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Autore: Sisya    04/08/2009    18 recensioni
Liberamente ispirata al film Forse un angelo, la mia primissima long fiction su Sakura e Sasuke. Una storia un po’ particolare, abbastanza fuori dagli schemi, ma darò il massimo, lo prometto *O*
Sasuke Uchiha è il ricchissimo erede di un impero finanziario. Sakura Haruno è una ragazza spigliata ma in grosse difficoltà economiche.
Sasuke Uchiha è un dongiovanni incallito con la fama di scapolo del secolo, un irraggiungibile bastardo. Sakura Haruno ha un piccolo angelo di cinque anni di cui deve prendersi cura.
Sasuke Uchiha ha un grosso affare da concludere, e urgente bisogno di una moglie. Sakura Haruno si vedrà fatta una proposta impossibile da rifiutare.
Soltanto tre settimane, poi tutto quanto tornerà come prima … ma se il destino (o l’amore) come al solito decidesse di mettersi in mezzo?
Quante cose possono cambiare, in tre settimane di inaspettata convivenza? *O*
Coppia principale: SasuSaku. Questa non cambia per niente al mondo, mi spiace XD Comunque anche tutte le altre sono abbastanza definite. Saranno: InoShika. NaruHina. Un piccolo accenno di NejiTen.
Recensite in tanti, mi raccomando! *O* Un grosso bacio a tutti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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17. Cagnoloni impertinenti, piccoli sorrisi e baci di pioggia


- Spero si renda conto che il ripetersi di un simile episodio potrebbe costare a sua figlia la sospensione definitiva, signorina Haruno - la donna si sistemò gli occhiali, squadrandola meglio e storcendo appena il naso - Non posso assolutamente tollerare un comportamento del genere nella mia scuola -
- Le assicurò che non si ripeterà più. Chiyo è una bambina dolcissima, se si è comportata in quel modo deve aver avuto delle validissime ragioni, e … -
- Signorina Haruno - l'interruppe subito l'anziana preside alzando la voce stridula con un'occhiata profondamente scandalizzata - Sua figlia ha picchiato e morso una compagna! Si rende conto della gravità della situazione?! -
- Ma sì, certo, e mi scuserò di persona con i genitori di questa ragazza, e Chiyo farà lo stesso - esclamò in fretta Sakura tentando di spiegare - E non sto cercando di giustificarla, dico solo che non lo avrebbe mai fatto se … signora, insomma, conosco bene mia figlia, e non farebbe mai del male a nessuno di proposito. Devono averla provoca... ma ovviamente non avrebbe dovuto farlo, è chiaro. Però deve ammettere che da questo punto di vista, è comunque stato un gesto compren… imperdonabile - si corresse subito notando l'espressione fremente della donna. Sakura sospirò, trattenendosi dallo sbuffarle in faccia.
- Prenderà dei seri provvedimenti al riguardo quindi, mi auguro, signorina Haruno -
- Certo - annuì la giovane con aria seria, intrecciando le mani in grembo - Ma provi a considerare per un attimo che la nostra non è una situazione facile. Chiyo ha soltanto me, e in quest'ultimo periodo sono successe parecchie cose che potrebbero averla ... - tentò Sakura, ma venne di nuovo interrotta seccamente.
- Signorina Haruno, in tutta onestà, questo non è un nostro problema. Se sua figlia si sente sola, le prenda un animale. Buona giornata - concluse arricciando il naso e facendo un cenno verso la porta, come per invitarla ad uscire. Sakura raccolse la propria tracolla da terra e uscì in fretta dall'ufficio, a denti stretti per non lasciarsi tentare dal ribattere qualcosa di davvero molto poco simpatico e professionale.


