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Autore: Alexis Cage    20/01/2020    0 recensioni
È brutto se penso che avrei preferito fossimo rimasti assieme, in quella casa dannata, tutti vivi e felici? Nell’ignoranza?
Ma a loro non sarebbe mai andata bene una vita così, lo so. Io sono vecchio, stanco e ora le pillole stanno iniziando a fare effetto.
Magari riuscirò a sognarla, prima.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è il 4 novembre 2055. Mi chiamo Jason Sodermen, sono nato l’8 ottobre del 2017 e ho informazioni vitali per chi sta leggendo: I DEMONI SONO UMANI. I demoni minori, quelli violenti e che sembrano senza volontà, sono umani trasformati dai demoni superiori. I demoni superiori sono gli invasori, quelli che hanno iniziato tutto.

I capi lo sanno, ma non vogliono farlo sapere a noi che abbiamo il compito di ucciderli.

 

Ok, pensavo di avere meno tempo. Scrivo anche dove sono tutte le informazioni, ma in modo criptato così se la lettera capitasse nelle mani sbagliate sarebbe più difficile per loro nascondere le prove: cerca dove lei giace. E scusa, avrei dovuto fare di più.

 

L’attesa è la parte peggiore, ma forse non è peggiore del fatto che non posso scrivere tutto (sempre per le mani sbagliate di cui sopra). Per quel che vale, così che i loro nomi siano ricordati: Mal McCanty, Cody Maves, Orson Levison, Leigh Everett, sono loro che hanno trovato le prove e hanno scoperto la verità assieme a me. Ma solo loro sono morti, e io mi odio per questo.

Cora Johnson

 

A quanto pare l’ironia è come sempre dalla mia parte, per cui racconterò tutto e basta. Magari arriverò fino in fondo, magari morirò prima e chi legge si ritroverà una storia a pezzi, non mi importa: farò le cose per bene e partirò dall’inizio di tutto.

Sono nato prima dell’arrivo dei demoni, ma non ricordo nulla di come fosse il mondo. I miei genitori sono morti presto e sono finito in una casa sicura per mera fortuna, prima che iniziasse il disastro. A quei tempi eravamo tanti, forse chi leggerà questa cosa l’ha visto come l’ho visto io; quando abbiamo iniziato a chiuderci nelle case e a renderle città sigillate dal mondo esterno, io avevo poco più di dieci anni.

In quel momento è iniziato l’allenamento, come per tutti. Siamo stati cresciuti con l’ottica di combattere e di uccidere quegli invasori, quei demoni che tutti avevamo già visto. All’inizio ci istruirono per bene a usare le armi da fuoco, ma quando è iniziata la carenza di proiettili siamo passati alle armi bianche e per mia grande sfortuna io ero il migliore, con quelle. Mal diceva che era così perché ballavo bene… questo non le impediva di distruggermi ogni volta, però.

Non mi ero mai chiesto granché sul mondo esterno: sapevo che i demoni erano ovunque, tutti i governi erano caduti, regnava il caos; noi uscivamo, conquistavamo territorio, a volte trovavamo altre case sicure e altre persone. Ero ancora ingenuo, anche se non sarà mai una scusa valida, e la mia testa era piena di combattimenti, di come farmi bello agli occhi di Elaine (chissà che fine ha fatto ora), di come proseguire di grado. Perché si sa, nulla era più onorevole di acquistare gradi, uno dopo l’altro, fino a diventare parte del consiglio guida della casa.

Nel 2040 sono stato assegnato a una squadra di ragazzini da addestrare e ricordo che la cosa non mi era piaciuta per niente… no, non erano ragazzini, ma ai miei occhi sembrava una perdita di tempo. A 23 anni l’unica cosa che mi importava era guidare squadre di assassini, non stare con adolescenti irritanti, ma alla fine ho cambiato idea. Non che non fossero irritanti, al tempo.

