Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Luna d Inverno    30/12/2019    1 recensioni
Felice Rivetra Week! E possa la ship essere sempre a vostro favore!
-.-.-.-
Day 1 - Whisper (no smut) "«Mi piace proprio quando Levi sussurra il mio nome...»"
Day 2 - Parents "«È incredibile, vero?- sorrise Petra guardando la piccola che rideva insieme a una bambina bionda con i capelli legati in due codini ordinati -Che possa vivere in un mondo privo di tutti i pericoli che abbiamo passato noi...»"
Day 3 - Storm "Si domandò quale trauma avesse potuto comportare una simile fobia. Sì, perchè ormai era inutile negarlo. Levi in quel momento aveva paura, una paura matta."
Day 4 - Memory "«Io... Ti conosco...- mormorò appena con voce rotta -Eppure non riesco a ricordarmi di te... Perchè?!»"
Day 5 - Alone "Era solo. Completamente solo. E la colpa era esclusivamente sua
Day 6 - Affair "Usciti da quella stanza loro erano il Capitano Levi e la soldatessa Petra Ral, nulla se non il rapporto di rispetto reciproco vigente tra un superiore e una sottoposta a legarli"
Day 7 - Comfort/Sorrow "pian piano i forti singhiozzi si trasformarono in gemiti sommessi e gli occhi le si asciugarono, lasciandola immersa nel calore rassicurante di quell’inaspettato abbraccio"
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Levi, Ackerman, Petra, Ral
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Liesl Weber era una ragazza come molte. Nata in un paesino interno al Wall Rose, all’età di diciassette anni si era ritrovata ad essere una recluta dell’esercito nella speranza di aiutare finanziariamente la propria famiglia e fu proprio nel campo d’addestramento che incontrò Petra Ral per la prima volta. La ragazzina minuta e dai capelli ramati si era fin da subito rivelata essere tanto gentile quanto ligia ai propri doveri e Liesel non aveva impiegato più di un paio di giorni a prenderla in simpatia, stringendoci un solido legame di amicizia.

Tempo di un anno e le due erano diventate praticamente inseparabili, tanto che talvolta gli istruttori si assicuravano della presenza di una sola di loro, certi che anche l’altra fosse presente, e così era stato finché il famoso Levi non aveva reclutato Petra come membro della sua squadra per le operazioni speciali. Liesl lo aveva odiato quel giorno: quello sconosciuto le stava portando via una parte fondamentale della sua vita, la sua migliore amica, destinandola ad una morte fin troppo precoce.

Non era mai stata una ragazza portata per il combattimento, Liesl: nelle valutazioni pratiche eseguite con il 3DMG prendeva sempre appena il sufficiente per non essere cacciata dal campo; al contrario era estremamente abile quando si trattava di dover riparare le attrezzature. Una mente da tecnico di supporto più che da combattente, ma nonostante ciò al momento della scelta non esitò ad entrare a far parte della Legione Esplorativa, nella speranza di riunirsi alla sua migliore amica.

Petra ricordava con un misto di felicità e afflizione quando aveva scorto la corvina nella schiera delle reclute ed era corsa ad abbracciarla, pregando silenziosamente che la prima missione non le fosse fatale. Se un dio esisteva, evidentemente le aveva prestato ascolto, dato che l’amica era stata addetta alla manutenzione e all’aggiornamento dell’equipaggiamento e quindi inserita in una squadra di supporto che tendeva a rimanere alla base.

Questo fino all’arrivo della seguente ondata di reclute: solo cinque ragazzi avevano coraggiosamente deciso di indossare le ali e affrontare direttamente i Titani, non abbastanza da rimpolpare le fila della Legione, perennemente soggetta a immani perdite. Le squadre di supporto furono allora armate e messe in prima linea, nonostante non avessero alcuna esperienza in campo, lasciando le retrovie ai cinque preziosi nuovi ed inesperti acquisti. Liesl non ce l’aveva fatta: sulla via del ritorno un Titano l’aveva afferrata mentre lei si accingeva a tagliargli la collottola e l’aveva divorata.

Petra ne era venuta a conoscenza solo una volta nuovamente all’interno delle mura, quando non era riuscita a scorgere l’amica da nessuna parte.

Quella notte la ramata non riuscì a chiudere occhio e, dopo essersi rivoltata per l’ennesima volta nel letto, decise che prendere una boccata d’aria fresca le avrebbe fatto bene. Facendo attenzione a non svegliare le sue compagne di stanza si infilò velocemente un paio di scarpe e un maglione di lana, incamminandosi poi a passo felpato per i corridoi deserti della base, una direzione ben precisa in mente.

Non appena mise piede sulla terrazza che costituiva il tetto dell’edificio una ventata gelida la investì in pieno, intrufolandosi tra le maglie larghe del golfino che indossava e sotto alla gonna della camicia da notte, facendole rimpiangere la decisione di non essersi vestita più pesantemente.

Rabbrividendo, si avvicinò al muretto che delimitava la fine del terrazzo e vi si sedette, lasciando le gambe a penzoloni nel vuoto, sollevando gli occhi verso il cielo notturno trapuntato di stelle, come infinite volte aveva fatto insieme a Liesl. Le lacrime non tardarono a rigarle il viso in un pianto silenzioso e la ragazza abbassò il capo prendendoselo tra le mani, volendo nascondere la propria debolezza sebbene non ci fosse nessun altro a guardarla.

