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Autore: Musical    07/01/2020    5 recensioni
Dopo che Peter ha incontrato Aro, tutto ciò che desiderava era ucciderlo... Come?
L'illusionista, cacciatore di vampiri part-time, fallisce diverse volte, ma alla fine riesce nel proprio intento, non come aveva previsto però...
Crossover Fright NightxTwilight
[Aro/Peter]
Genere: Commedia, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Peter Vincent, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il vampiro di nome Jerry era morto da tempo, ormai, i suoi genitori erano finalmente stati vendicati a modo suo, e la vita del famoso illusionista Peter Vincent era tornata più normale di prima, con sbronze e scopate annesse, senz'altro, ma il bello della sua vita era proprio questo.
Tuttavia, dopo un anno dalla morte di Jerry, la vita di Peter tornò a scontrarsi con un altro fottutissimo vampiro, che cazzo! Uno non poteva più fare una vita in santa pace, dopo aver ucciso quello stronzo, che un altro succhiasangue si presentava alla sua porta?! Che palle!!!
Aro Volturi, con questo nome s'era presentato, un sorriso maniacale e tanto, parecchio inquietante, Joker avrebbe fatto meno paura, senz'altro! Si era presentato affermando che gli era giunta la notizia, disse con voce acuta, che aveva ucciso un vampiro... Il modo in cui affermò che era interessato gli provocò un brivido freddo che, porca puttana, sembrava stesse al Polo Nord!

Dopo il loro primo incontro, quel vampiro del clan Volturi, Aro, lo visitava due volte al mese, perché "voleva essere sicuro di non aver davanti un vero cacciatore di vampiri", come aveva detto la seconda volta che si erano incontrati, con quella voce alta e quel falso tono cordiale, ma l'unica cosa che il vampiro faceva ogni volta era guardarlo, osservarlo, studiarlo, e a Peter non piaceva essere un animale allo zoo, si innervosiva per quel fottuto atteggiamento. Quindi, due mesi fa, l'illusionista aveva iniziato a provare a uccidere per davvero quel bastardo.
La prima scelta ricadde sui proiettili d'argento, aveva così tanti proiettili nel suo appartamento, era solo difficile scegliere quale potesse finire quella creatura disumana; la questione finì che quelle centinaia di proiettili erano tutti fatti di ferro.
"Dovresti controllare da dove provengono le tue armi, giovane Vincent. Avere un venditore di fiducia è il primo passo per non ricevere materiale così inutile e scarso."
"Sta' zitto, succhiasangue!"

La scelta successiva fu un paletto di legno ficcato dritto in quel cuore già morto. Peter attese Aro nel mezzo della casa, lo strumento nascosto nel suo pugno e, quando arrivò Aro, il cacciatore di vampiri lo pugnalò al petto così forte che, in un impeto di rabbia, lo spinse fino a colpire un muro. Peter respirava affannosamente, spingendo ancora più in profondità il paletto, tuttavia quegli occhi rossi, dopo un barlume di sorpresa e realizzazione, tornarono a essere freddamente divertiti.
"Se desideravi giocare a Cupido, non avevi che da chiedere."
In tutta risposta, Peter gemette per la frustrazione ed appoggiò la testa sulla spalla di Aro, senza pensarci, non voleva farsi vedere mentre arrossiva.
"La prossima volta, ti ammazzo!"
"Suppongo di sì."
"Non denigrarmi, succhiasangue!," sibilò Peter, fissandolo come se l'illusionista fosse in vantaggio.
"Non l'ho mai fatto, neanche una volta, giovane Vincent. Ma sarei più che sollevato se tu volessi togliermi il paletto dal petto. Sai, non mi piacciono i nuovi metodi con cui gli umani provano piacere al giorno d'oggi."

Il passo successivo era la luce del sole, certo! A suo tempo, Jerry ne era terrorizzato, soffiava contro di esso, quindi il modo migliore per uccidere quel succhiasangue era la luce del sole! Ah! Era un genio!
Peter coprì le finestre con delle tende nere e le legò tutte a una corda che avrebbe tenuto in mano, pronto a guardare quel mostro che bruciava.
