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Autore: sallythecountess    14/02/2020    4 recensioni
Alice è una ragazza creativa e stravagante di vent'anni. Sogna di diventare una mangaka e si sta costruendo la sua vita e carriera in Giappone, quando il matrimonio di suo fratello la costringe a tornare a casa, nella piccola città scozzese in cui è nata. Tornare a casa le fa paura, perchè significa affrontare le aspettative deluse della sua famiglia, il fantasma della morte di sua madre, la solitudine e anche Lor, il ragazzo che si è lasciata indietro per cui però non ha mai smesso di provare sentimenti.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
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Capitolo 1: Alice a Parigi 
Sia immediatamente chiara una cosa: se cercate una storia romantica questa non va bene. Se cercate la storia tenera di un amore eterno cambiate completamente racconto. Questa non è la storia di due anime gemelle perfette che una volta incontrate non si separeranno mai più, eh già. Questa è la storia di due idioti, che non sono stati in grado di ammettere di essere innamorati, se non troppo tardi. E' la storia di due che hanno combattuto a lungo contro i loro sentimenti, e che li hanno accettati solo quando ormai non servivano più.
Perché amare davvero, può fare incredibilmente paura e a volte, se non sei abbastanza adulto da accettare che il tuo cuore non sia più tuo, puoi commettere enormi sbagli.
Questa, come dicevamo, è la storia di due persone che per molto tempo non hanno fatto altro che attrarsi e respingersi, in un tira e molla continuo di lacrime e pace. Vedete, mi piacerebbe tanto potervi dire che questa è la classica storia convenzionale in cui le cose iniziano in modo tortuoso, ma poi vanno per il verso giusto, ma così non è. Qui le cose iniziano in modo strano e poi si evolvono in modo surreale e poi complicato. Se vorrete leggerla, però, magari vi strapperà un sorriso perchè è la storia di due stupidi, narcisisti, incasinati che però si amano davvero.
Tutto iniziò in un'innevata Parigi all'alba, ma di romantico non ha proprio nulla, e lo capirete immediatamente; Alice Mac Neil di ritorno da Tokyo era sfinita e con il cuore in tempesta.
Non era mai tornata a casa sua da quello che era stato il momento più difficile della sua vita e rivedere quei luoghi, quelle persone e persino quegli animali, le metteva un’ansia tremenda. Era fuggita a Tokyo due settimane dopo la morte di sua madre perché aveva bisogno di una pausa da tutto quel dolore, e per qualche tempo aveva vissuto serena, ignorando totalmente la realtà dei fatti. Poi, però, quando il dolore aveva cominciato a palesarsi di nuovo, aveva pensato di rientrare, ma si era accorta che nulla era rimasto uguale a prima, che le persone della sua vita erano andate avanti senza di lei, e così era rimasta lontana.
 Non dormiva da settimane per quel rientro, e dopo ore ed ore di viaggio aveva un aspetto realmente spettrale. I suoi liscissimi capelli color ambra erano completamente annodati e si erano ammassati dietro alla nuca; aveva occhiaie molto marcate coperte dai suoi enormi occhialoni neri, e parte del suo viso bianco e ricco di efelidi era nascosto nella felpa da skater di due taglie in più con strani disegni di teschi e scheletri. Alice non era esattamente una donna femminile, e neanche si sforzava di sembrarlo; aveva uno stranissimo gusto per tutto ciò che era eccentrico e questo l’aveva spinta a riempire il suo guardaroba con capi oggettivamente bizzarri o comunque inadatti ad una ragazza della sua età. Volete un esempio, vero? Beh la cara Alice aveva in valigia, nell’ordine: vestiti e accessori per fare il cosplay di Boa Hancock di One Piece al Comic con di Edimburgo, una simpatica felpa pelosa da Chewbecca di Star Wars, con tanto di pelo incluso e una tshirt da uomo taglia XXL dei Bush che era un gruppo molto poco famoso. Il fatto che vivesse in un quartiere giapponese famoso per la moda stravagante, ovviamente le lasciava una certa libertà nella scelta degli outfit, ma questo non significava, purtroppo, che passasse inosservata in altre zone. Malgrado queste cose, però, Alice era una ragazza molto semplice. A chiunque sarebbe sembrata una ragazza normale, con delle belle curve, ma lei si sentiva una nerd cicciona e preferiva non attirare quasi mai l'attenzione, anche se lo faceva spesso suo malgrado vestendosi con cose strane e inciampando e sbattendo qua e là.
