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Autore: Nymeria87    07/02/2020    4 recensioni
dal testo:
“Ti sta bene tutto questo?” le chiese d’un tratto in un sussurro indicando con la mano le tavolate difronte a loro.
Sansa lo guardò curiosa soppesando per un momento la sua espressione costernata mentre cercava di comprendere il significato delle parole di Jon.
[...] “sei un uomo di valore Jon, ti meriti tutto questo, lo hai dimostrato sul campo di battaglia!”,
“Sono quasi morto sul campo di battaglia, e lo sarei se non fosse stato per te!”.
“Hai rischiato tutto per il Nord, è questo quello che loro vedono, un uomo che darebbe la vita per la sua terra e la sua gente...”
Per il Nord, certo, ma avrei dato la vita anche solo per te Sansa, sei stata il mio ultimo pensiero prima dell’impatto con le armate Bolton.
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Ripartiamo dalla settima stagione ripercorrendo gli eventi visti nella serie ma andando a scavare un pò piu’ a fondo, attraverso i gesti e le espressioni che hanno fatto galoppare la mia mente molto lontano, a coltivare congetture e ad immaginare ciò che (ahimè) non abbiamo potuto vedere.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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Introduzione
 
Innanzitutto perdonate il ritardo, avevo detto entro Gennaio ma siamo già ai primi di Febbraio...
La storia parte subito dopo la conclusione della puntata 6x10.3 Winds of Winter. Questa ff rimanda quindi agli eventi della sesta stagione e a tutti i missing moments che avete potuto leggere in ...dove andremo, semai!
Ripartiamo quindi con questa nuova long che spero possa piacere quanto la precedente, come sempre ripercorreremo gli eventi visti nella serie ma andando a scavare un pò piu’ a fondo, attraverso i gesti e le espressioni che hanno fatto galoppare la mia mente molto lontano, a coltivare congetture e ad immaginare cio che (ahimè) non abbiamo potuto vedere.
Buona lettura e abbiate coraggio: recensite!!!




7x01 missing moment 0.0

Le portate iniziarono a susseguirsi l’una dietro l’altra senza sosta ad imbandire le lunghe tavolate in noce, tutti brindavano e festeggiano; prefino Lord Royce si era quasi dimenticato di essere seduto affianco ad alcuni rappresentanti del popolo libero. Qualche Lord continuava a chiamare dei brindisi di tanto in tanto e il brusio generale non fece percepire la mancanza di musica.
Jon guardava la sala assorto non riuscendo a spiccicar parola.
La mente totalmente annebbiata dall’inimmaginabile investitura di se stesso quale Re del Nord da parte dei Lord presenti in sala; i pensieri si susseguivano veloci, tanto da sconvolgere Jon, rendendolo incapace di soffermarsi anche solo su uno di essi, quando ad un tratto una presa ferrea alle spalle lo catapultò a voltare il suo sguardo su Thormund:
“e quindi ora sei il Rè piccolo corvo, chi l’avrebbe mai detto?” gli sussurrò all’orecchio,
“liberamente scelto dal tuo popolo, sembra che non siate poi così differenti da noi” ghignò il bruto;
“cerca di non dirlo a voce troppo alta” scherzò Jon liberando un mezzo sorriso verso l’amico mentre con la coda dell’occhio intravide lo sguardo curioso di Sansa su di loro.
Un attimo dopo il Bruto si distaccò celermente da Jon ergendosi in tutta la sua altezza trattenendo il respiro, folgorato quando Lady Brienne irruppe nella grande sala con Podrik a seguito. Sansa si alzò di scatto facendo stridere il suo scrano contro il pavimento e con un fremito d’emozione si apprestò per accogliere la donna; non le sfuggirono però i molti sguardi rivolti verso di loro, rallentò quindi di poco l’avanzata fino a inspirare profondamente con l’intento di mantenere il contegno che tutti si aspettavano dalla Lady di Grande Inverno. Quando infine si ritrovò la sua Spada Giurata dinnanzi a se si schiarì la voce: “Lady Brienne...” le sorrise con occhi fulgidi,
“Sono desolata mia signora” iniziò la donna chinando il capo in segno di rispetto e scuse, “ho deluso le vostre aspettative, non sono riuscita a portare a termine il compito che mi avevi affidato e purtroppo devo anche riferirvi che l’esercito Lannister è accorso in aiuto dei Frey conquistando Delta della Acque; vostro zio ha combattuto fino all’ultimo Mia Lady”.
Il suo sguardo costernato incontrò gli occhi lucenti della più giovane che chinò il capo metabolizzando la notizia: “Lady Brienne, sei viva e sei qui e non mi hai delusa in questo” rispose Sansa tornandola a guardare, accogliendo le mani inguantate della bionda tra sue e regalandole un sorriso tenue leggermente amaro; “sarai stanca per il lungo viaggio... Maestro Wolkan” richiamò la ragazza, “fate accomodare Brienne nelle stanze adiacenti alla mia in modo che si possa riposare” disse rivolta al Maestro per poi avvicinarsi nuovamente alla donna:“parleremo dopo, sono tante le cose che dobbiamo dirci” la congedò dolcemente Sansa.
La giunonica amazzone fece un leggero inchino e si voltò per seguire il maestro fuori dalla sala.
Thormund osò qualche passo verso di lei ancora a bocca spalancata quando Brienne gli rivolse lo sguardo; un attimo di titubanza quando la donna soppesò il bruto, ma Thormund fu incapace di cogliere l’occasione di dirle qualcosa causa la lingua ancora impastata dall'emozione di rivederla.
Brienne incontrò gli occhi dell’uomo per poi riprendere coscienza di se stessa e uscire dalla sala, mano su Giuramento ed elmo sotto il braccio.
 