Quando Aro entrò nel soggiorno, tutto ciò che Peter riuscì a sentire fu un sospiro di rassegnazione, poi il vampiro iniziò a parlare.
"Mio caro ragazzo, non ho bisogno dei miei occhi per sapere che sei qui, il tuo odore, il tuo battito cardiaco, il tuo respiro, tutto il tuo corpo mi sta dicendo che sei in questa stanza. Allora perché siamo immersi nel buio?"
Aro poteva intuire il motivo che c'era dietro a questa decisione, eppure quel gioco di nascondino gli risultò divertente, anche dopo centinaia di anni che era un vampiro; scelse di camminare come un essere umano, sbagliando apposta i passi solo per ascoltare le reazioni di quel giovane. Poi, quando era stanco ormai di giocare, Aro si avvicinò a Peter, riuscì ad ascoltare quel cuore che batteva velocemente, quel respiro instabile, l'odore di adrenalina e d'endorfine e il vampiro sorrise da questo odore, quell'essere umano era davvero sicuro che voleva ucciderlo? O aveva in mente di fare altro?
"Ti ho trovato", sussurrò vicino all'orecchio di Peter, "Sei pronto?"
Peter deglutì e si prese un momento prima di chiedere a sua volta: "E tu?"
Alchè tirò la corda e tutte le tende si abbassarono, facendo in modo che la luce del sole potesse irradiare l'intera stanza; Peter era pronto ad osservare finalmente quell'abominevole creatura contorcersi dalle fiamme, ma quando aprì gli occhi rimase stupito: si aspettava di tutto, meno che quello, "Cosa?!"
Di fronte a lui, Aro non bruciava, ma brillava: "Tu... Brilli?", gli domandò stupito, e la prima immagine che venne in mente a Peter fu una strobosfera da discoteca.
"Ad alcuni di noi succede. Dipende da quale clan sei stato generato--" ma la lezione di vampirologia dovette cessare a causa delle risate di Peter.
"Tu--oh Dio santissimo!", tentò di riprendere fiato, "Tu-tu brilli! Puahahahahahahahah Questo-Questo è esilarante! Oh Cristo Santo! N-no, no, no. Aspe, aspetta," Peter si ricompose e corse dietro ad Aro, afferrandogli le spalle e girandolo per guardarlo negli occhi, "Quanto siamo suscettibili!"
"Stavi ridendo di me, è scandaloso! Tu--un insignificante umano, osi ridere di me!," gli occhi rossi di Aro erano iniettati di sangue, ma non riuscivano a rimanere fissi sull'umano che lo costringeva a rimanere fermo, immobile, lì, e per un momento il vampiro pensò d'esser diventato debole se lasciava che un misero uomo gli mettesse le mani addosso e potesse imporgli qualcosa.
"Mi credi se ti dico che in nessuno, singolo, libro, c'è scritto che i vampiri possono brillare come un diamante con la luce del sole, ah no! C'è qualcuno che l'ha detto! Rihanna! Hai per caso fatto un provino per fare un video con lei?," finì la sua domanda con una risata.
"Lasciami, sporco umano, o questa volta ti uccido sul serio!"
"Ok, ok, ecco," le mani di Peter si staccarono da Aro, ma immediatamente il suo collo venne stretto in una presa ferma e letale, riusciva a malapena a respirare.
"Ridi nuovamente di me, giovane Vincent, e sarà un piacere vederti agonizzare nel dolore e porre fine alla tua miserabile vita," lo minacciò Aro, lanciandolo contro un tavolo, senza preoccuparsi che l'umano aveva sbattuto la tempia contro l'angolo.

Peter non aveva idea che esistessero i lupi mannari; certo, poteva immaginarlo, ma non era tra le sue priorità. Quella notte, il giovane cacciatore si trovava in una foresta per uccidere un mostro, e supponeva che fosse un vampiro; tuttavia, un enorme lupo gli si avvicinò, aveva una pelliccia marrone e fulva, gli occhi dorati e ringhiava rabbiosamente.
"Ok. Ok, posso farcela," si autoconvinse Peter mentre puntava il fucile verso la bestia, "Sono solo affari, sarà una cosa veloce."
