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Autore: Ghostclimber    06/02/2020    4 recensioni
Un misterioso invasore è arrivato sulla Terra per conquistarla, ma non c'è nessun Sayan sul pianeta.
Chi difenderà il genere umano?
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Ok, chiedo scusa in anticipo per la stupidità di questa fic.

Qualche tempo fa, chiacchierando con Vale95_ (alla quale dedico questa porcata), ho ricordato che secoli fa avevo ipotizzato cosa sarebbe successo se fosse arrivato un invasore sulla Terra mentre i Sayan erano altrove. Poi la fic è andata persa insieme a tutte le foto dei Queen che avevo sul computer quando quel deficiente del mio ex mi ha installato l'antivirus, io me ne sono dimenticata, gli anni sono passati, bla bla bla...

E niente, dopo una notte insonne e dopo che sono riuscita a parlare con un meccanico senza farmi prendere per una povera deficiente ho deciso che poteva valer la pena riscriverla davvero.

A voi l'ardua sentenza, ma vi prego siate clementi!

XOXO

 

 

 

 

 

 

“So she said what's the problem, baby,

what's the problem, I don't know, well,

maybe I'm in love – love, thinking 'bout it ev...”

 

-BULMA!!!- urlò una voce, riuscendo a sovrastare persino i Counting Crows sparati a tutto volume. Bulma cacciò un grido, inciampò nei propri piedi sul tapis roulant e rischiò di prendere una bella facciata contro la consolle dell'infernale aggeggio. Cercando di rimettersi in piedi, aggrappata alle maniglie di sicurezza, protestò: -Yamcha, porca di una miseria! Potevo farmi male! Sai, se mi spaccavo questo bel faccino per colpa tua, giuro che...

-Bulma, siamo in pericolo! Un tale è atterrato, così di colpo, e sta distruggendo città dopo città!- la interruppe Yamcha, staccando la chiavetta dello stop di emergenza, che l'orgogliosa donna si rifiutava di attaccarsi alla maglietta, sostenendo che le deformava i capi di abbigliamento e non le metteva in risalto il décolleté. Il rullo si bloccò e Bulma si rimise in piedi, regalando a Yamcha un notevole panorama del proprio lato b.

-E lo vieni a dire a me? Vedete di cavarvela, Vegeta non si porta mai dietro quel dannato telefono, è improbabile che io riesca a contattarlo prima di stasera.

-Ma abbiamo bisogno di lui e di Goku!- piagnucolò Yamcha: sapeva benissimo cosa succedeva quando i Sayan non potevano intervenire subito nei combattimenti. Lui o Crilin, o entrambi, ci lasciavano le penne, Tenshinhan e Piccolo cercavano di cavarsela un po' a cazzo di cane fingendo di essere più fighi di quel che erano, Yaozi faceva il tifo con quella sua vocetta irritante e Jajirobai se la dava a gambe. Non che fosse di chissà quale utilità, ma tant'è: con Goku e Vegeta in vacanza con i figli su Namecc, ogni briciolo di forza in più faceva comodo.

-Oh, ma come abbiamo potuto permettere che succedesse?!- frignò Yamcha, mentre Bulma si passava un asciugamano sul collo sudato e beveva un integratore che profumava di limone da una borraccia di un rosa inguardabile.

-Non l'abbiamo permesso. È che sai, per una volta che Vegeta acconsente a portare in vacanza Trunks non mi metto certo a sindacare su luogo, data e ora... e Chichi non vedeva l'ora di togliersi Goku e Goten dalle scatole, non potevo costringerla ad aspettare.

-E perché anche Gohan doveva andare in viaggio di nozze?

-Ehm... perché si è sposato, forse?- Bulma roteò gli occhi e uscì dalla palestra nel seminterrato della Capsule Corp, e Yamcha la seguì.

-Sì, ma doveva proprio fare un maledetto viaggio interstellare?

-L'alternativa era rischiare di ritrovarsi Chichi nel bungalow accanto, per controllare che Videl non le stesse traviando il figlio, quindi sì, doveva proprio fare un viaggio interstellare.- Yamcha, a corto di argomentazioni, si limitò a seguire Bulma per ritardare l'orario della propria morte; la donna per qualche motivo stava aprendo tutte le porte a cui passava davanti, ma Yamcha era così in ansia che non chiese il perché.

Finalmente, dietro la terza porta a destra del primo piano, Bulma trovò la persona che cercava: -Oh! Bra, tesoro, la mamma ha bisogno di un favore!