«Voglio sperare che tu non abbia intenzione di buttarti di sotto, Ral. Sarebbe un modo stupido di morire. Vedi di scendere immediatamente di lì»

La voce profonda e leggermente roca arrivò come un fulmine a ciel sereno per la ragazza, facendola sobbalzare e quasi perdere l’equilibrio. Velocemente si asciugò le lacrime e si apprestò ad eseguire l’ordine appena impartitole, riappoggiando i piedi sulla roccia e facendo il saluto, trovandosi faccia a faccia con il temuto capitano Levi. L’uomo rispose al gesto con un cenno secco della mano, invitandola a sciogliere la posizione, e la fulminò con lo sguardo, in attesa di una risposta.

«Non stavo per buttarmi, Signore» borbottò Petra, la voce resa graffiante dal pianto.

Il corvino studiò il volto della ragazza per assicurarsi che non gli stesse mentendo, poi annuì e si avviò verso il muretto, sedendosi con un ginocchio raccolto al petto, perdendosi con lo sguardo nel cielo, non prestando più ulteriore attenzione alla sua sottoposta.

La ramata si trovò combattuta tra il lasciare silenziosamente la terrazza per non disturbarlo e il sederglisi accanto nella disperata speranza di ricevere del calore umano e non un secco rifiuto. Alla fine prevalse la seconda opzione e la soldatessa si accomodò a poca distanza dal suo capitano, rivolgendo anche lei la propria attenzione al manto della notte.

Rimasero lì ad osservare il firmamento per un tempo indefinito e nessuno proferì parola, finché una folata di vento più fredda delle precedenti non si abbatté sulla ragazza, facendola rabbrividire.

«Avresti dovuto metterti addosso qualcosa di più pesante. Non puoi uscire di notte a novembre in gonnella, ti ammalerai» fu lo stoico commento del corvino

Petra distolse lo sguardo dalle stelle per concentrarsi sul profilo dell’uomo al suo fianco, sorpresa dal commento che aveva appena fatto: nonostante il tono monocorde che aveva usato vi era un qualcosa che stonava, una nota affettuosa, come se avesse ripetuto per infinite volte quella stessa frase a qualcuno di caro. Un confortante calore le germogliò nel petto, all’altezza del cuore, che prese a batterle più velocemente, accompagnato dal leggero rossore che andò ad imporporarle le gote.

«Si, Signore… È solo che avevo molte cose per la testa e non ho realizzato che facesse già così freddo»

Il suo mormorio si disperse nell’aria gelata, portato lontano dal vento, ma Levi lo sentì ugualmente e ciò che chiese successivamente la colse del tutto di sorpresa.

«Che tipo di cose?»

Petra sgranò gli occhi, non sicura di aver capito bene: seriamente quell’uomo dal cuore di ghiaccio le aveva chiesto che cosa la tormentasse? Seriamente si era interessato di lei? Stava per caso sognando?

L’occhiata che le rivolse quando spostò la propria attenzione su di lei le fece capire che no, non si era immaginata nulla e lui aspettava una risposta.

«Si tratta di una delle vittime di oggi» iniziò sentendo gli occhi farsi nuovamente lucidi di pianto «Liesl Weber. Era una mia grande amica dai tempi dell’addestramento. Faceva parte dell’unità tecnica per la manutenzione degli equipaggiamenti, non aveva mai combattuto. S-stava rientrando quando un Titano l’ha divorata» man mano che andava avanti a parlare le lacrime ripresero a scorrere copiose e singhiozzi strozzati le si bloccarono in gola, rendendole impossibile continuare «C-ce l’aveva q-quasi fatta! E-e invece- a-alla fine-»

Due braccia si avvolsero intorno al suo busto, una mano andò ad accarezzarle la schiena mentre l’altra le mosse il capo finché non si ritrovò ad appoggiare la fronte su una spalla robusta. La sorpresa si impadronì di lei a quel gesto inaspettato da parte del capitano, ma non esitò a stringere la stoffa della giacca di lui in due pugni, raggomitolandosi contro il suo petto e lasciandosi andare ad un pianto disperato e liberatorio, cullata dal forte profumo di menta che l’uomo emanava.

Passarono forse una manciata di minuti, forse ore, Petra non avrebbe saputo dirlo con certezza, ma pian piano i forti singhiozzi si trasformarono in gemiti sommessi e gli occhi le si asciugarono, lasciandola immersa nel calore rassicurante di quell’inaspettato abbraccio. Le palpebre le si fecero pesanti e la ramata percepì la coscienza scivolarle tra le dita come sabbia, lasciando posto al sonno. Tentò di combattere l’intorpidimento che la stava avvolgendo con tutte le sue forze, volendo prolungare quel momento il più possibile, ma ciò risultò essere un’azione estremamente ardua resa impossibile quando il petto a cui era aggrappata rimbombò pacatamente accompagnando il «Dormi, ci sono io qua» che Levi le mormorò sui capelli.

Il suo ultimo pensiero, prima di abbandonarsi a Morfeo, fu rivolto a quell’uomo burbero ma dal cuore buono e a quanto avrebbe voluto trascorrere il resto della sua vita stretta al sicuro tra le sue braccia, dove era sicura non le sarebbe mai potuto accadere nulla di male.




 

Nota autrice

Ok, non mi giustificherò questa volta, temo proprio sia inutile a questo punto. Spero solo che, se qualcuno ancora legge questa raccolta, questa shot possa piacervi!  ^^

Fatemi sapere se notate degli errori nel testo!

Un bacione

Luna

 

   
 
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