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Autore: Miky_D_Senpai    24/01/2020    0 recensioni
Tutti quelli che... leggeranno questa storia con gli occhi 6.6
Tutti quelli che... si soffermeranno sulla loro situazione familiare e faranno paragoni
Tutti quelli che... tireranno lo sciacquone perché si sa che le migliori riflessioni si fanno sulla tavoletta perlacea
Tutti quelli che... rideranno della situazione familiare descritta pensando, sotto sotto, che la loro è decisamente una casa meno problematica
Tutti quelli che... non recensiranno
Questa storia è dedicata a tutti voi
Dal testo di qualsivoglia capitolo:
"Ecco il procione che si risveglia, in tutto il suo animalesco istinto, percorrendo cautamente la distanza che lo separa da quella forma di nutrimento. Che sia una fetta di pizza fredda, un piatto di pasta avanzato o qualsiasi altra cosa precedentemente morsa dal figlio più piccolo (che è l’unico ad avanzare qualcosa, ammettiamolo), il padre, affamato e nel suo habitat naturale, lo attaccherà."
Buona lettura
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Secondo capitolo (?) dopo solo due anni?!
 
NdA: Come si fa a tornare ad aggiornare una storia dopo solo un’eternità? Ci si arma di una grandissima faccia da culo voglia di scrivere e si continua a blaterare delle stesse cazzate cose ^^
 
LA MADRE
 
Allora ammettiamolo, quanti dei nostri padri sono il vero fulcro della famiglia? Forse mezzo, forse chi ha vissuto l’insolita esperienza di essere cresciuto da un padre single (o vedovo), forse chi ha due padri come ci si aspetta dalle nuove famiglie lgbt, ma in quel caso chi è dei due ad essere la madre? (Mi dispiace, ma questo capitolo non funzionerebbe per loro) Facciamola breve, la madre o mamma o genitore due… no aspetta, non torniamo sul discorso lgbt e stupide canzoncine parodistiche di politici.
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NdA: Con un incipit come questo vedo già le torce e i forconi in lontananza che nemmeno per cacciare Shrek dalla sua palude
 
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La mamma è sempre la mamma, ogni scarrafone è bello a mamma sua, insomma, lei. Sa quello di cui il figlio ha bisogno e quello di cui una figlia non ha bisogno, è la versione più aggiornata del prototipo di essere umano e ci nutre. Hai dei dubbi?
Il latte che produceva il suo seno gonfio (per la gioia di tuo padre che in quegli istanti rischiava la vita distraendosi ad ogni poppata e l’unica cosa che riuscivano a mettere insieme i suoi neuroni era “tette”) ti ha sfamato per i primi mesi di vita. Le pappette del supermercato che riuscivi a sbrodolarti a tempo record sul bavaglino te le dava lei (perché tuo padre ti avrebbe conficcato il cucchiaino negli occhi, distratto ancora una volta dal profilo mammario della sua consorte). E, per il resto della tua inutile convivenza nel suo territorio, era lei a procacciare, cucinare e tirarti appresso cibo inutilmente grasso come il marito (che intanto si era depresso sul divano per anni dopo che l’effetto magico della gravidanza era svanito nel nulla).
Insomma, tette! lei era presente al tuo primo giorno di scuola, alla caduta del tuo primo dentino, alla prima volta in piscina e pure alla tua prima volta se non sei abbastanza furbo da chiuderla quella dannata porta.
(NON È TRATTO DA UNA STORIA VERA, ALTIMENTI CI SCRIVEVO UN LIBRO NON TROVI?!).
 
Come il coniuge, anche la madre si aggira nel suo territorio simile ad un animale, molto più feroce del procionato e rotondo orsacchiotto da divano, ma racchiude in sé molte altre “personalità” che spuntano fuori nel momento del bisogno. Facciamo qualche esempio.
 