Sfortunatamente, il lupo mannaro gli saltò addosso e cercò di staccargli la testa, Peter cercò di contrattaccare con il fucile, ma era in svantaggio e la sua arma non avrebbe resistito a lungo contro le mascelle del mostro. Un momento dopo, il lupo mannaro fu scacciato, Peter poté udire un sibilo; poi, quando si sedette, vide il lupo mannaro combattere contro qualcuno, non riusciva a riconoscerlo, ma Peter non aveva tempo, doveva caricare il nuovo fucile e sparare.
Quel qualcuno venne scagliato accanto al cacciatore, e alla fine Peter riconobbe il suo alleato, lunghi capelli neri, pelle chiara di marmo, grandi occhi rossi, "Tu?!"
"Preferivo un altro modo per incontrarti di nuovo, giovane Vincent," rispose Aro senza distogliere lo sguardo dal suo nemico naturale. Il lupo mannaro stava per saltare sul vampiro e Aro era pronto a spezzargli la spina dorsale.
"Perché cazzo sei qui! Mi stavi seguendo! Giuro che se mi stavi seguendo... Levati dalle palle!," Peter interruppe il discorso per far fuoco al lupo, una, due, tre volte, quattro solo per essere sicuro che fosse morto definitivamente, "Ugh, odio quando qualcuno mi interrompe... Cosa stavo dicendo... Oh!," si schiarì la gola e ricominciò a parlare con il vampiro, "Tu! Devi rispondere alle mie domande! Primo. Perché il tuo culo è qui?!"
"È sempre un piacere ascoltare le tue buone maniere," rispose Aro, togliendosi la neve dal cappotto.
"Vaffanculo! Perché? Senti, n-non sono dell'umore giusto per giocare ai tuoi stupidi giochetti mentali, non sono abbastanza ubriaco e ho bisogno di altro liquore perché ho ucciso qualcosa che non sapevo esistesse fino a questa sera!"
"C'è un mondo intero che ancora non conosci, ragazzo mio."
"Certo, e tu vuoi mostrarmelo? Solo per la cronaca, non mi fido di te, non prenderei mai la tua fottuta mano fredda e non ho intenzione di volare sul tuo tappeto volante!"
Ma Aro non capì le sue ultime parole, così Peter distolse lo sguardo mezzo imbarazzato e disse semplicemente: "Lascia perdere!"
"Comunque," il vampiro fece un passo verso di lui, cercando i suoi occhi marroni, "Sono grato che tu mi abbia salvato la vita."
Peter sbuffò e sorrise, voltandosi indietro per vedere il vampiro, "Se credi che ti lascio uccidere dal primo mostro che viene, ti sbagli completamente! Sono io quello che deve ammazzarti! E non dimenticartelo succhiasangue!"

"Hai usato proiettili d'argento per uccidere quel lupo mannaro?"
"Di mercurio! Sono più facili da trovare ed è più difficile farsi fregare."
"Quindi hai ascoltato il mio suggerimento."
"Uhm," Peter inghiottì la vodka e guardò il suo ospite non così tanto gradito, "Non approfittartene, quel venditore era uno stronzo, non voglio più comprare cose da lui. Fine della storia, non hai fatto nulla per aiutare."
Aro accavallò una gamba, guardando il fuoco acceso nel camino, "Staccarmi la testa e bruciare il mio corpo è l'unico modo."
"Per cosa?"
Il vampiro si voltò a destra ed osservò quel giovane ragazzo seduto sul divano, accanto a lui, la luce del fuoco creava un meraviglioso gioco di luci e ombre sul suo viso, evidenziandogli gli zigomi alti, oscurando ancora di più le occhiaie pronunciate già dal nero della matita che l'illusionista usava per truccarsi, i capelli castani sembravano prendere fuoco, che Peter Vincent fosse in realtà una creatura nata dal fuoco?
"Per uccidermi."
Peter si accigliò e mise da parte il bicchiere, "Perché me lo stai dicendo ora?"
Il vampiro strinse gli avambracci della poltrona, provocando alcuni scricchiolii al legno, "Perché voglio che tu sappia che è impossibile per un essere umano uccidermi," sorrise maniacalmente.
"Non sottovalutarmi."
