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Autore: Lety26    07/12/2019    1 recensioni
Puntai lo sguardo in alto, verso il cielo, e le vidi nuovamente.
Movimenti, increspature, tutt’ora non so bene come definirli, ma sembrava ci fosse una qualche strana presenza esattamente sopra di me, in qualche modo quasi totalmente invisibile ai miei occhi.
Erano giorni che andavo avanti così, se non settimane.
Ma tutto cominciò ad avere senso quando un ragazzo dai capelli arancioni e il kimono nero, stringente una spada fin troppo grande per lui, mi si affiancò e i nostri occhi si incrociarono.
Era ancora trasparente, non del tutto concreto ai miei occhi, eppure riuscivo a sentire il suo sguardo penetrarmi da parte a parte.
Fu colpa sua
Fu colpa sua se cominciai a stare male.
Fu colpa sua se dei mal di testa terribili mi facevano accasciare sul banco, immobilizzandomi completamente per interi minuti.
Fu colpa sua se quel giorno mi ritrovai con un kimono nero, una spada al fianco e con la mente affollata di ricordi di una vita che una volta, mi apparteneva.
Fu colpa sua se mi ritrovai da sola.
E fu colpa sua quando dovetti dirgli addio.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hitsugaya Toushirou, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Problem

POV HITOMI

Cercai di capire la mia posizione guardando intorno, osservando bene i palazzi, i negozi e i cartelli stradali ma non ne riconobbi neanche uno.
Sospirai quando mi resi conto di star facendo lo stesso giro da almeno un quarto d’ora e mi appoggiai ad un muro vicino.
Avrei voluto staccare la testa a quel ragazzo.
Ma dove cavolo viveva?
-Ogawa-san? -
Alzai la testa nel sentire il mio nome e vidi, a pochi metri da me, la ragazza più popolare della mia scuola.
-Orihime….-san –tentennai. Non avevamo mai avuto una vera conversazione, solo qualche scambio di parole per pura casualità o per educazione.
Suo fratello mi aveva aiutato in matematica per molto tempo e spesso passavo per casa sua. Ultimamente ci incrociavamo solamente nei corridoi della scuola.
-Buonasera! Cosa ci fai da queste parti? –i suoi fermacapelli scintillarono a contatto con gli ultimi raggi del sole prima del tramonto e i suoi capelli sembrarono ancora più arancioni di quello che erano realmente.
Era un autentico angelo.
-Buonasera, in verità mi sono persa. –ammisi, colpevole. –Non riesco proprio a capire dove io mi trovi. Orihime-san, abiti qui vicino, giusto? -
Annuì e si avvicinò a me.
Lo stomaco mi si chiuse improvvisamente.
Mi prese per un braccio e mi tirò verso di lei.
Il mio corpo pulsò interamente e una strana sensazione si fece spazio dentro di me, un malessere particolare. L’istinto mi portò a guardare quelle spille. Sembravano emanare energia propria. Mi fecero rabbrividire.
-Tutto a posto, Ogawa-san? –chiese la ragazza, vedendomi visibilmente turbata.
Alzai lo sguardo verso di lei, guardando nei suoi occhi grigi. –Sì, scusami. -
-Non preoccuparti. –il sorriso tornò ad illuminarle il volto. –Andiamo? –

POV ICHIGO

Rukia si spalmò una mano sulla faccia e vidi un cipiglio formarsi pian piano. Mi preoccupai quando rimase in silenzio per un po’, senza dire niente, tenendo il suo odio verso di me all’interno.
-Ru- cercai di smuoverla ma venni interrotto sul nascere dalle sue urla.
-Che cosa diavolo ci fai ancora qua? Cercala, idiota! –detto questo, prese lo stemma da sostituto Shinigami e me lo sbatté al petto, tirandomi fuori l’anima dal corpo. –Muoviti! –urlò nuovamente.
Saltai giù dalla finestra e mi allontanai il più velocemente possibile da casa, per evitare di sentire ancora quella isterica urlare.
Mentre saltavo sui tetti, cercai di concentrarmi e non ci misi molto a trovare quella Reiatsu così tanto strana quanto forte. Era strano non l’avessi mai sentita e che si fosse manifestata solo quel giorno. Non sapevo di che tipo di Reiatsu si trattasse, ma si stava intensificando e presto gli Hollow si sarebbero interessati a lei.
Dovevamo tenerla d’occhio o sarebbe finita male.
Un’altra Reiatsu si manifestò vicino alla sua e la riconobbi come quella di Inoue.
Che ci faceva insieme a lei? Era successo qualcosa? Non avevo sentito nulla, di Hollow non c’era traccia.
Seguii la loro presenza fino a quando non le vidi in lontananza, vicino a casa di Inoue.
Diedi un ultimo colpo di gamba e atterrai davanti a loro due, a pochi metri di distanza.
Inoue fu sorpresa di vedermi, mentre Hitomi sembrò assottigliare lo sguardo.
-Kurosaki-kun, che ci fai qui? –chiese, non mollando il braccio della ragazza. –È successo qualcosa? -
Scossi la testa e mi avvicinai di qualche passo. –Sono venuto a recuperare lei. –mossi la testa verso la castana.
-Ogawa-san? Perché…aspetta, riesci a vederlo? -
Mi guardò come se dovesse riconoscere qualcosa da lontano.
-Più o meno. –sospirò la ragazza. –Che c’è? -
-Ti ho aiutata e mi dici “che c’è” ? –risposi, con tono infastidito.
-Ti avrei ringraziato se non fossi andato a sparlare di me con quella ragazza dietro la porta. –sembrava calma e stabile, ma notai subito il sudore che le impregnava la fronte e le gambe leggermente tremanti. –Non è molto educato, sai. –aveva una strana reazione verso il Reiatsu. Sembrava disturbata da quello di Inoue e completamente nauseata dal mio. Ogni volta che mi avvicinavo, lei aveva una reazione estremamente negativa.
Non sarebbe dovuto accadere.
-Hai ragione. –risposi. –Ci dispiace. -
Vidi un leggero sorriso formarsi sul suo viso. –Quindi, che vuoi? -
-Ho parlato con Rukia, potresti essere in serio pericolo. -
Inoue sembrò irrigidirsi e lasciò la presa da Hitomi. –Kurosaki-kun. –la sua voce si era fatta bassa e cupa, fin troppo seria per una come lei. –Voglio sapere cosa sta succedendo. -
-Possiamo non parlarne in mezzo alla strada, per favore? Mi viene da vomitare. –disse Hitomi, poggiando una mano sulla sua gola.
Inoue si girò nuovamente verso di lei e tornò a sorridere dolcemente. –Certo, entrate pure in casa mia. –

