“Mmh, ottima idea” mormorò John, con un'occhiata un po' troppo allusiva verso il cognato di Roger. Gli occhi del biondo si spalancarono, per poi stringersi in due fessure. Era serio? Stavano cercando di fargli fare outing implicito per caso? Roger tentò uno sguardo verso Freddie, seduto vicino a sua madre, guardandolo con disperazione. L'espressione sconcertata, e leggermente inorridita, del suo ragazzo non lo aiutò certamente a ritrovare la calma.
“Ve lo dico onestamente, mio marito non sa fare nulla in cucina. Sono solo chiacchiere” Clare commentò, apparentemente rivolgendo la sua osservazione a tutta la tavolata. In realtà, però, stava guardando John negli occhi. Roger voleva piangere.

“Eh, uhm, tu come stai Rog? Hai fatto qualcosa di interessante in questi giorni?” Brian cercò di indirizzare la conversazione verso territori neutrali, senza dubbio con il nobile intento di aiutare Roger nel momento del bisogno. Tuttavia il biondo si ritrovò, tutto ad un tratto, al centro dell'attenzione. Deglutì a vuoto, a corto di parole.

“Io... uh. Ho dato una pulita alla mia stanza” sputò fuori la prima cosa che gli venne in mente nel suo stato di semi-panico. Freddie ghignò davanti al suo momento di défaillance, e il biondo sentì l'insano bisogno di tirargli un cazzotto in faccia. Michael alzò gli occhi al cielo.
“E abbiamo parlato di scuola, e delle prospettiva future. A riguardo, mi piacerebbe sapere anche da voi i risultati che Roger sta ottenendo ad odontoiatria. È stato terribilmente vago sull'argomento” suo padre chiese, rivolgendosi a Freddie.

Il cuore di Roger perse un battito. Non aveva detto ai suoi genitori che aveva cambiato corso di studi da odontoiatria a biologia, e non si era azzardato a dire una parola sul loro progetto di vivere di musica. E Freddie non sapeva mentire nemmeno in situazioni di vita o di morte! Oh, era il caso che si impegnasse tanto da venir insignito di un Oscar al miglior attore, o questa volta Roger l'avrebbe ammazzato.

“Oh, ecco, uhm, lui è... bravo, in quello. Bravissimo. Anzi, direi perfetto” balbettò Freddie, senza essere minimamente convincente. Cristo, Roger poteva anche andare a fare le valige perché l'avrebbero diseredato prima di fine giornata. Gli occhi di Michael si strinsero, e l'uomo lanciò un'occhiata furente verso suo figlio. Roger, con una testardaggine degna di un mulo, tenne gli occhi fissi sul ricamo della tovaglia di lino.

 

Nel frattempo il flirt di Deaky era diventato evidentemente troppo ovvio, perché in quel momento Clare batté le mani, forte, davanti al viso di suo marito. L'intera tavolata guardò nella loro direzione, lasciando perdere il tema dei risultati universitari di Roger. Piccola benedizione. Clare fu innaturalmente innocente quando giustificò il suo gesto con un semplice 'scusate, una zanzara', ma Roger colse l'occasione di lanciare a John uno sguardo incenerente. Deaky fece un gesto di scuse, senza apparire particolarmente dispiaciuto. Roger sbuffò, tipico del bassista.

“Sapete, Roger avrà molte responsabilità negli affari di famiglia dopo la laurea” Winifred disse loro con fare cospiratorio. Freddie annuì, sfoggiando un sorriso troppo ampio, troppo falso. Roger rollò gli occhi, lui se ne lavava le mani, davvero.
“Oh sì, abbiamo uno studio odontoiatrico qui, nel centro di Truro” aggiunse Rita, la zia, guardando fisso verso Daniel. Probabilmente cercando Brian, senza vederlo visto come si ostinava a non portare gli occhiali.
“Zietta, un po' più a destra” la informò Daniel, cercando di essere utile. Lo sguardo di Rita si mosse verso un Brian particolarmente nervoso. Roger sbuffò, la sua non era una famiglia, era un circo degli orrori.
“E' stato fondato da nostro nonno, più di venticinque anni fa” confidò Rita che, imperterrita, voleva arrivare alla fine della storia. La donna, probabilmente per dare più enfasi ad una vicenda altrimenti abbastanza noiosa, alzò un braccio, urtando il suo bicchiere che finì sul piatto di Freddie con un suono acuto di vetro su ceramica.

“ODDIO!”

