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Autore: Ghostclimber    14/02/2020    2 recensioni
Era raro che le “idee geniali” di Sendoh avessero risultati straordinari, ma ad onor del vero non era mai capitato che finissero in catastrofe.
Per questo, quattro adolescenti un po' nerd e sicuramente arrapati daranno il beneficio del dubbio ad un certo Porcospino.
Genere: Demenziale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Akira Sendoh, Hanamichi Sakuragi, Hiroaki Koshino, Kaede Rukawa
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Buon compleanno di Sendoh a tutti quanti!

Per festeggiare questa gioiosa ricorrenza, eccomi qui ad espormi al pubblico ludibrio di ben due fandom! Spero che Sendoh apprezzi e decida di darmelo come ricompensa.

Un grazie speciale a Teo5Astor, che mi dà le idee brutte, e a Ste_exLagu, che apprezza l'OC che spunterà fuori, e agli dei della scrittura che evidentemente non erano molto d'accordo con l'idea romantica di base. Giuro che VOLEVO essere romantica, ma poi c'è stata un'ondata di ormoni adolescenziali che mi ha travolta e ciao.

Se a discapito di ogni mia previsione questa storia vi piace, battete un colpo. Se non vi piace, le minacce di morte nella cassetta della posta, niente pezzi di cadavere che poi i vicini si lamentano per la puzza.

XOXO

 

 

 

 

 

 

-Sei sicuro che funzionerà?- chiese Koshino, un po' dubbioso.

-Al cento percento.- rispose Sendoh, la voce ferma e decisa. Il compagno di squadra fece spallucce.

-Dove hai detto che hai scoperto questa cosa?- chiese Sakuragi.

-Non l'ho detto.- ribatté Sendoh, posando sul tavolino una brocca colma di un liquido verdastro.

-E quindi?- chiese ancora Sakuragi.

-Quindi cosa?

-Quindi dove hai scoperto questa cosa?- Sakuragi sembrava sul punto di perdere la pazienza e, quando succedeva, erano testate per tutti. Rukawa gli tirò una gomitata e Sakuragi rispose allo stesso modo; ecco, almeno per qualche minuto la situazione era salva.

-L'ho scoperta per caso leggendo delle cose su internet e poi mi sono documentato.- rispose Sendoh, versando lo strano liquido dalla brocca in quattro bicchieri. La risposta un po' vaga non sembrò soddisfare del tutto né Sakuragi né Koshino, che aveva cominciato a scrutare il compagno di squadra con aria sospettosa.

Sendoh si sedette sul divano tra Koshino e Sakuragi, strizzandosi un po' per starci: erano in quattro su un divano da tre posti, e nessuno di loro era esattamente un fuscello.

-Allora? Lo facciamo?- chiese Sendoh, guardandosi intorno.

-Al diavolo. Va bene.- rispose Rukawa, afferrando il proprio bicchiere.

-Ohi, Kitsune, e se questo ci avvelena per battere lo Shohoku?

-Non vi sto avvelenando! Guarda!- così dicendo, Sendoh bevve in un sol fiato il liquido dal proprio bicchiere. Sakuragi sembrò un po' placato, ma aveva ancora dei dubbi: -E se...

-Do'aho. Zitto e bevi. Nel peggiore dei casi, ci risvegliamo domani con un brutto mal di testa.- detto ciò, bevve in piccoli sorsi eleganti. Sakuragi e Koshino svuotarono i propri bicchieri, ancora non del tutto convinti. Era raro che le “idee geniali” di Sendoh avessero risultati straordinari, ma ad onor del vero non era mai capitato che finissero in catastrofe.

Sendoh accese la televisione e il lettore dvd; pochi secondi dopo, dalle casse della tv partì Dan Dan Kokoro Hikareteku. I quattro ragazzi si appoggiarono, con un po' di fatica, allo schienale, e incollarono gli occhi allo schermo.

 

Sakuragi si svegliò in un letto che non riconosceva. Di fianco a lui giaceva una figura femminile. Il suo primo pensiero fu “Harukina cara!”, ma il corpo della donna sembrava troppo maturo per essere quello di una ragazza. Si sollevò sulle braccia e scoprì che erano grosse, molto più grosse di quanto fossero state fino ad allora. Erano anche parecchio corte. -Urca!- disse, con una voce infantile che non era la sua. Si guardò i palmi delle mani, guardò la donna e la riconobbe come Chichi e disse: -Oh oh.

