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Autore: mystery_koopa    23/01/2020    6 recensioni
[Jaime/Melisandre] [Tudor!AU]
Londra, giugno 1528
Un'epidemia della malattia del sudore imperversa nella capitale inglese, tanto da costringere la corte del re a lasciare la città.
In questa situazione nemmeno le famiglie più nobili e facoltose sono al sicuro, e per salvare il suo erede Jaime Lannister pare disposto a tutto...
La storia è abbastanza delirante e fuori dagli schemi: io vi ho avvisati!
Prima classificata al contest "Personaggi random per situazioni random – nuova edizione" indetto da Setsy sul Forum di EFP e vincitrice del premio speciale "Miglior storia drammatica".
Genere: Dark, Sovrannaturale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gregor Clegane, Jaime Lannister, Melisandre di Asshai, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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|Forza della natura|


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Londra, giugno 1528

Ser Gregor entrò all’interno della stanza sbattendo alle sue spalle la pesante porta di legno, che con un tonfo sordo colpì la parete retrostante; la donna che teneva stretta tra le braccia fu gettata a terra, sul prezioso pavimento marmoreo, dove la sua ampia veste rossa si sparse come una pozza di sangue.

“Chiudi la porta”.

Il servitore ubbidì, chiudendo a chiave la stanza dall’interno con una doppia mandata. Si girò poi verso il nobile, che a sua volta aveva distolto gli occhi dalla prigioniera per osservare dalla finestra la strada sottostante. Sebbene la City fosse il vero centro della capitale, il nucleo da cui si erano originate tutte le precedenti espansioni, era proprio in quella zona che il morbo aveva colpito con maggiore violenza: anche all’esterno delle case della più alta nobiltà le conseguenze dell’epidemia erano ben visibili, nonostante i cadaveri non fossero gettati in strada come accadeva invece nei sobborghi popolari. Jaime chiuse gli occhi e sospirò rumorosamente, coprendosi per un istante il volto con le mani e rigirandosi successivamente verso il centro dell’elegante salottino.

Solo a quel punto la donna lo guardò, squadrandolo con un’occhiata gelida ma al tempo stesso di rara intensità. Si alzò dal pavimento elegantemente, come se vi si fosse seduta spontaneamente e non vi fosse stata gettata con violenza, sistemandosi il vestito come se si trovasse da sola. Fece un passo verso la poltrona sulla quale il capofamiglia dell’antica casata Lannister era seduto in attesa, e uno spiffero proveniente dalla finestra le sollevò una ciocca dei lunghi capelli rossi.
Quasi istantaneamente ser Gregor scattò in avanti, afferrandola per un braccio e strattonandola nuovamente, ma il tono fermo del padrone lo bloccò all’istante.

“Fermati, ser Gregor. Lasciala parlare: credo che sappia già perché si trova qui; non è forse vero, ehm… lady Melisandre?”
Continuerete ad andare avanti, quando tutti gli altri lasceranno perdere e si arrenderanno?
“Non credo che sia in condizione di fare domande o profetizzare sventure in questo momento, milady. Sempre che questo sia il vostro reale titolo nobiliare. In questo palazzo niente avviene mai senza una conseguenza o un costo, ve lo ricordo”.
Jaime si fermò per un istante, prima di proseguire: “E ora ditemi: è vero che una settimana fa avete guarito il fratello del re quando ormai il suo destino sembrava segnato? Il sudore inglese non lascia scampo, non lo ha mai fatto sin dall’Anno Domini 1485, eppure egli è fuggito insieme alla corte durante la notte, me lo ha comunicato tramite una lettera mia sorella, la regina. Quale maleficio avete compiuto, donna, pur di riuscirci?”

Melisandre alzò la testa, fissandolo negli occhi ma rimanendo in silenzio.
“Mi pare superfluo ripetervi che non ci metterei nulla ad aizzare il popolo contro di voi, facendo gridare alle serve che siete stata voi, a diffondere la malattia fin nelle più recondite stanze di questo palazzo, dove il mio erede è in preda ai tremori della pestilenza… e in pochi minuti un rogo sarebbe già stato allestito, ve lo assicuro”.

La donna non si mosse per un lungo istante, poi riprese finalmente la parola: “Non temo il fuoco come voi cristiani1, che vi ammassate nelle chiese chiedendovi se il paradiso interverrà, salvandovi dai vostri peccati quando siete i primi a sapere di non meritarlo. Non ho alcun ruolo nella guarigione dell’uomo che avete nominato, io l’ho solamente assistito. L’intervento in cui sperate per la salvezza di vostro figlio non è il mio”.
Alle sue spalle, ser Gregor strinse i pugni pur di non avventarsi su di lei, mentre un velo di timore passò sugli occhi di Jaime Lannister, che lo nascose abilmente dopo un istante: tuttavia era stato impossibile non notarlo, per Melisandre, e lui lo sapeva benissimo.
Questa casata rimarrà forte ugualmente, anche con la morte di mio figlio; non è la voce di un nobile quella che vi sta parlando, ma quella di un padre. Non credete che vi pagherò o vi implorerò di attuare una stregoneria su di lui al fine di salvarlo, tra noi c’è solo un patto: o salvate la vita di Arthur Lannister, oppure perdete la vostra, anche se dalle vostre parole capisco che la sopravvivenza non è la vostra priorità”.
Questo è il prezzo che si paga quando ci si affida troppo ai sentimenti: vi consiglio di lasciare indietro il cuore anche questa volta, come avete sempre fatto per il bene della vostra casata, lord Lannister. Sapete meglio di me che il peccato che ha causato l’epidemia è soltanto un altro prodotto di quest’epoca… anche se il Dio che pensate l’abbia provocata non è quello che pregate!”