Nella imparziale opinione di Roger, il suono non era stato così forte da giustificare l'urletto da ragazzina che mollò Freddie. Tuttavia era sufficientemente abituato all'eccessiva inclinazione al melodramma del suo amante.
Purtroppo, la sua famiglia non conosceva Freddie da cinque lunghi anni. Su tutta la tavola cadde un silenzio pregnante. Freddie rivolse a Roger uno sguardo di scuse. Brian sembrava un ungulato pronto alla fuga. Deaky, imperturbabile, fissò Daniel negli occhi. Michael stava osservando i tre ospiti, sconvolto.

Roger sospirò, sconfitto. Perché mai preoccuparsi di qualcosa che era destinato a finire da schifo dal principio?

 

*

 

“In fondo non è andata male” commentò Freddie quando furono finalmente al sicuro, nella stanza degli ospiti. Deaky sbuffò.

“Sicuro, se non fosse stato per la scritta lampeggiante” rimarcò, guardando Brian con sufficienza. Brian aggrottò le sopracciglia.

“Che scritta?”

“Quella giusto sopra la tua testa, che diceva 'frocio – frocio – frocio” in neon” rispose Freddie con un risolino mal contenuto. Brian spalancò gli occhi.

“Ma siete seri? Sono stato attentissimo, non mi sono tradito mai” protestò, strizzando gli occhi verso gli altri due. Deaky alzò gli occhi al cielo.

“Devi mettertele in bocca quelle mani, Brian” disse solo, e quello valeva come risposta. Brian, che in effetti stava gesticolando, dopo un attimo di silenzio si mise le mani in tasca.

“Beh, parli tu che mancava poco che finissi sotto al tavolo col cognato di Rog” accusò Brian, puntando l'indice verso John. Il bassista scrollò le spalle.

“Beh, l'avete visto? Non sono riuscito a trattenermi” concordò, riuscendo efficacemente a stroncare la tirata di Brian sul nascere. Entrambi si voltarono verso Freddie.

“E tu avresti potuto evitare quella performance da adolescente mestruata” aggiunse John, per mettere in chiaro che la responsabilità era equamente distribuita. Fu il turno di Freddie di scrollare le spalle.

“Che posso dire... quello è il vero me. Ho cercato di chiuderlo in macchina per la serata, ma senza risultati”.

Brian e John si guardarono, increduli. Ad una simile affermazione non c'era risposta.

 

In quel momento sentirono la porta aprirsi, e videro il loro amico biondo entrare in camera. Roger chiuse la porta e fece scattare la serratura. I tre ragazzi inghiottirono un groppo in gola. Roger si girò verso di loro, e li fissò con uno sguardo di ghiaccio.

Per un lungo momento, ci fu un silenzio tombale. Poi...

 

“Rog, noi abbiamo...”

“Tesoro, io volevo...”

“Non è stata una mia idea.”

 

Roger li interruppe subito con un gesto secco della mano.

“Non riesco ancora a crederci, ma li avete convinti. L'unica che mi ha chiesto chi di voi fosse il mio ragazzo è stata mia nonna. E parlando di fidanzati...” Roger indicò a Freddie di avvicinarsi, e il moro non perse un istante. In un attimo era appiccicato al suo ragazzo, e non si fece scappare l'opportunità di baciarlo fino a restare senza aria. Roger rispose al bacio con entusiasmo, non poteva negare che Freddie gli era mancato. Quando le loro labbra si separarono, Roger rivolse a Freddie un sorriso sfacciato.

“Mia nonna vuole conoscerti meglio. Pronto a ricevere la 'chiacchierata' più terrificante della storia?” chiese il biondo, piazzando un braccio attorno alla vita del suo ragazzo. Freddie sogghignò, disciplinando la sua espressione in modo che esprimesse nonchalance, e non la sensazione di panico che viene dal conoscere la famiglia della tua dolce metà.

“Qualunque cosa per essere considerato degno di stare con te, bellissimo” rispose, appoggiando la bocca su quella di Roger per un secondo bacio appassionato.

 

Tutto sommato, il primo incontro con i parenti di Roger andò meglio di quanto avesse previsto. Anche se il discorso della nonna procurò a Freddie incubi per anni a venire.

 

 

Note d'autore
Ed eccoci alla fine. Spero vi abbia fatto sorridere :)

Commenti e critiche costruttive sono la vita di questo autore! Grazie a chi leggerà, apprezzerà, recensirà.


 
   
 
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