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Autore: Eltoro    30/01/2020    1 recensioni
"Terra 3024.
-Come siamo arrivati al 3024? Oh, è una lunga storia, ma credo dovrò raccontarvela nella maniera più spicciola possibile. Non immaginereste mai il calvario dietro tutta questa pace, se così la possiamo chiamare. Facciamo un passo indietro, anzi, un enorme passo indietro. Adesso siamo nel 2020, forse ricorderete bene quest'anno, fu un anno di cambiamenti, quello che gli storici nominarono “Anno Corona”. Possiamo dire che quel 2020 fu un punto di svolta per la vita terrestre e non solo. Era Gennaio 2020 quando una strana epidemia si diffuse lungo il fianco orientale del mondo così come lo conoscevano i terrestri, gli scienziati diedero un nome a quest'epidemia, ed era “Corona Virus”. Tutt'ora gli scienziati non sono riusciti ad identificare la fonte di tale epidemia, ma una cosa è sicura, che chiunque abbia dato vita a tutto questo, ha fatto un miracolo. Era Febbraio 2020 quando l'epidemia decise di invadere tutto il fianco occidentale del mondo così come lo conoscevano i terrestri e non ci mise mesi ad arrivare lungo le Americhe, eh no! Insomma, era già Marzo 2020 quando i tre quarti della popolazione terrestre venne presa di mira da questa epidemia."
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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PROLOGO.
Terra 3024.
-Come siamo arrivati al 3024? Oh, è una lunga storia, ma credo dovrò raccontarvela nella maniera più spicciola possibile. Non immaginereste mai il calvario dietro tutta questa pace, se così la possiamo chiamare. Facciamo un passo indietro, anzi, un enorme passo indietro. Adesso siamo nel 2020, forse ricorderete bene quest'anno, fu un anno di cambiamenti, quello che gli storici nominarono “Anno Corona”. Possiamo dire che quel 2020 fu un punto di svolta per la vita terrestre e non solo. Era Gennaio 2020 quando una strana epidemia si diffuse lungo il fianco orientale del mondo così come lo conoscevano i terrestri, gli scienziati diedero un nome a quest'epidemia, ed era “Corona Virus”. Tutt'ora gli scienziati non sono riusciti ad identificare la fonte di tale epidemia, ma una cosa è sicura, che chiunque abbia dato vita a tutto questo, ha fatto un miracolo. Era Febbraio 2020 quando l'epidemia decise di invadere tutto il fianco occidentale del mondo così come lo conoscevano i terrestri e non ci mise mesi ad arrivare lungo le Americhe, eh no! Insomma, era già Marzo 2020 quando i tre quarti della popolazione terrestre venne presa di mira da questa epidemia. Le strade delle città erano vuote, vennero abbandonate a loro stesse, la gente iniziò a non uscire più quando si sparse la voce che fosse contagiosa. Camminando per le vie più frequentate dalle casalinghe che facevano la spesa, passando dinanzi alle piazze dove i bambini risiedevano per giocare e osservando gli edifici pubblici completamente privi di ogni essere vivente ci si poteva notare del muschio crescere intorno ai palazzi, come se avesse preso il sopravvento in quella situazione. Non appena la gente si chiuse in casa, non ci fu tempo di produrre beni alimentari, ormai nessuno più avrebbe voluto imbattersi in quella misteriosa epidemia, eppure i terrestri vennero travolti da essa. Presidenti, personaggi famosi, barboni, bambini, anziani e chi più ne ha, più ne metta, divennero bersaglio facile di una tragedia che sembrava non avere fine. Gli ospedali sembravano gli unichi luoghi pieni di gente, gente dilaniata dalle escorazioni sulla pelle, di un rosso acceso e che portavano prurito. C'era gente che aveva deciso di scavare dentro la propria pelle per far cessare il prurito, ma inutile dirvi che fu tutto scioccamente...inutile! Quando persino i dottori iniziarono ad ammalarsi, fu a quel punto che la Terra decise di cambiare strategia. Dovete sapere che c'era un'agenzia che aveva nascosto la propria identità sino a quel momento e che nessun essere terrestre, neanche le massime autorità politche, aveva l'onore di conoscere. Quest'agenzia era formata da ben 117 membri, ognuno di essi era un “qualcuno”, era così che si chiamavano tra loro. Ogni “qualcuno” aveva la conoscenza approfondita di diverse materie: dal campo scientifico a quello umanistico, dal campo politico a quello religioso, dal campo elettronico a quello artigianale. Il loro capo era conosciuto