Crossover
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Autore: Saeko_san    03/01/2020    1 recensioni
[Crossover multiverso]
Due amici d'infanzia, provenienti da una terra lontana, si ritrovano nella necessità di cominciare un lungo viaggio per salvare il padre di lui e il villaggio in cui vivono. Il loro viaggio li catapulterà ogni volta in diverse dimensioni, in cui conosceranno Harry Potter e Nihal della Terra del Vento, viaggeranno su Xorax la Sesta Luna, combatteranno a fianco di Eragon e Lily Quench, voleranno assieme a Peter Pan, solo per scoprire nuovi mondi mai nemmeno immaginati.
Lo scopo? Trovare la cura alla Grande Malattia, che Pedro e Taishiro dovranno sconfiggere prima che possa distruggere tutto ciò che hanno conosciuto sino al momento della loro partenza. Avete dunque mai immaginato di viaggiare saltando da una pagina all'altra dei vostri romanzi preferiti? Di volare oltre i confini del mondo e di sconfiggere finalmente le vostre paure di bambini?
Forse siete nel posto (o racconto) giusto: Pedro e Taishiro saranno i compagni di viaggio perfetti per voi e le vostre avventure.
| written between 2005 and 2008 |
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Libri
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 25:
Ged ed Estarriol
 
 -Allora siete dei discepoli del cugino di Jasper, Ryuso?- chiese Vetch, mentre Yarrow rientrava, dopo aver portato i cavalli nella stalla.
 -Non proprio discepoli- rispose Pedro, mentre i due maghi prendevano posto su due piccole poltrone al centro della stanza.
 -Allora come mai siete qui per comprendere la storia dell’Ombra?- chiese ancora Sparviere, scrutandoli.
 -Noi siamo qui perché il padre di Pedro sta male. In realtà non sappiamo perché dobbiamo apprendere la storia dell’Ombra. Non sapevamo nemmeno che ce ne fosse una. In realtà dovremmo trovare un frutto con poteri taumaturgici...- cominciò a dire Taishiro, indecisa se sedersi a terra o meno.
 
Sembrava un interrogatorio bello e buono e rimanere in piedi davanti a quei due non aiutava certamente a sentirsi a proprio agio. Avvertì Pedro deglutire in maniera nervosa, mentre poteva sentire chiaramente lo sguardo pungente della sorella minore del Sommo Vetch, appoggiata ora allo stipite della porta d’entrata, perforarle la nuca.
 
 -Di cosa è malato tuo padre?- l’interruppe Vetch, che sapeva già di quale frutto si trattasse.
 -Lo ha colpito la Grande Malattia-.
 -Oh, mi dispiace. Devo essere sincero, non è la prima volta che sento parlare di una malattia chiamata in questo modo, ma non credo si sia mai abbattuta su queste terre. Una volta, una grande pestilenza chiamata Malattia dei Mari colpiva tutte le isole del Mareterra. Ogni anno morivano circa 25 uomini e 25 donne a isola- disse Vetch.
 -Vetch, senti per parlare dell’Ombra preferirei che non ci fossero orecchie indiscrete come quelle delle guardie del Re dei Dieci Ontani- disse il suo amico, gettando prima uno sguardo alle finestre, ormai inondate della luce del tramonto e poi alla ragazza alle spalle dei nostri due protagonisti.
 -Sì, Sparviere, hai ragione-.
 
Allora  Yarrow dunque si spostò dalla sua posizione e si recò verso l’uscio di una stanza vicino alle finestre e si chinò a terra, aprendo silenziosamente una botola, le cui scale nascoste portavano in una stanza segreta che si trovava sotto il pavimento dell’abitazione. Scendendo, la luce naturale scomparve agli occhi di Pedro e Taishiro, per essere sostituita da una innaturale luce bluastra. Allora videro che la vera casa dei due maghi era là sotto. Era praticamente uguale a quella di Ryuso: c’era un miscuglio di profumi di erbe aromatiche e pozioni; c’erano cianfrusaglie ovunque, arazzi coloratissimi appesi alle pareti, armi e quadri a incorniciare gli arazzi stessi; in un angolo v’erano due bastoni intagliati come quello di Ryuso, ma non avevano l’incavo per metterci un anello.
Sparviere chiuse la botola sopra le loro teste con un “clic” e qualsiasi rumore proveniente dall’esterno scomparve; aveva isolato il luogo sotterraneo dal resto del mondo.
Yarrow si avvicinò a quella che pareva essere una cucina (impossibile esserne sicuri al cento per cento, vista la quantità immane di materiale presente sul bancone), spostò qualche cianfrusaglia, scoprendo un piccolo incavo con delle braci ardenti e, preso bricco e acqua, preparò un tè. I maghi e i ragazzi si misero seduti attorno al tavolo che si trovava al centro della stanza, che sembrava trovarsi in corrispondenza delle due poltrone poste al centro della stanza del piano superiore.
I nostri due amici sembravano più tranquilli, seduti attorno al tavolo, piuttosto che in piedi, come se fossero sotto accusa.
 
