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Autore: BeautyLovegood    10/12/2019    4 recensioni
Dopo l'Apocalisse mancata, Crowley e Aziraphale si sono finalmente messi insieme e stanno per festeggiare il loro primo anniversario, ma la sorpresa di Aziraphale cambierà per sempre la loro lunga esistenza...
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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UN ANNO DOPO

 

Aziraphale chiuse la libreria con un’ora di anticipo per poter tornare a casa e festeggiare il primo anniversario di matrimonio con Crowley, il quale aveva accompagnato Magic a Tadfield per farle passare la notte da Anatema e Newt.

Il biondo angelo entrò in casa stringendo nella tasca della sua giacca il regalo per il suo rosso e focoso marito, ma notò qualcosa di strano. Gli sembrava di essere entrato in un lussuoso negozio di botanica.

- Crowley? Crowley?! Che cosa è successo? Hai portato a casa tutta la natura dell’Africa?

Crowley sbucò timidamente da un cespuglio di rose rosse. Non indossava i suoi soliti indumenti neri, bensì un vestito verde e lungo fino alle ginocchia, delle finte ali di fata trasparenti e sopra la testa aveva una coroncina di foglie. Si era persino truccato occhi e labbra. Si avvicinò a suo marito e gli chiuse la bocca spalancata sfiorandogli delicatamente il mento, poi gli prese la mano e lo portò lentamente in salotto, dove, al posto del divano, il televisore, il tavolino e tutti gli altri mobili e oggetti di decoro, c’erano un piccolo stagno, fiori di ogni tipo e colore e lucciole che svolazzavano nell’aria. Crowley fece sedere Aziraphale su una pietra a forma di poltrona e camminò intorno allo stagno, guardandosi intorno, mentre Aziraphale lo fissava. Non aveva ancora capito il motivo di quella messa in scena, ma aveva qualcosa di familiare che gli piaceva molto.

- Salve, Spirito! Dov’è che vai errando?- disse Magic sbucando da dietro il suo papà angelo, ma lo ignorò per raggiungere il papà fata-demone. Era vestita con uno strano vestito marrone e sopra la sua testa c’era una coroncina di ramoscelli e foglie scure.

- Sui colli e sulle valli

nei boschi e nei roveti

sui parchi e sui recinti

per flutti e per fuochi,

della sfera della luna

più presta men vado.

E servo la Fata Regina,

irrorando di rugiada

le sue impronte sull’erba.

Le fan scorta i verbaschi

dalle vesti dorate

con macchie vermiglie –

rubini son questi,

cari doni delle Fate,

come efelidi profumate.

Stille di rugiada ho da cercare

le orecchie dei verbaschi ad imperlare.

Addio, Spirito villanzone. Me ne vado.

Sta giungendo con gli elfi la Regina.

Aziraphale si coprì la bocca per non ridere per la voce femminile e un po’ smielata di suo marito e rovinare il piccolo spettacolo organizzato da lui e sua figlia. Magic lo guardò per un secondo, sicura di aver fatto centro, e prese un bel respiro.

- Il Re farà gran festa qui stanotte.

Bada che la Regina se ne stia alla larga,

ché Oberon scoppia dalla rabbia

perché Titania ha preso come paggio

un bel ragazzo involato a un Re dell’India.

Mai refurtiva fu per lei più dolce,

ed Oberon, geloso, lo vorrebbe

come scudiere per cacciar le fiere.

Ma ella a forza trattiene il giovinetto,

l’inghirlanda di fiori, e ogni diletto in lui ripone.

Ed ora non più in boschetti, né sui prati,

non più alle limpide fontane,

né al lume imbrillantato delle stelle,

s’incontrano quei due senza litigi.

Così che i loro elfi spaventati

s’infilan nel cappuccio delle ghiande,

e dentro vi restano intanati.

Se non ci fosse stata Magic, Aziraphale sarebbe saltato addosso al suo fata-demone. Era troppo felice di sentirlo recitare il loro vecchio “amico” Shakespeare con entusiasmo, anche se sapeva che il merito era solo della loro fresca teenager. Sicuramente, Crowley avrebbe preferito recitare uno dei canti dell’Inferno di Dante. Girò intorno a Magic osservandola come se lui fosse un cane e lei un albero.

- O non ravviso bene la tua forma, e il tuo sembiante,

o tu sei quel maligno demone beffardo

che ha nome Robertino Buonalana. Non sei tu forse

colui che ai villaggi

spaventa le ragazze; che screma il latte

e a volte frucchia nella zangola del burro

e la massaia invano s’affanna a rimestare;

e talora la birra non lascia lievitare,

e di notte fuorvia i pellegrini

ridendo della lor disavventura?

E se invece qualcuno ti chiama “follettino”,

e “caro Robertino”, i suoi lavori ti addossi

e gli porti fortuna. Non sei tu quello?

Magic fece spallucce e girò intorno a suoi papà, guardando entrambi in faccia.

Hai proprio indovinato.

Son io quel mattacchione che va in giro di notte.

Di Oberon, mio re, sono il buffone.

E lui sorride quando inganno lo stallone,

ben satollo di fave

col nitrito d’una bella puledrina.