"Non hai la forza necessaria, mio ​​caro giovane Vincent. A meno che..." lasciò in sospeso la frase per leccarsi le labbra.
"A meno che...? Su parla, sputa il rospo, Dannazione! Non ho mica l'eternità come un succhiasangue che purtroppo conosco."
"A meno che tu non diventi un vampiro."

"Un'altra volta, la stessa storia," sospirò Aro, entrando nella camera da letto, cercando l'illusionista, ma non era lì, sembrava che fosse in cucina, quindi il vampiro corse da quella parte.
Quando si fermò, Peter gli saltò addosso, circondandogli l'addome con le gambe e afferrandogli il collo con entrambe le mani, nel tentativo di spezzarglielo.
"Benvenuto all'inferno, bastardo!"
Peter era sicuro di essere in vantaggio, ma Aro gli prese la schiena e lo lanciò contro uno specchio, rompendolo, poi afferrò la gola di Peter.
"Suppongo che tu sia felice di vedermi, ragazzo mio."
Peter combatté quella mano, cercò di graffiare quelle dita per far perdere la presa; Aro non fu sorpreso, ma Peter poté vedere uno sguardo diverso nei suoi occhi rossi quando il vampiro notò qualcosa in faccia e si avvicinò a lui.
"N-non avvhhhh... Avvicinarti-agh!"
Aro leccò con estrema precisione il rivolo di sangue che scorreva nell'angolo della bocca di Peter e succhiò il resto, assaporandone il sapore metallico e gemendo di piacere.
"Sarebbe uno spreco, non credi?"
Era pronto a bere il sangue di quell'illusionista, quando Peter gli tirò i capelli per baciarlo rudemente, nel tentativo di distrarlo dal desiderio di bere il suo sangue e liberare il suo collo.
Anche se entrambi avevano ragioni diverse per distrarre l'altro, continuavano a baciarsi, mordersi, succhiarsi le labbra.
Hanno combattuto per il dominio, ballando intorno alla stanza, urtando contro i mobili, facendo cadere trofei, soprammobili, regali dei fan, nessuno dei due voleva perdere; Peter gemette quando la sua testa colpì una mensola, andando a sbattere la lingua contro i canini del vampiro.
"Mph-cazzo!," interruppe il bacio, toccando la parte ferita con il dorso della mano.
"Che diavolo stavi facendo?!"
"Ho seguito il tuo corpo."
"Il mio corpo?!" l'illusionista s'indicò, sconcertato, mentre cercava di riprendere fiato, "T-tu, Io-... Queste sono stronzate!"
"Direi l'esatto contrario."
"Provalo!"
"Il tuo cuore, batte molto velocemente, anche adesso", Aro batté le mani con un sorriso indescrivibile.
"Stavo cercando di ucciderti!"
"Oh bene, se lo dici tu... Il tuo corpo non ha l'odore di qualcuno che è intenzionato a uccidere il suo nemico."
"Ho usato un nuovo profumo, sono felice di sapere che non ti piace."
"Oh no, no, no. Non stavo parlando del tuo profumo, ma del tuo odore. Testosterone, dopamina... Ormoni come questi non dovrebbero trovarsi in una situazione come me l'hai descritta."
Peter rivolse lo sguardo a destra e a sinistra, cercando un possibile appiglio, qualunque cosa, "Sei inquietante," affermò alla fine, il suo viso era un'espressione impaurita.
"E tu mi trovi attraente, sei più inquietante di me, giovane Vincent."
"Questo è un tuo trucco! Vuoi solo uccidermi bevendo il mio sangue!"
Aro si leccò le labbra, il sapore era delizioso, "Ho bevuto molte varietà di sangue, la tua non è così speciale, direi che è la peggiore che abbia mai assaggiato. Preferisco un altro genere."
Peter lo attaccò di nuovo, mettendo le mani sotto il mento di Aro per sollevarlo, con tutte le sue forze, ma non accadde nulla, non si udì neanche uno scricchiolio, "Hai finito? Il soffitto di questo appartamento non è molto piacevole da guardare, non c'è un affresco, nessuna decorazione, è deprimente."
"Dove pensi di essere, nella Cappella Sistina?"
