Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    28/01/2020    1 recensioni
SPOILER FROZEN 2
La vita dei due regni prosegue serena. Elsa, finalmente, ha scoperto la sua vera identità ed Anna governa sicura il proprio regno. La loro vita sembra proseguire tranquilla tra risate, gioco del mimo del venerdì sera, dialoghi con Kristoff, Sven ed Olaf, tra matrimonio e ricevimenti. La vita però, risulta spesso spesso cattiva e crudele e i protagonisti dovranno essere pronti a superare ogni ostacolo. Governare un regno non sarà più così semplice, fidarsi e andare d'accordo non sarà scontato ma, soprattutto, reagire al dolore si trasformerà nella missione più difficile.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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XXXVI.
LA FAMIGLIA
 
Alcuni anni dopo…

Un ragazzo dai capelli albini, gli occhi celesti e i lineamenti sottili è intento a specchiarsi nella parete ghiacciata di Athohallan. Indossa dei vestiti comodi, giovanili e azzurri che esprimono al meglio la sua indole di giovane adulto energico e attivo.

“Ti stai facendo bello?” chiede Elsa entrando nella grande grotta.

“Nah, lo sai che io sono sempre bellissimo e non ho bisogno di apparire” scherza il biondino alzando il mento con fare altezzoso.

“Sei ormai grande ma per me rimarrai sempre il bambino di sette anni spaventato che mi corre in braccio” lo prende in giro la regina di ghiaccio avvicinandosi a lui.

“Oh insomma zia, che imbarazzo” risponde lui ridendo mettendosi una mano sul volto.

“Dai andiamo, ci staranno aspettando. Non preoccuparti che per me sei sempre bellissimo!” aggiunge la donna posando un leggero bacio sulla guancia del nipote che, seppur adolescente e fiero di sé, arrossisce e si gusta quel gesto della zia.

Ad Arendelle…

“Psss…mamma…psss” sussurra una bambina dai capelli rossi e le giocose lentiggini facendo capolino con la testa sul grande letto matrimoniale dei genitori.

Anna, addormentata con un braccio sulla fronte, i capelli disordinati e la bocca aperta non risponde e continua a ronfare insieme al marito.

“Ufff…che noia gli adulti!” afferma la piccola sbattendo le manine lungo i fianchi per poi arrampicarsi a fatica sul letto e cominciare a infastidire la madre punzecchiandole la guancia, ma senza ricevere risposta.

“Dai non è possibile che non si sveglino!... Mi è venuta un’idea” prende iniziativa la bambina scendendo dal letto e zampettando verso una culla vicina, dove una bimba di pochi mesi stava riposando, dopo aver fatto passare una notte insonne agli stanchi genitori.

“Ivi? Svegliati! Dai, svegliati ti prego!” esclama la bambina più grande infastidendo la minore che, per colpa del sonno leggero, si desta velocemente cominciando a strillare.

La maggiore esulta silenziosamente per la missione compiuta e corre fuori dalla stanza in attesa che si sveglino anche i genitori.

“Kristoff, la bambina piange” dice Anna stanca morta dando un colpetto alla schiena del marito.

“Ma siamo appena riusciti a farla addormentare! Perché è già sveglia?!” borbotta l’uomo senza aprire gli occhi.

“Non ne ho idea, ma vai tu” lo spinge allora Anna con violenza occupando, così, anche la sua parte di letto. Kristoff si ritrova per terra e, per colpa del tonfo, si desta velocemente mentre la figlia maggiore ride sotto i baffi assaporando la scena, contenta della riuscita del suo piano.

“Ok, Ivana che c’è?” chiede Kristoff prendendo in braccio la figlia più piccola dai pochi capelli biondi e gli occhi scuri e cullandola a sé.

“1…2…3…è il mio momento ora!” pensa tra sé e sé la furbetta dietro alla porta, saltellando sui piedini e prendendo la rincorsa per irrompere nella stanza.

“Buongiorno mondo!” annuncia la principessa entrando di nuovo nel luogo e spalancando le braccia.

“Kristoff…si è svegliata anche l’altra” biascica Anna senza alzare la testa dal cuscino, mentre il marito le lancia un’occhiataccia.

“Emma che ci fai già in piedi?!” chiede il padre a bassa voce cercando di far riaddormentare la figlia tra le braccia.

“Oh insomma papà! È tardi! Il cielo si è già svegliato e bisogna giocare!” annuncia la piccola propositiva salendo di nuovo sul lettone e saltando sulle ginocchia.

“Anna, l’hai sentita? Bene…è proprio tua figlia” commenta Kristoff sperando di ricevere l’aiuto della moglie.

“…lo so…ho ascoltato…” risponde Anna senza sollevarsi minimamente.

“Mamma, ti prego! Andiamo? Oggi arrivano anche zia Elsa e Jack!” la scuote la figlia sdraiandosi sulla sua schiena.

“Ah ecco perché sei così agitata!” intuisce Anna girandosi finalmente e stropicciando gli occhi.

“Sì! La mamma è sveglia! La mamma è sveglia! Ivana, missione compiuta!” esclama a gran voce la figlia saltando sul materasso.