-Ci, mamma!- rispose la piccolina, un batuffolino di quattro anni scarsi che aveva ereditato la malleabilità della madre e il carattere bonaccione del padre. Un demone babilonese, in pratica, un demone babilonese con una gonnellina a pois e un fiocco per capelli coordinato. Bulma entrò nella stanza, seguita da un timoroso Yamcha, e prese carta e penna: -Amore, quando più tardi chiama papà, gli puoi dire questa cosa da parte mia?

-Sa già leggere a quattro anni?!- si stupì Yamcha.

-Certo, è mia figlia ed è la principessa dei Sayan, non una comune imbecille terrestr...

-Mamma, lo zio Yamcha ti guadda il popò.

-Ed è molto sveglia.- sottolineò Bulma, dando il foglio di carta alla figlioletta insieme ad un dolcetto al cioccolato, il tutto mantenendo lo sguardo minaccioso fisso su Yamcha, che indietreggiò.

-Forza, muoviti. Portami da questo tizio spaccatutto.

-EH? Ma sei impazzita, Bulma!

-Tu fallo e basta, o vuoi che dica a Bra di dire a suo padre che tu mi guardi il popò?

-Partiamo immediatamente.- decretò Yamcha. Tanto, morto per morto... magari lo sconosciuto invasore l'avrebbe fatto fuori in un colpo solo, mentre da un Vegeta geloso ci si potevano aspettare le peggiori torture e una morte orribilmente lenta.

-Che cosa pensi di fare?- borbottò, imbronciato, mentre guidava un elicottero di ultimissima generazione cercando di non spiare nel retrovisore Bulma che si cambiava, togliendosi i vestiti sudati in favore di qualcosa di più comodo. Rimpianse di non aver mai scritto quel testamento di cui continuava a rimandare la stesura.

-Gli parlerò. Vegeta e Goku hanno la loro bella fama, sicuramente quel tale è qui per combattere con loro. Gli dirò che al momento sono in vacanza, fingerò di non sapere dove, e gli dirò di tornare tra qualche mese. Sono sicura che capirà.- l'elicottero si inclinò verso destra, e Bulma dovette aggrapparsi al sedile di Yamcha per non cadere verso il finestrino: -MA CHE DIAVOLO FAI?!

-Pensavo tu avessi un'idea decente! Ti riporto a casa!

-COL CAVOLO!- Bulma si lanciò sulla cloche con decisione, e Yamcha finì lungo e disteso per un colpo in faccia dell'ormai citatissimo derrière della sua ex fidanzata, che dal canto suo si limitò a sedersi al posto di comando e correggere la rotta; premette un paio di pulsanti e la velocità aumentò sensibilmente. Yamcha prese dei fogli di carta e dei pastelli a cera, che probabilmente servivano ad intrattenere la piccola Bra durante i viaggi lunghi, e cominciò a scrivere le proprie ultime volontà.

 

Quando arrivarono, furono accolti da un proiettile umano: Tenshinhan, apparentemente, era appena stato scagliato via dal loro ancora sconosciuto nemico. Yamcha guardò fuori dal finestrino e tirò un mezzo sospiro di sollievo: scagliato via, sì, ma almeno l'amico era cosciente, e si proteggeva la testa con le braccia. Uno schianto contro un grosso sassone, nuovo materiale per gli studenti di geologia della zona, e poi Tenshinhan sarebbe tornato in gioco.

Mentre Bulma atterrava con grazia, Yamcha scorse Piccolo che combatteva a mezz'aria contro un alieno quasi umanoide tranne dei brutti zoccoli da cinghiale di un agghiacciante color magenta, che faceva un delicato ton sur ton con le scaglie sulla testa vagamente rettiliana.

Appena l'elicottero toccò terra, Yamcha saltò giù, seguito con molta più calma da Bulma, e raggiunse Crilin, che saltellava impaziente e aveva il viso contratto in un'espressione di ansia.

-Ehi, Crilin, com'è la situazione?- chiese.

-Siamo nella MERDA!- rispose lui.

-18 non c'è?- Crilin lo fissò sconvolto: -Marron ha preso l'influenza intestinale e gliel'ha passata, non riesce ad alzarsi dal letto e non fa che vomitare!

-Ma porca miseria, più sfiga di così si muore!

