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Autore: TeamFreeWill    11/12/2019    6 recensioni
Prequel della mia long Perfect.
L'inizio dell'amore tra il principe Jared e il cameriere Jensen. Un amore talmente forte che nemmeno le differenze sociali può impedire di sbocciare. :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il principe e il cameriere: il filo rosso del destino'
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Si leccò le labbra e sussurrò, accarezzandogli ora una guancia, “Sta per…succedere, vero?” 

“Si, piccolo…Se tu lo vuoi, sì. Sta per succedere. Saremo una cosa sola.” e detto questo, prima di baciarlo, gli accarezzò le labbra con l’indice e intrecciò una mano con la sua.

Jared sussurrò dolcemente. “Lo voglio con tutto il mio cuore” e poi si abbandonò completamente a quel bacio languido, il cuore che batteva così forte da far male. 

I brividi che stava provando non avevano eguali quando la mano del compagno, dopo avergli accarezzato anche il viso, iniziò a scendere lentamente prima sulla spalla, i bicipiti, poi sul fianco e infine nella sua più calda intimità, sfiorandola appena per abituarlo.

Jared a quei tocchi però aprì gli occhi di scatto e si irrigidì. 

Perché reagiva così? Il cuore accelerò di colpo e all'ennesimo tocco delicato, si mosse e in quel movimento fu istintivo per il compagno ritrarre la mano. Jensen si ritrovò a guardarlo, occhi incatenati a suoi.

“Jared tutto bene?” chiese un po’ preoccupato.

“Io.....Non so perché reagisco così….voglio dire …ti voglio…lo voglio…ma quando mi tocchi in quel modo…io…” arrossì vistosamente, ma Jensen sorrise compressivo e un attimo dopo lo baciò lentamente fin quando avevano fiato in corpo.

Un secondo dopo, fronte contro fronte, Jensen gli sussurrò un dolcissimo. “Tranquillo, piccolo. Tranquillo. Hai paura e sei nervoso. Lo ero anche io, e lo sono tutt'ora Jared, nonostante io non sia mai stato dall’altra parte” Ironizzò arrossendo, alludendo alla sua prima volta e alle loro posizioni amorose, facendo sorrise Jared.
“Comunque...."  riprese il biondo  "...posso immaginare che le sensazioni anche fisiche siano diverse. Decisamente. Ma ti giuro che io so come rilassarti completamente”
“E come?” chiese, fidandosi completamente del suo uomo, mentre il cuore gli batteva forte come quello di Jensen. Lo sentiva attraverso la mano che ora aveva appoggiato al suo petto.

“Con la musica. Meglio di quella per rilassarsi non c’è niente e poi renderebbe ancora più magica l’atmosfera, rendendo speciale e unica la nostra prima volta. Potevo pensarci prima!!!” se ne uscì, un po’ dispiaciuto.

Jared sorrise di cuore, già meno teso a quella prospettiva romantica.

“Tranquillo ok?” accarezzandogli una guancia per rassicurarlo, poi aggiunse un sentito. “Sai ?!, mi piace molto questa idea!” mentre il biondo, felice, dopo essersi avvolto il lenzuolo bianco recuperato dal fondo del letto attorno alla vita e dato un bacio a fior di labbra a Jared, si dirigeva verso la radio posta sul comò e l’accendeva sulla prima stazione trovata.

Stava per ritornare tra le braccia del suo uomo quando lo speaker alla radio parlò, sulle note finali della canzone in onda.

“Bene ragazzi.. ed ora la hit che sta facendo strage nei cuori di molti di voi. Ascoltatela bene e se siete innamorati dedicatela al vostro amore e se non siete ancora stati colpiti da Cupido,beh!!!, ...uscite e andate a trovare il vostro o la vostra..... Perfect!!!"

Jared al centro del letto sussultò alla frase dello spiker “se siete innamorati” voltandosi d’istinto verso il compagno e ritrovando i suoi stupendi occhi verdi a guardarlo, i cuori di entrambi impazziti nel petto, le prime strofe della canzone che li avvolgeva, legandoli sempre più. 