Qualche volta mi rannicchio

nel boccale d’una vecchia ciancerona, sotto forma

di mela selvatica arrostita,

e quando beve, le salto sulle labbra

e giù sgorga la birra lungo la gorgia vizza.

La vecchia zitella saccentona cui piace

raccontar tragiche storie, a volte per sgabello

mi scambia, e io dal sedere le scappo,

e lei rotola a terra, e grida

Oh povero mio culo!”, e affoga nella tosse.

E allor gli astanti si tengono i fianchi dalle risa,

gongolan di gioia, starnutano, e giurano

di non aver mai trascorso ora più allegra.

Aziraphale si promise di dire a Magic Sei la miglior Puck del Mondo una volta finita la bellissima sorpresa per lui. Era bravissima e anche molto divertente, persino Crowley non riusciva a trattenere le risate e rischiava di uscire dal personaggio.

Crowley interpretò persino il re delle fate Oberon, indossando soltanto dei pantaloni neri e una piccola liana di foglie verdi intorno al petto nudo, mentre per i personaggi di Lisandro, Demetrio, Elena ed Ermia compì il miracolo di dare vita a quattro bambole di Magic per usarle per la scena del caos d’amore provocato da Puck e anche per quella del sonno fatato per far tornare tutto come prima. Anche Magic compì piccoli miracoli, ma solo per rendere l’atmosfera ancora più magica, facendo cadere dal soffitto petali di fiori bianchi. Aziraphale li lasciò cadere tra le sue mani e li mise nelle tasche della sua giacca, che non si era ancora tolto.

Successivamente, Crowley sparì fingendo un trucco magico, per la gioia di suo marito, e lasciò “il palco” a sua figlia, che si avvicinò al suo papà angelo e lo guardò negli occhi.

- Se l’ombre nostre offeso t’hanno
Pensa, per rimediare al danno,
che qui
ti abbia colto il sonno
durante la visione del racconto
e questa vana e sciocca trama
non sia nulla più di un sogno
Signor
e, non ci rimproverare,
Rimedieremo, se ci perdon
i.

E, come è vero che son sincero,
Se solo avremo la fortuna di sfuggire ai tuoi insulti,
a fare ammenda riusciremo.
O chiamami bugiardo se ti va!
Quindi buonanotte a te
Regalami un applauso… padre mio
E Puck a tutti i danni rimedierà

Aziraphale batté forte le mani e liberò le lacrime che aspettavano di uscire dai suoi occhi da un bel pezzo. Crowley sbucò alle sue spalle e raggiunse Magic per fare l’inchino insieme a lei.

- Siete stati bravissimi! Dico sul serio!- disse l’angelo commosso, poi fece segno a sua figlia di avvicinarsi per darle un meritato e forte abbraccio.

- Ti dovevo una sorpresa, Papà Azi! E questa era l’occasione giusta!- disse lei rischiando quasi di soffocare. Aziraphale la lasciò andare e si alzò per offrire la sua mano a Crowley.

- Non so se sei stato più bravo come re delle fate o come una di loro… ma mi sei piaciuto in entrambi i ruoli.- disse con voce dolce e sensuale allo stesso tempo.

- È la mia specialità, essere bravo in più di un ruolo. È noioso essere solo un maschio.- disse il demone e baciò il suo biondo e paffuto consorte.

- Mi cambio e poi andiamo a Tadfield?- chiese Magic.

- No, tesoro, non ce n’è bisogno, puoi rimanere con noi. Dopotutto, è solo il nostro primo anniversario. Ce ne saranno tanti altri in futuro.- le disse Aziraphale accarezzandole una guancia.

- Giusto, perciò adesso andiamo a mangiare tutti e tre insieme… le crêpes più buone del Mondo.- disse Crowley e dopo aver fatto sparire tutte le piante, i fiori e le lucciole, portò Aziraphale e Magic in cucina. Al centro del tavolo, c’era un grande piatto pieno di crêpes calde e piene di Nutella e zucchero in polvere.

Aziraphale dovette far apparire un fazzoletto di stoffa nella sua mano per asciugarsi il viso completamente bagnato di lacrime.

- Voi avete fatto le cose in grande e io… ho solo questo.- disse porgendo il suo regalo a Crowley con imbarazzo. Il demone lo aprì e trovò una cornice nera e ovale con dentro una foto di lui e Aziraphale abbracciati nella notte più bella della loro romantica luna di miele, quella dove avevano volato fino a raggiungere la luna.

- Non ricordo di aver portato una macchina fotografica fin lassù…- mormorò Crowley confuso.

- Lo sai che ogni tanto faccio dei piccoli miracoli poco angelici anche io…- disse Aziraphale e fece l’occhiolino a suo marito, che lo ringraziò stringendolo forte e baciandolo con ardore, ma Magic lo interruppe con dei finti colpi di tosse.

- Comunque, anche il tuo regalo è bellissimo. Buon anniversario, angelo mio.

- Buon anniversario, amore mio. E la tua sorpresa mi è piaciuta tantissimo, principessina. Sono orgoglioso di te.- disse Aziraphale e abbracciò i suoi due grandi amori.

- E ora mangiamo!


























































Ve l'avevo detto che anche Aziraphale avrebbe avuto la sua sorpresa! Spero che vi sia piaciuta anche questa! Al prossimo capitolo!
  
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