come “Ido”, “un tizio incappucciato con delle lunghe dita color rosa, abbastanza scolorito, con la pelle ormai putrida e le scarpe che parevano essere mocassini color quercia.”, era questo quello che dicevano di lui i “qualcuno”. Ido diede l'ordine a tutti di radunarsi nella sua dimora in Antartide, dove l'epidemia parve non arrivare proprio. I “qualcuno” prepararono valigie, chiusero a chiave le proprie abitazioni e partirono verso l'Antartide. Ad aiutarli vi erano gli agenti che controllavano ogni “qualcuno”, ciascuno creato dalla mente di Ido, il quale, a suo dire, aveva raccolto i cervelli più illumananti che conosceva e li aveva inseriti dentro questi automi dall'aspetto naturale. Una volta radunati sotto la calotta glaciale che faceva da tetto al rifugio segreto di Ido, i “qualcuno” chiesero come mai fossero proprio lì, e come mai proprio in quel momento storico. Ido non degnò i suoi agenti di una singola parola, rimase in silenzio, guardandola dall'alto della sua poltrona di ghiaccio, ghiaccio scavato personalmente da lui per poter sembrare una poltrona. I “qualcuno” erano tutti seduti lungo questa tavola di ghiaccio lunga parecchi metri, anch'essi incappucciati, ma tutti facenti parte della razza umana. Ci fu il silenzio totale, furono attimi di gelo in quella stanza dall'aspetto freddo e senza nessun tratto soggettivo. Nella parte opposta ad Ido, di fronte all'estremo di questa enorme tavola, comparì una sorta di omologramma raffigurante una creatura dall'aspetto rettiliano. La creatura si presentò con il nome di Ikonor, aveva le sembianze si un coccodrillo, una pelle squamosa color verde militare, occhi grandi e toni don le pupille tirate nel verso verticale, denti del tutto irregolari con la forma di un triangolo, una coda lunga circa un metro e indossava una sorta di elmetto con sopra una zanna, semprava proprio una zanna di uno strano animale, un animale difficile da riconoscere ad occhio nudo. Ikonor disse che era l'ora che la Terra si potenziasse, che vivesse il suo periodo di prosperità, lasciando tutti leggermente confusi. Ikonor era il capitano dei “Difensori del Pianeta Gadio”, un pianeta abitato soltanto da rettiliani con le sue stesse fattezze, e le sue intenzioni era quelle di portare il messaggio riferitogli dal Re del pianeta: “E' un piacere avere a che fare nuovamente con te, Ido. Ora, sappiamo bene che tempi addietro hai rifiutato il mio aiuto e questo, come abbiamo visto, ti è costato caro. Come mai adesso voglio parlarti? Beh, diciamo che voglio darti una terza opportunità per avere il mio aiuto e non far estinguere il tuo insulso pianeta, un pianeta dove la potenza viene sfruttata per far ridere il proprio popolo e dove l'unico pericolo è quello di capitare nelle mani delle persone sbagliate. Lascia che i nostri pianeti si uniscano e formino un'unica popolazione, un unico posto dove vivere. Noi abbiamo l'antidoto a quell'epidemia che sta decimando la tua popolazione, se non accetti adesso, sarà costretto ad attaccare il tuo debole pianeta e farlo mio con la forza”. Ikonor era giunto a parlare con Ido solo per avere una risposta e decidere le sorti di un pianeta che ormai aveva il destino scritto sulla propria superficie: doveva sottomettersi al pianeta Gadio. Ido aveva il potere di entrare nelle menti dei suoi “qualcuno”, decidendo insieme quale fosse il destino del proprio pianeta e lasciando che Ikonor non capisse nulla. Dopo venti minuti terrestri di conversazione mentale, Ido e i suoi “qualcuno” decisero di accettare il patto del Re di Gadio, ma ad una condizione. Ikonor aprì bene le sue orecchie, anche se non si capiva bene dove fossero ubicate, e ascoltò per bene le parole di Ido: “Accetteremo la tua proposta, grande Re di Gadio, ma ad una condizione. Noi apriremo il nostro pianeta alla tua popolazione, lasciando che diventino un'unica massa di abitanti, in cambio, tu dovrai lasciare il tuo pianeta in mano alle Asariane.” Dinanzi a tale proposta, Ikonor spalancò gli occhi, dipingendo il suo volto con uno sguardo sorpreso e, allo stesso tempo, offeso per aver udito tale discorso. Ikonor iniziò a ridere come se avesse sempre avuto il controllo della situazione: “Ma cosa dici Ido?! Credi davvero di essere nella posizione di poter contrattare con noi?! Pensaci, il tuo pianeta aspetta solo che qualcuno lo sfiori prima di cadere in ginocchio e sottomettersi