 

 
"Ho trovato un amore per me 
...... non ho mai saputo che tu fossi quel qualcuno che mi stava aspettando
.... baciami lentamente, il tuo cuore è tutto ciò che possiedo
E nei tuoi occhi stringi i miei...."


https://www.youtube.com/watch?v=zJ6eJ7LuIK4   
 
                                                                               

Dio! Che canzone meravigliosa! Che parole dolcissime! Sembrava scritta per loro. Anzi, no. Era scritta per loro.

Immediatamente Jensen raggiunse Jared e lo abbracciò tempestandolo di baci, imprigionandolo sotto il suo corpo caldo. “Ti voglio…piccolo mio!” gli sussurrava languido, strusciando il bacino contro il suo, le virilità che si sfioravano. 

Il moro, sotto di lui, lo lasciava fare, tranquillo e sereno ora, le braccia avvolte attorno alle sue spalle, dietro il collo, le parole della canzone che li faceva sospirare innamorati, i baci sempre più profondi e languidi, bagnati.

“Ti voglio anch'io…Dio, si!” sussurrò di rimando Jared, baciandogli il collo mentre d’istinto faceva più spazio tra le sue gambe permettendo al suo compagno di prepararlo, sfiorandolo lentamente con le dita nel suo fascio di muscoli segreto.

Complice la canzone e l’atmosfera createsi, il corpo del minore reagì diversamente a quei tocchi , facendolo boccheggiare, una scarica elettrica e un brivido lungo tutta la schiena.

“O mio Dio!!!” disse andando incontro a quei tocchi, il corpo sempre più rilassato pronto ad accogliere anche le dite ora. “O mio Dio…O mio Dio!” gemeva a quei tocchi sempre più profondi, la voglia di sentire e ricevere di più, il bisogno fisico e anche doloroso di avere Jensen dentro di lui, le labbra di Jensen sul suo collo, baci infuocati. “Ho bisogno di te Jensen! Ti voglio, amore mio” sussurrò all'improvviso il moro andando incontro a quei tocchi, incrociando le lunghe gambe attorno ai fianchi del biondo, che sentendolo, si fermò di colpo, il cuore impazzito.

Lo aveva chiamato “amore mio”?

Si sollevò appena e guardò l’uomo sotto di sé, le labbra umide di desiderio, la fronte leggermente sudata, gli occhi chiusi, pronto ad immergersi ancora di più nel piacere. 

Sorrise dolcemente e gli baciò la fronte, il cuore impazzito, il respiro affannoso. 

“Jared…” gemette, “….mi hai chiamato amore ?” gli occhi lucidi, felici.

Jared lo guardò immediatamente, il cuore palpitante, gli occhi incatenati, una mano ora ad accarezzargli la guancia, un dolce sorriso sul viso.

“Sì...lo sei. Sei il mio…” ma non finì la frase, che le labbra di Jensen si posarono sulle sue in un bacio languido e bagnato, profondo e intenso.

“Amore mio…” disse appoggiando la fronte in quella del moro, le braccia che gli avvolgevano le spalle e la schiena muscolosa “…amore mio”…continuava a ripetere mentre lentamente sostituiva le dita e iniziava, dopo uno sguardo d’intesa, con dolce calma, a conquistare a poco a poco il corpo del suo compagno.
No!, del suo amore.

Jared dovette nascondere la testa nell'invitante incavo del collo del suo compagno, gli occhi chiusi, un leggero fastidio iniziale, ma poi beh! Fu solo piacere, intenso, puro, viscerale fin dentro l’anima e man mano che Jensen conquistava il suo corpo, più lui si sentiva completo finalmente. Si sentiva ricongiunto con la sua anima gemella.

Il biondo in quei movimenti mirati e ben cadenzati raggiunse il suo punto magico e così, Jared, si ritrovò a gridare il piacere che provava.

“Amore mio, sì! Sì! Oddio!!!” disse iniziando a muoversi con lui, prima lentamente e poi sempre più velocemente; un braccio di Jensen al lato della sua testa e l’altra mano intrecciata con la propria, i muscoli tesi, mille brividi in entrambi.

Jared era sempre più vicino al punto di non ritorno, le labbra che baciavano il collo del biondo in maniera sensuale ed erotica, le spinte sempre più intense e potenti, la mano ,ora, appoggiata dietro la nuca del compagno per tenerlo vicino a sé.

Jensen, dal canto suo non aveva mai provato niente del genere. Mai!
Ora capiva cosa significava fare l’amore!

