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Autore: inzaghina    31/12/2019    8 recensioni
La vita è un susseguirsi di attimi e spesso sono quelli che ci uniscono alle persone più inaspettate a definire la nostra esistenza in maniera più eclatante.
Raccolta di momenti della vita dei Malandrini e dei loro amici durante gli anni scolastici e quelli successivi.
Perché prima di essere coraggiosi combattenti erano pur sempre dei giovani che cercavano di affrontare la quotidianità accanto alle persone che amavano.
Capitolo Indice
1. Hestia Jones/Alistair Ashworth
2. Lily Evans/James Potter
3. Sirius Black/Marlene McKinnon {+ Remus Lupin}
4. Alexandra Ashworth/Fabian Prewett
5. Andromeda Black/Ted Tonks
6. Sirius Black/Marlene McKinnon {+ baby Harry}
7. Remus Lupin/Nymphadora Tonks
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hestia Jones, I Malandrini, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora, Sirius Black/Marlene McKinnon, Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L’eredità di Lily e James - Promesse da mantenere '
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Confessioni sotto al vischio
 
 
“Bisogna avere buona memoria 
per mantenere le promesse.”
 Friedrich Nietzsche
 
 

Se c’era una cosa di cui Hestia avrebbe sicuramente sentito la mancanza una volta finita la scuola, era l’atmosfera natalizia che permeava ogni angolo del castello: la Sala Grande addobbata grandiosamente, i rametti di vischio che facevano capolino negli angoli più inaspettati, Pix che urlava sboccate canzoni natalizie adirando la professoressa McGranitt mentre Silente tentava di non farsi vedere ridere, la sala comune di Corvonero minuziosamente decorata dal professor Vitious che non dimenticava mai di far recapitare dolcetti appena sfornati ogni sera e il profumo di spezie, cioccolato e vaniglia che permeava tutto il castello.

Era l’ultimo weekend prima delle vacanze natalizie e tutti gli studenti che ne avevano il permesso si avevano affrontato la spessa coltre di neve che imbiancava il tragitto che separava il castello dal villaggio di Hogsmeade; Hestia aveva lasciato Phoebe Meadowes e Sophia Hilliard¹ da Mielandia per andare alla ricerca di un regalo per la madre da Scrivenshaft,  si sarebbero riviste più tardi ai Tre manici di scopa. La neve turbinava nel freddo cielo perlaceo e, una volta chiusasi la porta della cartoleria alle spalle, la studentessa inspirò il profumo di pergamena e inchiostro che da sempre caratterizzava il suo negozio di Hogsmeade preferito —  una predilezione che condivideva con sua madre.  Togliendosi la sciarpa blu-bronzo che le adornava il collo e il cappello in tinta che era stato assolutamente necessario fuori, si diresse verso l’angolo del negozio in cui erano esposte le piume, alla ricerca di una autoinchiostrante che la madre avrebbe potuto utilizzare per mantenere la fitta corrispondenza con le sue sorelle residenti in Irlanda. Tra tutte le persone che aveva ipotizzato di trovare nel piccolo negozio ricolmo di articoli di cancelleria, libri e piccoli soprammobili, mai si sarebbe aspettata d’imbattersi nel capitano della squadra di Quidditch rosso-oro, Alistair Ashworth, intento a scrutare intensamente la selezione di biglietti d’auguri posta accanto alle piume.
La ragazza avrebbe voluto avvicinarsi senza dare nell’occhio, indecisa se sperare che il Grifondoro non la notasse o se invece salutarlo con uno dei suoi soliti commenti tendenti al perfido, il suo tentennamento venne risolto dal compagno di scuola che scelse quel momento per far cadere una serie di pergamene colorate e fu costretto a chinarsi per raccoglierle, incrociando lo sguardo divertito della Caposcuola e capitana della squadra di Corvonero.
“Spero non vorrai far peggiorare la bufera, Ashworth,” trillò Hestia, sollevando gli angoli della sua bocca in un sorriso sfrontato.
Il Grifondoro terminò di sistemare i biglietti sull’espositore, per poi abbassare lo sguardo e lasciare che le sue iridi cerulee incrociassero quelle di ghiaccio della compagna di scuola, sorridendole rilassato. “E perché mai dovrei essere la causa del peggioramento del tempo, Jones?”
“Beh, sai, trovarti da solo in un negozio che abitualmente non frequenti… se non erro l’altro giorno a divinazione Phoebe ha predetto qualche assurdo allineamento dei pianeti che avrebbe influenzato le prossime vacanze, ma forse si riferiva solamente alla tua presenza qui…” celiò la mora, sorridendo ammiccante.
“Divertente, Jones! Dovresti pensare a un futuro al cabaret…”
Le sopracciglia scure della Corvonero si inarcarono meravigliate. “Cabaret? Ma di che vai cianciando, per il diadema perduto di Rowena?!”
Il biondo sorrise, svelando le fossette che lo rendevano estremamente popolare con la popolazione femminile della scuola. “A volte dimentico che sei una Purosangue... il cabaret è una forma di spettacoli molto amato dai babbani che solitamente include recitazione, danza, musica e balli.”
“Sembra interessante,” ammise Hestia.
“Magari ti ci porterò prima o poi…”
“E chi ti dice che accetterei il tuo invito, Ashworth?”
Alistair fece spallucce. “So essere molto galante, Miss Jones…”
“Non lo dubito, ma sei un po’ troppo volubile per i miei gusti.”
“Ammetto di essere incostante, ma non ho mai mentito a nessuna ragazza; accettano volontariamente di passare il loro tempo con me,” chiarì il Grifondoro, incrociando nuovamente lo sguardo della ragazza.
“Touchè,” ribatté lei. “Tutto questo ci riporta alla mia domanda iniziale… che ci fai qui tutto solo? Sempre se non sono indiscreta.”
“Devo acquistare dei biglietti d’auguri. Ogni anno nella mia famiglia organizziamo un Babbo Natale Segreto e mi è capitata mia cugina Emily, ma mia sorella mi ha ricordato quanto i nostri genitori tengano ai nostri biglietti, li conservano in un album e quindi non posso non prenderli anche per loro, ma ovviamente me ne ero scordato finché non mi ha scritto Lexie.”
L’espressione di Hestia si addolcì, facendola volare con la mente alle tradizioni della propria famiglia. “Attento a non raccontarlo troppo in giro, Ashworth… non vorrei che tutto questo rovinasse la tua fama!”
“Spero che il mio segreto sia al sicuro con te,” sussurrò il ragazzo, avvicinandosi fino a sfiorarle l’orecchio con il suo fiato caldo.
“Non preoccuparti… ho la bocca cucita!” lo rassicurò lei, sollevando lo sguardo e sostenendo senza alcun cedimento il suo.
Al scoppiò a ridere, finendo con il coinvolgere anche lei. “Che ne dici se ti offro una Burrobirra, Jones?”
“Hai finito con gli acquisti?”
Alistair annuì, mostrando tre diversi biglietti. “E tu?”
“Devo scegliere una piuma per mia madre… ne aveva vista una di pavone autoinchiostrante che l’aveva colpita l’ultima volta che siamo venute qui,” rispose, voltandosi verso l’espositore di piume e scandagliandolo con lo sguardo; le ci vollero solamente pochi attimi per individuare ciò che cercava e afferrarla.
“Questo significa che mi degnerai della tua compagnia ai Tre manici di scopa?” s’informò il Cacciatore di Grifondoro.
“Ma che diranno tutte le tue fan?” lo rimbeccò Hestia.
“Avranno qualcosa di cui sparlare, sai che novità…”

