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Autore: LadyPalma    16/12/2019    17 recensioni
Terza classificata al contest “Calendario dell'Avvento” indetto da Carmaux e Soul_Shine sul forum di EFP
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Modern AU - Storia natalizia. Sandor e Brienne lavorano in una palestra e hanno il compito di comprare le decorazioni per l'albero e di prepararlo. Sarà un'occasione per riflettere sui sentimenti che provano per, rispettivamente, per la cliente Sansa e l'ex collega Jaime... E forse anche per andare avanti.
Ships: Sandor/Brienne, Sandor/Sansa, Jaime/Brienne , Jaime/Cersei (accenni), Tyrion/Sansa (accenni).
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Brienne di Tarth, Sandor Clegane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'ospite indesiderato (e quello inaspettato)


 



Thought I was rid of you
Thought it was over with
Thought I was over it



Brienne lasciò scorrere lo sguardo sui diversi tipi di punta per l'abete e si prese qualche istante per riflettere su quale fosse la scelta migliore. Di solito non si interessava molto ai dettagli e non aveva un grande gusto estetico, ma ci teneva lo stesso a rendere al meglio l'albero di Natale del luogo in cui lavorava. In ventotto anni di vita era il primo anno che si trovava lontana dalla sua cittadina natale, Tarth, e si sentiva più sola che mai; eppure, proprio per questo, avvertiva con più forza lo spirito natalizio e si era offerta volontaria per occuparsi della decorazione della palestra. Non che ci fosse stata molta competizione per quel compito, dopotutto.
"Perfetto!" esclamò tra sé e sé, optando alla fine per un cappello da Babbo Natale come punta, a discapito di molte altre decorazioni più tradizionali.
Canticchiando sottovoce la canzone natalizia che passava in radio nel negozio, cominciò ad avviarsi verso il reparto dove erano esposti gli abeti, ma si fermò improvvisamente, con gli occhi sgranati e il respiro mozzato.
Pensava di aver superato la sua infatuazione per il suo ex collega Jaime Lannister e di aver preso sufficientemente bene il suo rifiuto dopo una singola notte di sesso da ubriachi. Invece, riconoscere la sua figura alta e i suoi capelli dorati riusciva ancora a darle i brividi.
Lui era a qualche metro di distanza e, anche se non era rivolto verso di lei, Brienne poteva indovinare il suo sguardo e il suo sorriso.
Istintivamente fece un passo verso il punto dorato dei capelli di Jaime, salvo poi bloccarsi immediatamente nell'accorgersi che c'era decisamente troppo oro in quella visione. La macchia luminosa si era infatti allargata all'improvviso, e ci volle un po' prima che tornasse a dividersi in due entità distinte.
Ma Jaime e la sua sorella-amante sarebbero mai stati davvero divisi?
I due si avviarono verso l'uscita mano nella mano - troppo vicini, troppo oro negli occhi di chi li guardava -, e Brienne rimase ancora ferma con un piede spostato in avanti, verso una direzione che non poteva più percorrere.
Per un momento durante quell'unica notte insieme, mentre Jaime la stringeva e le sussurrava parole tenere condite di whisky e incoscienza, lei aveva davvero creduto che quella strada fosse praticabile.
Invece era finita dritta in una sabbia mobile.
E quella sabbia mobile dorata si chiamava Cersei Lannister.