al primo che passi dinanzi e voi non avete il potere necessario per controbatterci”. Ido, a quel punto, rimase in silenzio, iniziando a picchiettare le due lunghe e scarnate dita sul bracciolo della sua poltrona di ghiaccio. Ikonor rimase a guardare la scena in silenzio, venendo poi chiamato dal suo Re. Un altro ologramma apparve al fianco di quello di Ikonor, ed era quello del Re di Gadio: Re Imodis. “Allora Ido, ho saputo che sei in venza di scherzi oggi.” disse Re Imodis dopo essersi presentato sottoforma di ologramma davanti a tutta la platea dei “qualcuno”. “Sono appena sceso dal mio letto, non volevo arrivare a questo, ma mi costringi a dover razziare il tuo insulso e ridicolo pianeta. Trasformerò gli abitanti in miei piccoli schiavi, magari conosci una presenza che possa alletiare i miei ormoni ormai in balia.” disse il Re, cercando di spaventare l'impassibile Ido. Altri minuti di silenzio seguirono la fine di questa frase e poi Ido pronunziò “Conoscendovi, avreste già raso al suolo ogni singolo abitante della Terra se aveste voluto, solo che a voi serve la nostra collaborazione, quindi state cercando di convincermi che voi siate più sicuro di me in questo momento. Re Imodis, so bene che ti serve il nostro aiuto per fuggire dal tuo pianeta ormai putrido e privo di un senso, siete una popolazione incapace di costruire, solo di abbattere, al contrario, noi siamo capaci di costruire. Adesso, accettate la mia offerta e fate accedere le Asariane al vostro pianeta”. Re Imodis rimase silente per un istante, per poi ricominciare a parlare, anche se, questa volta, il suo tono sembrava sottomesso, quasi intimorito da quelle parole: “Ho sempre capito tutto. Sei uno astuto Ido, ora capisco come mai sei fuggito sulla Terra. Ad ogni modo, non posso ammettere di aver sentito delle parole di pura ragione, non posso dire che hai proprio azzeccato, ma devo ammettere che quelle Asariane ti servono e che, servendo a te, servano anche a me”. Eh si ragazzi, le Asariane sono diventate parte della nostra popolazione quando Re Gadio e Ido s'incontrarono, decidendo di accontentare ognuno la richiesta dell'altro. Le Asariane, proprio come oggi, erano una razza fondamentale per l'equilibrio dell'Universo. Erano questi ibridi donna-pesce dalla pelle liscia e scivolosa, ricoperte da uno strano strato di melma viscida, avevano sembianze simili alle donne terrestri, avevano anche loro i capelli, avevano gli occhi più schiacciati ma con le iridi color azzurro, in contrasto con la pelle violacea che la natura aveva donato. Ido le voleva per una semplice ragione: “Pensi davvero che i genitali della tua razza possano penetrare le parti intime degli abitanti del mio pianeta? Non credo proprio, le grossi dimensioni dei vostri genitali spezzerebbero in due i miei abitanti e, a quel punto, non esisterebbe neanche più un terrestre. So bene che vuoi far riprodurre la tua popolazione e io voglio far riprodurre la mia, ma sembra che le due popolazioni non possano incontrarsi.” disse Ido, spiegando quali fossero le sue intenzioni: “Le Asariane invece sono perfette, fanno al caso nostro. Loro sono conosciute per la loro bellezza, la loro dolcezza, ma soprattutto per la loro intelligienza spropositata, peccato che tutti siamo muniti di ormoni e quindi vengono sempre trattate come le più becere prostitute del pianeta. Questa loro caratteristica le porta a non avere una fissa dimora e noi possiamo offrirgliela, dando loro l'opportunità di procreare e dividersi in due diverse specie. A quel punto avremo un nascituro dalle Asariane e dai Terrestri, sarà intelligiente e saprà costruire e, dall'altra parte, avremo il nascituro dalle Asariane e dai Godiani, sarà intelligiente e distruttivo a livello di spirito combattivo. Sappiamo bene che le Asariane accetteranno e non avranno problemi a farsi penetrare dalla tua razza, dal momento che la loro pelle è facilmente mallealibile e quindi adattabile ad ogni sorta di forma”. Re Imodis sembrava aver capito che l'unica sua opzione fosse quella di accettare, concedendo a Ido di farsi strada tra le sue idee iniziali. Il seguito fu tutto scritto dal “qualcuno numero 49”, il quale nel suo manoscritto “Storia della Terra, volume 12, capitolo 3”, ci dice che queste tre popolazioni iniziarono a convivere in armonia. I Godiani portarono sulla Terra l'antidoto per curare quest'epidemia e tutti ne