“Aspetta che? Cosa c’entra Ivana?” domanda Kristoff guardando la figlia più piccola miracolosamente riaddormentata.

“Ehm…così…era solo un momento di gioia!” mente la principessa di cinque anni arrossendo in volto e guardando in basso. Anna si porta una mano sul volto consapevole, quindi, che il pianto di Ivana non era stato casuale, ma bensì pilotato dalla sorella maggiore.

“Dai vieni qui Emma…ti vanno un po’ di coccole prima di andare da Jack ed Elsa?” propone poi Anna facendo segno alla bambina, identica a lei, di appoggiare la testa al suo petto.
I grandi occhioni azzurri di Emma brillano di felicità e, senza farselo ripetere due volte, si accoccola tra le braccia della mamma rilassandosi dopo quella missione faticosa. Anna non si era mai arrabbiata con sua figlia. Sapeva che Emma stava attraversando una fase difficile che, per colpa della sua giovane età, le faceva provare gelosia e spesso rabbia nei confronti della sorellina che a volte riceveva più attenzioni e cure di lei.

Anna si era trasformata in una madre meravigliosa e Kristoff in un padre premuroso ed esperto. L’arrivo di Emma riempì le loro vite di gioia riuscendo a viversi a pieno ogni istante della sua crescita grazie anche al costante contatto e incontro con Giacomo. Proprio quando la vita procedeva a gonfie vele e la famiglia reale si stava abituando alla quotidianità con la scalmanata figlia, ecco la nascita dell’inaspettata Ivana che scombussolò le loro vite per colpa di pianti, notti insonni e poco appetito.

Anna e Kristoff, però, nonostante tutto erano grati di poter rivivere quelle fortune e assaporavano insieme ogni gesto consapevoli, grazie alle proprie esperienze passate, di dover vivere la vita in ogni suo attimo prima che lei porti via momenti e persone preziose.

“Mamma li vedo! Eccoli, sono lì con Nokk!” esclama Emma dalla finestra indicando il fratello in arrivo. La piccola corre verso la porta della stanza per uscire, ma il padre la blocca all’istante.

“Papà?!” sbuffa la bambina mettendo il broncio e incrociando le braccia.

“Aspetta anche noi tesoro e poi lasciati sistemare i codini dalla mamma” afferma lui afferrandola dal vestitino e indicandole Anna.

“Esatto amore, un po’ di pazienza che andiamo tutti insieme” commenta con calma la dolce mamma sistemandole i capelli per poi dirigersi in giardino con tutta la famiglia.

“Jack!” urla a gran voce la piccolina correndo incontro al fratello che, felice, scende dal cavallo e accoglie tra le braccia la sorellina facendola volare in alto.

“Come è andato il viaggio?” domanda Anna abbracciando la sorella tra uno sbadiglio e l’altro.

“Bene, veloce come sempre. Tu piuttosto…come hai passato la notte?” chiede Elsa con tono di rimprovero notando le occhiaie della minore.

“Notte in bianco per colpa di Ivana e manifestazione di gelosia di Emma…insomma, amo le mie figlie” ironizza Anna scuotendo la testa e ridendo per quella nottataccia.

“Tengo io la piccola ora, vai a goderti tuo figlio” prende iniziativa Elsa accogliendo tra le braccia la nipotina di qualche mese e facendola giocare, mentre si avvicinano al resto della famiglia.

La giornata trascorre felicemente tra giochi, pic-nic all’aria aperta, mimo con Olaf e risate a più non posso.

“Questo è tutto ciò che ho sempre desiderato” afferma Anna soddisfatta osservando Giacomo ed Emma scherzare e rincorrersi proprio come facevano lei ed Elsa da piccole.

Dopo tante sofferenze e battaglie, dopo anni incredibili e dolorosi, la famiglia ora poteva godersi i frutti della sua pazienza, della speranza, dei sacrifici, delle sue lacrime e del suo amore che la stava ricolmando di tanti doni meravigliosi.  

“Mamma, papà ho un regalo da farvi prima di andare!” annuncia Giacomo, guardando il tramonto che segnava la fine della loro giornata insieme e facendo segno a qualcuno di uscire da dietro un albero.

“Non ci posso credere!” esclama Kristoff con le mani alla bocca trovandosi di fronte a una meravigliosa renna.

“Appartiene alla famiglia di Sven. So che, quando ero piccolo, desideravi tanto crescere con me una nuova renna. Ora che hai addirittura tre figli penso che sia il momento perfetto” dice Giacomo osservando la piccola Emma correre incontro alla renna e gettarsi al suo collo.

“Grazie Giacomo, è un regalo magnifico!” si commuove Kristoff abbracciando con forza il figlio e battendogli più volte una mano sulla schiena.

“Ora penso che dovremmo andare…” annuncia Elsa preparandosi per il viaggio.

“Ma come, di già?!” si lamenta la piccola Emma iniziando ad avvertire occhi bruciare per la comparsa delle lacrime. Giacomo sa che per la sorellina è difficile separarsi, motivo per cui le si inginocchia e tenta di consolarla.