POV HITOMI

Mi sedetti sul cuscino vicino al tavolo, esattamente dalla parte opposta di Ichigo, che appoggiò la spada al suo fianco e si sedette a gambe incrociate.
Da quando era arrivato, la nausea era aumentata e i conati erano sempre più frequenti.
Mi sentivo soffocare.
Orihime portò da bere del the e si sedette anche lei.
-Grazie, Orihime-san. –dissi, quando mi porse la tazzina. Cercai di non storcere il naso per via dell’odore pungente, ma non riuscii a trattenere l’ennesimo conato che mi fece quasi alzare per andare in bagno.
-Scusa per il disturbo, Inoue. –disse Ichigo.
Improvvisamente l’atmosfera diventò silenziosa.
-Quindi? –chiesi. –Ti prego, fai veloce o qui vomito. -
Inoue sembrò preoccuparsi ma Ichigo, prima che potesse dire qualcosa, la fermò.
-Non ne siamo ancora sicuri. –iniziò. –Ma Hitomi sta sviluppando un tipo particolare di Reiatsu. Per questo riesce a vedermi. -
-Circa. –aggiunsi. Non era del tutto concreto, era ancora mezzo trasparente, ma stava diventando sempre più visibile.
-Per poco. Se le nostre supposizioni sono giuste, entro qualche giorno, se non meno, riuscirai a vederci perfettamente e, magari, non starai così tanto male a stare a fianco a me. -
Cominciai a massaggiarmi le tempie. La mia testa stava scoppiando e la nausea non accennava a diminuire.
-In ogni caso, d’ora in poi sarà in costante pericolo. –continuò l’arancione. –La sua Reiatsu crescente attirerà gli Hollow come mosche e lei, non avendo alcun potere in particolare, non potrà difendersi. -
Inoue si coprì la bocca con una mano, guardando prima Ichigo e poi me.
-Che ne sai che non ho alcun tipo di potere? –chiesi.
-Lo hai? –alzò un sopracciglio, aspettandosi una risposta negativa.
Non risposi ed evitai il suo sguardo. Strinsi i pugni. Perché mi sentivo improvvisamente così inutile?
-Quindi? Ora che faremo? –chiese la ragazza al mio fianco.
Puntai gli occhi sulla tazza fumante di the, stringendola tra le mani per sentire quel calore proveniente dal liquido bollente.
-Dovremo tenerla controllata. –una voce femminile si aggiunse alla conversazione e, quando mi girai verso la finestra, riconobbi una figura trasparente, con lo stesso kimono di Ichigo e i capelli corvini. Era la ragazza di prima.
-Rukia. –la chiamò Ichigo.
Entrò in casa e fece qualche passo verso di noi, salutando Orihime con un leggero inchino. –Sono riuscita a contattare Urahara. Ha detto che presto ci farà avere un dispositivo che le permetterà di chiamarci in qualsiasi momento, facendoci sapere la sua posizione in tempo reale, in modo da evitare un controllo fin troppo pesante da parte nostra. -
Non ci stavo più capendo niente, sinceramente.
In poche ore mi erano state sbattute un sacco di cose in faccia, a raffica e con un margine di dettaglio che rasentava la nullità.
E in quel momento dovevo anche essere controllata 24h su 24.
-Scusate. –l’aggiunta ulteriore di quella ragazza, non fece affatto bene al mio stomaco, che decise di ribaltarsi completamente.
Mi alzai di fretta e raggiunsi il bagno, ringraziando il fatto di conoscere ancora un minimo quella casa nonostante fossero passati anni.
La testa mi girava vorticosamente e il mio stomaco non dava segni di voler ricacciare indietro tutto quello che stava buttando fuori.
-Ogawa-san! –sentii la voce di Inoue chiamarmi ma non riuscii a rispondere.
Dopo qualche minuto di agonia, riuscii a calmarmi, a rimettermi in piedi e a raggiungere pian piano la sala da pranzo.
Venni invasa nuovamente da quelle forti correnti disturbanti, ma cercai di ignorarle con tutte le mie forze.
-Sentite… -iniziai, facendo girare tutti verso di me.
Molto probabilmente avevo il viso pallido e gli occhi talmente tanto stanchi da sembrare un fantasma, essendo che per un momento vidi sbiancare Ichigo e Rukia e guardare un punto più basso del mio viso.
-Spiegatemi tutto. Dall’inizio alla fine, voglio capire. -

   
 
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