La donna aveva alzato il tono della voce e si era girata, rivolgendo la schiena al suo interlocutore. Una delle spalline del vestito le scese leggermente, mentre s’incamminava verso la porta sigillata. Ser Gregor Clegane guardò Jaime nell’attesa di un gesto che gli permettesse di fermare l’eretica; se fosse stato per lui, l’osso del collo della donna sarebbe stato frantumato già dopo la prima frase che le sue labbra demoniache avevano pronunciato. Da quando lei era entrata all’interno di quella stanza era come se l’aria fosse diventata più pesante, sempre più difficile da respirare.

È meglio essere il cacciatore che la preda, non è vero lord Lannister? Non credo che le vostre abitudini di comando vi saranno utili, quando a guarire miracolosamente dal morbo sarà un bambino del popolo e la folla si riverserà in massa contro questa casa. Non capisco perché non abbiate seguito la corte nella sua fuga in campagna… oppure sì: non siete forse voi il vero peccatore di questa città?”
Lo guardò altera, sorridendo leggermente con le labbra che d’un tratto parevano aver assunto una sfumatura sanguigna, poi afferrò la chiave posta all’interno della serratura. Stava per girarla nella toppa, quando delle parole la fermarono, facendole scorrere un brivido gelido lungo la schiena.

“Voi non siete umana, non potete esserlo!”
Sebbene stesse parlando con più enfasi, Jaime Lannister non si era scomposto: era rimasto con lo sguardo fisso sulla donna, perfettamente appoggiato allo schienale della poltrona; tuttavia, le sue dita stavano iniziando a tremare. Un altro segnale di debolezza, un altro dettaglio che sapeva non sarebbe sfuggito alla donna in rosso.
Dovete essere una persona così fredda, per andare avanti così in questo mondo senza il minimo rimorso… il vostro cuore di pietra pulsante lascia scorrere il sangue all’interno delle vostre vene, ma nessun’emozione è in grado di attraversarvi, nessuna lama è in grado di uccidervi”.

Melisandre, apparentemente incurante delle dure parole del suo interlocutore, spostò anche l’altra spallina dell’abito rosso, che le cadde ai piedi lasciandola completamente nuda di fronte all’ingresso. Cercando di resistere alla tentazione di perdersi nell’osservazione rapace delle sue forme sinuose, Jaime le osservò le mani: la donna stringeva un piccolo pugnale, probabilmente estratto dalle ampie pieghe del vestito, sulla cui lama luceva il riflesso dal torrido sole estivo che penetrava dalla finestra. Quasi d’improvviso una nuvola nera transitò davanti al disco luminoso, e anche il riflesso scomparve dalla lama; si udì in lontananza il suono delle campane.

Il nobile si alzò in piedi, sbattendo la poltrona a terra con un calcio e iniziando a gridare, furioso: “Ser Gregor, fermatela!”
La donna sollevò il pugnale come se volesse colpire l’uomo che si stava scagliando a tutta velocità contro di lei, poi lo appoggiò sul proprio polso e, con un movimento lento, incise la vena più superficiale. Il sangue iniziò a sgorgarle lungo l’avambraccio, fino al gomito, per poi cadere a terra. Un innaturale stillicidio: una goccia alla volta, il denso liquido rosso iniziò a impregnare un prezioso tappeto orientale, sfigurandone le immagini. Ser Gregor si bloccò a un passo da Melisandre, con gli occhi sgranati: poi, dopo alcuni istanti, cadde a terra violentemente, rimanendo immobile e inerme al suolo.
Jaime non riuscì ad aprire bocca: sentiva anch’egli il freddo della lama sul proprio polso, il calore del sangue scendergli lungo il braccio, il dolore che sembrava colpirlo in ogni angolo del corpo come una pioggia di frecce ardenti… istintivamente si portò la mano sulla cicatrice che, al di sotto della camicia, gli attraversava il petto, esattamente al di sopra del cuore. Non c’era battito né alcun altro movimento. Tutto era fermo.