-Eh, guarda un po', mi sa che tanto qui ci lasciamo le penne lo stesso!- in quel preciso istante, una tremenda esplosione di energia tappò loro le orecchie con un boato sonico, e Piccolo venne scagliato contro la stessa roccia da cui Tenshinhan stava cercando di districarsi con il fastidioso aiuto di Yaozi. Lo schianto spedì tutti e tre nel mondo dei sogni.

-Meeerdaaa...- gemette Crilin.

-EHI, TU!- chiamò una voce da dietro le sue spalle. L'invasore si voltò, e Crilin si lanciò contro Bulma per spingerla fuori vista, ma la donna si scansò.

Con un movimento lento, l'invasore scese a terra e fissò l'impavida moglie del Principe dei Sayan.

-Che vuoi?

-Voglio proporti un accordo.- rispose Bulma in tutta calma. L'invasore emise una risata grondante sarcasmo: -Tu? La tua forza combattiva è così bassa che non mi spreco neanche ad ucciderti.

-Hai centrato il punto, vedo.- disse Bulma, incrociando le braccia davanti al petto, -Qui sulla Terra, al momento non c'è neanche un guerriero disponibile che sia alla tua altezza.

-EHI!- protestò Yamcha, mentre Crilin faceva spallucce: era capace di riconoscere la verità.

-E quindi? Conquisterò il pianeta senza sprecare fiato.- Bulma roteò gli occhi: -Sai che noia.

-Come dici?- sibilò l'invasore.

-Senti. Qui vivono due Sayan. Uno è addirittura il Principe Vegeta, sono sicura che tu l'abbia già sentito nominare...

-Ma tecnicamente, visto che suo padre è morto, non sarebbe già re?- si chiese Crilin, in un'incoerente e subitanea realizzazione sul funzionamento delle gerarchie monarchiche.

-Vegeta?- chiese l'invasore, di colpo interessato.

-Sì, Vegeta! Santo cielo, come puoi non saperlo? Ormai è di dominio pubblico, ragazzo mio!

-Vacci piano con l'insolenza, stupida creatura!- la minacciò l'invasore, puntandole un dito contro. Sulla sommità del suo indice teso si formò una pallina di luce rossa, e Bulma indietreggiò di un passo cercando di non cambiare espressione; Yamcha si parò di fronte a lei per difenderla.

-E tu togliti, stupido umano!- gli intimò l'invasore, prima di scagliarlo a raggiungere i suoi compagni con un solo colpo della mano. Piccolo e Tenshinhan, che si erano appena ripresi, gemettero quando Yamcha li stese di nuovo.

-Dicevo...- ricominciò Bulma, -Che gusto c'è a conquistare un pianeta inerme quando potresti combattere serenamente contro non uno, ma due Sayan?

-E dove sarebbero, questi due Sayan? Io non li vedo, e non sento la loro energia.

-Ehm... sono in vacanza con i figli, al momento, ma...

-E io dovrei starmene qui ad aspettarli?!

-Ecco, sai, stiamo... cercando di contattarli, insomma, sarà una cosa abbastanza rapida, se tutto va bene arriveranno entro sera e potrete...- l'invasore rise nuovamente.

-Bel tentativo. Ma non starò qui ad annoiarmi. Nel frattempo, distruggerò voi e raderò al suolo le vostre stupide città!

-Aspetta!- si intromise Crilin, -Bulma ha ragione!

-Cos'è Bulma?

-IO sono Bulma, pezzo di... AHIO!- Bulma si interruppe alla gomitata che Crilin le tirò nello stomaco, ma non protestò: probabilmente le aveva appena salvato la vita.

-Dicevo, che Bulma ha ragione. Se ora distruggi il pianeta, quando Goku e Vegeta torneranno saranno parecchio arrabbiati. Bulma, qui, è la moglie di Vegeta, e...

-Ma sei deficiente? Glielo dici anche?- chiese Yamcha, arrivato carponi insieme a Tenshinhan e Piccolo.

-...e da qualche parte sul pianeta c'è anche sua figlia piccola, e...

-Sì, è deficiente.- confermò Piccolo con un ringhio cupo.

-...e credimi, già se te ne stai qui buono buono Vegeta sarà parecchio incazzato perché hai interrotto la sua vacanza, se poi gli uccidi moglie e figlia io davvero non oso immaginare.

-Non ho paura di lui.

-Anche lui non scherza, eh...- commentò Yamcha a mezza voce.

-CHIUDETE IL BECCO!- tuonò l'invasore, poi si rivolse di nuovo a Crilin con aria di sfida.

