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Autore: Eltoro    02/02/2020    0 recensioni
"Terra 3024.
-Come siamo arrivati al 3024? Oh, è una lunga storia, ma credo dovrò raccontarvela nella maniera più spicciola possibile. Non immaginereste mai il calvario dietro tutta questa pace, se così la possiamo chiamare. Facciamo un passo indietro, anzi, un enorme passo indietro. Adesso siamo nel 2020, forse ricorderete bene quest'anno, fu un anno di cambiamenti, quello che gli storici nominarono “Anno Corona”. Possiamo dire che quel 2020 fu un punto di svolta per la vita terrestre e non solo. Era Gennaio 2020 quando una strana epidemia si diffuse lungo il fianco orientale del mondo così come lo conoscevano i terrestri, gli scienziati diedero un nome a quest'epidemia, ed era “Corona Virus”. Tutt'ora gli scienziati non sono riusciti ad identificare la fonte di tale epidemia, ma una cosa è sicura, che chiunque abbia dato vita a tutto questo, ha fatto un miracolo. Era Febbraio 2020 quando l'epidemia decise di invadere tutto il fianco occidentale del mondo così come lo conoscevano i terrestri e non ci mise mesi ad arrivare lungo le Americhe, eh no! Insomma, era già Marzo 2020 quando i tre quarti della popolazione terrestre venne presa di mira da questa epidemia."
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il signor Phino e la signora Habia rimasero silenti nel percepire la preoccupazione del fidanzato della figlia, sapendo bene che, prima o poi, quel momento sarebbe arrivato. Phino non era uno che amava rimanere inerme dinanzi a situazioni delicate, proprio come quella che si era creata nella stanza, intimando la propria figlia a spostare quel discorso in un'altra stanza: “Credo che dovreste andare a parlare in camera”. Taunus, dinanzi a tale richiesta del suocero, fece un cenno taciturno per convincere la sua ragazza a continuare quel discorso in intimità, venendo subito inteso da ella. Mentre i due si dirigevano con preoccupazione nella designata camera, Farx rimase dissestato dalla situazione creatasi in quell'istante. “Volete dirmi che Taunus diventerà un difensore?” chiese, ancora incredulo, ai suoi occupati genitori, continuando: “Ma lo manderanno a morire in quello stretto!”. Phino non proferì parola, non capendo bene come una mente intelligente come quella del suo primogenito potesse ancora avere dubbi sulla veridicità di quel fatto: “Prima o poi sarebbe arrivato. E' già la terza volta che arriva tra coloro che potrebbero essere selezionati, dubito che questa volta possa scamparla.” ammise il padre, riferendosi al figlio, con un tono ormai consapevole che non avrebbe avuto un'altra possibilità per scamparla. Tutti, purtroppo, sapevano quanto Farx e Taunus fossero amici, il loro legame era simile a quello di due fratelli. I due avevano trascorso l'infanzia insieme e creavano un ottimo duo dal momento che uno era bassino ed intelligente e l'altro era alto, magro e forzuto; un'accoppiata che vinceva in ogni ambito possibile. Sentire che la persona con cui aveva condiviso una parte della sua vita stava per andare via, impensierì il giovane, essendo anche a conoscenza di non poterlo impedire. I pensieri di Farx continuavano a girare come un tornado che assorbiva tutto quel che incontrava davanti, mentre quelli di Aurel erano ancora in mezzo ad una confusione, forse dovuta alla lenta accettazione di quella notizia, forse dovuta ad una seria difficoltà di comprensione; infatti i due innamorati erano nella stanza dove lei dormiva, parlando faccia a faccia e affrontando con chiarezza la situazione. “Come sarebbe a dire che diventerai un difensore?” chiese sconcertata Aurel, ricevendo una presta risposta dal suo innamorato: “Si, non possiamo prenderci in giro. So bene che questa volta verrò scelto e non ho dubbi a riguardo.” proferì Taunus, certo di quello che usciva dalla sua bocca, conscio anche della sua mente. Aurel ancora era incredula e non poteva credere a tutto ciò, il suo ragazzo sarebbe morto nel giro di poco tempo e non avrebbe avuto l'occasione di godersi gli ultimi momenti con lui. Tutto questo ammasso di emozioni ricaddero sulla fanciulla, la quale, presa da un momento di debolezza, si sedette sul letto dove usava riposare, poggiando una mano dinanzi la sua bocca e iniziando ad avere la vista sempre più sfocata. “Calma, amore, non è di certo la fine.” disse Taunus quando vide la sua amata in lacrime, conoscendo bene la sua reazione e avendola già anticipata. “Non è detto che muoia! D'altronde, penso che dopo 10 cambi di difensori, abbiamo aumentato la difesa e credo che abbiano anche attuato una strategia! Non sappiamo cosa stia accadendo nello stretto di Ubon, ma sono sicuro che possa cavarmela.” rassicurò il ragazzo, cercando di convincere se stesso che non avrebbe fatto la stessa fine dei poveri malcapitati, anche se era più che probabile che il suo corpo sarebbe stato, in qualche modo, disintegrato da quel che quel posto misterioso nascondeva. “IMPOSSIBILE!” urlò Aurel, tentando di trattenere le sue lacrime, ma iniziando a piangere come una fontana, accompagnata da indesiderati