La pantera dal manto nero
 
L’esemplare di milf donna è insieme alle sue colleghe, o alle sue amiche, in un bar e parlano beatamente alle vostre spalle di tutti i vostri difetti (se è una giornata no) e dei vostri pregi (che non vedono nemmeno a pagarle), mentre il barista di turno applica lo sconto “belle signore” e loro godono del classico caffè macchiato freddo in tazza grande con brioche. Si scorda così di quanto le abbiate rovinato l’esistenza, anche se il suo sesto senso per le stronzate è sempre attivo, soprattutto se alzando gli occhi vi vede girovagare fieri e sprezzanti del pericolo, con lo zaino ancora in spalla, dopo aver marinato la scuola.
 
La iena che ha molto poco da ridere
 
Che siate voi e il vostro zainetto da liceale stronzetto yo o l’idraulico che ha toppato il lavoro nel vostro bagno, sarà impossibile (almeno una volta nella vita) non raggiungere questo stadio. Una calamità di livello drago, ma non sperate di essere Saitama (in questo caso sareste l’idiota senza patente) proporzioni bibliche si sta per abbattere con tutta la sua potenza sulle vostre chiappe (o quelle dell’idraulico) perché per la iena che è dentro vostra madre non c’è un CAZZO da ridere. Se doveste mai farle ribollire così tanto il sangue, state sicuri che la vostra carriera da idraulico finirà lì. Tratto da eventi realmente accaduti:
[Inserire voce del narratore di “Mille modi per morire”]
Era una mattina come le altre per l’idraulico di un piccolo e ridente quartiere di Roma, aveva appena finito di aprire il suo negozio di ferramenta e i primi clienti già entravano per rimediare strumenti che non avrebbero mai usato. Quello che non sapeva era che una tempesta stava per abbattersi sulla sua vita.
[Inserire voce del tipo a caso intervistato con quella del doppiatore che gli parla sopra]
“Lo conoscevo da anni, ma mai mi sarei aspettato una fine del genere”
Nei giorni precedenti il nostro idraulico era stato assunto per un lavoro molto difficile: installare una doccia. Fatta la sua opera di ingegneria edile e avendo chiesto una cospicua somma di denaro, si sentiva quasi soddisfatto del suo lavoro.
Per farla breve, aveva sistemato il piatto doccia utilizzando una livella che non era in bolla (non il piatto doccia, la livella) e aveva fatto un intreccio di tubi così complesso che credo possa essere paragonato al mio albero genealogico. Ma la perla, l’opera più bella e generosa che abbia mai visto è stata l’aver attaccato l’acqua calda allo sciacquone del water, quindi se tiravi la catena usciva acqua perfettamente riscaldata a 100°C.
“Ricordo quella sera come se fosse ieri” il sig. Alberto, intervistato il mattino seguente.
Era una serata come le altre per l’idraulico di.. ah, no aspetta, l’ho già detto. Ma in quel ridente quartiere, per una signora non c’era un CAZZO da ridere. Adirata e scatenata, la iena entrò nel negozio della vittima, ignorando i clienti e lanciando maledizioni, la iena si scagliò in un attacco feroce facendosi risarcire della stronzata e stendendo una reputazione pessima sull’uomo di cui non si hanno più notizie.
 
NdA: A quanto riferito da mio padre, anche lui ha smesso di fare l’idraulico da quel giorno, finché non mi è esploso un tubo in faccia, ma quella è un’altra storia.
 
L’elefante nel laboratorio di ceramiche
 
Cosa fa un elefante in un negozio di ceramiche? Un bordello micidiale. Con cosa la mamma fa di solito un casino assurdo? Mette in imbarazzo davanti agli amici? Davanti alla persona che mi piace? I parenti? Le mamme degli altri? La tecnologia! Quante volte abbiamo dovuto “mettere in pausa” un gioco online? Quante volte ha sfondato la porta della vostra camera sfoggiando il nuovissimo modello di ASPIRATUTTO9000 aspirandovi un lego o un cavo? E quante, invece della playstation, è arrivata la “giocostazione” (modello lituano con un singolo gioco: “Call of Rudy”) o invece dell’iphone, l’iofono (modello per anziani con due tasti e schermo da tre pollici slow-screen)?
Insomma, la vostra sanità mentale è a rischio, non riuscite a fare una partita che la console di prima generazione lituana comincia ad emettere un cattivo odore e non riuscireste a contattare un operatore perché l’azienda è fallita il giorno stesso in cui è uscito il primo modello (e l’iofono non prende nemmeno sotto un’antenna). Non potete rassegnarvi e, fautori del vostro destino, decidete di affrontare il problema di petto: la prossima volta, soldi.
 