-Goku, sei già sveglio?- bofonchiò Chichi, girandosi verso di lui; gli cinse i fianchi con un braccio e affondò il viso nei muscoli della sua anca. “Meeerdaaa...” pensò Sakuragi, poi disse: -Ehm, devo fare pipì, poi torno!- e scattò fuori dal letto.

Non era possibile, cazzaccio e stracazzaccio, l'idea balzana di Sendoh funzionava, contro ogni logica e probabilità, e lui finiva per essere lo sfigato anche nel mondo di Dragonball! Insomma, con tutte le stragnocche che c'erano, proprio con Chichi doveva finire?

C'era solo una soluzione: doveva trovare Vegeta e chiedergli di prestargli Bulma. Se avesse rifiutato, poteva sacagnarlo di botte, dopotutto lo sanno tutti che Goku potrebbe distruggere Vegeta, se solo lo volesse. E in quel momento, Goku lo voleva, dannazione!

-Allora, da che parte sarà la Capsule Corp?- si chiese Sakuragi, mentre spiccava il volo. Qualche minuto dopo si rese conto: stava volando! Magnifico.

 

Rukawa rotolò giù dalla donna con cui aveva appena finito di fare l'amore e si sdraiò sulla schiena. Come prima volta non c'era male, anzi: sentiva di aver dato il meglio di sé e anche Bulma, al suo fianco, sembrava molto soddisfatta. Certo, avrebbe preferito finire in un lasso temporale in cui lei fosse più giovane, ma ehi! Si era appena portato a letto il suo primo sogno erotico dell'adolescenza, e qualunque cosa lei avesse fatto per mantenersi giovane e in forma stava funzionando alla stragrande: tette sode, culo a mandolino, magra e tonica... Rukawa sospirò di soddisfazione, mentre Bulma gli si abbarbicava di fianco e gli accarezzava il petto con la punta delle dita. Rukawa si guardò: usti, com'era muscoloso! Urgeva guardarsi allo specchio.

-Mh, Vegeta, è stato fantastico!- mugugnò Bulma, e Rukawa sentì crescere l'autostima. Le diede una pacca sulla mano e un bacio in fronte, poi si piazzò di fronte allo specchio e... oh oh. L'unico difetto di Vegeta. L'unico, merdosissimo difetto di Vegeta. Era alto un metro e un turacciolo. Bulma lo raggiunse e lo abbracciò da dietro, passando le braccia sotto alle sue: -Sei sempre bellissimo, ma come fai?- bisbigliò, prima di ricoprirgli il collo di baci. Rukawa stava per decidere lì per lì di fare un secondo round, quando una voce dal corridoio disse: -Ah, ma che schifo! Mamma, papà, per l'amor del cielo, vestitevi!

-Trunks! Fuori di qui!- intimò Rukawa, e un po' gongolò nel sentire la propria voce così roca e mascolina. Non che la sua fosse flebile, certo, ma la voce di Vegeta... uuuh.

 

Vegeta si risvegliò sotto al sole.

Era su una terrazza sconosciuta, in una città mai vista prima e indossava una divisa scolastica.

Si alzò in piedi, confuso, ed ebbe un lieve giramento di capo: da quando la sua testa era così distante dal terreno? Per un attimo fantasticò di aver avuto uno scatto di crescita, poi si ricordò di essere ben lontano dalla pubertà e si concentrò sul problema principale: dove diavolo era, e come c'era finito?

-Ehi, Rukawa.- chiamò una voce, ma Vegeta non si mosse, impegnato a cercare le aure dei combattenti che conosceva. Forse... quello poteva...

-EHI! Rukawa, ce l'ho con te!- una mano si posò sulla spalla di Vegeta, che si voltò: -Che vuoi?

-Ti ho chiamato un sacco di volte, è proprio chiaro che vuoi botte! Stupido ragazzino impertinente!- Vegeta si liberò degli intrusi con un colpo della mano, spazzandoli lontano, poi si diresse verso le scale. Era sicuro di aver percepito l'aura di Kaarot.

