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Autore: ItsClaire_    06/01/2020    0 recensioni
“Puoi ripetere? Non ho capito bene.”
Claire fece un respiro profondo e alzò la testa inclinandola leggermente verso sinistra per poi bagnarsi le labbra increspate e guardare l’amica negli occhi “E’ tornato in città.”
“Come scusa?”
“Ti prego non farmelo ripetere Joey.” quasi la supplicò.
Joey strabuzzò gli occhi “Dopo solo sei mesi??”
“A quanto pare..”
“Dopo tutto il casino che ha combinato?”
Claire alzò le spalle “Che vuoi che ti dica? Prima o poi sarebbe dovuto tornare no?”
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO TRE – Confusione.

 

“Quindi non è ancora uscita dalla sua stanza?” domandò di nuovo Louis affranto.
“No,-” rispose Vanessa “mi dispiace tanto ragazzi. Purtroppo non risponde nemmeno a me anzi” si posò l’indice sinistro – era mancina – sul labbro inferiore “adesso che ci penso non proviene nessun suono da quella camera. Suppongo stia tutto il tempo con le cuffie.” fece spallucce.
“Ma almeno ha mangiato?” chiese Harry – era sempre quello più apprensivo e che si preoccupava della salute di tutti. Per gioco infatti, lo avevano salvato come “papà” sul telefono.
“Penso proprio di sì mio caro, in camera sua ha un mini frigo sempre pieno di cose da mangiare quando la notte le viene fame e non vuole scendere al piano di sotto per non fare rumore. Non preoccuparti” gli sorrise.
“Mh.. okay” asserì Harry non molto convinto aggrottando la fronte e immergendosi nei suoi pensieri per qualche secondo. Com’era possibile che in tre giorni Claire non avesse emesso neanche un suono? Okay, i suoi genitori lavoravano la mattina e quindi era molto probabile che uscisse mentre loro non ci fossero ma, non emettere nessun suono per tutto il resto della giornata non era possibile. Al piano di sotto avrebbero dovuto per forza sentire qualche rumore proveniente dal pavimento della sua stanza. Non era umanamente possibile rimanere seduti sul letto per così tanto tempo.. A meno che – ebbe un lampo di genio e guardò per un nano secondo la finestra della stanza di Claire: era aperta. “Aperta? Ma se la tiene perennemente chiusa poiché ha paura che possa entrarvi qualche insetto?” pensò e poi, ecco, il genio: Claire non era nella sua stanza.
E allora dove poteva essere?
“Beh ragazzi-” Harry ritornò alla realtà e si accorse che Joey lo stava guardando perplessa: probabilmente era rimasto tra le nuvole per un po’ troppo.
“-non so davvero cosa dirvi. Se ho novità vi faccio sapere, ve lo assicuro.”
“Grazie signora Stones e ci scusi ancora per il disturbo.” disse Joey scendendo dallo scalino davanti casa.
“Nessun disturbo, buona serata” li congedò lei sorridendo gentilmente prima di chiudere la porta lasciandoli tutti e tre lì davanti.
“Beh,- Louis fece spallucce – dato che non abbiamo nulla da fare qui possiamo anche andarcene.” si avviò “Vi va una cioccolata calda?”
“In piena estate?” domandò Joey alzando un sopracciglio.
“Ehi! - Louis si girò verso di lei – Non fa mai troppo caldo per la cioccolata calda” concluse continuando a camminare seguito dall’amica che roteava gli occhi.
Mentre gli altri due si erano già incamminati e si erano lasciati la casa di Claire alle spalle, Harry non si era mosso dal punto in cui lo avevano lasciato.
Stava ancora lì, con la mano destra fra i corti ricci castani cercando di capire dove fosse andata e come avesse fatto a scendere dalla sua stanza tramite il platano se non era mai riuscita a scendere senza cadere con il sedere per terra.
Rise al ricordo e poi tornò pensieroso “Harry!” la voce squillante di Joey dall’altro lato della strada lo fece spaventare “Che fai ancora lì?” chiedeva l’amica avvicinandosi.
Harry fece loro segno di seguirli dietro casa di Claire senza farsi vedere da Vanessa che stava comodamente seduta in cucina su uno degli sgabelli attorno all’isola a leggere una delle tante riviste di cucina in cerca di qualche nuova ricetta – adorava da impazzire cucinare e sperimentare cose nuove.
“Si può sapere che stai-” Harry lo zittì “Parla piano!” intimò poi.
Louis sgranò gli occhi e allontanò leggermente la parte superiore del busto “Scusa” rispose sarcastico “si può sapere che stai combinando?” ripeté a bassa voce.
Harry espirò rumorosamente “Non vi sembra strano che in tre giorni Claire non sia uscita dalla sua stanza e non abbia emesso nemmeno un suono?” aveva catturato l’attenzione degli amici “Nemmeno un rumore in giro per la stanza?” Joey incrociò le braccia “Che intendi?” domandò.
“Intendo dire che,-” fece un bel respiro mentre cercava le parole per rendere il suo ragionamento il più semplice possibile “le nostre case sono costruite nello stesso identico modo no?”
“Beh sì sono un lotto di case comprate tutte insieme da chi possiede tutto questo spazio che comprende il nostro quartiere-”
“Esatto.-” puntò l’indice verso Louis “e cosa succede quando sei al piano di sotto e tua sorella si mette a fare avanti e indietro per la sua stanza mentre parla al telefono?”
Louis si accarezzò il mento “Fa un casino enorme con quei suoi passi pesanti.”
“La mamma di Claire non sente rumori da tre giorni” asserì Joey sicura di essere arrivata dove voleva arrivare Harry.
“Ora, a meno che lei non sia rimasta perennemente seduta sul letto senza mai scendere nelle ore in cui i suoi genitori sono a casa,-” fece finta di fumare la pipa come Sherlock Holmes “Claire non è nella sua stanza e la cosa che lo prova è la finestra aperta della sua stanza.” 
Joey guardò al piano di sopra per poi rimanere a bocca aperta “Non la tiene mai così aperta-”
“Aspettate” s’intromise Louis “mi state dicendo che non è mai stata nella sua stanza? E come sarebbe scesa? Volando?”
“No, si sarà fatta scivolare giù dal lui” Harry indicò con il pollice il platano dietro di lui “anche se ancora mi meraviglia il fatto che sia riuscita a farlo senza spezzarsi una gamba.”
“Ora che me lo fai notare manca anche la sua bicicletta” disse Joey indicando il palo a cui solitamente era legata.
“Ma dove sarà andata?” domandò Louis confuso.
“Non ne ho la minima idea..” ammise Harry deluso dal non esserci arrivato.
 

