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Autore: Relie Diadamat    18/12/2019    2 recensioni
[STORIA GEMELLA DI “APPARTAMENTO 25” SCRITTA DA CELTICA.]
Modern!AU | Naomi/B, LawLight| Raccolta di OneShot Collegate!
Raccolta di One Shots collegate che narrano le vicende di Naomi Misora e Beyond Birthday, inquilini dell’appartamento 24, quinto piano e ascensore rotto. Tutto cambia un giorno quando Ryuzaki, il loro strambo vicino di casa, riesce a trovare un coinquilino: Light Yagami.
Ma cosa succede quando le vicende di questi quattro tipi strani collidono? Quanto sarà facile questa convivenza, quando nulla sembra lasciato al caso? Quando persino Ryuk, inquilino del sesto piano, non fa altro che ridere nel bel mezzo della notte?
E, soprattutto, quanto dureranno queste accoppiate?
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Beyond Birthday, L, Light/Raito, Naomi Misora | Coppie: L/Light
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Appartamento 24 1

IMPORTANTISSIMO.

Questa è una sorta di storia a quattro mani, scritta con Celtica. Non potete gustarvi veramente “Appartamento 24” senza leggere “Appartamento 25”. La storia è la stessa. Per avere un senso, bisogna leggere anche l’altra. Io mi concentro sugli avvenimenti che coinvolgono B e Naomi, mentre Celtica si occupa dei nostri amati L e Light. Inutile dirvi che le vicende si fondono.

Immaginate il tutto come una piccola sit-com. E… godetevi la lettura!

n

 

 

 

So no one told you life was gonna be this way

Your job's a joke, you're broke

Your love life's D.O.A

It's like you're always stuck in second gear

When it hasn't been your day, your week, your month

Or even your year, but

I'll be there for you

('Cause you're there for me too)

  • I’ll be there for you, The Rembrandts

 

 

 

I. LA VOLTA IN CUI CAMBIÒ QUALCOSA

 

 



«Ci sarà un cambiamento».

Continuava a fissare lo schermo del  cellulare, come se ne dipendesse della sua vita. Il naso arrossato, il collo alto del maglione a ripararle la gola e gli occhi che bruciavano, quella era Naomi Misora, metà vestita e metà in pigiama, in attesa della chiamata.

Una tazza fumante si fece spazio sul tavolo, accompagnata dalla mano di Beyond, protetta rigorosamente da uno strofinaccio. Naomi non seppe se ringraziarlo o starnutirgli in faccia. Da quando si era ammalata, non la smetteva con quella storia dei germi.

L’odore di caffeina sembrò darle la forza per ignorare l’ennesima smorfia del coinquilino alla vista di un fazzoletto appallottolato, vicino al barattolo di marmellata. Afferrò il manico della tazza e si trattenne dal tossire. «Un cambiamento?»

«Esattamente, Misora.» Le labbra del ragazzo si allargarono in modo spaventoso. «Un cambiamento».

Naomi sollevò la testa per guardare fuori dalla finestra, oltre le spalle di Beyond. «Di certo, nevicherà».

B stropicciò quella bocca sottile e insolente, e Naomi dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non sorridere. Dopo mesi di strana convivenza, iniziava a leggere i suoi pensieri, a comprendere alcune espressioni, anche se Beyond Birthday continuava a rimanere un mistero. Un mistero sinistro, inquietante. Aveva l’aria di chi è pronto a tagliarti la gola nel mezzo della notte, un coltello affilato ben stretto nella mano.

Con la sua mania del pulito e del controllo, non avrebbe lasciato tracce. Ma quell’increspatura di labbra era dovuta alla neve, alle scale che si sarebbero bagnate e che non sarebbero state più perfette come prima.

Il suo coinquilino le metteva i brividi, ma riusciva a strapparle anche dei sorrisi sinceri e inaspettati.

Fu proprio la sua voce a riscuoterla dai quei pensieri. «No, Misora. Cambierà qualcosa, ti dico. E so già che non ci piacerà».

Lo vide ripulire il tavolo già immacolato, spruzzandole di proposito un po’ di detergente addosso – tanto per rimarcare l’ostilità nei confronti dei suoi germi.  Prese il cesto dal divano, pieno dei panni sporchi più ordinati che Naomi avesse mai visto in vita sua.

