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Autore: Darlene_    11/12/2019    2 recensioni
Solo Morte può riportare indietro l'anima di Sam, ma quando Dean gli chiede di occuparsene, il cavaliere dell'Apocalisse scompare senza dare spiegazioni.
What if sesta stagione.
Storia scritta per l'advent calendar del gruppo hurt comfort italia.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Morte, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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Storia scritta per
L’Advent Calendar
Gruppo fb hurt/comfort italia
Prompt 27: ambulario
 
Fandom: supernatural
Coppia: nessuna
Stagione 6
What if
 


Questione di anima


 
 
 
“L’anima di Sam, oppure tuo fratello Adam? Chi vuoi salvare?” Domandò Morte, nonostante prevedesse la risposta.
Dea non ebbe nemmeno un attimo di esitazione a condannare per sempre quel fratello di cui per molti anni aveva ignorato l’esistenza. Il Cavaliere dell’Apocalisse accavallò le gambe e fissò il maggiore dei Winchester con un sorriso amaro dipinto sul volto. “Capisco.” Annuì lievemente, studiando quel viso quasi angelico di chi avrebbe dovuto diventare il tramite di Michele. Non si sorprese nel constatare con quanta freddezza Dean aveva scelto Sam, il suo preferito, senza curarsi delle conseguenze, e valutò che, in fondo, avere un’anima non era un gran vantaggio.
“Quindi ci stringiamo la mano e sigliamo questo accordo?” Chiese con impazienza il ragazzo dagli occhi di smeraldo.
Morte scosse la testa, lievemente mortificato. “Non ce ne sarà bisogno. Purtroppo hai preso la decisione sbagliata. Come ti senti ad avere abbandonato un fratello? Non provi rimorso?” Non voleva infierire, era davvero interessato a comprendere i meccanismi della mente del giovane Winchester.
Dean non abbassò il capo, né distolse lo sguardo, e con un’espressione di sfida disse: “Sì, ho sacrificato Adam, ma almeno adesso Sam riavrà la sua anima ed è l’unica cosa che conta. Allora come sanciamo questo patto?”
Il cavaliere posò gli occhi sulla tovaglietta di quello squallido locale. “Come ti ho detto non è necessario, perché non dovrò andarla a prendere.” Prese un pezzo di carta e si strofinò gli angoli della bocca.
“Cosa? Tu, tu…” Non riuscì a contenersi e si scagliò contro quel vecchio, urlandogli il suo tipico “figlio di puttana”, ma prima ancora che potesse sfiorarlo con un dito, Morte era già scomparso. Dean si ritrovò nuovamente nell’ambulatorio in cui giaceva il suo corpo senza vita. Lo strambo medico e la sua assistente tentavano inutilmente di rianimarlo e, per un istante, il panico si impossessò del giovane Winchester. Quando riuscì a staccare gli occhi dal suo corpo inerme si accorse della presenza di Sam: i suoi occhi erano inespressivi come sempre, ma tendeva le dita della mano per toccare quelle immobili del fratello.
“Forza, ragazzo!” Lo incitò il dottore, premendo ancora una volta le piastre sul suo torace. Il corpo sobbalzò, ma lo spirito di Dean non riuscì a rientrarvi. L’assistente scosse lievemente il capo, evitando di incontrare lo sguardo degli altri presenti. Fu il medico a dare la tragica notizia. “Mi spiace, Sam, noi ci abbiamo provato.” Con gentilezza gli pose una mano sulla spalla, che però il ragazzo scostò con irritazione. “Ti voleva bene, ha tentato in tutti i modi di salvarti…”
Sam si morse il labbro inferiore e si avvicinò al fratello. “No! Non doveva fare nulla, non voglio un’anima, possibile che sia sempre così egoista? Non sopportava questa nuova versione di me e ha preferito morire piuttosto che accettarmi!”
Una fitta di dolore attraversò il corpo di Dean, non poteva abbandonare così Sammy. In fondo, se non era ancora finito all’inferno c’era ancora una stilla di vita nel suo corpo, così provò con tutte le forze a ricongiungersi con il se stesso steso sul lettino. E all’improvviso tutto diventò confuso. Percepì suo fratello addosso al lui, nel disperato tentativo di rianimarlo, le voci confuse dei presenti che cercavano di allontanare Sam e poi una goccia colpì la sua fronte: era una lacrima solitaria sfuggita al minore. Riaprì gli occhi e prese un respiro profondo: era ancora vivo! Si guardò intorno alla ricerca del più piccolo e lo vide in un angolo della stanza, in preda alle convulsioni. Si alzò di scatto e mani sconosciute tentarono di risospingerlo giù. Si liberò dall’intrico di braccia, staccandosi gli elettrodi e corse da Sam. Cercò di scostargli le mani dal viso, senza successo, perciò si inginocchiò accanto a lui, prendendogli la testa tra le dite e appoggiandola al suo torace. Il fratello si abbandonò a lui, tremante.
“Come stai? Cosa ti succede? Sam? Sammy, ti prego, guardami!” Non ottenne risposta e si limitò a stringerlo a sé. Dopo un tempo che parve interminabile il minore si staccò da lui, un po’ meno tremante. Il maggiore gli prese il viso tra le mani, fissandolo.
“Dean, è tornata.”
Lui annuì, sollevato. “Lo so, lo vedo.”
Morte aveva ragione: l’anima di Sam si era ricongiunta al corpo non appena aveva creduto di aver perso per sempre il fratello. Forse Dean aveva sprecato l’occasione di salvare Adam, ma non si pentiva della sua scelta: il suo Sammy era di nuovo lì, con lui e tutto il resto aveva perso importanza.

 
 



Sono tornata con un'altra storia in questo meraviglioso fandom. La parola ambulatorio mi ha ispirato molto e ho pensato di rivisitare un episodio della serie secondo il mio gusto personale, spero che sia piaciuta anche a voi :)
Vorrei ringraziare tutti i miei lettori, visibili ed invisibili, chi mette le mie storie tra le sguite, preferite, ricordate e ovviamente un enorme grazie a coloro che sprecano qualche minuto del loro tempo per rfecensire. Purtroppo non sempre riesco a rispondere ai vostri commenti nell'immediato, ma sappiate che vi sono molto grata :) 
A presto! 
 
  
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