- Allora? - domandò TenTen accostandosi a Sakura nel corridoio sgombro - Com'è andata? Sei riuscita a trattare con l'arpia? -
- Uff, credevo che mi avrebbe trafitto con la pinzatrice, a dire il vero - rispose Sakura con un mezzo sorriso, i capelli rosa sciolti sulle spalle.
- Comunque, so che non dovrei dirlo - ridacchiò la moretta strizzando un occhio - Ma la piccola ha un destro niente male, sai? Tutta sua madre -
- Ma che dici, Ten, quando mai, io avrei …? - replicò Sakura fingendosi incredula.
- Ah-ah! Prima media. Due parole. Simon. Smith. Non puoi averlo dimenticato -
Sakura ruotò gli occhi al cielo, sbuffando una risata.
- Ma chi, quel ragazzino odioso in classe con noi? Se l'era meritato, altroché … e non è mica stato così tragico poi -
- Ah, no? - rise TenTen ammiccando eloquente - Strano, perché a quanto ricordo io, gli avevi rotto il naso e pure tre denti -
- Aehm. Sì, forse. Sarà meglio che vada da Chiyo adesso - svicolò Sakura salutando l'amica con un sorrisetto complice.


- Tesoro? - chiamò Sakura, facendo capolino nella classe dopo aver bussato per annunciare il suo arrivo.
Chiyo non rispose, rimanendo con le braccia incrociate sul banco e la testa ostinatamente abbassata.
Sakura richiuse la porta dietro di sé e andò a inginocchiarsi accanto a lei, scuotendola con delicatezza per tirarla su - Ehi, non vuoi proprio parlarmene? Guarda che non sono arrabbiata, davvero. Mi racconti cos'è successo, eh? Perché hai colpito la tua compagna? Ti ha forse fatto qualcosa? Non so, magari ti ha dava fastidio? - domandò con tono calmo. La piccola scosse lentamente la testa - E allora perché, Chiyo? - Sakura le prese le manine nelle sue, fissandola. - Ha detto … ha detto che Sasuke non è il mio papà - sussurrò infine la bimba con un leggero singhiozzo - Che sono una bugiarda e mi sono inventata tutto. E ha detto che mio padre se n'è andato perché mi odiava … e poi c-che… che te ne andrai anche tu e mi lascerai da sola - alzò gli occhi su di lei, il labbro tremante - Ma tu non mi lascerai, vero, mamma? Ti prometto che sarò buona, te lo prometto, ma non mi lasciare anche tu però, ti prego, ti prego, ti … -
- Amore mio, certo che no, certo che no - mormorò Sakura tendendo le braccia per abbracciarla - Non potrei mai lasciarti, tesoro, mai, non pensarlo nemmeno per un attimo, hai capito? Che cosa farei io senza di te, eh? E il tuo papà non se n'è andato perché ti odiava, non è vero, non è affatto così. Ha semplicemente scelto di partire e … ora è tanto lontano, perché ha scelto di non avere una famiglia, ma tu non c'entri, piccola, e l'unico a perderci è stato lui, capito? -
- E … e Sasuke? Neanche Sasuke ci lascerà, vero? - pigolò Chiyo implorante. Sakura chiuse gli occhi e stavolta non rispose; le baciò la testolina scura, limitandosi a stringerla un po' di più - Andiamo, tesoro - sussurrò dopo qualche minuto, sciogliendo l'abbraccio - Adesso ti riporto a casa -