Sparì, diretto in lavanderia, e Naomi restò sola. Sola, con una tazza di caffè e un cellulare che non avrebbe mai squillato.

Bevve un sorso, e per poco non sputò il liquido sul tavolo.

Certe cose, pensò mentre allontanava disgustata la tazza per il troppo zucchero, non sarebbero mai cambiate.

 
n

Braccia conserte, una decina di fazzoletti appallottolati e la schiena indolenzita. Naomi era rimasta tutto il tempo ad osservare il cellulare sul tavolino, seduta sul divano, nella speranza che squillasse. Che uno dei tanti colloqui fosse andato bene.

Era stanca di servire hamburger e patatine. Stanca di essere licenziata. Stanca di non poter guadagnarsi da vivere grazie a un lavoro che le piacesse.

Un cambiamento…

Naomi arricciò le labbra e si voltò verso la porta. Forse avrebbero riparato l’ascensore... o Ryuzaki si sarebbe trasferito altrove, non riuscendo a trovare un coinquilino.

Ryuzaki. Il vicino di casa più strambo del mondo. Era stato il primo a parlarle di quel palazzo, dell’appartamento 24. Ryuzaki, il Beyond della porta accanto. Quei due erano talmente simili…

Sobbalzò, sopraffatta dalla suoneria del suo cellulare. Quasi tremante, lo afferrò con le mani sudate, e dopo aver tossicchiato diverse volte, rinnovata da un ottimismo che non le apparteneva, rispose. «Pronto?»

«Naomi Misora?»

«Sì, sono io».

Il cambiamento. Il cambiamento.

«Sono Tim, della tavola calda…»

Non le servì ascoltare altro per capire di essere stata licenziata. Di nuovo.

 
n

 

Si era lasciata ricadere senza energie sul divano.

Scoccò uno sguardo verso la finestra. Nevicava, i fiocchi bianchi cadevano pigri sulla città. Si chiese cosa stesse facendo Raye, in quel momento. Come stesse andando la sua giornata…

Si alzò controvoglia, avviandosi verso la cucina per osservare la neve. La frangia le solleticava la fronte, ma non perse tempo a scostare le ciocche ribelli dagli occhi. Guardò verso il basso, tra gli ombrelli e il traffico, e tra tutte quelle teste riconobbe quella di Ryuk. Abitava al sesto piano, proprio sopra le loro teste, e Naomi non riusciva a provare simpatia per lui.

Quel tipo aveva una risata talmente forte e brutta che, di notte, riusciva a sentirla. Cosa avrà mai da ridere nel bel mezzo della notte, poi?

Come richiamato dai suoi pensieri, Ryuk si voltò verso di lei e per poco non le venne un infarto. Naomi indietreggiò d’istinto, urtando il tavolo in legno. Un rumore sordo, di vetro in frantumi, le fermò il cuore.

Abbassò lo sguardo, terrorizzata, verso il barattolo di marmellata ai suoi piedi. No, no, no.

Beyond l’avrebbe uccisa. Con le sue stesse mani. E poi l’avrebbe uccisa di nuovo.

Si chinò, nel panico, non sapendo cosa fare. Non osava toccare “il cadavere”, abbandonato in quella macchia scura che puzzava di fragole. Avrebbe potuto ripulire con calma, avrebbe potuto nascondere le prove…

Si paralizzò, i polpastrelli a pochissimi centimetri dal barattolo, e quando pensò che nulla sarebbe potuto andare peggio… Starnutì. 

Merda. 

Si piegò d'istinto in avanti, sporcando la stoffa della maglia di marmellata. E proprio mentre era sul punto di portarsi con afflizione le mani tra i capelli, sentì bussare. 

Afferrò disperata un fazzoletto dalla scatola sul tavolo, lottando contro il naso gocciolante e le cianfrusaglie che aveva lasciato sul pavimento, coprendosi con un plaid. Ingoiò la saliva, ripensando al barattolo che non aveva nascosto. Un bel respiro e abbassò la maniglia, facendo cigolare la porta.