Cieco agli svenimenti che sembravano accompagnare il suo passaggio, guardò in ogni singola classe, persino in bagno e in uno dei ripostigli; quando finalmente trovò Kaarot, si stupì di non esserci arrivato subito: ovviamente era in mensa, e si stava abbuffando come l'ingordo che era. Lo prese per il polso, interrompendo il pasto, e sibilò: -Alza il culo e vieni con me.

-Woah, ehi! Stavo mangiando!- ribatté quello che sicuramente era Kaarot, anche se pareva aver avuto un brutto incontro con un flacone di tinta per capelli. Vegeta se lo trascinò in un ripostiglio e disse: -Senti. Lo so che non sei mai stato un genio. Ma non noti nulla di strano?

-Certo, tu sei alto quasi quanto me. Ehi, ti dona quel taglio da Beatlemania!

-A te invece la limatura di carota sta di merda. Pronto?! Ti rendi conto che non sono i nostri corpi e che questo non è il nostro mondo?

-Certo, ma io che ci posso fare?

-Che diavolo ne so! Sei il primo che ho trovato, credi che ci siano anche altri dei nostri?

-Vediamo...- Goku si concentrò e dopo un po' disse: -Ah, sì, eccoli. Prendi il mio braccio.- si mise due dita sulla fronte poi, con un sibilo, si teletrasportò.

 

-Questo è il giorno più bello della mia vita!- gioì Koshino, correndo fuori nudo come mamma l'aveva fatto dalla camera da letto, dove aveva appena finito di fare sesso con l'androide più sexy dell'intero universo. Una mano incredibilmente robusta lo prese per il collo e lo tirò indietro: -Crilin, ma sei diventato matto? Sai benissimo che a quest'ora Marron è già sveglia, vuoi bloccarle la crescita?- Koshino bofonchiò qualcosa di incomprensibile, mezzo strozzato.

-Ehi, Crilin, potresti annunciarti la prossima volta che decidi di andartene in giro nudo?- chiese la voce di Muten, dall'altra parte della porta che Diciotto aveva chiuso precipitosamente, -Oppure potresti mandar fuori così la tua bella mogliettina...

-Vecchio porco!- rispose Koshino, e Diciotto chiese: -Ma ti senti bene?

-Meravigliosamente, amore mio! Non potrei stare meglio, fare l'amore con te è stato magnifico!

-Crilin... lo facciamo tutti i giorni, ti ricordi, sì?

-Tutti i giorni?- chiese Koshino, gli occhi che luccicavano, -Anche più volte al giorno?

-Ma ti senti bene?- chiese di nuovo Diciotto. Koshino cominciò a fischiettare un motivetto vivace e si infilò le mutande e dei pantaloni a caso, poi si guardò allo specchio. Era alto due mele o poco più, persino mano del solito, e oh cielo, che cosa diavolo erano tutti quei capelli grigi? Passi per i baffi, ma una tinta non sarebbe una cattiva idea! O una rasata, in effetti non gli era mai dispiaciuta la capoccia a palla da bowling di Crilin... rimirò la propria immagine, meditabondo, poi fece spallucce: capelli grigi o no, si era appena fatto la scopata della sua vita con il suo personaggio preferito del suo anime preferito! La vita era bella!

-Che ne dici se andiamo a fare un salto da Bulma, oggi pomeriggio?- chiese Diciotto, accavallando le gambe con un fare seducente che mandò tutto il sangue di Koshino a concentrarsi in un solo punto. Con voce tremante, disse: -Solo se mi concedi un secondo round.

-Concesso.- rispose Diciotto, e Koshino si spogliò di nuovo e saltò sul letto urlando: -EVVAI!

 

Una tempesta di pugni sulla porta svegliò Sendoh da un sonno profondo: -VAI SUBITO A CERCARE QUEL DEFICIENTE DI TUO PADRE, E SENZA FARE STORIE!- ululò la voce di Chichi, squarciandogli le orecchie e facendogli venire un mezzo infarto. Saltò giù dal letto e disse: -Sì, mamma, vado subito! Dammi un momento per...- si guardò nello specchio ed emise un ululato di gioia.

