Premetto che sono completamente nuovo a questo genere di operazioni, e considero il mio scritto niente più che un esercizio di stile, un divertissement, perché altro non potrebbe essere.
L'idea mi ha folgorato mentre leggevo le ultime righe del quindicesimo capitolo di "I doni della morte": avendo io, come molti, letto la saga di Harry Potter da cima a fondo, mi sono inevitabilmente affezionato ai personaggi che costellano questa immaginifica saga, spesso desiderando sorti diverse per ciascuno di loro, e – in particolare – per i tre protagonisti…
Dunque ecco l'idea: dopo l'abbandono di Ron, un legame che Harry credeva indissolubile va per sempre in frantumi, tanto da spingerlo a convincersi che la ricerca degli Horcrux sia un calvario senza senso. E decide di scappare. Da tutto: da Voldemort, dal mondo magico, dai propri doveri di prescelto e dall'economia della favola tradizionale, che vuole il protagonista costretto a sciropparsi il consueto cammino di redenzione coadiuvato da aiuti esterni, profezie, rivelazioni e da una degna conclusione, inevitabilmente (anche se la Rowling si è provata a spezzare il circolo vizioso) eroica.
La storia del Prescelto prenderà una piega completamente diversa da come la conoscete.
Detto questo, vi lascio alla lettura di questo esperimento, raccomandandovi di fare come ho fatto io: non prendendomi sul serio, e provando soddisfazione a leggerlo come io l'ho provata a scriverlo.