~


- Uhm, colore preferito? -
- Azzurro -
- Ma dai? - fece lui sgranando gli occhi limpidi, color del cielo - E perché? -
- Così, mi piace - replicò Hinata stringendosi nelle spalle e sperando che il ragazzo non notasse il rossore improvviso salitole alle guance.
- Okay. Io arancione, direi, e giallo - commentò pensieroso mentre lei se lo annotava sul blocco per appunti con la sua calligrafia ordinata, il berretto alla francese calcato sulla testa e la piccola mano delicata che faceva scorrere la matita sulla carta.
- Passione più grande? - domandò lui sorridendo.
- Aehm - tossicchiò Hinata distogliendo lo sguardo - La danza, credo -
- Un giorno verrò alla tua scuola a vederti ballare. Scommetto che sei la migliore! -
- Non sono poi così brava, sai … - rise lei - Anzi, scommetto che se verrai a vedermi non riuscirò ad azzeccare un passo -
- Non importa - replicò Naruto inclinando il capo e fissandola assorto - Verrò lo stesso. Uhm. Allora, dov'ero rimasto? Ah, ecco, la … famiglia -
- Oh, ehm. Dunque, vivo c-con mio padre e mia sorella, c-che hai già conosciuto. E poi ovviamente ci sono mia cugina Sakura e la piccola Chiyo. Hanabi è la mia sorellina minore, e la favorita di mio padre da … da sempre, credo. Ecco, loro sono due persone molto orgogliose e io li rispetto, e voglio molto bene a entrambi, m-ma … alle volte, nei loro sguardi … ho come l'impressione c-che per quanto mi sforzi, non sia mai all'altezza delle loro aspettative. Alle volte mi chiedo se davvero a loro importi qualcosa … di me - la moretta trasalì appena, rivolgendogli un sorrisetto a mo' di scusa - C-che sciocca, m-mi dispiace, mi sono messa ad annoiarti c-con le mie paranoie -
- Te l'ho già detto tempo fa, Hinata - disse Naruto, fissandola serio - Se è davvero così, non hanno capito proprio nulla di te -
- E … e i tuoi genitori? Devono essere delle persone meravigliose. Mi piacerebbe tanto poterli … - ma si bloccò, col respiro incastrato in gola quando si accorse che lo sguardo di lui si era fatto improvvisamente distante, e un sorriso triste e malinconico gli stirava appena le labbra.
- Ecco, in verità, io non li ho mai conosciuti - disse lentamente, come soppesando le parole per scegliere quelle che facevano meno male - Sai, ero nato da solo pochi giorni, quando c'è stato quel … terribile incidente e … beh, sono cresciuto con un mio lontano parente che ha accettato di prendermi con sé. Sono rimasto con lui fino a quando non ho trovato lavoro e sono stato in grado di mantenermi e permettermi un appartamento tutto mio e poi … insomma, eccomi qua - Con mani un po' tremanti si frugò in tasca e le passò il rettangolino sbiadito e consumato di una vecchia fototessera. C'era una ragazza molto bella dai lunghi capelli rossi e dall'espressione dolce, insieme a un giovane biondo che sorrideva, abbracciandola teneramente da dietro.
- Somigli tanto a tuo padre - sussurrò Hinata restituendogli la fotografia - Ma gli occhi … quelli hai presi da lei -
- Sembrano così felici, qui … dio mio, a volte fatico a crederci - esalò lui - … che non ci siano più, intendo -
Hinata gli prese una mano e la strinse, rivolgendogli un piccolo sorriso che lui ricambiò esitante.
- Mi sarebbe tanto piaciuti conoscerli - mormorò - Dico davvero -
Naruto si portò il dorso della mano di lei alle labbra, sfiorandolo piano.
- Grazie -


~


- Oh, siete vo-Aaaah! C-c-che cos'è quel … quel coso?! -
- Lui si chiama KunKun! - esclamò Chiyo con un sorrisone.
- Ah sì? - fece Sakura voltandosi a fissarla sorpresa, per poi scoppiare a ridere insieme a lei, sul pianerottolo di casa.
- Sakura, seriamente, no! Non se ne parla proprio! È fuori questione, assolutamente no! Non. Se. Ne. Par. La. - sillabò Ino impugnando lo spruzzino con entrambe le mani a braccia tese come fosse una pistola - Portalo subito via di qui o chiamo la protezione civile, i pompieri, la salvaguardia ambientale! -
- Ma Ino-pig sii ragionevole, andiamo, che fastidio potrebbe mai darti … - tentò di convincerla Sakura, conciliante - Guardalo, è buono come il pane, non ved... - Ma proprio in quel momento, il cagnolone - perché proprio di questo si trattava, un grosso cagnolone dal pelo a batuffolo - abbaiò festosamente e si slanciò in avanti cercando di mangiarsi lo spruzzino, precludendosi così inconsapevolmente ogni chance d'ingraziarsi i favori della biondina. - Aehm. Dicevo - riprese Sakura ingoiando una risata e agguantando quel terremoto peloso per il collare nel tentativo di contenere tutto quell'entusiasmo - Saremo di ritorno in un attimo, okay? Giusto il tempo di sistemare una faccenda. Torniamo a casa tutte e due, Ino, ormai ho deciso -
- Cos-No! Che faccenda? Che significa, Sakura, aspetta, non posso, devo usci... Aaaah! Che fai?! Fermooo~ -