-CHE DIAVOLO TI PRENDE, SI PUÒ SAPERE?!- urlò Chichi, poi la porta fu abbattuta e la piccola figura della donna si stagliò in controluce, le mani sui fianchi in una posa minacciosa che non scalfì la gioia del suo presunto figlio. Sendoh disse: -I miei capelli! Sono così al naturale!

-Certo che sono così al naturale, che cosa...?

-YAHOO!- esultò Sendoh, poi si gettò in ginocchio e disse: -Niente più levatacce per mettere il gel! Niente più persone che prevedono la mia calvizie! È LA FINE DELLA MIA SCHIAVITÙ!

-Ma sei diventato scemo?- chiese Chichi, un po' preoccupata.

-Sono solo FELICE, mamma! Vado subito a cercare papà!- saltellando tutto allegro, Sendoh raggiunse la finestra e saltò fuori. Ebbe un momento di dubbio mentre fluttuava nel vuoto: e se non fosse stato capace di volare? Ma ci riuscì istintivamente, e per la gioia fece un paio di giravolte in aria, sotto agli occhi vigili di Chichi che lo guardava dal basso.

-Ci vediamo dopo!- salutò Sendoh, prima di mettersi in volo. Ma non aveva la minima intenzione di cercare Goku. O meglio, ce l'aveva, sai che figata poi vivere con la consapevolezza di avergli stretto la mano, ma la priorità sua e dei suoi ormoni era un'altra: doveva trovare la Capsule Corp.

 

-Ehi! Goten!- chiamò Crilin, caracollando in avanti nel corpo troppo grosso in cui si era svegliato. Un ragazzo molto alto si voltò e disse: -Oh, grazie al cie... aspetta, e tu chi sei?

-Ahaha, bella Kosh!- disse un tizio con dei capelli disastrosi, -Bella davvero! Sendoh è proprio pettinato come Goten! Da ora in avanti lo chiamerò anch'io così!- Goten improvvisò una risata falsissima, e il tizio se ne andò ridacchiando. Goten posò di nuovo l'attenzione sul tale che l'aveva chiamato. Di primo acchito l'aveva scambiato per Crilin, ma non gli somigliava davvero per niente.

-Aspetta, tu non sei Goten... o sì?

-Sono io. Credo. In effetti la mia faccia è diversa, e mi prudono i capelli. E tu sei Crilin, vero?

-Sì, sono io. Ammetto che non mi dispiacciono, questi venti centimetri in più. Ma vorrei davvero sapere cos'è successo. Anche se quel nome, Sendoh, mi dice qualcosa...- Goten si grattò il mento, pensoso. Gli sembrava di aver sentito dire quel nome a Trunks, ma non ne era del tutto sicuro.

-Già. Io non ne ho idea. Credi che ci siano altARGH!- qualcuno si era improvvisamente materializzato sulla loro strada, due tizi alti, uno con i capelli rossi e l'altro con l'aria imbronciata e un ridicolo caschetto di capelli neri.

-Goten! Crilin!- disse il tizio con i capelli rossi, -Urca, per fortuna vi abbiamo trovati!

-Goku!- esclamò Crilin, -Papà!- chiosò Goten.

-Sì, e lui è...

-Umpf.

-Ciao, Vegeta.- salutarono i due.

-Ragazzi, che cos'è successo?- chiese Crilin.

-Non ne abbiamo idea.- ammise Goku. Vegeta sbuffò: -Non m'importa cos'è successo o cosa non è successo. Ho intenzione di riportare le cose al loro stato naturale.

-Grazie per l'intervento illuminante, Vegeta, ma se non sappiamo cos'è successo non possiamo far niente per sistemare le cose.- disse Crilin. Vegeta lo guardò male, ma evidentemente quel poco di altezza guadagnato sembrava dare molta fiducia a Crilin, che lo fissò di rimando, impassibile.

 

-Yuhuu! Vegeta!- chiamò Sakuragi, entrando alla Capsule Corp come se fosse casa sua. Quella vecchia psicopatica della madre di Bulma lo avvicinò e trillò: -Mio genero e mia figlia stanno facendo l'amore! Avevi bisogno urgentemente? Vuoi che te lo vado a chiamare?