Ricordo bene come notai subito gli sguardi che avevano per lei, come la guardavano. Cody l’ha sempre venerata, è, era, evidente, l’ha sempre seguita ovunque; Orson era meno palese, ma a quei tempi faceva le cose solo se era lei a dirlo. Leigh non usciva dalla casa se non c’era anche Mal. E anche tutti gli altri, pure chi era a un grado ben superiore al suo, tutti la guardavano in modo diverso. No, non per il nome, non per sua madre… o almeno, non come si potrebbe pensare.

Non ha avuto paura di sua madre nemmeno quando lei le ha infilato un coltello in gola.

 

Ok, sto diventando troppo drammatico. In realtà all’inizio è stato divertente: quando abbiamo cominciato gli allenamenti non mi consideravano perché era lei la loro guida, non io. Ho provato a batterla a pugni, davanti a loro, e mi ha distrutto. Che novità.

Non so cosa le abbia fatto cambiare idea… non me l’ha mai detto. Non me lo dirà mai. Ma all’ennesimo allenamento, nella nostra palestra, sono riuscito a batterla nel nostro incontro amichevole e così gli altri mi hanno accettato.

Da lì rose e fiori. Non so come descrivere quel primo periodo, nella mia memoria è sempre stato com’è stato in questi anni: eravamo noi, così giovani, stavamo sempre assieme contro tutti, io ero il loro caposquadra e Mal era il capo. Ed è rimasto così per sempre, fino a quando loro sono morti e io sono rimasto qui.

 

Ma riprendiamo. La prima missione è stata un mezzo disastro, ma sapevo che era normale perché così è stato per me nella mia prima missione; noi però siamo rimasti uniti e nessuno si è fatto male, quindi già meglio.

Mal già litigava tutto il tempo con la McCanty, ma non ci avevano ancora dato problemi per quello. Io consideravo sempre meno Elaine per stare con loro, ma non penso che fossi già innamorato di lei… forse è successo solo molto più tardi, quando l’ho vista da sola nella serra a curarsi le ferite in silenzio, per tutti noi, per me. Ma nelle prime missioni no, mi fidavo ciecamente di Mal ma non penso di averla già amata da lì. È, basta, era un genio di stratega e riusciva sempre a prevedere tutto. È grazie a lei se sono qui ora.

 

Mi ha detto dopo che quella volta aveva litigato pesantemente con la madre. Si sentiva in colpa per questo, perché se non avesse alzato la voce forse non ci avrebbero assegnato una missione così difficile, impossibile per una squadra così giovane. Cody aveva solo 17 anni.

Non ricordo quando ho iniziato ad amarla ma ricordo perfettamente quella notte. Dio, odio questa cosa. C’era quel corridoio, quei demoni morti sul pavimento, quella puzza… come l’aria che si respira adesso, decenni dopo, ovunque; ma noi non eravamo ancora abituati. Mal non è riuscita a prevedere le mosse di quell’ultimo demone, nascosto nella parete, perché era un demone superiore e nessuno sapeva di loro (tranne che quelli del consiglio, ovvio, e non l’avevano detto a nessuno).

È uscito dalla parete, dall’ombra, andando dritto su Cody, ma da bravo eroe gliel’ho staccato di dosso prima che gli staccasse la testa a morsi. È riuscito a rompermi un po’ di ossa, prima che arrivasse Orson a infilzarlo, ma il danno peggiore è stato fatto dal sangue tossico che mi è finito nell’occhio sinistro. Ai tempi il mio occhio di vetro aveva fatto abbastanza scalpore quindi, lettore, se non l’hai già capito, forse ora ti sei ricordato di chi sono.

Mal è riuscita a riportarci alla casa tutti, anche se io ero fuori gioco, Cody messo poco meglio di me e Leigh in piena crisi isterica. Eppure lei si è sempre data la colpa per quell’incidente, perché io ero stato declassato al minimo e avevo rischiato di finire esiliato. Perché si sa, no? Chi non può combattere è un peso da lasciare indietro.

Guarii. Lentamente, ma guarii. La squadra non venne sciolta, ma come caposquadra fu chiamata Cora.