~


Il pomeriggio era passato relativamente in fretta, e senza nemmeno essere riuscito a raccapezzarsi, Neji Hyuuga si era ritrovato seduto a gambe incrociate ai margini di un trasandato campo da basket, a guardare TenTen giocare con dei ragazzini. Quella ragazza era davvero incredibile. Era passata dal lei al tu dopo neanche dieci minuti, parlando di tutto e di tutti come se si fossero conosciuti da una vita. Lui non era abituato a gente del genere. Nella maggior parte delle persone con cui aveva a che fare di solito, ogni gesto e ogni parola erano calcolati in base a un preciso interesse. Con TenTen era diverso, e stranamente la cosa non gli dispiaceva. - Ehi, Neji, non vuoi fare quattro tiri con la tua ragazza? - esclamò un bimbetto ridendo e mostrando due fossette da sotto il berretto al contrario.
- Non è il mio ragazzo, Konohamaru - ribatté prontamente Ten, rubandogli la palla e dandogli uno scappellotto affettuoso sulla testa - E comunque - aggiunse, alzando la voce e lanciando un’occhiata a Neji con un sorrisetto divertito e volutamente provocatorio - … non credo proprio che ne sarebbe capace! - Il ragazzo incrociò il suo sguardo, inarcando un sopracciglio.
- Ah, no? -
TenTen si fermò voltandosi a guardarlo, la palla sottobraccio.
- Oh. Stai forse dicendo che mi sbaglio? Avanti, vieni qui a provarmelo -
Neji fece una smorfia in risposta, mentre i ragazzini ridacchiavano.
- Non gioco contro una donna - rispose semplicemente alzando le spalle, come se fosse ovvio. TenTen gli rivolse un’occhiataccia.
- Niente, non vuole giocare … - disse lei, mentre si levava un coro di protesta dai ragazzini. La moretta si voltò da sopra la spalla, facendo anche lei spallucce - Che possiamo farci, ragazzi? È perché sa già che perderebbe miseramente contro di me, e vuole evitarsi di fare la figura del pollo davanti a tu… - Non finì nemmeno la frase che si sentì sfilare il pallone dalle mani. Si volse di scatto, sorridendo stupefatta, e ritrovandosi a fissare un Neji in canottiera che si era abbassato sulle ginocchia e stava facendo passare la palla da una mano all’altra, fissandola divertito, gli occhi che luccicavano giusto un pochino.
TenTen dovette sforzarsi di non arrossire a quella vista, curvando la schiena a sua volta e portandosi i palmi alle ginocchia, ridacchiando.
- Allora? Come fate voi da queste parti? Chi arriva per primo a dieci? - domandò lui sfoderando un’altra smorfia - Due punti di vantaggio ti bastano o devo aumentare? Comunque sta pure tranquilla, non ci andrò giù troppo pesante … -
- Ma sentitelo, che razza di presuntuoso. Guarda che non ti lascerò nemmeno avvicinare al canestro, carino - replicò TenTen, gonfiando le guance e annodandosi la felpa in vita. Stavolta fu il turno di Neji di arrossire leggermente, notando le forme della ragazza risaltare da sotto la maglietta attillata. Forse concentrarsi sul gioco sarebbe stato più difficile del previsto.
- Questo lo vedremo, maestrina. Pronta? -
- La maestrina ti farà rimpiangere di averlo detto -