Claire era nella stessa identica posizione da ben due ore. Stava lì, seduta sul punto più distante del divano con le gambe incrociate e senza dire una parola.Niall invece, era in piedi, in cucina, che preparava due tazze di tè nonostante Claire non avesse risposto al suo “tu lo vuoi?”
Aveva poi cercato di fare conversazione ma la ragazza era inamovibile e muta, muta come se la sua bocca si fosse sigillata d’un tratto come per magia – cosa che non accadeva molto spesso poiché era una chiacchierona. Quando la teiera poi cominciò a fischiare, Claire girò lo sguardo verso la cucina e per qualche frazione di secondo incrociò il suo sguardo con quello di Niall.
“Senti- sospirò – non mi va di discutere ancora-” quelle parole sembrarono come un ferro rovente nella sua gola. Discutere ancora? Perché avevano mai discusso? No. Lui aveva semplicemente preso e se n’era andato così, senza dirle nulla. Senza nemmeno mettere un punto alla loro relazione. Cos’erano adesso? Amici? Ancora fidanzati? Beh, quello no di certo e questa volta era lei a deciderlo.
Non voleva discutere più, ma tu sentilo – fece uno scatto di lato con la testa mentre la discussione tra sé e sé prendeva toni sempre più alti nella sua testa. E se io volessi discutere? Beh figuriamoci se il signorino ci pensa a me o al fatto che io mi meriti una discussione o almeno delle risposte, qualcosa che mi faccia capire che non sono pazza, che il motivo per cui continuo a volerlo non è sintomo della sindrome di Stoccolma ma perché effettivamente c’era qualcosa prima che adesso non c’è più solo a causa sua ma che io so, esserci ancora per me. No. Non posso dargliela vinta. Devo rimanere ferma nella mia finta convinzione che lui sia uno stronzo e che non voglio né vederlo né sentirlo. Ho sbagliato a venire qui, anzi, perché lui è qui? Ancora non ha dato una risposta nemmeno a questa di domanda.
“-il motivo per cui sono tornato” Claire rimase fissa a guardare il ciuffetto di polvere bloccato all’angolo tra la piantana e la libreria del nonno di Louis, tendendo però un orecchio poiché voleva ascoltare ma non voleva che lui capisse che stava effettivamente sentendo quello che aveva da dire.
Niall sospirò “Non avevo scelta okay? Andarmene sembrava l’unica soluzione.” versò il tè nelle due tazze e prima di continuare le portò entrambe davanti al divano, una alla volta facendo una pausa che sembrò lunghissima prima di continuare – Claire odiava quando i discorsi rimanevano bloccati a metà quindi cominciò a tamburellare nervosa con le dita della mano destra sul bracciolo del divano.
“Dopo quella sera non ho avuto nessuno accanto. Nessuno che si fosse preoccupato di chiedermi come effettivamente fossero andate le cose. Ero solo-”
“Avevi me” pensò lei digrignando i denti “Avevi me e non hai minimamente pensato a come sarei stata sapendo che dopo l’esserci a malapena visti in commissariato tu, la mattina dopo, saresti sparito senza nemmeno un ciao.”
“- i miei genitori non mi hanno parlato per settimane e mio fratello, dopo averlo saputo, non era molto contento all’idea che io andassi a stare da lui. Non in maniera definitiva almeno.” sospirò prendendo la tazza di tè blu con le renne e porgendola verso di lei “Sono stati i miei genitori a decidere di farmi ritornare.. - non ricevendo risposte da lei riposò la tazza sul tavolino – manca poco all’inizio del college in città e volevano che provassi a rimarginare le ferite che ho lasciato-” poggiò i gomiti sulle cosce e poggiò la fronte sui palmi delle mani “solo che Liam e Zayn non abitano più qui da quanto ho appreso sta mattina e – sospirò – una volta saputo questo avevo paura di incontrare anche tutti voi.” girò il capo verso Claire che non si era mossa di un millimetro “E’ per questo che sono venuto qui. Volevo, ecco, evitarvi ancora un po’.” ammise.
Claire smise di tamburellare con le dita. Tutte le parole che uscirono dalla sua bocca non fecero altro che alimentare il bruciore in gola che aveva cominciato a tormentarla da quando lo aveva visto lì, sulla soglia di casa, con la valigia in mano e la faccia da ebete. Davvero pensava di provocarle un senso di pena e di dispiacere nei suoi confronti? “Sono rimasto da solo” aveva detto. Beh, mi dispiace per te mio caro ma da me non avrai nessuna pacca sulla spalla né una parola di conforto – pensò quasi urlando nella sua testa e sperando che lui potesse sentirla – siamo rimasti tutti da soli a causa tua. Liam e Zayn se ne sono andati e per mesi nessuno ci ha rivolto la parola per causa tua. Quindi mi dispiace Niall ma se speri di farmi pena non ci sei riuscito.
Avrebbe tanto voluto dirglielo ma scelse il silenzio. Sapeva che quello lo avrebbe ferito più di qualsiasi altra cosa.
 