-Ehm...- Sakuragi era combattuto. Da un lato avrebbe voluto interrompere, dall'altro non gli sembrava una premessa valida per chiedere a Vegeta di prestargli sua moglie per una trombatina. La madre di Bulma lo trascinò in cucina, dove già sedeva Trunks, con due tappi di ovatta nelle orecchie. -Ehilà, Trunks!- salutò allegramente Goku. Trunks rispose urlando: -NON TI SENTO, HO I TAPPI! NON VOGLIO SENTIRE I MIEI CHE FANNO SESSO!

-Ohoho, che ragazzino simpatico il mio nipotino!- trillò la madre di Bulma. Sakuragi, in tutta onestà, non poteva biasimare quel povero ragazzo. Bulma e Vegeta stavano facendo davvero un casino da film porno.

-Tua sorella è in giro?- chiese Sakuragi, in un'improvvisa illuminazione: lui, Sakuragi, aveva diciassette anni. Era nel corpo di un dodicenne, perché a quanto pareva erano finiti nell'arco temporale di Dragonball GT. In fondo Bra somigliava a Bulma, doveva avere quindici anni o giù di lì, che male avrebbe fatto? Non avrebbe dovuto incappare nelle ire di Vegeta, bastava solo tenerglielo nascosto, e credeva di poterci riuscire: Bra gli era sempre sembrata un po' zoccola.

-L'ho vista uscire di corsa un'ora fa. Goten?

-Non ne ho idea, perché dovrei saperlo?- chiese Sakuragi distrattamente. Forse avrebbe potuto cercare l'aura di Bra, se sapeva volare magari sapeva anche fare quel...

-Perché è tuo figlio, forse? Goku, ma ti senti bene?

-Eh? Ah, sì, sì, certo! Sto bene! Beh, sai, stamattina Goten non l'ho visto, chissà dov'è quel farfallone!- Trunks lo guardò con un sopracciglio alzato, poi parve decidere che la conversazione non era abbastanza interessante; dal momento che al piano superiore sembravano essersi presi una pausa, operò un minimo di cortesia nei confronti dell'ospite e non si rimise i tappi nelle orecchie, ma si seppellì dietro ad un giornalino a fumetti. Sakuragi, curioso, lesse il titolo: -Oh, Slam Dunk! Quello è il tiro più fico della pallacanestro! Scommettiamo che riesco a farne uno?

-Però senza volare, se no non vale, eh!- ridacchiò Trunks.

 

Rukawa seguì Bulma al piano inferiore, cercando di trattenere i rivoli di bava alla vista del suo splendido sedere fasciato da una gonna aderente. La donna si era rifiutata di fare un quinto round, e aveva proposto una colazione; Rukawa, in effetti un po' provato, aveva accettato con moderato entusiasmo. Prese il bicchierone di latte che Bulma gli stava porgendo e guardò fuori dalla finestra, attirato da un rumore familiare: una palla da basket.

Vide Goku in versione dodicenne, palleggiante, e gli sentì dire: -Adesso ti faccio vedere io cosa sa fare il Genio del Basket!- e per poco non si strozzò.

Punto primo, Sakuragi che si incarnava nel protagonista di Dragonball era una cosa che proprio non si poteva sentire. Punto secondo, che diavolo ci faceva lì quando a casa aveva una bella mogliettina che non sembrava farsi chissà quanti problemi per la sua forma fisica? Punto terzo, eh no, pensò mentre per qualche ignoto motivo Trunks cadeva a terra ridendo, con le mani sulla pancia, lasciando campo libero a Sakuragi/Goku, col cavolo che avrebbe fatto bella figura!

Corse fuori come una furia, strappò la palla dalle mani di quel nanerottolo e la schiaffò a canestro.

-Papà?!- chiese Trunks, attonito. A quel che sapeva, suo padre registrava a stento l'esistenza di uno sport chiamato pallacanestro, e di certo non aveva mai preso in mano un pallone in vita sua.

-Ehi! Maledetto stronzo arrogante, come ti...

-Do'aho.- Sakuragi non sapeva se essere più scocciato per l'interruzione o più deluso per l'appellativo. Porca miseria, le sue speranze di sbombarsi Bulma adesso erano meno di zero. Ma perché quel mentecatto arrogante doveva sempre essere in mezzo alle palle, perchééé? Rukawa lo prese per il bavero della maglietta e disse: -Adesso te ne torni da dove sei venuto, fai quel che devi con tua moglie e non rompere le palle.