~


- Che … che stai facendo? - domandò Sasuke, spaesato.
- Esattamente quello che sembra. Io e Chiyo ce ne andiamo -
- Ma che … sei impazzita?! Che significa, che ve ne andate, eh? Andiamo, piantala, non è divertente - ribatté lui, fermandole un braccio.
- Non sto affatto scherzando. Ce ne andiamo - replicò Sakura liberandosi dalla sua presa e riprendendo ad accatastare alla rinfusa i vestiti nella borsa - Chiyo ha bisogno di ritrovare un po' di serenità, perché ha una confusione terribile in testa, e perciò adesso la riporterò a casa sua, dove è giusto che stia … -
- Non … non puoi fare una cosa simile. Noi … noi abbiamo un accordo, e … -
- Tu salvaguardi i tuoi interessi, Sasuke, io i miei. Mi pare logico, no? -
- Non lo so, Sakura - rispose lui, premendosi una mano sulle tempie, innervosito - Cosa vorresti sentirti dire stavolta, eh? -
- Niente Sasuke, proprio un bel niente. Voglio solo che mia figlia abbia una vita normale. Se la merita. Niente più recite strampalate, niente di tutto questo -
- Una … una vita normale, Sakura? Ma ti senti quando parli, almeno? Se a malapena riesci a pagare la sua retta scolastica! Se le fai indossare vestiti di trentesima mano, e compensi qualsiasi mancanza riempiendola di schifezze! Sarebbe questa la vita normale che desideri per lei, sarebbe… -
- Non. Osare. Non… non permetterti mai più di venirmi a dire una cosa del genere - esalò Sakura voltandosi a fronteggiarlo, gli occhi ridotti a fessure - Non osare farmi passare per una cattiva madre, solo perché non posso iscrivere mia figlia a una scuola privata, o vestirla con abiti firmati. Tutti i tuoi soldi te li puoi ficcare dove dico io, perché non li voglio più. E tu sei l'ultima persona al mondo che ha il diritto di venirmi a dire come educare la mia bambina, hai capito? -
- Non ho mai detto che sei una cattiva madre, Sakura - esclamò lui, fissandola allucinato - Vuoi darti una calmata, cazzo? -
- No, non mi do una calmata, perché è quello che pensi. Lo hai sempre pensato, lo so. Voglio solo tornare a casa, ora, subito! -
- Ah, è così? Bene! Perfetto! Allora andatevene, avanti, tanto cosa credi che m'importi, siete solo capaci di starmi tra i piedi e farmi saltare i nervi! -
- Infatti ce ne andiamo, brutto stronzo, ce ne andiamo eccome! E se poi ti ritroverai solo come un cane, beh, non pensare di poter venire di nuovo a piangere da me, perché ti chiuderei la porta in faccia e mi farò anche quattro risate, stanne pur certo. Sei … sei patetico, Sasuke, ecco cosa sei! -
- Fuori. da. Casa. Mia - scandì lui tremante di rabbia - Tu e tua figlia, fuori di qui! E la vuoi sapere una cosa, eh? Non accetterei di essere davvero suo padre neppure per tutto l'oro di questo mondo! Non …! - A Sakura si fermò il respiro in gola, e a lui anche quando si rese conto di quello che aveva appena detto. Chiyo rimase ferma sulla porta, impietrita, con gli occhi sgranati e la manina tremolante aggrappata alla maniglia - Non … aspetta, non intendevo … Chiyo … - cercò di riparare lui, tendendo una mano verso la bimba, esitante.
- Sai, Sasuke, io ce l'avevo messa proprio tutta per convincermi che tu fossi diverso da quello che gli altri credevano. Ma mi sbagliavo, è stato solo tempo sprecato - balbettò Sakura faticando a sua volta a trattenersi dallo scoppiare in lacrime e infilandosi la borsa in spalla - Sei soltanto un bastardo. Sei solo in grado di far soffrire le persone, nient'altro - Un attimo dopo, si era chinata a prendere Chiyo in braccio ed era scomparsa.


