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Autore: eli_mination    13/12/2019    3 recensioni
A Nuova Domino regna di nuovo la pace e i nostri eroi finalmente si concedono una pausa. Crow va a trovare i vecchi amici al Satellite, ma sulla via del ritorno incontra una ragazza che faceva parte del suo passato e che credeva di aver perso per sempre… Come, prego? La trama vi ricorda qualcosa? Significa che siete veterani di questa sezione!
(REMAKE DI “My love, My life”, FANFICTION SCRITTA DA ME E PUBBLICATA PER LA PRIMA VOLTA IL 28/06/2013)
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Crow Hogan, Jack Atlas, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota iniziale dell’autrice:

Ciao! Come va?

È da tantissimo tempo che non do un contributo a questa sezione (ma, direi, in generale a tutto il sito xD). Ebbene sì, sono ritornata con una nuova storia… Beh, non proprio nuova, diciamoci la verità! Perché quello che state per leggere è un rifacimento della primissima storia che ho scritto per questo sito, ovvero “My love, my life”. Ora, perché mai dovrei addentrarmi nell’impresa di riscriverla? Beh, per un motivo molto semplice… Sono ritornata qui sul sito dopo anni di assenza con l’intento di ricominciare a scrivere, ma prima ho riletto un po’ le storie che ho scritto. Tra tutte, quella che mi ha fatto vergognare TANTISSIMO per il cringe con cui è stata scritta è stata proprio questa, MA al tempo stesso ci tengo particolarmente perché l’ho scritta in un periodo in cui la scrittura e Yu-Gi-Oh! 5D’s erano una delle poche consolazioni che mi permettevano di non pensare a varie sfighe che mi capitavano al tempo *lacrimuccia*.

Fatta questa premessa, non segnalatemi per plagio perché la storia che ho deciso di rifare l’ho scritta io xDxDxD. Sul sito non ci sono regolamenti che vietano la riscrittura di storie già pubblicate dallo stesso autore, ma nel caso in cui dovessi infrangere qualcosa provvederò alla rimozione della prima storia, ovvero quella cringe. Sarebbe un peccato perché ho deciso di non cancellarla proprio perché voi vediate i progressi che ho fatto in sei anni (wow, sono davvero sei anni o.O). Vi invito a leggerla così che voi possiate vedere cosa ho cambiato della storia precedente, ma non è un obbligo. Per riassumere, ecco una lista di cose che ho aggiustato:

-ho allungato i capitoli aggiungendo più sensazioni, più descrizioni;

-ho cambiato alcuni fatti descritti nella precedente storia perché siano più coerenti e più verosimili (e non messi alla c***o di cane);

-ho cambiato stile di scrittura dei dialoghi;

-ho inserito un uso più consapevole della punteggiatura;

-ho rimosso il personaggio di Bruno poiché, per fini di trama, lui non c’è più xD.

Credo che sia tutto! Spero che questo lavoro mi serva a recuperare la mano per farmi ritornare alla grande su un altro progetto (Di cui vado molto fiera) che è BWID- Barian World in Danger, storia incompiuta che ho pubblicato nella sezione Zexal! ^^

Vi lascio alla storia, spero che la possiate apprezzare!

eli8600

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Aki

Erano le cinque del pomeriggio a Nuova Città di Domino. In città si respirava aria d’estate e di libertà, soprattutto in seguito alla sconfitta di Z-One da parte di Yusei. Certo, quell’avvenimento non poteva passare inosservato agli occhi delle telecamere e Aki era quasi stanca di dover rispondere sempre alle stesse domande. Dopo aver passato giorni di riposo a casa, pensando a cosa fare in futuro, si sentì come oppressa dalle mura domestiche. Doveva uscire, doveva respirare anche lei l’aria di libertà che aleggiava in quel luogo. L’occasione arrivò con uno squillo del suo telefono cellulare. Rispose con un “Pronto?” un po’ pigro.

“Ehi, Aki! Sono Ayumi, la tua compagna di liceo. Ti ricordi di me? È passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che ci siamo viste!”

La ragazza in questione era una delle poche, insieme ad Anne, una studentessa straniera, che, durante gli anni di scuola, non la considerava un mostro. Sebbene, ad oggi, la rossa fosse quasi vista come un idolo dal suo ex liceo, continuava a non frequentare quei bastardi che la isolavano al tempo. Sapeva guardarsi bene le spalle da loro e a non rifiutare coloro che hanno provato ad aiutarla.

“Ayumi, ciao! Effettivamente ne è passato di tempo…” disse Aki con un lieve sbadiglio. “Sono stata occupata a salvare il mondo!”

“Ho notato, sei diventata famosa! Io ed Anne siamo molto fiere di te!” si complimentò la sua amica. “A proposito, stavamo pensando di uscire come i bei vecchi tempi! Ti andrebbe di venire?”

“Finalmente!” pensò Aki, per poi accettare la proposta.

“Perfetto! Ti va bene se veniamo a prenderti con la macchina tra un paio d’ore?” chiese poi la compagna di scuola.