-Punto primo, sai benissimo che a me Chichi non è mai piaciuta.

-WOAH!- urlò Trunks, stupito. Quella cosa non sarebbe andata giù bene al suo migliore amico.

-Secondo, ti ricordo che io sono Goku e tu Vegeta. Potrai fare l'arrogante sul campo da basket, ma qui sono io quello che ti può sfasciare in un nanosecondo.

-Vegeta! Goku! Smettetela IMMEDIATAMENTE!- chiamò Bulma dalla soglia di casa.

-Ah, allora ammetti che non sei il Genio del Basket, eh?

-MA QUANDO MAI AVREI DETTO CHE...

-Ehilà! Bulma, sei in casa?- chiamò la voce di Diciotto. Sakuragi perse la concentrazione e si ritrovò a guardare quelle due bellissime donne che si avvicinavano l'una all'altra. Nemmeno registrò Crilin che seguiva la sua bionda moglie con l'aria di uno a cui è cascato un mattone in testa, perché la sua mente cominciò a proiettare un film porno di quelli davvero, davvero zozzi.

 

-Ehilà, Sendoh!- chiamò una voce femminile, e una ragazza si diresse di buon passo verso i quattro non giocatori di basket riuniti in un angolo nascosto del cortile.

-Oh, Goten, ma possibile che ovunque vai e con qualunque faccia devi sempre rimorchiare?- chiese Crilin. Goku ridacchiò e Vegeta sbuffò: -Forza, Kaarot, nascondiamoci prima che ci veda bene.

-Perché?

-Perché non abbiamo la divisa di questa scuola.- Goku fece spallucce e seguì Vegeta dietro ad un cespuglio, dove si nascosero con non poca fatica.

-Ciao!- salutò Goten con un sorriso enorme.

-Beh, vedo che sei ancora qui per cui deduco che non ha funzionato. Mi spiace, ma te l'avevo detto che era una cazzata di parapsicologia. Dovrai accontentarti delle cosplayer.- la ragazza sporse la testa per guardare dietro di lui: -Rukawa, Sakuragi, guardate che vi ho visti, potete uscire di lì.- Goku sporse la testa, mentre Vegeta lo strattonava invano per farlo rimanere dov'era.

-Noi saremmo quei due?

-Sì, quei due che tutta Kanagawa shippa, e sai che mi fa piacere vedervi infrattati in un ce... ce... ce... oh cazzo, fermi tutti!

-TU SAI QUALCOSA?!- urlò Crilin, prendendola per le spalle.

-Oddio, tu non sei Hiroaki Koshino, non è vero?

-No, io mi chiamo Crilin e vengo da un altro mondo, cre...

-WAAAH! NON CI CREDO, SENDOH CE L'HA FATTA!- urlò la ragazza.

 

Sakuragi si avvicinò a Diciotto e a Bulma come in trance, completamente dimentico di Rukawa. La bella cyborg disse: -Ho il sospetto che ci sia qualcosa che non va in Crilin, non saprei dirti che cosa, ma è come se non fosse lui...

-In che senso?- chiese Bulma, preoccupata. Koshino chiese: -Bulma, ci presti una camera da letto? Voglio fare l'amore con la mia bella mogliettina!

-Io queste cose non le voglio sentire!- si intromise Trunks, -Crilin! Sei il papà di una delle mie migliori amiche! Non voglio saperti sessualmente attivo! Soprattutto visto che io non batto chiodo...- aggiunse in un mugugno.

-Marron è alla Kame House, va' da lei.- ribatté Koshino, -Vi ho sempre shippati un sacco.

-Crilin!- lo richiamò all'ordine Diciotto, -Stai parlando di tua figlia!

-Ah già. Beh, meglio Trunks che un inutile terrestre.- ribatté Koshino.

-Tu sei un inutile terrestre!- urlò Sakuragi, -HA! Sfigato!

-Ti devi proprio far riconoscere ovunque vai, eh, Do'aho?- disse Rukawa.

-Qualcosa mi dice che sono in tre ad avere qualcosa che non va...- bofonchiò Bulma, -Torno subito.