-Ma di lui e Goku insieme?- chiese Crilin. Ormai stava vaneggiando a più non posso, gli sembrava di giocarsi la propria vita e quelle dei suoi cari a Rigor Mortis, gioco da tavolo di cui era fortunatamente un vero campione. L'invasore sembrò incuriosito.

-Sai, Goku si è trasformato in Super Sayan perché Freezer – hai presente, no, Freezer? – mi aveva fatto fuori. Quindi non so quanto ti convenga, non so come potrebbe reagire se tornando dalla vacanza si trovasse con il suo migliore amico, sua moglie e la sua migliore amica fatti a pezzi. Poi oh, è una mia opinione, naturalmente sei liberissimo di fare quel che ti pare.- l'invasore sembrò esitare, e Tenshinhan chiuse la bocca di Yamcha con una mano: non si sa mai, quel beota aveva appena riportato un trauma cranico, già in condizioni normali non era una cima, avrebbe potuto saltarsene fuori con qualche cazzata che li avrebbe condannati nonostante gli sforzi congiunti di Bulma e Crilin.

-E poi,- proseguì Crilin, giocando la sua ultima carta, -Il pianeta Terra è pieno di persone innocenti, bambini che giocano a pallone, anziani che vanno a fare la spesa in bicicletta, non è giusto saltar fuori così dal nulla e porre fine alle loro vite solo perché...

-E che palle!- lo interruppe Bulma, vedendo che l'invasore non sembrava particolarmente compiaciuto dalla critica ai suoi valori di vita, -Crilin, non hai capito! Dammi retta, ormai conosco quei due e sono della stessa pasta di questo qui: un guerriero di quel livello vuole combattere al proprio livello, punto. Battersi con una mezza sega non è divertente!- lanciò un'occhiata all'invasore e constatò con piacere che si era rasserenato. Si schiarì la vola e proseguì: -Certo, il lavoro è lavoro, io progetto macchine, lui conquista pianeti. La solita routine. Avanti...- disse con fare seducente, avvicinandosi al nemico, -Non vorresti interrompere la noia quotidiana con una bella scazzottata?

-Beh...- meditò il tizio, -Devo dire che...

-MA PORCA DI UNA MISERIA!- sbottò una voce femminile da dietro una collinetta ripida, e Chichi apparve armata di mattarello e con un'espressione che avrebbe fatto cagare mattoni anche al più indomito guerriero dell'universo.

-IO ASPETTO MESI E MESI CHE QUEI DUE SI LEVINO DALLE SCATOLE PER CUCINARMI QUALCOSA DI BUONO SENZA SPENDERE UNA VAGONATA DI SOLDI E POI TU DECIDI DI INVADERE IL DANNATO PIANETA E MI FAI CADERE LA TEGLIA?!

-E tu chi diavolo...

-HAI IDEA DI QUANTO COSTI UN FILETTO DI MANZO?- ululò Chichi, poi lo colpì alla testa con il mattarello. -COSTA! PIÙ! DI QUANTO! PENSI!- sbraitò, accompagnando ogni parola con un violento colpo, -ED! ERA! MIO! TUTTO! MIO!

-Ok, forse è il momento di darcela a gambe...- bisbigliò Bulma, ma rimase immobile pur facendosi scudo con il corpo di Crilin. L'invasore, impreparato, stava subendo ogni singolo colpo; mentre Chichi esprimeva con la violenza il dolore per la perdita del suo filetto di manzo, l'alieno si piegava sempre più su se stesso. Infine, si udì il rumore di un osso che si rompeva e l'invasore urlò: -BASTA!

 

Tutto si fermò per un istante.

Yamcha rimpianse di non aver finito di scrivere il testamento.

Crilin pensò a 18, a Marron e a tutti gli innocenti che avrebbero trovato la morte di lì a poco.

Bulma si chiese se Bra sarebbe stata abbastanza sveglia da scendere nel bunker: era una bambina intelligente, certo, ma pur sempre una bambina.

Yaozi emise un lungo, acutissimo “uuuh”.

Tenshinhan ricordò i vecchi tempi, quando lui era il guerriero da battere, e gli dispiacque di non essere morto definitivamente da piccolo, con i peli sul culo a batuffolo.

Piccolo meditò di trasferirsi su Namecc se, per puro caso, fosse riuscito a sopravvivere.

Chichi parve rendersi conto di quel che aveva fatto.