Sakura si scostò lentamente la frangia bagnata dagli occhi, osservando con un certo sgomento il proprio viso pallidissimo e sconvolto nello specchio lucido dell'ascensore, le labbra serrate una contro l'altra e i capelli fradici appiccicati al viso, mentre un tuono rimbombava sopra le loro teste e le luci artificiali tremolavano. - Mamma, stai piangendo - mormorò la bambina stringendole forte una mano.
- Non è niente, tesoro, vedrai che adesso mi passa. Va tutto bene, tranquilla. Va tutto … benissimo -
- Mamma … - chiamò di nuovo Chiyo, mentre percorrevano il pianerottolo e si fermavano gocciolanti davanti alla loro porta - Non devi preoccuparti per me, io sono felice, sai? Ci ho pensato, ci ho pensato un sacco, e alla fine ho capito che non mi importa se non ho un vero papà, sul serio. E non fa niente se Sasuke non vuole esserlo, e anche se si comporta male, io gli voglio bene lo stesso… - la bimba si interruppe, sollevando gli occhioni lucidi con un piccolo sorriso - Invece di tutte quelle cose cattive, dovresti dirgli che vuoi che stia con noi, per tanto tanto tempo, e non solo pochino. E dovresti dirgli che neanche tu vuoi che ci lasci, mai, mai … perché tanto lo so che sei innamorata di lui, mamma - Sakura si sentì proprio una perfetta sciocca a scoppiare in lacrime sul pianerottolo di casa, ma davvero non riuscì a trattenersi.
Crollò sulle ginocchia per stringere forte forte la piccola, talmente forte da farle quasi male.
- Oh, Chiyo, ma cos'avrò mai fatto di tanto buono per meritarti, amore mio, non lo so proprio … -



Circa un'ora dopo, quando la porta di casa si riaprì e qualcuno entrò sgocciolando sul pavimento, Chiyo scattò in piedi e attraversò l'ingresso di corsa, saltando al collo di Sasuke, che la prese al volo e se la tenne stretta. - Sei venuto! - esclamò la bimba, quasi non potesse crederci - Sei venuto per davvero! -
- Scusami, pulce, non dovevo gridare in quel modo. Non penso una sola parola di quello che ho detto, credimi, ero solo arrabbiato … scusa -
Sakura, osservandoli, sorrise leggermente. E se fossero lacrime, quelle che avvertiva sul viso, o solo pioggia, non avrebbe saputo dirlo neppure lei. In ogni caso, considerarono tutti e tre poco dopo con estremo sollievo, un pacchetto di ciambelle semiaperto e tre cioccolate calde, erano una conclusione del tutto insperata di quel breve dramma pseudo-familiare. Seduto sul divano a petto nudo e con un asciugamano umidiccio in testa, Sasuke pensò di sentirsi felice come non si era più sentito da molto, molto tempo. Forse c'entrava un po' anche il fatto che Sakura avesse una coperta arrotolata addosso e un aspetto dannatamente buffo, o che Chiyo stesse facendo zapping sul tappeto, comodamente appoggiata a un fianco di KunKun.
- E così, è qui che vivete … - si azzardò a commentare, guardandosi intorno.
Sakura sbirciò fuori dalla finestra la pioggia che scendeva ancora fitta, e si chinò a raccattare le tazze vuote.
- Sì, è qui, perché, non è di tuo gusto? Neanche nostro, sinceramente, ma che vuoi farci, ci accontentiamo -
- Beh, non sarà una reggia ma la trovo uhm … graziosa? - replicò lui, esitante, tamburellandosi le ginocchia con le dita.
- Non sforzarti - sbuffò Sakura - tanto lo so bene che con la tua villa non c'è confronto … permesso, per favore - disse scavalcando con un saltello le sue gambe allungate e dileguandosi in cucina. Sasuke comparve sulla soglia qualche minuto dopo, con il solito sorriso sghembo addolcito dalla cioccolata.
- La verità, Sakura, è che ancora non lo so se ti amo anch'io oppure ho solo preso una botta in testa, ma ci sono buone probabilità, direi … -
- Che mi ami? - chiese lei trattenendo appena il fiato.
- No, che la botta sia stata più forte del previsto -
- Oh. Grazie per l'informazione, lo terrò presente - replicò lei con una smorfia.
- Bene - soffiò fuori lui, il respiro caldo così vicino al suo viso. Sakura batté le palpebre due o tre volte.
- Bene - ripeté lei, con tono di sfida e un sorrisetto impertinente che gli mandò letteralmente il sangue al cervello.
E Sasuke alla fine si lasciò scivolare in avanti e la baciò perché, semplicemente, credette che altrimenti sarebbe impazzito.
La baciò desiderandola talmente tanto da restarne scosso, tanto da non riuscire a impedire alle proprie mani di scivolarle subito lungo i fianchi, risalire piano sotto la maglietta e accarezzarle la schiena. E Sakura, dopo un attimo di smarrimento, ricambiò andando incontro alla sua bocca, in pantofole e col borbottio della pioggia nelle orecchie. Incontro alle sue labbra scivolose e calde, e morbide, con le dita intrecciate dietro al suo collo per attirarselo più vicino.
E fu uno di quei baci perfetti, uno di quelli che si aspettano da tutta la vita … oh, beh, certo, pantofole ridicole a parte.
- Forse … - azzardò, senza respiro - forse è meglio fermarsi … c'è Chiyo di là e … non - tentò di nuovo, sottraendosi riluttante - Aspetta -
Lui si scostò lentamente, ma i suoi occhi erano talmente scuri e annebbiati di desiderio che Sakura si sentì quasi cedere le gambe.
- Scusa - esalò Sasuke, sfiorandole una tempia con un bacio caldissimo - Scusa - disse di nuovo, appoggiando infine la fronte sulla sua spalla per riprendere fiato, il respiro che premeva irregolare sulla scapola di lei, le mani ancora posate sui suoi fianchi.
- Okay, allora … aehm - fece Sakura, tentando di ricomporsi, il viso in fiamme - Propongo di … andarci piano, per ora -
- Mh. Mi piace quel per ora - disse lui con una piccola smorfia divertita, le labbra stiracchiate in un'espressione vagamente imbarazzata e un po' colpevole. Sakura rise, scostandogli una ciocca dal viso e alzandosi in punta di piedi per schioccargli un bacio scherzoso sulla punta del naso. - Haruno, che mira scadente - commentò Sasuke ruotando gli occhi e ridacchiando - Ma tornerete con me, vero? Tornerete? - mormorò poi facendosi esitante, cercando i suoi occhi.
- Uhm. Immagino di sì - rispose lei fingendosi pensierosa e stringendosi nelle spalle - In fondo abbiamo pur sempre un accordo -
- Tsk, al diavolo l'accordo. Voglio avervi tra i piedi ancora per molto, molto più a lungo … -
- Davvero? - chiese lei, e il suo sorriso era qualcosa di semplicemente delizioso.
- Davvero - replicò lui con un ultimo sussurro che si spense sulle sue labbra.