“Certo! Ci vediamo dopo allora, fatemi sapere quando devo uscire di casa!”

“Va bene, a dopo, Aki!” disse, chiudendo la chiamata.

Aki si alzò dal letto per dirigersi davanti ad un cassettone, per scegliere dei vestiti. La sua autostima era migliorata tantissimo, perciò quasi non le importava più il suo aspetto fisico, tuttavia a volte le piaceva provare nuove combinazioni di capi d’abbigliamento e truccarsi per sentirsi più carina.

Proprio in quel momento, le venne in mente una domanda che uno dei giornalisti le fece a proposito di una persona…

“Signorina Izayoi, abbiamo notato un certo legame di affettività con il giovane Yusei Fudo. Per caso, tra voi c’è qualcosa che va oltre la semplice amicizia?”

La domanda la scompose un po’. Finora le era sempre capitato di pensare a Yusei, ma mai aveva considerato la possibilità di esserne innamorata. Forse non sapeva cosa fosse quel sentimento. Non sapeva cosa significasse “provare amore”. Aveva sempre stimato Yusei, lo considerava un buon amico, ma… che fosse davvero innamorata?

La risposta che diede lasciò un po’ delusi i giornalisti. Sostenne che loro fossero solo amici, nulla di più. Eppure la giovane Izayoi sapeva che non poteva essere così. C’era dell’altro nel suo cuore. Yusei provava la stessa cosa?

Cacciò i suoi pensieri dalla testa per un istante per pensare a cosa indossare, ma la domanda continuò a vagarle per la mente per tutto il resto della serata.

 

Crow

Il giovane Crow Hogan era in sella alla sua Duel Runner. Le sue abilità da ex-ladro gli furono utili per evitare di incrociare i vari giornalisti che si avvicinavano per domandargli cosa fosse successo nelle ultime settimane. Una vera rottura di scatole.

“Forse era meglio rimanere al Satellite…” pensò, mentre attraversava il lungo ponte che collegava il suo luogo di origine alla grande città. “Però... Ho salvato il mondo! Ho dato ai ragazzi un motivo in più per essere fieri di me!”

Era proprio lì che si stava dirigendo con la sua Blackbird. Era da tempo che non andava a trovare quelle piccole pesti a cui regalava le carte confiscate prima dalla polizia, poi da… lui stesso!

Certo, sarebbe una vittoria migliore se anche loro ci fossero…”

Si riferiva alla sua sorella gemella Sheila e a Belinda. Entrambe sono scappate di casa in due momenti diversi della vita di Crow. Un duro colpo che lo ha portato ad avere una considerazione diversa della sua esistenza, ma anche a fare stupidaggini da incoscienti come rubare le carte. Fortunatamente il periodo buio era passato, ma non si era mai dato per vinto: voleva a tutti i costi ritrovarle. Non voleva credere al fatto che fossero morte.

I pensieri gli fecero compagnia mentre accelerava lungo il ponte. Ci mise poco ad arrivare a casa di Martha, come ci misero poco anche i suoi fratellini a notare che fosse arrivato a casa e ad uscire per salutarlo

“Crow!” esclamarono tutti, uscendo e quasi gettandosi addosso al ragazzo.

“Ci hai portato dei regali?” disse uno di loro, che indossava una bandana.

“Ragazzi, non faccio più queste cose!” esclamò Crow, togliendosi il casco e mettendosi una mano dietro la testa.

Dopo un po’ Martha uscì dall’abitazione e invitò Crow ad entrare. Tutti insieme parlarono dei vari accadimenti e di quanto fossero noiosi i giornalisti. Al ragazzo del Satellite mancava l’ambiente in cui era cresciuto, nonostante desiderasse molto abbandonarlo per poter vivere più dignitosamente. Per fortuna, le cose al Satellite erano cambiate e anche i suoi abitanti vivevano in condizioni migliori. Molti edifici sono stati ricostruiti, la criminalità era quasi scomparsa e la polizia, piuttosto che arrestare tutti per motivi futili, collaborava con gli abitanti del Satellite. Nella testa di Crow era persino balenata l’idea di unirsi a loro… Chi lo avrebbe mai detto?

Dopo tante chiacchiere, il giovane dai capelli arancioni dovette andar via, con molto dispiacere dei ragazzi con cui aveva condiviso quei tempi bui.

“Non preoccupatevi, ragazzi, verrò a trovarvi quando potrò!” li rassicurò. Erano molto affezionati a lui.

Tornato in sella alla sua Duel Runner, prese la stessa strada per tornare nella piccola dimora che condivideva anche con gli altri ragazzi. Il sole stava iniziando a tramontare, dopotutto erano le sette e mezza. Lo sfondo di quel tragitto era spettacolare: mille sfumature di giallo e arancione attraversavano il cielo e facevano da cornice alla città che si avvicinava sempre di più alla sua vista. La strada, invece, era quasi vuota: non tutti davano al Satellite la possibilità di riscattarsi e di essere considerato un bel posto per allontanarsi dalla frenetica vita cittadina.

