Serie TV > Doctor Who
Ricorda la storia  |      
Autore: Thiare    22/12/2019    1 recensioni
“Dove sono i tuoi genitori?”
“In cielo… il più delle volte.”
“E quando non sono in cielo?”
Mels sorrise. “Sono al mio fianco.”
E Amelia capì che quella era una storia bellissima, ma che avrebbe sempre dovuto evitare.

Sei mini spezzoni della vita familiare dei Pond.
Un'occhiata a come hanno cresciuto Melody inconsapevolmente e consapevolmente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, River Song, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





“Dove sono i tuoi genitori?”
“In cielo… il più delle volte.”
“E quando non sono in cielo?”
Mels sorrise. “Sono al mio fianco.”
E Amelia capì che quella era una storia bellissima, ma che avrebbe sempre dovuto evitare.
Certe volte Melody la guardava come lei guardava sua madre quando si trovava davanti ad un problema che le sembrava gigante.
Le mamme sono delle supereroine, questo è certo.
“Tu vuoi avere dei figli?”
Le aveva chiesto un giorno Mels – non sapeva perché, ma le sembrava speranzosa.
“Ma certo!” Aveva squittito Amelia dopo un secondo. “Io mi sposerò con Rory e avremo bambini per tre squadre di calcio! Vieni qui Rory poo!” Il ragazzino era subito corso via impaurito da quella psicopatica dai capelli rossi.
Mels sorrise e intristì gli occhi, in una maniera bellissima, ma che probabilmente avrebbe dovuto evitare.
 
 










Marzo 1999
“Mi passi le forbici, papà?”
Amelia scoppiò in una fragorosa risata. Aveva dodici anni e gli occhi luminosi. “Mels, hai appena chiamato Rory papà!”
La ragazzina arrossì sulle sue guanciotte scure e si batté una mano sulla fronte. “Che scema” Se la rise Melody, ma, mentre anche il piccolo Rory si aggregava agli sghignazzi, pensò che avrebbe dovuto fare più attenzione a quello che diceva, anche se quei due non avrebbero mai capito niente.
 







Settembre 2002
Fuori la tempesta imperversava e Mels si strinse addosso le coperte di Amelia. Tra i boati dei tuoni che le risuonano in testa, sentì lo sparo della pistola che sua madre aveva puntato contro il suo casco da astronauta, tanti anni prima ma anche tanti anni dopo. Amy sentì Mels tremarle accanto e diede un’occhiata a Rory addormentato nel sacco a pelo sul pavimento. Era stato proprio un bel pigiama party, con Night and the City visto a mozzichi di pudding avanzato e pause per andare in bagno. Scosse piano Melody e la ragazzina aprì gli occhi spaventati sui suoi.
“Tutto bene, Mel?”
Di contro, lei scosse la testa. “Ho sognato mia madre.”
Amelia intristì gli occhi, per empatia, e poi la strinse forte in un abbraccio.
“Ci sono qui io, non aver paura.”
Mel sorrise beata. Sua madre in qualche modo le stava vicino.
 







Febbraio 2004
Bruce l’Idiota le aveva toccato il sedere mentre stavano in fila a mensa. Mels aveva cercato di infilzarlo con una forchetta, ma questi le aveva stretto il polso con forza costringendola a mollare la sua arma. “Che vuoi mai fare tu? Sei solo un’orfanella.”
Bruce aveva avuto poco tempo per sghignazzare, dato il pugno in piena faccia che l’aveva fatto andare in touch down. Rory non era riuscito a mantenersi macho neanche in quel momento così terribilmente epico: si era messo a soffiarsi le nocche come se avesse provato più dolore di quel bufalo svenuto per terra. Amy alle sue spalle osservava la scena con le mani sui fianchi. “Ottimo strike, dolcezza.” Oh, Rory a questo punto sarebbe svenuto di certo.
Mels si schiarì la gola indicando il gruppo di testimoni che li stava osservando con shock. “Ma si può sapere che cavolo vi prende? Me la so cavare benissimo da sola.”
Amy la prese per un braccio e la portò via scavalcando il corpo svenuto dell’Idiota.
“Sei come la nostra figlia adottiva ormai.”