“Ti è piaciuta questa giornata?” domanda Giacomo specchiandosi negli occhi celesti di lei, identici ai propri.

“Sì, moltissimo… è una delle più belle mai vissute. Le corse, la renna, Olaf, le risate, i panini al formaggio! Tutto!” risponde la sorellina tirando su con il naso per non piangere.

È allora che Giacomo, sotto lo sguardo di tutta la famiglia, muove le mani generando una strana magia e costruendo un oggetto particolare. Davanti a lui, infatti, compare una piccola pallina di vetro contenente neve e vari miniature della propria famiglia che si muovono, ripercorrendo i momenti di quella giornata.

“Vedi? Grazie ai miei poteri ti ho creato questa pallina. Tutte le volte che la girerai e vedrai la neve cadere, ti basterà guardare bene e potrai rivivere il ricordo di oggi” conclude Giacomo porgendole il regalo meraviglioso per poi abbracciare la sorellina e prepararsi a salutare gli altri membri della famiglia.

“Hai un cuore d’oro davvero…grazie ai tuoi poteri dei ricordi e del ghiaccio sei riuscito a creare qualcosa di stupendo!” si congratula Elsa fiera del suo bravissimo assistente.

“Stavo pensando, infatti, di inventarmi un nome d’arte” ride il ragazzo grattandosi il mento.

“E sarebbe?” chiede Anna ridendo lasciando a Kristoff la piccola Ivana che aveva appena terminato di mangiare.

“Jack Frost, lo spirito dei ricordi e della neve!” esclama il ragazzo aprendo le braccia per presentarsi con stile.

Tutti scoppiano in una fragorosa risata e Olaf pensa bene di puntualizzare la situazione:

“Non dovete ridere! Giacomo è un adolescente e ogni adolescente cerca sempre di identificarsi in qualcosa o qualcuno! Spesso gli adolescenti ricercano vicinanza nel gruppo dei pari, nello sport o nella musica…mmm…in effetti Giacomo non ha nulla di tutto questo, quindi si inventa nomi creativi e particolari”

Spiega il pupazzo di neve continuando a fare congetture psicologiche sulla situazione.

“Ora dobbiamo proprio andare” puntualizza ancora Elsa dispiaciuta dopo aver abbracciato la sorella e le nipotine.

“Grazie di tutto Giacomo” dice seriamente Anna avvicinandosi al suo bambino che, ormai, è alto come lei.

“Sono io ad essere grato a voi. Ti penso sempre e grazie al mio potere rivivo ogni giorno i ricordi che ho costruito con te. Ti voglio bene mamma” conclude Giacomo aprendo il cuore alla propria madre e stringendola in un caldo abbraccio per poi sorriderle e raggiungere Elsa che lo aspetta su Nokk.

I due spiriti del ghiaccio sfrecciano verso l’orizzonte continuando a salutare con la mano la propria famiglia che li contempla da lontano.

“Mi hai regalato una vita bellissima, grazie zia” commenta Giacomo sospirando e appoggiando la testa alla spalla di Elsa, mentre contempla ancora i momenti vissuti lungo la giornata.

“Sei tu che hai migliorato la mia” riesce a rispondere Elsa felice, sfrecciando verso Athohallan in compagnia di una delle persone che ama di più.

Una famiglia allargata, particolare, lontana ma vicina che ha superato e vinto diverse battaglie proprio grazie all’amore e all’unione. Adesso, finalmente, la vita si stava trasformando in una meravigliosa avventura che, giorno dopo giorno, non vedevano l’ora di poter condividere insieme.
 
FINE
 
NDA
Ciao a tutti ed eccomi qui al termine di questa storia.
Devo dire che è sempre difficile scrivere qualcosa di nuovo avendo tante idee in testa e questa fanfiction non è stata per nulla semplice. Ho provato a comunicarvi alcuni valori per me importanti, come l'amore di una zia che si sacrifica per il nipote, o la sofferenza di una madre regina che deve dire addio a ciò che ha creato. Ho tentato anche di cambiare i personaggi rendendo Rapunzel prima cattiva e poi buona e trasformando Giacomo in Jack Frost, nipote e quinto spirito insieme a Elsa.
Insomma sono stati un po' di tentativi che spero vi siano piaciuti. 

Mi scuso già per eventuali errori, per la confusione, per le poche descrizioni ( anche se premetto che io volutamente preferisco soffermarmi su narrazioni e dialoghi interpersonali piuttosto che sulla descrizione di tempi e luoghi) e magari anche per i personaggi OOC che, però, spesso mi piacciono così. 
Spero che questa idea di proseguimento di Frozen 2 vi sia piaciuta e concludo salutando la persona più importante.
Ivi, la storia è dedicata a te! Mia lettrice, sostenitrice e amica anche nella vita privata ormai. Grazie per esserci sempre e non lasciarmi mai. Se scrivo è solo grazie a te.

Grazie a tutti coloro che hanno letto e recensito, ora spero nelle nuove idee creative che mi arriveranno chissà tra quanto tempo ahah.
Buon proseguimento a tutti, 
Feisty Pants
  
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