Aspettava il volo per Inverness, una ridente e gelida cittadina scozzese, meta turistica impedibile per tutti gli appassionati del lago di Loch Ness, ma completamente sconosciuta ai più.  Generalmente il volo aveva sempre pochissimi passeggeri, e quella mattina non fece eccezione, solo che purtroppo uno dei passeggeri era una vecchia conoscenza di Alice. Il miglior amico di suo fratello, cresciuto a casa sua. Lo vide da lontano al gate, e provò una vera e propria morsa allo stomaco.
“Porca puzzola…” disse piano, citando una delle sue espressioni preferite, ma rivedere Lor Dubois era una delle dieci cose che le facevano più paura. L’avrebbe messa al terzo o quarto posto, dopo la sua casa senza la sua mamma, suo padre insieme alla sua nuova compagna e lo sguardo di biasimo di tutti i membri della sua famiglia che la consideravano un enorme fallimento.
“Come faccio a uscirne?” si chiese, desiderando soltanto di prendere un volo e tornare a Tokyo, ma non poteva farlo, perché aveva giurato che sarebbe stata con suo fratello negli ultimi giorni prima del suo matrimonio.
Lor, però, le aveva fatto davvero male, nel peggior periodo della sua vita, e non era affatto facile rivederlo. Chissà poi se l’avrebbe riconosciuta, si chiese, perché dopo quattro anni non era semplicissimo, secondo Alice. Si disse che poteva passare inosservata all’inizio, che poteva evitare quel confronto, e rimase per un po’ a guardarlo da lontano, cercando di chiarirsi le idee.
Lor, l’uomo per cui aveva avuto una cotta per gran parte della sua adolescenza, era il classico uomo da cui dovresti prendere immediatamente le distanze, prima che i tuoi occhi incontrino i suoi e finiscano ipnotizzati. Avete presente il tipo, no? Play boy incallito, terribilmente sicuro di sé. Sexy all’inverosimile, ma poco incline alle relazioni sentimentali. In ventotto anni Lor non aveva mai avuto una fidanzata o qualcosa che si avvicinasse timidamente ad una storia seria, no, solo miriadi di avventure. Almeno questo è quello che Alice sapeva. Ovviamente descrivere uno così è molto semplice: era bellissimo! Aveva splendidi capelli biondo cenere, con delle ciocche naturalmente più chiare e occhi verdi svegli e penetranti; malgrado il suo colorito così apparentemente angelico, il viso di Lor era segnato da un sorriso così sensuale e ammaliatore da mostrare subito le sue doti da seduttore. Non era molto robusto fisicamente, ma muscoloso e molto alto.  Aveva tanti difetti, Mr Dubois, ma Alice lo conosceva davvero e sapeva che non esisteva al mondo amico fedele come lui, che mille volte era finito nei guai per difendere suo fratello e qualche volta anche per lei. Era stato anche un figlioccio incredibilmente attento e affettuoso con sua madre, e aveva sempre adorato suo padre. L’unica che proprio non gli piaceva era lei, secondo Alice.  C’era stato un momento in cui erano stati molto vicini qualche anno prima e lei non gli aveva mai perdonato di averla un po’ illusa e poi mollata così, senza neanche un bacio.
Negli anni aveva anche provato a ritrovarlo sui social, e Lor aveva accettato le sue richieste, e messo qualche timido “mi piace” ai suoi post, ma non si erano mai parlati davvero. Ora, per la prima volta in tanti anni erano vicini, e quella probabilmente era l’unica possibilità che lei aveva di parlarci da sola, ma non poteva farlo in quello stato. Corse trafelata in bagno, e cercò di darsi una sistemata, e mentre si chiedeva se sarebbe mai stato in grado di riconoscerla, le venne un’idea folle.
Lor, nel frattempo era al bar. Alice lo aveva trovato tranquillo e sereno, che giocherellava con il suo ipad, ma in realtà anche lui aveva qualcosa per la testa, ma non aveva voglia di ammetterlo.

NOTA:
Ciao a tutti, per prima cosa voglio scusarmi con tutti quelli che seguivano questa storia perchè ho fatto un po' di casino nella cancellazione dei capitoli. Avevo anche scritto un aggiornamento per scusarmi con quanti l'avessero seguita e amata, ma dovendo scrivere l'altra parte, ho avvertito la necessità di  modificarla. Perciò mi scuso di cuore con tutti quelli che già la conoscevano, e seguivano spero vogliate perdonarmi. Se invece tu che leggi tutte queste scuse, non conosci questa storia, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi. Grazie a tutti per la pazienza e ancora scusa. 

 
   
 
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