"Almeno lì ci sono cose straordinarie da vedere sul soffitto, meravigliosi affreschi dove puoi perderti."
Peter alzò gli occhi al cielo, poi li strinse concentrandosi su quel mostro, "Qual è il tuo problema? Sto cercando di ucciderti, qui, e tu m'inizi a parlare di affreschi?"
"Oh, mi stavi uccidendo? Devi scusarmi, giovane Vincent, pensavo volessi farmi provare il brivido di quelle cose che voi umani oggigiorno chiamate sesso estremo."
Le mani immediatamente lasciarono la presa e Peter rivolse le spalle ad Aro, si portò la mano sinistra a coprirsi il viso, mentre quella destra andò ad appoggiarsi sul fianco, delineando la propria figura, piacevolmente osservata dal vampiro con quegli occhi affamati.
"Non sono abbastanza ubriaco per queste cazzate," mormorò l'illusionista, poi tornò ad affrontare Aro, stava diventando una palla al piede, "Vattene! Adesso! Ora!"
"Vuoi che ti dia il tempo di preparare un altro piano per uccidermi la prossima volta?"
"No, non ci sarà un altro piano, non ci sarà un'altra prossima volta. È finita! Dimenticami!"
Per la prima volta da quando si sono incontrati, Peter notò che il sorriso sul viso di Aro era falso, e si chiese come faceva a saperlo? Dopotutto, erano i soliti sorrisi, che cosa c'era di strano questa volta?
"Dimenticarti?"
"Sì, dimenticarmi! Penso che non sia un grosso problema, tra dieci anni non ti ricorderai più di me, avrai sicuramente altre cose a cui pensare."
Con le mani serrate al petto, Aro guardò Peter, per un vampiro dieci anni erano come dieci minuti, poi cercò di muoversi, "Allora... Direi che questo è un addio, giovane Vincent."
"Sì, addio, vattene."
Aro era pronto per andarsene, ma si fermò e guardò un'ultima volta l'umano: "Ho dimenticato, c'è un'altra cosa che può uccidermi."
"Non mi interessa più, ho--"
"Tu."
E dopo che Aro disse ciò, scomparve.
Quando si rese conto di essere davvero solo, Peter andò al bar, prese una bottiglia di alcol e si chiuse nell'armadio che usava quando voleva nascondersi dal mondo. Cominciò a bere profondamente, sentendo il sapore acre sciogliere un nodo alla gola che non pensava di avere e, in pochi istanti, si ritrovò a piangere.
Cazzo, cazzo, non ha dovuto piangere, allora perché--?
Peter si ritrovò a toccarsi le labbra, cercando di ricordare la sensazione di quel bacio dato ad Aro... Oh Dio, aveva baciato un vampiro, uno di loro aveva ucciso i suoi genitori, che cazzo stava pensando? Stava impazzendo, non voleva baciare quel succhiasangue, ma quando Aro gli leccò via il grumo di sangue all'angolo della bocca, tutto ciò che il suo cervello riuscì a formulare era volere quelle labbra a qualche centimetro più a sinistra, sulla sua bocca, era pronto a divorare quelle labbra mostruose, mortali e dannatamente allettanti. Era fottuto. No, era stato maledetto! Maledetto da quel mostro! Non poteva baciare un vampiro a meno che non fosse stato maledetto o era sotto l'influenza di qualche trucco vampiresco.
Merda! Merda! Merda! Merda! Merda!
Peter sperò con tutto sé stesso che quei dieci anni sarebbero passati rapidamente, così si sarebbe dimenticato di quei capelli neri lisci come la seta, quegli occhi rosso rubino, quel fottuto sorriso che voleva solo essere preso a pugni, quelle labbra che volevano essere baciate e morse.
Un'altra lacrima si posò sulle sue labbra e l'illusionista ebbe l'istinto di leccarla, il suo sapore salato combinato con l'alcol... Come essere umano non era abbastanza forte per uccidere quel Volturi, cosa sarebbe successo se fosse diventato un vampiro? Un vampiro che voleva ancora uccidere altri della sua specie... Sembrava divertente per la mente ubriaca di Peter, poteva funzionare. Era un genio!

   
 
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