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Autore: funny1723    26/12/2019    1 recensioni
Dal testo:
"Thomas sapeva che quando Edith aveva acconsentito a sposarlo, non era quella la vita che si era immaginata per loro. Ricordava ancora quanto ingenua era stata i giorni dopo le nozze, così sciocca e felice, come una scolaretta il primo giorno di collegio."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edith Cushing, Thomas Sharpe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LAST CHANCE LOST
 









Last chance lost
In the tyranny of a long good-bye
Last chance lost
We talk of us with deadly earnest eyes
Last chance lost
We talk of love in terms of sacrifice and compromise
Last chance
Last chance lost









Thomas sapeva che quando Edith aveva acconsentito a sposarlo, non era quella la vita che si era immaginata per loro. Ricordava ancora quanto ingenua era stata i giorni dopo le nozze, così sciocca e felice, come una scolaretta il primo giorno di collegio.
Ma la realtà le aveva presto fatto aprire gli occhi. Averlo sposato non le aveva regalato la vita dei suoi sogni, anzi. Non c’erano lunghe passeggiate nei boschi o pic nic in giardino. Niente serate passate a ridere insieme prima di assopirsi, niente progetti per costruire una famiglia insieme. Niente privacy.
C’erano solo lui, Lucille e un vecchio maniero ormai in rovina impossibile da amare o da chiamare casa. C’erano solo le emicranie e gli incubi. C’erano gli assegni gettati in un progetto senza futuro e c’erano le lunghe notti passate in solitudine ad attendere qualcosa di impossibile.
A volte Thomas provava quasi compassione per Edith. Aveva già avuto molte mogli prima di lei, decine di vittime ignare, decine di donne disperate che avrebbero fatto di tutto pur di compiacerlo, pur di essere guardate con tolleranza almeno una sola volta nelle loro misere e patetiche vite; eppure Edith era diversa. Con Edith Thomas si sentiva diverso.
Perché Edith non pretendeva niente da lui, non il suo cuore e tanto meno il suo tempo. Non c’era venerazione nei suoi occhi quando lo guardava, non c’erano bisogno o dolore petulante e silente. Negli occhi di Edith vi era qualcosa che Thomas non aveva mai visto prima, qualcosa che faticava a comprendere e ad assimilare. Edith lo guardava come se fosse un uomo degno di essere ascoltato, degno di essere amato.
E forse era proprio perché Thomas amato non lo era mai stato – non davvero – da nessuno che si ritrovava attratto da Edith come una falena lo era dalla luce. Perché anche se la sua vita cadeva a pezzi, anche se le mura di Crimson Peak erano divenute più simili ad una prigione che alle rassicuranti pareti di una casa, a Thomas bastava incrociare lo sguardo di Edith per un istante, gli bastava sentire il suono della sua voce per sentirsi vivo, amato, al sicuro.
E Thomas lo sapeva di essere egoista, sapeva che tenerla lì con lui, sarebbe stata la sua rovina, ma a lasciarla andare non ce la faceva. E allora come un codardo si girava dall’altra parte ogni volta che Lucille serviva il tè.
Perché anche se vedere Edith scivolare ogni giorni sempre più verso la tomba lo faceva stare male, tradire Lucille gli era impossibile. O almeno lo era stato all’inizio. Perché, anche se Thomas si rifiutava di ammetterlo anche a se stesso, le carezze di sua sorella da quando Edith era entrata nella sua vita gli risultavano difficili da sopportare. Malsane, inappropriate, ripugnati.
Perché, anche se Thomas si rifiutava di ammetterlo anche a se stesso, lui a Lucille non l’amava e mai lo aveva fatto.
Lucille era stata per lui un’ancora, uno scoglio a cui aggrapparsi per sopravvivere alla solitudine – e a se stesso – ma niente di più. Lucille era stata per lui un morbo, una malattia degenerativa e soffocante che lo aveva reso un mostro, un fantoccio vuoto.
E forse era perché aveva paura che lasciava che Edith si spegnesse ogni giorno sempre più o forse era perché nonostante tutto, nonostante l’orrore e la vergogna, Lucille era l’unica famiglia che aveva.
Fatto sta che qualsiasi fosse la ragione, Thomas si girava dall’altra parte ogni volta che Lucille serviva il tè.
Perché che l’amore era sacrificio Thomas lo aveva imparato presto nella vita, eppure mai prima di allora aveva pensato che un giorno a sacrificarsi non sarebbe dovuto essere lui.  
 
   
 
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