I due pagarono e passarono contemporaneamente sotto il rametto di vischio che adornava la porta. “Le tradizioni andrebbero rispettate, Jones…”
Gli occhi di Hestia saettarono al soffitto, scrutando pensosamente il festoso addobbo. “Avevi organizzato tutto quanto?” lo interrogò.
“Non ho bisogno di simili mezzucci.”
“Certo che no! Dimenticavo che sei irresistibile,” borbottò la ragazza, roteando gli occhi.
“Mi piace pensare che un giorno ci baceremo, Hestia Jones, ma quel giorno non sarà oggi e di sicuro non ti estorcerò un bacio… se accadrà sarà solo e solamente perché lo desidererai anche tu,” le promise, sfiorandole la guancia con un bacio e prendendola a braccetto, conducendola verso il pub affollato.
 
*
 
Anni dopo, appendendo un rametto di vischio con un fiocco rosso nell’arco della porta che conduceva dalla cucina al salone, Hestia sorrise ripensando a quel pomeriggio del suo settimo anno di scuola. Due braccia muscolose l’avvolsero da dietro e l’Auror inspirò il profumo di fresco del marito, l’aroma che la faceva sentire a casa in qualunque posto si trovasse, e sorrise.
“Tutto bene, Jones?”
“Ripensavo solo al nostro primo scontro sotto al vischio…”
Alistair scoppiò a ridere, una risata che riverberò nella sua gabbia toracica, scuotendo il corpo più esile della moglie.
“Devo dire che hai mantenuto la tua promessa…”
“Un Ashworth le mantiene sempre,” le ricordò, posando le labbra su quelle della moglie e ridendo contro il suo sorriso.

 


¹ Non si sa molto della famiglia di Dorcas, ma mi piace pensare che avesse una sorella e un fratello, Sophia invece è la sorella maggiore del Prefetto Corvonero Robert Hilliard che ha scritto il Messaggio di Benvenuto per i ragazzi del primo anno nel 1991.


Nota dell’autrice:
Era da un po’ che pensavo di iniziare a pubblicare una raccolta che raccoggliesse OS e flash dedicate ai personaggi di “Promesse da mantenere” e “Legami indissolubili” e grazie a un obbligo di blackjessamine scaturito dal gioco Obbligo, Verità o Salvataggio organizzato dal gruppo facebook Il Giardino di Efp, che mi ha chiesto di scrivere qualcosa che avesse come protagonisti Alistair e Hestia, mi sono finalmente decisa a pubblicare.
Jess, avrei voluto pubblicare il 29, visto che era il tuo compleanno… sono andata lunga, ma spero che la storia sia di tuo gradimento.
Buon anno a tutti!!
   
 
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