 

-Ok, siediti e spiegati bene.- disse Crilin, quando finalmente riuscì a far smettere di sfasare quella ragazza. Lei si sedette, prese un bel respiro e disse: -Per prima cosa, voglio sapere chi siete di preciso. Tu sei Crilin, e voi...

-Goku.

-Goten.

-Nh.

-Ok, decisamente tu sei Vegeta. OMMIODDIO!- pigolò, -Posso toccarti?

-Ecco...- senza aspettare un permesso, la ragazza si alzò dal muretto su cui aveva appena poggiato le chiappe e corse a palpeggiare la faccia di Vegeta, che si scostò irritato.

-Mioddio!- pigolò di nuovo.

-Senti, ragazzina, ci vuoi spiegare cos'è successo oppure no?- Vegeta la spinse via e lei ripiombò seduta. Goten le porse una bottiglietta d'acqua e lei bevve un bel sorso. Prese un bel respiro e cominciò a spiegare.

 

-Ragazzi, chi vuole un bel tè freddo?- Koshino, Sakuragi e Rukawa non risposero, non a parole: si fiondarono sui tre bei bicchieroni gelati che Bulma stava trasportando e li bevvero tutto d'un sorso. In effetti faceva un gran caldo, e un tè freddo era proprio... quel... che... ci... vole...

Si addormentarono. Diciotto guardò Bulma e chiese: -E ora?

-Proprio non lo so.- ammise l'altra.

 

-Praticamente, Sendoh ha letto da qualche parte su un forum del paranormale che con una bevanda allucinogena ci si può teletrasportare in un mondo parallelo. Lui ha sempre voluto portarsi a letto Bra, quindi...

-CHE COSA?!- sbottò Vegeta, e la ragazza si rannicchiò contro il fianco di Goten, che era sospettosamente diventato di un gradevole color pulce.

-Portarsi a letto nel senso... cioè... sì, non quella cosa lì, insomma, lui è proprio innamorato, se mi capisci, non intendo che vuole scoparsela o...

-Stai peggiorando la situazione.- le fece notare Crilin.

-Sì. Beh, insomma, per dei motivi che non vi sto a spiegare voleva andare nel vostro mondo. Anche dei suoi amici, Hiroaki Koshino, Hanamichi Sakuragi e Kaede Rukawa hanno sempre voluto farlo, quindi hanno deciso di provare anche se la cosa non sembrava molto probabile e... e beh, a quanto pare ci sono riusciti!

-Quindi uno dei tuoi amici adesso potrebbe essere a letto con mia moglie?- chiese Crilin.

-No,- mentì la ragazza, -Assolutamente no.- di colpo, si ritrovò sollevata ad un metro da terra, tenuta per la camicetta della divisa da un Rukawa che pareva anche più incazzoso del solito.

 

-Ohi, Goten, ma tu lo sapevi che tuo padre legge Slam Dunk e che fa un'imitazione perfetta di Hanamichi?- chiese Trunks, infilandosi nella serra dove chissà per quale motivo il suo amico di sempre si era rintanato. Ci aveva messo un po', ma alla fine era riuscito a identificare la sua aura, anche se Goten pareva un po'... beh, strano. Innanzitutto, Trunks non l'aveva mai sentito così arrapato, e poi proprio non aveva senso che si fosse rintanato nella serra della Capsule Corp, anche se ammetteva che il muro di begonie era davvero un fantastico paravento per quando ci si voleva fare una sega in santa pace.

-Goooteeen...- chiamò, girando dietro ad un baobab. Quel che vide lo sconvolse: -Che cosa stai facendo con mia sorella?!

-Non è come sembra!- rispose Sendoh, poi riprese a fare l'amore con quel sogno erotico che era Bra.

 

-Come faccio a tornare indietro prima che uno dei tuoi amici maiali si faccia mia moglie?- ringhiò Vegeta. -Sendoh ha degli appunti nel quaderno di matematica!- spifferò la ragazza.

-Chi di noi è Sendoh?- la ragazza indicò Goten, che si affrettò ad aprire la cartella e cercare il quaderno di matematica. -Mi lasceresti giù?

-Tu gli hai dato una mano a mettere in piedi questa buffonata?- ringhiò Vegeta.