“Se non è nemmeno a casa dei suoi nonni allora non ho proprio la minima idea di dove possa essersi andata a cacciare!” Louis si buttò a sedere sul prato davanti casa dei nonni di Claire.
“Secondo te, se fosse stata qui, i suoi genitori non lo avrebbero saputo? Quelli pensano sia in camera sua!” sbraitò Joey. 
“Senti ma perché te la prendi con me?” domandò Louis guardandola dal basso verso l’altro “Perché ti avevo detto che sarebbe stato inutile venire fino a qui a piedi! Ci abbiamo messo tre quarti d’ora- si fermò per prendere fiato. Era ancora stremata dalla sfacchinata che Louis li aveva costretti a fare- e ti avevamo detto più volte che non sarebbe stata qui! Ma no, andiamoci per forza!” concluse con un filo di voce dato dalla mancanza di aria nei suoi polmoni.
“La tua faccia sembra una grossa zucca per quant’è diventata rossa e- rise- i tuoi capelli rossi non aiutano per niente a migliorare la situazione” Joey lo fulminò con lo sguardo.
“Harry!” urlò poi girandosi verso l’amico che si era seduto a terra pensieroso “Che stai facendo tu?!” non ne poteva più con quei due. 
“Ti prego, smettila di ragliare” si lamentò Louis distendendosi sul prato “non vedi che sta pensando a dove possa essere?” 
Joey guardò Louis incrociando le braccia “E perché non ci rende partecipe dei suoi ragionamenti invece di fare l’investigatore per conto suo?”
“Perché con te che continui ad urlare è già difficile concentrarsi da solo!” asserì Louis zittendola una volta per tutte. Effettivamente il suo tono di voce già di natura abbastanza squillante non era il massimo in una situazione delicata come quella.
“Abbiamo setacciato ogni posto a noi familiare eppure di lei nemmeno l’ombra” disse Harry sconsolato “si sta pure facendo buio” continuò alzando leggermente lo sguardo e notando il cielo che da arancio diventava viola tendente al nero.
“Forse ciò che ci resta da fare è davvero andare a casa..” asserì Joey mettendosi entrambe le mani nelle tasche anteriori dei jeans – erano jeans da uomo, figurarsi se quelli da donna avessero le tasche anteriori.
“Sì, hai ragione” fece Harry alzandosi “abbiamo anche parecchia strada da fare grazie a Louis” lo guardò.
“Voi ce l’avete sempre con me senza motivo!” si difese alzandosi mentre gli altri due cominciavano ad avviarsi verso casa.
 