singhiozzi e presentandosi con una scena di disperazione agli occhi del suo povero amore. I tre membri della famiglia, ancora in sosta nella cucina dell'abitazione, udirono l'urlo disperato della ragazza, rimanendo immobili sulle loro sedie e proseguendo nelle loro attività di quotidianità, attendendo la fine di quella discussione. “Non ti rivedrò mai più,amore!” continuò Aurel in un pianto disperato e lasciando che tutto quel che aveva nello stomaco uscisse, doveva sfogarsi, far capire a colui che aveva sempre amato come ci si sentiva. “Adesso basta! Affronteremo questa situazione da gente responsabile! Non ci faremo prendere dal panico!” affermò con un tono ben distinto Taurus, chiudendo gli occhi, gli si poteva scorgere un'espressione di rammarico sul volto, sapendo bene che non era tutto così semplice, ma volendo del tutto tranquillizzare la ragazza in lacrime. “E se anche dovessi morire?!” si voltò guardando la ragazza, divenendo più serio che mai e trasformando in qualcosa di positivo quella conversazione ormai dall'esito negativo. “Morirei proteggendo te, la tua famiglia e anche la mia. Salverei il pianeta da una sconfitta certa. Se prenderò il nome di difensore, significa che avrò un compito da portare a termine e non mi perderò d'animo nel farlo. So che è difficile accettarlo, non pretendo che tu possa farlo, ma almeno sarai consapevole che il tuo ragazzo morirà per difendere tutti quelli a cui tieni!” riferì con una voce più acuta, ma molto più rancorosa. Taunus non aveva in mente di essere un difensore, ma il destino voleva questo per lui e non poteva sottrarsi in alcun modo, decidendo di accettare la situazione in quella maniera e convincendosi che sarebbe andata bene. Le sue mani si chiusero in un pugno tremolante, mostrando alla ragazza tutta l'enfasi che stava mettendo in quel momento e dimostrandole che, con i nervi saldi, avrebbe potuto incitare persino i suoi nemici a cedere. Le lacrime della ragazza non cessarono, ma diminuirono, lasciando che quel fiume di acqua salata scorresse lungo il suo dolce e innocuo viso. Taunus allungò il braccio verso il volto, ormai impoverito dalle lacrime, aprendo il palmo della sua mano tremolante e poggiandoglielo sulla sua morbida e vellutata guancia. I loro sguardi s'incontrarono, i loro occhi dai colori contrastanti divennero un tutt'uno e la sicurezza che riusciva a trasmettergli, non avrebbe lasciato penetrare la paura e la preoccupazione. Aurel deglutì lentamente, continuando a guardare la sua metà e avvicinando il suo viso ad essa, incontrandosi in un caldo e appassionato bacio. Le loro labbra iniziarono a scambiarsi quel contatto, che ben presto venne legato dalla saliva che, le loro lingue, mescolavano, ma fermandosi al punto giusto, proprio prima che la tentazione aumentasse. “Ora o mai più.” pronunciò Taurus, concedendosi alla loro ultima volta avvolti dalla passione. Aurel si fece convincere da quelle semplici e schiette parole, concedendo il suo corpo al suo amato e iniziando a privarsi dei loro indumenti, ormai con un animo deliberato da quel che stava accadendo. Taunurs, però, non era l'unico consapevole di quel che il suo destino aveva premeditato per lui, vi era un'altra terrestre, nel Giga Corona, che ormai aveva deciso di accettare la realtà dei fatti. In un vicolo cieco, adiacente ad una delle discariche di vecchi rottami metallici, ferrosi e di ogni genere scartato dall'industria del pianeta; avvolto dal buio, un godasariano indietreggiava, strisciando con la schiena rivolta verso il manto stradale, e il viso leggermente in rialzo, dipinto da un'espressione di puro spavento, terrorizzato da qualcosa che aveva proprio di fronte e dal quale cercava di fuggire. “Ti prego, non farmi nulla! Non era mia intenzione!” disperò la creatura, provando a ricevere la pietà dalla persona che sembrava volergli fare del male. A quella disperata richiesta, una voce femminile rispose con sicurezza e determinazione, lasciando ben intendere che non ci sarebbe stato perdono a colui che aveva commesso un atto impuro. “Mi dispiace, ma ti ho scovato. E' troppo facile chiedere perdono quando ormai si è rovinata la vita di altra gente.” dichiarò questa figura femminile, coperta in testa da un borsalino color beige, caratterizzato da una striscia di tessuto nera; un sobrio impermeabile accompagnato da una giacca a doppio petto dello stesso colore del copricapo, una camicia bianca senza bottoncini al colletto e una cravatta stretta in tinta unita. Chiunque vivesse nel distretto che faceva da confine tra Giga Corona e Vecchia Corona conosceva la persona che indossava quello specifico capo, chiunque avesse commesso un'illazione nella propria vita poteva conoscerla, era lei, la “Detective Meghan”, l'unica che giustiziava colui che era stato identificato, con certezza, come colpevole. “Sei pronto a redimerti una volta dissanguato?” chiese con voce minacciosa la figura, facendo spuntare un coltellino dalla sua tasca inferiore dell'impermeabile, usando anche dei guanti in lattice per proteggere le sue mani.

   
 
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