 -Come mai parliamo qui sotto?- chiese Pedro, guardandosi attorno, comunque con un leggero moto di stizza.
 
Gli sembrava effettivamente strano che i maghi abitassero in un luogo pulito come quello al piano superiore e vedere tutta quell’accozzaglia di oggetti e intrugli non metteva sicurezza al suo povero animo sereno. Il ricordo della casa di Ryuso e dei sentimenti contrastanti che causava in lui non aiutavano la situazione.
Taishiro, come suo solito, sembrava perfettamente inserita nel suo mondo.
 
 -Il re dei Dieci Ontani...- cominciò Sparviere.
 -Cosa sono i Dieci Ontani?-.
 -Sono l’isola di Gont, Iffish, Roke, Hosk, Ensmer, l’isola di Serd, Pendor, Osskil, Enlade e la Somma Isola, ovviamente- rispose Yarrow, mentre posava il vassoio con il tè e le tazze sul tavolo e si sedeva a far loro compagnia.
 -Comunque, per farla breve, il re dei Dieci Ontani voleva che io e Vetch diventassimo i sommi stregoni della Somma Isola, ma noi volevamo rimanere a Iffish e così abbiamo rifiutato. Il re si è infuriato e, testardo com’è, ha deciso di scoprire in tutti i modi cosa facciamo e perché abbiamo deciso di rimanere proprio a Iffish, quando l’incarico sulla Somma Isola, seppur pieno di responsabilità, sarebbe stato più prestigioso; gli è difficile capire che rimaniamo qui per una questione affettiva e perché non ci interessa per nulla il prestigio di quei palloni gonfiati- concluse Sparviere, facendo una smorfia piuttosto infastidita.
 -Allora- aggiunse Vetch, ghignando leggermente –Egli ha ingaggiato delle spie e per controllare noi ha fatto passare la notizia che fossero guardie. Abbiamo dovuto trasferire tutte le nostre cose qui sotto perché sono venuti già tre volte a ispezionare la nostra casa, senza motivo apparente alcuno-.
 -Bene, ora io e Sparviere dobbiamo raccontarvi la storia dell’Ombra- continuò ancora il mago -Ma per farlo, poiché abbiamo posto questo nostro ricordo sotto la protezione di un incantesimo, cosicché nessuno possa cercare o ricordare nulla dell’Ombra, dobbiamo rivelarvi i nostri nomi, quelli veri, che ci controllano: io sono Estarriol-.
 -E io sono Ged- disse Sparviere, annuendo con gravità.
 
I ragazzi conoscevano questa cosa dei nomi, proprio perché in Alagaësia vigeva la stessa regola, ma credevano che fosse una caratteristica relegata a quel mondo; evidentemente non era così.
 
 -Anche Ryuso non è un vero nome- aggiunse Vetch.
 -Qual è dunque?- chiese Taishiro, ancora più attenta di prima.
 -Ve lo diremo, ma poi faremo un incantesimo che ve lo farà dimenticare. Ryuso si chiama Falco-.
 
I due ragazzi non riuscirono nemmeno a registrare il nome nelle loro teste, che i due maghi pronunciarono due parole incomprensibili e quell’informazione si cancellò dalla loro memoria; non riuscivano nemmeno a riportare alla mente i due veri nomi appena sentiti dai due maghi.
Ancora non capisco, sinceramente, a che scopo dir loro i nomi o quello di Ryuso, se poi li avrebbero dimenticati; forse i nomi attivavano l’incantesimo di sblocco del sigillo sul ricordo della storia dell’Ombra? Può darsi. Ma d’altronde i maghi son tutti strani e vengono guidati da istinti che le persone normali a volte non comprendono.
 
 -Allora, la nostra storia comincia quando eravamo a Roke e studiavamo per diventare stregoni...-.
























Note di Saeko:
questa sera, probabilmente quando ormai vi siete seduti a tavola, vi lascio un capitolo breve ma intenso sull'introduzione alla storia dei due maghi, che tornerà utile nei prossimi capitoli per l'avventura dei nostri due amici. Ero particolarmente ispirata, spero che quanto avete letto vi sia piaciuto.
Grazie a chiunque mi sopporti, visto lo spam esagerato che faccio su twitter per quello che riguarda questa storia.
Buona cena, dovrei riuscire a riaggiornare lunedì (brace yourselves for the Befana's coming).

Saeko's out!
  
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