usufruirono, anche se, ci fu un risvolto alquanto patriottico. Una buona parte dei terrestri decise di non aderire alla proposta avanzata da Ido, decidendo di rimanere terrestri fino alla fine. Purtroppo l'antidoto era troppo forte e mezza popolazione infetta morì per cause secondarie, riuscendo solo a salvare una metà, una metà che ormai aveva perso tutti i suoi spermatozoi e che non ne avrebbe prodotti più. Solo 200 uomini erano ancora in grado di riprodursi e decisero di riprodursi con una metà terrestre. E' per questo che oggi abbiamo i “Terrasariani”, venuti fuori da coloro che non potevano più produrre spermatozoi e le Asariane, che creavano loro un liquido adatto alla procreazione, mescolandolo con il sudore terrestre potevano dar vita a questi ultimi. Poi ci sono i “Godasariani”, venuti fuori dall'accoppiamento dei Godiani e delle Asariane e, infine, abbiamo i semplici “Terrestri”, venuti fuori dall'accoppiamento tra terrestri. Da quando queste tre popolazioni hanno iniziato a convivere, la Terra divenne un unico pianeta popolato da delle razze che univano le loro menti in difesa e in battaglia, riuscendo a sconfiggere tutti quei pianeti che volevano distruggerla, arrivando a surclassare molte potenze universali e divenendo il quinto pianeta più forte dell'intero Universo. Ecco come siamo arrivati al 3024.-
Raccontò il Maestro Azeluth agli alunni della sua classe sulla Terra. “Potete uscire e andare a divertirvi, le lezioni sono finite, penso abbiate imparato parecchio per oggi”. Tutti i bambini scapparono dalla classe, urlando di gioia e festeggiando la fine di quella storia che raccontava le origini del pianeta che precedente veniva chiamato “Pianeta Terra” e che adesso viene chiamato “Pianeta Corona(Corona Planet)”. I bambini uscirono dall'edificio scolastico, spalancando le porte dell'uscita e sparpagliandosi per le strade del nuovo pianeta, diffondendo la conoscenza di quella storia dappertutto, vantandosi di aver conosciuto e di poter studiare le proprie origini. Era una giornata radiosa quella, il Sole continuava ad ergere alto nel cielo e nessuno osava contraddire quei bambini. Le tre diverse razze convivevano in un unico pianeta, non facendo distinzioni tra di loro, non vi era neanche una distinzione tra ricchi e poveri, anziani e giovani, abili e disabili,nulla di nulla. Mentre i bambini correvano spargendo la voce di quanto bravo fosse stato il Maestro Azeluth, il Re di Corona parve sottoforma di ologramma su tutti i lampioni che contornavano le strade, su tutti i media e ovunque fosse possibile che qualcuno lo ascoltasse, persino i barboni doveva sentirlo. Il Re di Corona fu scelto da Ido, Imodis e l'ex regina delle Asariane, Melanie, per la sua intelligienza, per la padronanza nei mestieri artigianali e per la sua forza spropositata: “Re Equazio”. Re Equazio non voleva che la sua popolazione lo vedesse, idolatrandolo e riferendosi a lui come una persona importante, così decise di non farsi mai vedere, apparendo soltanto come una semplice sagoma ombrata. “Spero che sia una buona giornata per voi Coroniani. E' mio dispiacere dover interrompere le vostre faccende mattutine con una notizia proveniente dallo “Stretto di Ubon”. Come sapete i “Difensori di Corona” si erano recati lì per risolvere una faccenda di stampo politico, purtroppo ci è appena giunta notizia che sono stati massacrati, dissanguati, privati dei propri bulbi oculari, divorati superficialmente e del tutto messi a tacere della propria vita da un essere ancora sconosciuto alla nostra popolazione. Pertanto, vi chiedo di avere pazienza e di recarvi tutti al “Centro Impiego dei Difensori”, dove alcuni di voi verranno selezionati per diventare i nuovi Difensori di Corona.”

Ed è così che ha inizio la lunga storia dei “DIFENSORI DI CORONA”.

||Salve, sono Eltoro, spero che possiate apprezzare la perversa idea che mi è venuta in mente sentendo parlare di questo famoso “Coronavirus”. Qusto è solo l'inizio di una serie di capitoli che leggerete e che sto attualmente scrivendo. In questo capitolo ho voluto raccontare il contesto storico nel quale vivranno i nostri protagonisti, di cui ancora non vi è stato cenno. Fatemi sapere cosa ne pensate perchè ritengo importante i vostri consigli e le vostre opinioni sulla mia storia.
Al prossimo capitolo, Eltoro.

   
 
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