Dio! Era l’unione fisica e mistica di due corpi e di due anime che si scoprivano gemelle.

Giurò in quel momento che avrebbe amato per sempre il suo principe, lo giurò mentre sentiva il suo compagno tremare sussurrandogli dolcemente e all'improvviso “Jensen! Dio, ti amo. Ti amo amore mio” al suo orecchio.

Un attimo dopo il compagno si lasciò andare al piacere che chiedeva appagamento, stringendolo a sé per sentirlo più vicino e non lasciarlo andare.

Il biondo, colto dalla più che paradisiaca felicità, a quella dichiarazione d’amore dolcissima e sentita, si lasciò vincere dal piacere, invadendolo con la sua calda essenza, incatenando gli occhi in quelli del moro, fronte contro fronte, un dolce “ti amo anch'io, amore mio”, le ultime note della loro canzone d’amore che lasciavano posto alle parole dello dj alla radio.

I due ragazzi rimasero in quella posizione così intima per diversi minuti, i cuori impazziti, i petti ansanti, la pelle leggermente sudata, sensibile ai loro tocchi.

“Sei…” il primo a riprendersi fu Jensen, una mano di Jared sulla sua guancia ora “…perfetto, bellissimo, sei…Cavolo!!, non so cosa sei in questo momento ma…” e sorrise di cuore, al rossore del suo compagno, “…ma non riesco a toglierti gli occhi di dosso, amore mio!”

“Nemmeno io , amore. Vieni qui!!” attirandolo a sé per un bacio languido e bagnato, profondo, le teste inclinate nell'angolazione perfetta fin quando il bisogno d’aria non li fece staccare, gli occhi lucidi e innamorati.

Jensen, dopo aver sorriso al suo Jared, si costrinse ad abbandonare cautamente quel corpo meraviglioso, mettendosi al suo fianco, pancia in su. Una sensazione di vuoto provata pure dal più piccolo che istintivamente appoggiò la testa al suo petto. Il cuore che batteva ancora forte in entrambi gli amanti.

Rimasero in silenzio per alcuni secondi, cullati dalla pace dei sensi, poi Jensen sospirando volle chiedere al più piccolo una cosa. 

Doveva chiederglielo, visto che, nel clou di quel loro amarsi si era lasciato andare un po’ troppo passionalmente.

“Jared…” lo chiamò dolcemente.
“Dimmi” sul viso, un sorriso beato.
“Ecco io...io devo chiedertelo” disse il biondo leccandosi le labbra.
“Cosa?” davvero non capiva.

“Tutto bene?”
“Come ?”
“Sì, insomma...tu...tu stai bene? Io non sono stato troppo...cioè...” balbettò appena in imbarazzo. “Io….ho paura di averti fatto male…non mi sono trattenuto…e forse…forse…” Chiese titubante infatti, sfiorando la schiena di Jared. 

Le dita lo sfioravano appena con tocchi delicati, ma nel moro provocarono comunque brividi fin dentro l’anima.

“Jensen sto benissimo come non lo sono mai stato! Te l’ho detto anche prima che non mi avresti fatto male” Rispose il più piccolo, sollevandosi appena, posando le labbra su quelle carnose del biondo, socchiuse in un dolce sorriso, ora. “Dio! E’ stato stupendo…magico!” continuò felice e lo era visto che in quel momento avrebbe rinunciato al regno per lui.
Lo pensò, ma non lo disse in ogni caso.

“Quella canzone…la nostra canzone…” volle precisare e Jensen si ritrovò ad annuire d’accordo “…l’atmosfera che si è creata…Oddio amore, mi hai portato in paradiso” lo rassicurò abbracciandolo e appoggiando di nuovo la testa sul petto di Jensen.

Il biondo, visibilmente più sereno a quelle parole, confermò che anche per lui era stato lo stesso, baciandolo dolcemente sulla testa; poi lo avvolse in uno stretto abbraccio e in quella posizione così dolce iniziarono a coccolarsi sussurrandosi mille e mille ti amo.

Erano così sereni e felici, che il mondo attorno a loro smise di esistere. Solo loro e il loro amore.