Il volto di Beyond apparve come per magia… e Naomi starnutì per l’ennesima volta. Aveva già capito tutto? Avrebbe pulito il suo sangue dai vestiti in lavanderia, ripiegandoli con cura?

«B…» Non lo chiamava mai così, le sembrava troppo intimo… troppo personale.

Un sorrisetto troppo pronunciato, e Naomi ebbe il terrore che l’avesse spiata per tutto il tempo. «Sono qui, Misora».

Avrebbe tremato se qualcosa, o meglio qualcuno, non avesse attratto la sua attenzione. C’era un ragazzo accanto alla porta di Ryuzaki. Teneva un cappello bagnato in mano e sul cappotto si poteva notare ancora qualche fiocco di neve.

Ryuzaki comparve nella scena, con le sue occhiaie scure. «Tu devi essere Light».

«Molto piacere».

«Prego, entra pure. Ti mostro l’appartamento».

Naomi si strinse nel suo plaid, quasi dimenticando l’orribile segreto che celava sotto di esso, e d’un tratto le parole di Beyond di quel mattino tornarono a pizzicarle le orecchie. Ebbe una strana sensazione. «Questo durerà fino a Natale?»

«Non credo proprio».

La porta dell’appartamento 25 si era ormai chiusa, ma Naomi rimase impalata a fissarla, finché non sentì qualcosa afferrarle il polso. Quando si voltò, il naso di Beyond era vicinissimo. Il suo coinquilino la studiò, uno strano ghigno ad allargargli la bocca. «Odori di fragole, Misora».

«È il mio profumo», mentì, come una stupida.

Beyond ridacchiò, spostando il plaid con un dito. «Conosco fin troppo bene il tuo profumo».

Fu solo quando Beyond si dileguò nella sua stanza con il cesto di panni puliti che Naomi tornò a respirare. Corse verso il barattolo rotto, finendo col piede su una scheggia di vetro. Nulla poté impedirle di singhiozzare, neanche quelle quattro mura non troppo sottili.

E fu sicurissima di essere stata udita. Da Beyond, da Ryuzaki… e da quel ragazzo. Il loro cambiamento.

n

Come prima, vi ricordo di leggere anche la storia di Celtica “Appartamento 25”, per trovare un senso in ciò che avete appena letto.

 

Appartamento 25: 

“Light Yagami si fermò a contemplare il cartello che diceva “ascensore rotto”. Aveva le spalle ricoperte di neve, come il cappello che stringeva in mano.
«L’ascensore è rotto» disse qualcuno alle sue spalle.

«Non l’avevo notato.»

«E allora perché stai lì immobile a fissarlo?»

Light si voltò. C’era uno strano ragazzo dietro di lui, con un cesto pieno di panni piegati tra le braccia. Più che strano, Light l’avrebbe definito inquietante. Soprattutto per gli occhi rossi e la postura ricurva.

«Aspetti che qualcuno venga ad aggiustarlo?»

«Certamente. Sto proprio aspettando che arrivi qualcuno a ripararlo.»
Poi sollevò gli occhi al cielo e prese a salire le scale. Sentì la presenza dell’altro dietro di sé, così salì più veloce.

«Stai andando a trovare qualcuno?»”  CONTINUA A LEGGERE.

n

Se vi state chiedendo da dove sia saltata fuori questa bellissima idea, ve lo dico subito: Celtica. 
Volevamo scrivere qualcosa insieme da secoli, ma nessun fandom ci ha mai unite così tanto come Death Note. E lei ha avuto questa brillante idea di scrivere storie collegate, gemelle. 
Come già detto, io mi occuperò dei punti di vista e delle vicende di Beyond e Naomi, lei di L e Light. Le avventure e le disavventure, ovviamente, collidono. Per questo è davvero fondamentale leggere entrambe le storie. Mi raccomando.
E… troverete spesso dei piccoli richiami ad altre sitcom. Insomma, chiunque coglierà il nesso dell’ascensore rotto vincerà un premio! 
Spero che la lettura sia stata di vostro gradimento, che a differenza di me e Naomi non siate influenzati e che le persone con cui vivete siano meno strambe di… queste. 
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui. Grazie a chi deciderà di dare una chance a questa storia e grazie a chi deciderà di lasciare il proprio parere.
See ya!

   
 
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