 
You stay in my head
Like an uninvited guest, uninvited guest


Sandor Clegane afferrò a caso un tubo di palline natalizie e lo lanciò letteralmente nel carrello. Non fece caso al colore e neanche controllò se per caso qualcuna si fosse danneggiata.
"Tanto le mie di palle già si sono distrutte abbastanza durante questa cazzo di festa. Una in più, una in meno..." borbottò ad alta voce, incurante delle occhiate perplesse che gli altri gli rivolgevano.
Del resto, a causa della vistosa cicatrice sul volto, era abituato ormai da sempre a essere un fenomeno da baraccone.
Spinse il carrello di malagrazia e, nel frattempo, lanciò un'occhiata al telefonino per controllare la lista delle altre idiozie da comprare per l'albero di Natale da fare nella palestra in cui lavorava. Lo sguardo gli cadde su una notifica di Instagram e, aprendo l'applicazione, non poté evitare di scoppiare in una sonora e gracchiante risata priva di allegria.
"Che pezzo di merda sei, Mormont!" esclamò, scuotendo la testa.
Il suo collega Jorah, che lo aveva incastrato all'ultimo con quell'incarico, aveva appena postato una sua foto in compagnia della bella Daenerys Targaryen, la cliente che finalmente era riuscito a conquistare dopo essere stato relegato per anni nella friendzone.
Per quanto riguardava se stesso invece, in quella situazione ci si trovava ancora senza possibilità di recupero.
Anche lui si era preso una sbandata per una cliente, nonostante avesse tentato in tutti i modi di cancellare i suoi sentimenti.
Sansa Stark aveva modi gentili, una voce squillante e dei lunghi capelli rossi. Ed era ironico che lui non riuscisse a pensare ad altro, proprio lui che aveva odiato da sempre il fuoco e qualsiasi sfumatura di colore glielo ricordasse.
Da un anno ormai nella sua mente viveva un'ospite non invitata, e non c'era stato modo di mandarla via.


 


Still see you everywhere
You're still in every room
Filled you with every move



Quando riprese il controllo delle sue gambe, Brienne iniziò paradossalmente a correre verso gli abeti esposti. Non aveva motivi logici per andare così di fretta, ma era come se non potesse stare un minuto in più in quel luogo, come se ogni centimetro di quello spazio fosse stato contaminato da Jaime. Si nascose quasi dietro uno degli alberi più voluminosi e solo in quella strana posizione isolata ricominciò a respirare. Si diede mentalmente della sciocca: Jaime non era più lì. E anche se ci fosse stato, non avrebbe dovuto escogitare piani per nascondersi.
Lui non l'avrebbe vista lo stesso, mentre per lei lui era dappertutto.
"Signora, posso esserle d'aiuto?"
La voce alle sue spalle la fece sobbalzare, ma si riprese presto quando, voltandosi, si ritrovò di fronte un giovane commesso dall'espressione timida e spaurita.
"Sì, Podrick, grazie" rispose, dando una sbirciata al cartellino attaccato alla divisa del ragazzo. "Vorrei prendere quest’albero".
"Ma signora, ne è sicura? È alto due metri e quaranta centimetri, non le sembra troppo alto?"
Brienne sollevò un sopracciglio, indispettita dai commenti non richiesti del commesso, quanto dall'appellativo reiterato di signora.
"Certo che ne sono sicura. Se tu fossi alto come me, probabilmente non lo vedresti così tanto alto" rispose, con un sorriso forzato, scrutandolo letteralmente dall'alto in basso.
Podrick mormorò qualche parola di scusa, poi sfilò una corsa verso i magazzini alla ricerca del prodotto imballato. Nel frattempo, la donna rimase nuovamente sola, a fissare il grosso albero verde. Per assurdo, guardarlo la calmava: il suo metro e novanta di altezza quasi si annullava al confronto, e lei, per la prima volta dopo tanto tempo, tornava a sentirsi piccola e bisognosa di protezione.
In quel momento, non era più la ragazzina dall'aspetto mascolino che si difendeva da sola dai propri bulli, o la coach adulta che insegnava ai deboli a saper reagire.
E non era neanche la donna innamorata che voleva strappare il suo affascinante collega da un amore malato.
"Sono stufa di salvare tutti. Perché nessuno può salvare me per una volta?"