“Come sono cambiate le cose!” riflettè Crow, quando la sua attenzione si spostò su un motociclista che era fermo sul lato destro della carreggiata poco lontano. La sua moto era a terra, riversa su un lato, con tante schegge di vetro sparpagliate sull’asfalto. Il ragazzo si fermò a prestare aiuto. Si era ritrovato più volte in queste situazioni, quando ancora non era molto pratico con il suo mezzo. Il motociclista doveva essere caduto perché la moto era piena di graffi e i fanali si erano rotti.

“Ehi, amico, stai bene?” domandò. Avvicinandosi, notò che il “tipo” era in realtà una donna. Una ragazza, anzi, viste le gambe esili scoperte completamente graffiate. Indossava solo una camicia da notte di un verde sbiadito… Alquanto strano usare un simile abbigliamento per guidare quel mezzo…

“Tranquilla, cercherò di aiutarti ad alzarti in piedi. Ce la fai?”

Con voce flebile, diede il suo consenso. Crow la sollevò da terra mettendole il braccio attorno al suo collo. Come mise un piede a terra, fece un gemito di dolore. Il ragazzo notò, infatti, che la caduta le aveva causato una brutta abrasione sulla coscia.

“Siediti qui, così posso portarti in ospedale e…”

“C… Cro… w…”

Il ragazzo si paralizzò. La voce era incredibilmente simile a qualcosa che aveva già sentito. Il suo tono divenne preoccupato.

“Aspetta, per caso sei ferita alla testa? Posso toglierti il casco?” le chiese, mentre la aiutava ad appoggiarsi alla sua Blackbird.

La ragazza annuì debolmente, così il giovane le sganciò il casco e delicatamente glielo tolse. Ciò che si mostrò al ragazzo lo sconvolse, ma mise un po’ di pace nel suo cuore. Si presentò a lui una ragazza deperita, dagli occhi semichiusi e capelli lunghi e mossi viola, con delle occhiaie molto evidenti che le segnavano il viso. Sulla guancia aveva un livido molto grande.

Crow non ci mise molto a realizzare chi avesse davanti. Aveva ritrovato Belinda.

 

Yusei

Anche Yusei aveva come pensiero fisso quella domanda dei giornalisti. Si stava facendo mille film mentali poiché nemmeno lui sapeva cosa stesse provando. Ad incrementare i suoi dubbi c’era Jack, che non faceva altro che stuzzicarlo con quella domanda.

“Dì un po’… I giornalisti avevano ragione a dire quella cosa su di te e Akiza?” domandò per l’ennesima volta con un sorrisetto.

“Jack, non lo so…” rispose il giovane Fudo.

“Finalmente hai cambiato la risposta! Prima rispondevi sempre di no!” esclamò il biondo, indicando il ragazzo con fare derisorio.

“Non ne sono più tanto sicuro, sai?  Voglio dire, è da un sacco che ci conosciamo e la considero un’ottima amica, ma…” non sapeva come continuare.

“È quel “ma” il problema!” continuò Jack. “Devi assolutamente rifletterci, prima che qualcun altro o qualcun’altra arrivi spezzando il cuore a uno di voi due…”

“Perché? Credi che anche Akiza provi la stessa cosa?” domandò Yusei.

“Beh… Non ne sono convinto, ma sembra di sì!” rispose il giovane biondo.

Ciò portò Yusei ad ulteriori pensieri.

“Comunque, chissà dove sarà finito Crow… Spero che non si sia messo di nuovo contro la polizia, sai com’è fatto!” notò Jack. “Prego che quel cretino non faccia tardi, ho una fame assurda!”

Yusei sorrise. Certe cose non cambiano mai!

 

Note finali:

Eli: *si asciuga il sudore dalla fronte* E il primo capitolo è andato…

Beline: Ma come? Torno dopo un sacco di tempo e devo pure farmi male? :c

Eli: Ehm… Si! Showbusiness, cara! u.u

Beline: Uff… Devo pure tornare con Crow…

Eli: Shh, non dire queste cose! Sennò sai che succede…

Beline: Si, salta la sh-

Eli: ZITTA! BLABLABLABLA!

Beline: Tu sei pazza, non dovevi tornare qui! O.o

Eli: E invece sto quiiii! Così la sezione, l’anime, i personaggi e gli OC non finiscono nel dimenticatoio, ti pare?

Beline: Su questo devo darti ragione…

Eli: Bene, ragazzi! Ora mi rivolgo a voi! Fatemi sapere chi è ancora vivo in questa sezione! Se volete lasciare una piccola recensione per dirmi cosa migliorare siete liberissimi di farlo u.u

Beline: Noi ci vediamo prossimamente con un nuovo capitolo! Byeeee!

 

P.S. Importante! Sappiate che ho già alcuni capitoli pronti, ma per vari motivi l’aggiornamento della storia potrebbe essere ritardato di parecchio a causa di impegni vari. Vi avverto così, se una cosa del genere si dovesse verificare, sapete il perché! xD

 

  
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