Dolcemente, i due amanti scivolarono in un dolce sonno, tranquillo, e sereno, cullati dalla musica romantica che usciva dalla radio ancora accesa, ignari di quello che in realtà si stava svolgendo in quegli stessi istanti nella cucina del palazzo reale. 

L’inferno!

Mary non stava prendendo bene quella notizia del figlio appena saputa. Era furiosa. Fuori di sè. Contraria a quell'unione così immorale e fuori dai suoi piani.
La donna gridava regole su regole, etichette su etichette, ma John non ce la faceva più a sentirla! 

"Mio figlio non sposerà Ruby! Sto andando dai ragazzi a dare la mia benedizione e non c’è niente che tu possa fare per impedirlo! Sono il Re. La decisione è presa. Discussione chiusa. La felicità di mio figlio va oltre il bene del regno, Mary. Accettalo e fattene una ragione!" e la lasciò a gridargli dietro la sua incapacità di regnare.

Un attimo dopo, la regina stava decidendo che era ora di fare qualcosa che avrebbe riportato il potere completamente nelle sue mani.
Erano circa le 3 del mattino quando, all'improvviso il più piccolo si svegliò.
Nella voce il panico guardando la sveglia posta sul comodino. “Cazzo, mi sono addormentato!”

“Cosa?” chiese il biondo, la voce impastata dal sonno. Ancora mezzo addormentato.

“Sono le 3 e sono ancora qui!” rispose il moro alzandosi e iniziando a rivestirsi in tutta fretta, mentre il maggiore, oramai sveglio, spegneva la radio, gli andava incontro e cercava di tranquillizzarlo.

“Calmati….se ti agiti così non ti lascio andare via!” disse serio.

“Ma bravo! Così mamma e papà scoprono che sono via! Se non l’hanno già scoperto! Oddio...”e a dire la verità era terrorizzato dalla madre!

Il maggiore gli prese il viso tra le mani e lo baciò. Subito il minore si rilassò nel baciò e si abbandonò ad esso.

“Tranquillo, amore. Respira. Calmati” fece appoggiando la fronte a quella di Jared, che si perse nel verde scintillante dei suoi stupendi occhi.

“Sì…ora mi calmo” ripeté in estasi, per poi baciarlo di nuovo languidamente. Stava per spingerlo di nuovo sul letto quando, aprendo gli occhi, lo sguardo si posò di nuovo sulla sveglia: erano le 3 e un quarto!

Doveva andare e facendosi violenza si costrinse ad interrompere quel bacio meraviglioso.

“Amore…Dio…vorrei…ma…” gli dispiaceva davvero, ma nessuno sapeva di loro. 


“Lo so, piccolo..lo so…” disse comprensivo Jensen, “…vai ora e ricordati il solito squillo quando torni a palazzo”

“Certo. Tranquillo”. Stava per andarsene quando si voltò sussurrandogli “Ti amo Jensen…Dio solo sa quanto ti amo!”

“Anch'io. Ti amo più della mia vita!” gli fece eco Jensen, mentre Jared lo baciava un’ultima volta. Poi a malincuore uscì di corsa dalla casa e corse in auto per dirigersi a palazzo.

Jensen dalla finestra del soggiorno, con le farfalle nello stomaco, osservò l’auto allontanarsi. 

Sospirando innamorato andò a letto da dove aspettò invano quello squillo che Jared aveva promesso di fargli. Rimase ad aspettare più di un ora con il cuore in gola, ma niente! Sapeva che da casa sua a palazzo ci voleva circa mezz'ora di tempo quindi per le 3 e 45, massimo le 4 doveva già avergli fatto il famoso squillo…ma ciò non avvenne.

Mille pensieri, uno più brutto dell’altro, invasero la sua mente così decise di chiamarlo. Ma...
“Spento? Perché ha spento il telefono?” sussurrò stranito e spaventato da un simile gesto.

Non poteva sapere cosa in realtà fosse successo. Non poteva sapere in che inferno il suo amante fosse appena precipitato.

 


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Note autrice 
La canzone è Perfect di Ed Sheeran
Perdonatemi il finale aperto, ma devo pure invogliarvi a leggere il seguito no? ^^
Grazie a Cin75 per avermi betato l'intera storia e un grazie di cuore a Lilyy per avermi segnalato gli errori di battitura. 
Grazie a chiunque ha avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti.
  
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