 

Mi ero dimenticato di scrivere di Cora, all’inizio. Non merito di essere l’unico ancora vivo. Non me lo merito.

La chiamarono per rimetterci in riga, ma è anche grazie a lei se abbiamo scoperto la verità: venendo da un’altra casa, ci ha permesso di confrontare le informazioni e di capire il tutto. È stata incredibilmente gentile nel lasciarci il tempo di guarire, noi feriti ma anche noi squadra, senza suggerire che fossimo smembrati.

Io però sono guarito grazie a Mal. Continuava a scomparire, solo dopo avrei scoperto dove, ma il tempo per me lo trovava sempre… mi ha ridato la sicurezza di camminare, di combattere, di ballare. È stata la prima volta che mi ha salvato la vita. E io ho provato a salvarla, davvero, ma non ce l’ho fatta.

Mi odio.

 

Aveva fatto un patto con sua madre: la squadra sarebbe rimasta intatta, io non sarei stato esiliato. In cambio, Mal entrò nel gruppo d’assalto, quelli che rischiano di più perché sono i migliori: lei lo era, e la McCanty lo sapeva. Per questo aveva meno tempo per noi, e per questo la trovai nella serra a curarsi le ferite da sola, in silenzio, come ha sempre fatto. Ricordo che, dopo averlo scoperto, mi sentivo morire ogni volta che lei doveva uscire in spedizione a uccidere i demoni peggiori; ma ovviamente tornava sempre intera.

È stata lei a intuire la differenza tra quei demoni più forti e gli altri, le bestie violente. È grazie a Cora se abbiamo capito che qualcosa non quadrava, l’ho già scritto. Ci sono voluti anni per trovare le conferme definitive e ce l’abbiamo fatta, loro ce l’hanno fatta: Orson ha sfruttato i suoi incarichi diplomatici per raccogliere sempre più informazioni, Leigh è stata geniale a studiare in segreto i demoni minori (troverai i dati medici in quel posto) che Mal, e poi anche Cody quando è entrato nel gruppo d’assalto, le portavano. L’unico mio merito è stato il trovare il luogo sicuro in cui ci siamo rifigiati dopo, quando la McCanty ha scoperto tutto. Cora ci ha aiutati a fuggire, da quel che so è ancora viva nascosta da qualche parte.

 

Però tutte le cose tecniche che ti servono sono in quel posto che devi trovare: qua non c’è nulla di utile.

Solo quello che è successo, per fare in modo che le loro vite non scompaiano nella storia, se a questa razza umana è ancora concessa una storia. Leigh parlava di un nuovo mondo, dove i demoni superiori, i veri mostri invasori, sarebbero riusciti a trasformare tutti gli esseri umani in demoni lasciando loro però la mente, la volontà. Forse la lettera arriverà a loro, non lo so. Non lo so proprio. Sono stanco.

 

Orson avrebbe scritto un testo migliore. Lui era il migliore con le parole. Per questo l’hanno tolto di mezzo per primo.

Forse dovrei fare anche questa cosa, sì. Meritano che si sappia anche della loro morte, meritano che chi li ha uccisi sia ricordato per quello che ha fatto.

 

Cody Maves, 2024-2053. Ucciso da dei demoni che ci hanno attaccati.

Orson Levison, 2019-2050. Ucciso perché sapeva parlare, era il più pericoloso per il consiglio e lo sapevamo.

Leigh Everett, 2021-2052. Uccisa quando siamo fuggiti dalla casa. Mal era con lei, a volte sogna ancora quel momento. Sognava.

Mal McCanty, 2020-2055. Un mese fa. Sua madre ci ha trovati e l’ha uccisa, in fretta. Così in fretta.

 

È brutto se penso che avrei preferito fossimo rimasti assieme, in quella casa dannata, tutti vivi e felici? Nell’ignoranza? Ma a loro non sarebbe mai andata bene una vita così, lo so. Io sono vecchio, stanco e ora le pillole stanno iniziando a fare effetto.

Magari riuscirò a sognarla, prima.

  
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