 
You still haunt my heart
Guess you haven't left it yet, haven't left it yet


Il carrello quasi andò a sbattere contro lo scaffale delle lucine di Natale. Sandor imprecò tra i denti e si chinò a raccogliere due confezioni cadute. Senza neanche dare uno sguardo ai dettagli riportati sul retro, le getto a caso accanto al tubo di palline, e proseguì oltre. Per quanto lo riguardava, sarebbero anche potute essere fulminate: lui, terrorizzato da tutto ciò che emanava scintille, di certo non le avrebbe provate.
Nel giro di cinque minuti si ritrovò a fare la fila alla cassa, di nuovo con lo sguardo fisso sul telefonino. La sua attenzione però ora non era più catturata dall’amico Jorah, ma da un nuovo aggiornamento di LittleBird, l'account della sua Sansa. Un selfie pubblicato giusto qualche secondo prima la ritraeva mentre baciava il più giovane dei tre fratelli Lannister, Tyrion, un fottuto nano che non aveva altro se non un filo di arguzia e tanto oro.
Quella visione lo colpì talmente tanto da lasciarlo per una volta privo di parole. E anche di parolacce. Un cupo dolore mai sperimentato prima si impadronì di lui, segno che dopotutto la giovane rossa non gli era entrata solo nella mente. Continuando a fissare masochisticamente la foto, non poté far altro che incolpare se stesso e il suo esercizio fisico: evidentemente aveva allenato troppo i muscoli, cuore compreso.
"Sono 15 dollari in totale! Signore... Signore, mi sente?"
Al richiamo della commessa, Sandor sollevò la testa di scatto, ostentando quasi con aria di sfida il volto sfigurato. Mise una mano nella tasca interna della giacca di pelle e ne estrasse una banconota da 20, che porse poi con un gesto brusco alla ragazza ora ammutolita. Mentre raccoglieva i suoi acquisti e lasciava il negozio, Sandor sorrise. Ogni sguardo prolungato nella sua direzione, ogni espressione spaventata, era per lui una sorta di crudele consolazione.
A nessuno piacciono i mostri, e questo spiegava tante cose. Tante, ma non tutte.
Perché i mostri, dopotutto, piacevano almeno a Sansa Stark, altrimenti non si sarebbe mai fidanzata con quell'ereditiere affetto da nanismo. Sferrò un pugno sul cofano della sua auto, in preda a una rabbia logorante.
"Se ti piacevano tanto i mostri, Uccellino, perché allora non ti sono piaciuto io?"





 
I don't want to feel you around
I just want you, want you out
So please, go, please