Quando Sansa si voltò si lasciò inconsapevolmente sfuggire un respiro di sollievo,
sei la cosa più vicina ad un’amica che ho Brienne, sono felice tu sia tornata.
Tra un fruscio di velluti si avviò diretta a riprendere il suo posto con l’intenzione di adempiere ai suoi doveri quale Lady di Grande Inverno.
Si sedette così con occhi rivolti alla sala, mentre Jon la osservava in silenzio fino a che non resistette più e voltandosi verso di lei le si accostò col viso: “Ti sta bene tutto questo?” le chiese d’un tratto in un sussurro indicando con la mano le tavolate difronte a loro.
Sansa lo guardò curiosa soppesando per un momento la sua espressione costernata mentre cercava di comprendere il significato delle parole di Jon.
Tutto questo? Mi stai chiedendo se approvo quando io sono stata la prima a chiedere il tuo aiuto? A credere in te e nelle tue capacità?
Sansa era totalmente incredula, si sistemò sulla sedia rivolgendosi col corpo totalmente a Jon: “sei un uomo di valore Jon, ti meriti tutto questo, lo hai dimostrato sul campo di battaglia!”,
“Sono quasi morto sul campo di battaglia” replicò lui in un sussurro impaziente avvicinandosi,“e lo sarei se non fosse stato per te!”.
Sansa scosse impercettibilmente la testa, “hai rischiato tutto per il Nord, è questo quello che loro vedono, un uomo che darebbe la vita per la sua terra e la sua gente...”
 
Per il Nord, certo, ma avrei dato la vita anche solo per te Sansa, sei stata il mio ultimo pensiero prima dell’impatto con le armate Bolton.
 