-Ma questa è una gabbia di matti!- urlò l'invasore, -Sapete che c'è? Potete andarvene a quel paese! Tenetevi il vostro stupido pianeta, le vecchiette, i Sayan, i rompiscatole! Tenetevi le vostre stupidissime vite! Addio!- sotto gli sguardi attoniti dei terrestri, il tale risalì sulla navicella e ripartì a razzo, lasciando la terra per sempre.

 

-Ce... ce l'abbiamo fatta?- chiese Crilin.

Yamcha si palpeggiò il corpo ed esultò: -Sono vivo!

Bulma si accasciò contro una roccia, incredula e felice di non essere un mucchietto di cenere.

Chichi cadde in ginocchio e cominciò a singhiozzare: -Il mio bel filetto di maaanzooo!

 

-Mami! Papi ti vuole!- trillò Bra quella sera, e Bulma si ricordò di un infinitesimo particolare: non aveva più rettificato l'ordine di chiamare Vegeta per chiedere soccorso, quindi la piccola aveva eseguito. Saltò su dalla poltrona con uno scatto decisamente agile e si fiondò di fronte al computer.

La linea era un po' disturbata, ma il bel viso di Vegeta era riconoscibile, un po' più corrucciato del solito ma sempre bellissimo: -Bulma, che diavolo succede?

-Oh, niente, oggi c'è stato un piccolo problema con un alieno invasore, ma l'abbiamo risolto.

-Sicura?

-Oh, sì, è scappato a gambe levate!

-Tornerà. Adesso metto giù e vado a cercare Kakarot.

-No, credimi. Non tornerà.- il tono di Bulma era così fermo e deciso che Vegeta esitò. Poi, la donna cambiò argomento: -Che avete fatto di bello oggi?

-Abbiamo scoperto che tuo figlio è scemo. Ha chiesto a ogni Namecciano che abbiamo incontrato se era Piccolo. Compreso un grassone e uno alto mezzo metro.- Bulma rise, poi dalla parte di Vegeta ci fu un certo trambusto e la faccia di Goku apparve nello schermo.

-DANNATO KAKAROT, LEVATI DI MEZZO, STO PARLANDO CON MIA MOGLIE!

-Bulma, che succede? Siete in pericolo? Cos'è successo? Trunks è venuto a chiamarmi! Dobbiamo tornare? Torniamo subito! Teletrasporto! Vegeta, bambini, venite qui...

-Goku, calmati, è tutto risolto! Abbiamo mandato via quel cattivone.

-Oh, davvero?

-Sì, è stato un gioco da ragazzi.- la faccia di Vegeta riapparve nello schermo, mentre Goku veniva spinto via a manate: -Perché ho come l'impressione che stai includendo anche te stessa?

-Perché c'ero anch'io!- disse Bulma. Bra, di ritorno dalla cucina con un bicchiere di latte in mano, si arrampicò sulle ginocchia della madre e disse: -Mami ha battuto il cattivo.

-Cosa diavolo ti è venuto in mente?!- la sgridò Vegeta.

-Oh, avevo un piano. Gli ho consigliato di tornare quando voi due avrete finito la vacanza.

-Ma non hai detto che non sarebbe tornato? Kaharot, porta qui quel tuo inutile culo, dobbiamo tor...

-Non tornerà. Chichi è intervenuta e...

-Chichi? Sta bene?- si intromise Goku, riapparendo sullo schermo.

-Sì, è solo un po' indispettita perché si stava cucinando del filetto di manzo e il contraccolpo dell'atterraggio le ha fatto cadere la teglia. È arrivata e ha preso a prenderlo a mattarellate.- Vegeta si rabbuiò. Goku sbiancò. Sullo sfondo, Trunks e Goten sembravano impegnati a guardare qualche animaletto e a toccarlo con un rametto. Bulma strinse Bra tra le braccia, e la bambina le sorrise, con il labbro superiore sporco di latte.

-Non tornerà. Garantito.- sentenziò Goku. Vegeta lo guardò male, e Goku ripeté: -Garantito.

-Beh.- disse Vegeta dopo un po', -Almeno la Terra non è del tutto indifesa. Non mi piaceva l'idea che quel mentecatto di Yamcha dovesse difendere la mia famiglia.- Bulma ghignò, mentre anche Goku si ribaltava dalle risate. Poi Bra disse: -Lo zio Yamcha guadda il popò di mami.- Bulma si sporse in avanti per chiudere la connessione, ma non si perse il rabbioso: -CHE COSA FA QUEL MALEDETTO?!- di Vegeta.

Decisamente, Yamcha avrebbe passato un gran brutto quarto d'ora.

 
   
 
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