Brienne e Sandor si erano incontrati in una palestra insolitamente vuota, dato che era ormai passato da un pezzo l'orario di chiusura. Senza dire molto avevano riunito gli acquisti fatti e iniziato a piazzare l'albero. O meglio, il contributo dell'uomo si era limitato ad aprire i rami.
"A quei cazzo di fronzoli ci pensi tu!" aveva esclamato in tono secco, tirando fuori dal frigobar dietro al bancone una birra e cominciando a scolarla senza cerimonie.
Brienne aveva scosso la testa e, canticchiando, si era messa al lavoro. Sandor, invece, si era seduto su uno dei divanetti della hall, limitandosi a guardarla e facendole di tanto in tanto dei commenti casuali.
"Non sapevo che avessi nell'armadio una gonna, donna".
"Perchè non vai a fare la cantante e ti levi dalle palle, donna?"
Brienne non rispondeva mai ma, senza essere vista, sorrideva. Conosceva abbastanza il suo burbero collega da sapere che quelle frasi sgarbate erano il suo modo di complimentarsi per il suo abbigliamento insolito e per il fatto di avere una voce discreta.
E poi, sotto sotto, le piaceva sentirsi chiamare donna. Era l'unico che lo faceva, forse perché era l'unico che si accorgeva che, in fondo, lei era una donna.
Fu il problema della sistemazione del puntale a interrompere quel loro curioso equilibrio. Per quanto Brienne fosse alta, infatti, non riusciva ad arrivare all'estremità dell'albero e, quindi, si era mossa alla ricerca di una base su cui salire per guadagnare qualche centimetro. Sandor, tuttavia, intercettò presto il movimento e si alzò in piedi di scatto.
"Che cazzo fai, donna? È una vergogna prendere una fottuta sedia, lo sai, vero?"
Brienne non poté trattenersi dal roteare gli occhi al cielo. "Cosa vorresti fare? Provarci tu? Guarda che siamo alti uguali, Clegane" gli fece notare con una punta di ironia. "L'unica persona più alta di noi che conosco è tuo fratello Gregor, ma dubito che tu voglia chiamarlo, quindi..."
Dopo quella frecciatina, un breve silenzio cadde tra loro. Brienne si diede mentalmente della stupida e si morse un labbro, come se con quel gesto avesse potuto riprendersi indietro le parole pronunciate. Sapeva benissimo, per voci di corridoio, quanto il suo collega odiasse il fratello Gregor, la star di pugilato che ogni tanto veniva ad allenarsi nella palestra. Qualcosa a che fare con il fuoco e con quella brutta cicatrice, così aveva sentito: un crimine mai punito e un rancore mai sopito. Stava quasi per scusarsi per aver portato la battuta un po' oltre, quando improvvisamente sentì le possenti mani dell'uomo sui suoi fianchi.
"Hey, che fai, Clegane?"
Ignorando la domanda allarmata, Sandor la fece voltare, la trascinò quasi in direzione dell'albero e poi la sollevò in aria senza mostrare alcuno sforzo.
"Andiamo, donna di Tarth, metti questa cazzo di punta!" la invitò, mentre la teneva sollevata esattamente di cinquanta centimetri.
Nonostante la sorpresa, doppia perché l'ultima persona ad averla mai sollevata era stata suo padre quando aveva probabilmente sette anni, Brienne fu lesta a posizionare il cappello di stoffa che aveva tra le mani. Tanto rapidamente l'aveva sollevata, tanto lentamente Sandor la fece scendere, quasi facendo aderire i loro corpi. Restarono per qualche istante così, vicini e con le mani di lui ancora strette attorno ai fianchi di lei, a fissare il risultato della loro collaborazione.
C'era tanto oro, ma per la prima volta a Brienne non venne in mente Jaime.
C'era tanto rosso, ma per la prima volta a Sandor non venne in mente Sansa.
La donna si voltò leggermente e, quando i loro sguardi si incrociarono, ci fu solo azzurro e grigio. La cicatrice di lui e i tratti mascolini di lei erano solo dettagli inutili.
Sandor era il primo uomo che, con la sua imponenza fisica e la sua ruvidezza, riuscisse a far sentire Brienne minuta e delicata.E lei pensò che non era affatto male sentirsi piccola per una volta.
Brienne era la prima donna che guardava Sandor dritto in faccia per più di qualche secondo senza disgusto. E lui pensò che, se proprio doveva esserci una sola donna capace di questo al mondo, allora era un privilegio che avesse degli occhi così belli e luminosi.
Entrambi si chiesero, curiosamente senza imbarazzo, cosa stesse succedendo. Forse era la magia del Natale, un Natale che era appena iniziato, dopotutto.
"Ho un albero anche a casa mia. Che dici, donna, vuoi darmi una mano anche lì?" le chiese a bruciapelo, con un coraggio che non ricordava di avere.
Brienne sorrise e annuì senza troppi indugi.
Forse l'unico modo per scacciare via gli ospiti non invitati, era invitare qualche nuovo gradito ospite.
 








 
NDA: Questa storia è incredibile per molti motivi. E il più importante non è per la coppia strana (anche se, mi frullava in testa da un po' e non la trovo affatto assurda), e neanche per la costruzione (che spero sia comprensibile: a sinistra ci sono le parti di Brienne, a destra quelle di Sandor, mentre l'allineamento finale è centrale perchè i due si incontrano). Dicevo, la cosa più assurda è che non compaiono neanche per sbaglio Davos e Melisandre, cosa assai rara per i miei scritti in questo fandom, e forse è per questo che ho impiegato tantissimo tempo a terminare di scrivere la storia ahah
I prompt da seguire erano la canzone "Uninvited guest" dei Disturbed, di cui ho riportato parti del testo come song-fic, e "decorazione". Inoltre, ho anche sfruttato il prompt della Xmas Song del Giardino "X vuole mettere il puntale sull'albero ma non ci arriva..."
   
 
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