La gazza ladra
 
Attirata dagli oggetti luccicanti e preziosi, la gazza si aggirava vicino lo smartphone del figlio che aveva appena finito di squillare, il nome di un ragazzo o una ragazza proiettato sullo schermo come un allarme al suo monopolio sulla vostra vita. Soprattutto se non conosce la persona che ti sta chiamando, o è sciaguratamente del sesso opposto al tuo, comincerà una caccia alle streghe tentando di ghermire informazioni, ma sempre in maniera del tutto velata e furtiva.
Cominciando da una serie di frasi del tutto innocue e vaghe:
“Comunque se trovassi una ragazza la porteresti a cena, vero?”
“Sai che Clarissoberta, la figlia del vicino, si è appena mollata? Tu sei arrivata in seconda base?”
“Usa il preservativo!”
“Guarda che secondo me Piergeraldo ce l’ha piccolo!”
Domande che, rimbombando nel palazzo, appaiono come un monito e un invito più alla vita da eremita, che a procreare. Ma la prossima volta ditele subito, come faccio io: “Mamma, la tua pizza non la batte nemmeno Cracco, con chi vuoi che ti sostituisca?”
 
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Lei è al comando della nave e, se affondasse, stai sicuro che il primo a venire giù con lei sarai TU. Perché parlo al maschile? Perché le figlie hanno il potere del triangolo, ma di questo ne parlerò più tardi.
I ragazzi sì, sono belli a mamma loro, ma hanno un difetto di fabbricazione che è impossibile da ignorare: più si va avanti più ai suoi occhi diventerai simile a quel grizzly dall’aspetto stanco che occupa il divano.
Certo, aiutandola a pulire e ogni tanto prenderle una cosa dalla mensola (che ogni volta ti fa pensare se ci sia mai arrivata o aveva già in mente di sfornare un figlio 15cm più alto di lei) potresti anche ripulirti dal peccato originale e andare a liberare il Wall Maria uccidendo tutti i giganti.
Potresti pensare che tuo padre abbia finito di pagare il suo debito da pene-munito, ma se dopo vent’anni di matrimonio, tre mutui, chissà quanti anniversari e feste di San Valentino/Natale/compleanni con annessi regali sempre meno smielati e sempre più utili (a lui), ancora riesce a litigarci, la tua vita sarà un inferno.
Ogni festa della mamma/donna/nonna (per voi che le avete dato un nipote, state tranquilli che la sua felicità è lui), ogni Natale lontano dai parenti, ogni Pasqua che non ricordate mai quando si festeggia, voi dovete essere là. Consiglio: armati di faccia imbambolata da mammone cronico, lascia la tua donna chissà dove e digiuna le settimane precedenti, devi essere pronto ad assaggiare di nuovo tutte le gioie della tua infanzia.
 
Per ora godiamoci i momenti di pace e tranquillità, che se passa un’altra volta l’aspirapolvere la domenica alle sette, sono cazzi.
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore
 
Non sapevo più come chiudere il capitolo, erano giorni che ce l’avevo pronto a partire per essere pubblicato, ma lo guardavo sempre con aria “Manca qualcosa o sono io che dovrei fare qualcosa nella mia vita?”
Per quanto riguarda aggiornamenti vari della storia non saprei dirvi, il prossimo capitolo sarà incentrato sul “triangolo” di cui tanto parlavo e sarà breve, ma non so quando arriverà (quest’anno mi sto impegnando a sistemare le cose, giuro!)
Per il resto, benvenuti a tutti i nuovi lettori e un ben tornati a quelli che si erano persi per strada cercando tra gli scaffali altre meravigliose offerte!
(I nutella biscuits sono una truffa!)
   
 
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