Man mano che camminavano, Harry continuava a pensare a dove potesse essere la sua amica. Aveva davvero cercato da tutte le parti? Era sicuro di sì, eppure qualcosa continuava a sfuggirgli: sapeva che c’era ancora qualche parte in cui non aveva cercato ma, qual’era?
Continuava a pensare e a pensare mentre dietro di lui, Louis e Joey continuavano a stuzzicarsi perché lei era stanca e non ne poteva più di camminare mentre lui non ne voleva proprio sapere di portarla in braccio.
“Scordatelo!”
Joey piagnucolò “E’ colpa tua se stiamo facendo tutta questa strada di nuovo, me lo devi! Ho anche messo le converse che non sono esattamente il massimo come scarpe per una sfacchinata così!”
“Pesi quanto una betoniera, non ci penso assolutamente!” non era vero, ma Louis sapeva quanto questo la facesse adirare. E lo sapeva anche Harry che se la rideva sotto i baffi.
“Ma se tra i due sei tu ad avere il culo più grosso!” i tre scoppiarono a ridere.
“Senti, l’ultima volta che ti ho portato alla baita sulle spalle mi hai fatto uscire un’ernia!” - Harry si fermò. Cos’aveva detto?"
“Sei un bugiardo cronico!”
“Guarda che è vero! Anzi, se non era un’ernia era sicuramente il colpo della strega!” si piegò in avanti poggiandosi una mano sulla schiena “Sono rimasto così per due giorni.”
“Fermi.” disse Harry mentre i due continuavano a litigare “Fermi!” ripeté con tono un po’ più alto.
I due si bloccarono nella posizione in cui si trovavano in quell’istante. Harry girò la testa verso destra e quasi ebbe un fremito quando, dalla parte opposta, vide la stradina sterrata che portava alla baita di Louis “So dov’è Claire.”
“Possiamo muoverci ora?” domandò Louis ancora bloccato come se avesse il colpo della strega.
“E dove?” chiese Joey avvicinandosi ad Harry.
“Proprio sotto i nostri occhi” rispose indicando dove stava guardando.
 