In quell'esatto momento, il fido KunKun, con l'abilità e la destrezza di un vero e proprio segugio, si acquattò sul tappeto strisciando a zig zag sulle zampe e, raggiunta infine la sua preda, cominciò a sbafarsi indisturbato le ciambelle rimaste. Si guardò un attimo intorno per controllare se qualcuno sarebbe intervenuto a rimbrottarlo, ma la padroncina stava ormai dormendo, e gli altri due invece sembravano semplicemente troppo occupati per far caso a lui. Mmh, a conti fatti, quella famiglia cominciava decisamente a piacergli.



Ebbene, sissignori, eccolo qui *O*
Finalmente un bacio così come dico io, direi che ormai ci voleva <33
Il capitolo è corto e un po' (tanto) scemo sinceramente, lo ammetto.
Ma non volevo lasciare la storia a un punto morto per tutta estate ^^''
KunKun significa Bau Bau, secondo le mie attendibili (almeno spero) fonti XD
Io mi eclisso qui, ma voi ricordate, SasuSaku e NaruHina sono per sempre, no matter what ù.ù
Ce n'è sempre più bisogno ultimamente, che cavolo ç.ç *angolino di profonda commiserazione*
E adesso premete la scritta blu in basso, ora o mai più ^O^ (tutti: mai più ^^) (io: arrr =.=)
Bon, si vede che sono stanca perché sclero X°D
Un bacione a tutti <33

  
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