 







Da qualche parte nel futuro
River era bellissima, Amy non poteva fare a meno di pensarlo. Aveva gli occhi di Rory e i capelli biondi e ricci della signora Williams. Le piaceva pensare che la sua bimba non avesse i suoi tratti perché aveva tutto il suo carattere - il suo, non quello di quella stronza con la benda.
Il Dottore era saltato da un pianeta all’altro dopo il suo ritorno tra “i vivi” e giustificava tutto come viaggio di nozze. Forse non lo avrebbe mai ammesso, ma stava iniziando ad adorare River. Amy si era detta che alla fine andava bene così: poter fissare la sua piccola famiglia dall’altro lato del TARDIS le stava più che bene.
Rory si era avvicinato a River quasi con imbarazzo e il Dottore si era allontanato un po’ – sapeva quando mettersi da parte.
“Ho sempre desiderato diventare padre, Mel- Melody.” Le disse attirando la sua attenzione. River alzò gli occhi su di lui. “E ora che ti ho con me non so che fare.” Rory si sentiva imbarazzato e impotente davanti a quella grandezza che era il Tempo, ma stavolta non lo avrebbe lasciato vincere. “Io e tua madre” Ancora gli sembrava strano ma si sforzò a dirlo. “Ci siamo persi tutto di te, anche se siamo cresciuti insieme. Avrei voluto che facessi i primi passi insieme a noi, avrei voluto sentirti dire mamma e papà per la prima volta. Avrei voluto minacciare ogni tuo ragazzo e avrei voluto accompagnarti all’altare.” Gettò mestamente uno sguardo al Dottore e si asciugò le lacrime che sentiva scendere. “Sai, una vita normale.”
River sorrise e gli prese una mano. “Una vita normale non è ciò che era in serbo per noi, papà.” Perché lei non avrebbe mai rinunciato al Dottore, neanche se avesse dovuto vivere infinite vite. “Ma voi mi avete dato tutto l’amore che mi serviva e non potrò mai ringraziarvi abbastanza.”
 








Da qualche parte nel passato
River mise a posto il Vortex Manipulator e si ravvivò i capelli prima di bussare alla porta. Faceva loro visita spesso, soprattutto a Natale. Fu Amy ad aprire e la accolse con un grande abbraccio. Passavano le notti a farsi raccontare dell’universo fuori da quella bolla di tempo in cui erano rinchiusi a causa degli Angeli e River sorrise perché delle volte sembrava lei la madre che racconta ai figli la storia della buonanotte. Parlò loro del Dottore e delle facce che aveva cambiato e come una bimba moriva dalla voglia di dire loro, semplicemente, mi sembra come se, certe volte, lui mi ami.
Una delle ultime volte in cui la videro fu nel 1946, quando decisero di adottare un bambino, Anthony Brian Williams. River scherzava dicendo di odiare i bambini, perché aveva già perennemente a che fare con uno – suo marito, ma in realtà Anthony le piaceva, era un bambino sveglio e, probabilmente, un giorno avrebbe portato la pace nella Galassia, come le piaceva pensare.
Quando iniziò la Guerra Fredda River non tornò più – e quella sembrò per loro ancora più fredda. Ma guardando il cielo andavano avanti. Perché tra bombe che piovono come palloncini d’acqua e razzi che partono sulla luna e novità di quel tempo che per loro era storia, mai presente, quello che ti salva sempre – ricordati di questo, Anthony – è riuscire a sentire, in tutto il rumore, una melodia.

Melody.



















N.d.a.
Dopo anni torno a scrivere su questo fandom, solo perché dopo anni mi sono ricordata dell'amore cieco che provo per River e questo è stato il mio tributo per lei.
Spero abbiate notato le poche easter eggs che ho lasciato, ma ancora di più spero che questa storia vi sia piaciuta!
Buone feste a tutti!
Erika
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Thiare