“So cosa stai facendo” asserì Niall bevendo un sorso di tè che intanto si era raffreddato un po’ “usi il silenzio perché sai quanto questo mi ferisca. Lo capisco.” Claire alzò un sopracciglio “ah allora qualcosa la capisci” pensò.
“So benissimo quanto male ti ho fatto anche se, almeno secondo te, a me non importi nulla” bevve di nuovo e l’odore intenso di tè al limone arrivò anche alle narici di Claire che fece un respiro profondo – lo adorava.
“-ma quella sera sono successe così tante cose che, persino per me è difficile metterle in ordine cronologico. E’ tutto ancora così confuso. Per giorni non ho ricordato nulla.” guardò fisso quel po’ di fumo proveniente da tè “Per giorni la gente ha continuato a chiedermi delle spiegazioni e tutto quello che io riuscivo a dire era: non ricordo, mi dispiace.”
Claire abbassò lo sguardo staccandolo dal ciuffetto di polvere di cui ormai aveva memorizzato qualsiasi particolare.
“Sono stato per mesi chiuso in camera a casa di mio fratello e gli unici contatti con l’esterno erano i vicini che ogni tanto venivano per chiedere se il postino avesse portato la loro posta da me-” posò la tazza sul tavolino “un po’ deprimente” rise lievemente. Claire invece non rideva, era come in trance.
Sentiva la voce di Niall come ovattata, come se il suo cervello stesse cercando di proteggerla dal poter sentire qualsiasi altra cosa che potesse ferirla o farle provare anche un minimo di compassione.
Niall si alzò e prese le due tazze per portarle di nuovo sul ripiano della cucina “Comunque – si girò verso di lei – sei la prima faccia amica che vedo da mesi.” Claire fece un respiro profondo. La prima faccia amica che vedeva da mesi? Beh non aveva capito un bel niente allora se pensava che lei fosse sua “amica”. Quello che era sicura di essere in quel momento era tutt’altro che amica e, se doveva essere onesta con se stessa, aveva cominciato a rimpiangere il desiderio di vederlo che l’aveva tormentata per settimane. Quello stesso sentimento che aveva negato a Joey di avere. Adesso davvero provava solo odio perché aveva avuto il coraggio di presentarsi in quella baita come se nulla fosse per “evitarli ancora un po’” come se tutto il tempo in cui l’aveva fatto non fosse stato abbastanza. E si odiava, per essere andata lì e aver lasciato la sua stanza. Era sicura che se non l’avesse fatto, a quest’ora si sarebbe risparmiata tutto questo strazio.
 

Che sta succedendo qui?” domandò poi una voce che non apparteneva a Niall. I due si girarono contemporaneamente verso la porta: Harry, Louis e Joey, che li aveva spaventati, stavano sull’uscio della porta con le facce sconvolte come se avessero visto un fantasma.








 

Ciao a tutti! E' Claire che vi parla

E' da un bel po' di tempo che non pubblico una storia su efp e non sapevo se continuare a farlo finché non ho visto il numero di visualizzazioni del primo capitolo.
So che ci ho messo molto ad aggiornare ma lo scrivere fan fiction per me è sempre qualcosa che prima mi va di fare e poi non mi va più perciò, se questa storia dovesse cominciare a piacervi e a catturare la vostra attenzione beh, fatemelo sapere!
Grazie per le cento e passa visualizzazioni, davvero non ci speravo. Ricordo ancora quanta gente si era affezionata alla mia vecchia "Summer Love" e sono spiacente di averla eliminata così da un momento all'altro ma, ai tempi, ero molto più piccola e lo si poteva notare anche dal mio metodo di scrittura. 
Adesso però non ho più 12 anni ma 22 e quindi spero di essere un po' migliorata!
Grazie per aver letto anche questo capitolo, spero ci sarai anche per il prossimo che - prometto - non verrà pubblicato tra altri duecento mesi! 
Se vuoi seguirmi su twitter sono @sunrisiall se no spero di poter sapere la tua opinione in una delle recensioni.
Baci, Claire.

   
 
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