“Non sono l’unica ad avere un cuore di pietra, a quanto pare. Nella mia terra d’origine ciò si chiama talento naturale. Mi sorprende che non siate voi a governare di persona questo paese, voi che potreste sottomettere tutti con un solo gesto, voi che con una sola parola potreste condurre mille eserciti alla conquista di mille regni: eppure continuate a rimanere ancorato al vostro falso dio, alla vostra fede inutile e superstiziosa…”
Melisandre afferrò una candela, passandosi la fiamma sul taglio: improvvisamente, il sangue smise di scorrere e, non appena la donna ebbe sollevato il braccio, Jaime notò l’assenza di una qualsiasi cicatrice. Sfiorandosi il petto nuovamente lo trovò liscio, senza più alcun segno; l’uomo trasse un respiro profondo, poi la osservò di nuovo, gli occhi ardenti come la fiamma della candela che, dopo il contatto con la pelle della donna, aveva ripreso a bruciare con ancora più vigore.

Lentamente, si incamminò verso la donna. Le sfiorò il fianco con una mano, poi la sua presa su di lei si fece più salda: la scaraventò a terra, sentendo i pantaloni sempre più stretti a causa di una dolorosa erezione.
Mentre lui si apriva con fatica la cintura, Melisandre distolse lo sguardo, osservando prima il cadavere di Gregor Clegane che giaceva sul pavimento, poi il cielo che, al di là del vetro, stava diventando sempre più scuro. Jaime la penetrò violentemente, iniziando ad ansimare sul suo collo, ma Melisandre rimase in silenzio, con lo sguardo concentrato e rivolto a un punto lontano, come se potesse osservare oltre la spessa coltre nera che stava riempiendo il cielo inglese. Poi, non appena sentì il seme dell’uomo dentro al suo corpo, la forza della natura che si univa con l’antico potere della sua stirpe, sussurrò una frase: “Avrai un nuovo erede, il figlio del fuoco, che siederà sul trono più potente al mondo, incontrastato. La sua discendenza sarà destinata a dominare, e la sua fama sarà persino superiore a quella dell’unico e vero Dio che d’ora in poi anche tu onorerai, perché è solamente Egli ad averti concesso tutto: il potere, la gloria, il sangue”.

Nella stanza rimasero solamente gli ansiti di Jaime, poi il silenzio più assoluto. Dalle nubi nere cadde un fulmine che squarciò il cielo in lontananza, infrangendosi sulla superficie del Tamigi. Infine anch’esse scomparirono, lasciando che il sole tornasse a illuminare l’Inghilterra.

 
***
 
Il sudore inglese uccideva in una sola giornata: fu così che, dopo la morte di Arthur, anche la madre lo seguì all’interno della cripta di famiglia. Durante i solenni funerali nella cattedrale di San Paolo, Jaime rimase con lo sguardo fisso sulle due bare in pregiato legno scuro mentre la donna rossa, al suo fianco, sussurrava una lunga preghiera funebre in una lingua sconosciuta.

Meno di un anno dopo Jaime Lannister si risposò con lady Melisandre, una principessa che si diceva provenisse dall’Oriente; la prima figlia della coppia aveva i capelli rossi, esattamente come la madre, e fin dall’infanzia dimostrò una spiccata attitudine al comando. Le fu dato il nome di Elizabeth.
 




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Note:

1 A quanto pare il culto del dio R’hllor è ispirato alla religione Zoroastriana, che è originaria dell’antica Persia e considera il fuoco come elemento sacro. Pertanto, in questa storia Melisandre è originaria probabilmente di una delle rimanenti comunità non islamiche dell’area, per questo ci si riferisce a lei come “proveniente dall’Oriente” (anche se ovviamente tutta la leggenda riguardante il “talento naturale” è stata inventata ai fini della storia). Non vi sono riferimenti diretti a tale luogo, ma ci tenevo a fare chiarezza, poiché anche il Cristianesimo considera il fuoco come elemento purificatore. Inoltre, la "principessa orientale con i capelli rossi" è anche una citazione alla figura di Roxelana.

- Le frasi in corsivo sono tratte dalla canzone “Natural” degli Imagine Dragons.

- Se la base di partenza può essere considerata verosimile, lo stesso non si può dire per il proseguimento della vicenda e, soprattutto, per il finale, che va a modificare del tutto la Storia così come la conosciamo, nonostante la figlia di Jaime e Melisandre ricalchi la figura di Elisabetta I d’Inghilterra. A me piace definire questa storia come l’inizio di un’ucronia soprannaturale, che spero possa esservi piaciuta. Inoltre, come avrete notato, i rapporti di parentela tra i personaggi sono stati leggermente modificati per esigenze di trama: Jaime è sposato con una donna non meglio precisata, e il figlio a cui si riferisce come erede (Arthur, il cui nome è ispirato ad Arturo Tudor, fratello maggiore di Enrico VIII e morto forse a causa del sudore inglese) è chiaramente un mio OC. Vi lascio il dubbio sulla possibilità che alcuni degli eventuali figli di Cersei e di re Robert Baratheon possano essere del fratello, tenendo presente che in questa AU Robert sostituisce Enrico VIII Tudor…
Il fratello del re precedentemente guarito da Melisandre è ovviamente Stannis.

Grazie a tutti per aver letto questo delirio!
mystery_koopa
  
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