“...un condottiero con l’onore pari a quello di nostro padre, e la tempra di Robb... un UOMO Jon e questo rimane sempre un valore aggiunto” spiegò diligentemente lei mentre tornava con gli occhi sulla sala, “non possono affidarsi a me, non totalmente e non ancora almeno; devo dar loro dimostrazione di essere ancora una vera Stark e non solo una donna che è stata sposata ai loro nemici”, inspirò calma Sansa.
“E ti sta bene?” chiese nuovamente lui.
Sansa si voltò verso Jon,
come posso farti capire?
Si inumidì le labbra ad occhi bassi, cercando le parole migliori da usare mentre accoglieva una una mano di lui tra le sue; Jon non si perse neanche il più minimo dei suoi movimenti e delle sue espressioni...
“Non so niente di piani di battaglia” gli disse lei incontrando il suo sguardo attento, “e in questo momento ci servono strategie militari più che mai” sorrise remissiva.
Era un consenso quello. Jon lo sapeva e valeva per lui più di ogni altra cosa al mondo.
“Voglio che tu sia al mio fianco in questo, Grande inverno è tua lo sai!” continuò celermente lui.
Sansa gli sorrise ancora accennando un lieve assenso col volto.
 
Incontrando nuovamente quegli occhi cobalto, in un’approvazione silenziosa, Jon preso da un impeto d’emozione si portò le mani di lei ad incontrare la sua bocca in un baciamano fermo, come una promessa; le labbra umide di Jon sulla sua serica pelle e i peli ispidi della barba che la sfregavano appena in un languido contrasto, le andò a provocare un brivido lungo la schiena mentre gli occhi di lui non la abbandonavano nell'intenso contatto visivo, come a parlarle senza voler usare parole superflue.
Sansa sbattè un paio di volte le ciglia come ad allontanare quella sensazione che la turbava ogni volta,
“Se vuoi scusarmi” si ricompose fuggendo da quel contatto, “andrò a fare un po’ di convenevoli con i nostri ospiti” disse con un lieve sorriso alzandosi lentamente. Jon repentino scattò in piedi anche lui bloccandola col suo corpo, trattenendola senza osare toccarla ancora, mentre gli occhi percorrevano il viso diafano incorniciato da quei lucenti capelli di rame.
Sansa poteva quasi sentire il calore che si sprigionava da lui.
“Non hai bisogno del mio premesso Sansa” sussurrò, occhi fissi sul tendini tesi del collo di lei, “e spero proprio tu non abbia intenzione di chiamarmi Vostra Grazia, so quanto adori l’etichetta ma davvero non devi...non tu” terminò in un soffio caldo.
Più che un’imposizione suonò come una richiesta fremente, l’intensità del suo sguardo tornato sugli occhi di lei celava un trasporto talmente tanto imminente che Sansa non riuscì a difendersi in altro modo se non restituendogli obbediente un sorriso remissivo prima di voltarsi incedendo verso la sala.
 
Ser Davos, seduto lateralmente alla tavolata di sinistra, forse a causa dell’euforia collettiva dovuta allo scorrere di troppo vino, pensò che la sua vista gli causasse strani scherzi e giochi di luce; il languore del fumo delle luci soffuse delle candele, doveva avergli annebbiato leggermente la vista perchè Jon e Lady Sansa erano fratelli e per quanto con caratteri così diversi tra loro, quella che pensava di avere appena visto non poteva di certo essere attrazione; probabilmente la ragazza doveva aver detto qualcosa che aveva infastidito Jon e sicuramente proprio a causa di quel fastidio lui era scattato così celermente in piedi una volta che anche lei l’aveva fatto, chiaramente con l’intento di darle un ammonimento.
Ah, quanto gli mancavano le discussioni con la sua dolce Marya, certo dopo fare pace era ancora più piacevole, e questi sono tutti pensieri causati dal vino, per gli Dei...
Vero era anche che lo spirito combattivo della ragazza Stark a volte era tale da farti perdere la testa, sembrava che Lady Sansa fosse l’unica in grado di stravolgere la centratura dell’animo di Jon, come se da quando fosse rientrata nella vita del ragazzo, avesse ristabilito il suo nord magnetico che puntava dritto verso di lei e verso Grande Inverno,
ed eccoci qui per l’appunto, ma tu sei solo un vecchio che ha bevuto troppo e forse è tempo di andare a dormire...
Pensò Davos inabissandosi in un ultimo bicchiere di vino.
   
 
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