-Che ti devo dire, non mi aspettavo che ci riuscisse davvero!- rispose lei, -Altrimenti avrei partecipato! Goten, lasciatelo dire, una bottarella da te me la farei dare molto volentieri.

-Oh, grazie!- rispose lui con un bel sorriso, sfogliando un quaderno: -Oh, pare che il ragazzo sia innamorato di una certa Kumiko!- disse.

-COSA?!- pigolò la ragazza.

-Eccoli!- disse Goten, ignorandola, -Ecco, qui c'è la ricetta per il siero, poi dice di... eh?

-Fa' leggere.- disse Crilin, avvicinandosi. Vegeta mise giù la ragazza, che si afflosciò su se stessa.

-Mettere in play un video del mondo in cui si vuole andare. E dove lo troviamo un video del nostro mondo?- chiese Crilin a tutti e a nessuno.

-Ehi...- chiamò Goku, pungolando con il piede un fianco della ragazza, -Ehm... com'è che si chiama?- chiese agli altri. Vegeta non reagì, Crilin e Goten fecero spallucce.

-Baciala, Goten,- ironizzò Vegeta, -Non funziona così nelle fiabe terrestri?

-Quello è il bacio del vero amore, non funzionerebbe.

-Eh? Chi? Vero amore? Dove? Sendoh?- chiese la ragazza, riprendendosi.

-Dove troviamo dei video del nostro mondo?- chiese Crilin.

-Oh, Sendoh ha la collezione completa.- prese la cartella dalle mani di Goten, pescò in una tasca interna ed estrasse un mazzo di chiavi: -Posso portarvi a casa sua, se volete.

-Muoviamoci.- intimò Vegeta.

 

-Ahia! Ahia, mi fai male, Trunks!- gemette Sendoh, mentre l'amico lo trascinava per un orecchio.

-Sì, beh, ringrazia che papà non è in sé, perché altro che tirata d'orecchi! Ti stavi facendo mia sorella, ma che cazzo ti dice il cervello? Che cazzo avete tutti quanti, oggi?

-Cosa intendi dire?- chiese Sendoh. Trunks finì di trascinarlo e lo lanciò in camera propria, dove Sendoh abbatté con lo slancio del proprio corpo una pila immensa di manga. Bra entrò dopo i due, sperando di poter intervenire se a suo fratello fossero saliti gli istinti omicidi.

-Mio padre che fa l'assatanato, tuo padre che gioca a basket, Crilin che mi invita a scoparmi sua figlia... ma che vi prende, a tutti quanti?

-Goku che gioca a basket?

-Sì, mi ha fatto l'imitazione di Hanamichi, ma non è questo il problema più...

-Hanamichi Sakuragi?! E tu come lo conosci?!

-Pronto?! È il protagonista del manga di Slam Dunk!- Sendoh rimase immobile mentre le rotelline nel cervello giravano a tutta birra, poi disse: -Mi daresti uno di quei manga? La...- improvvisò, voleva vedere anche se stesso, -La partita contro il Ryonan.- Trunks sbuffò.

-Quale, l'amichevole o la finale di campionato?

-Quella che vuoi, è uguale.- Trunks ravanò in una pila di fumetti, poi gli lanciò un volume con nientemeno che Takenori “Gorilla” Akagi in copertina. -Non capisco dove vuoi arrivare.

-Ecco, io sono lui.- disse Sendoh, indicando se stesso.

-Cosa?!

-Te lo giuro. Akira Sendoh, cresciuto a Tokyo, mi sono trasferito al Ryonan dopo che il coach della squadra di basket, Moichi Taoka, mi ha proposto una borsa di studio. Sono il migliore amico di Hiroaki Koshino, e in buoni rapporti con Hanamichi Sakuragi e Kaede Rukawa. Per quanto si possa essere in buoni rapporti con lui, ovviamente, non è che parla molto. Ma se non ti mena vuol dire che ti vuol bene. Se ti mena, secondo la ragazza che mi piace, vuol dire che vorrebbe portarti a letto, ma lei ha dei problemi mentali e non fa molto testo.

-Ehi, se stai parlando della RuHana vacci piano! È la mia OTP!- lo minacciò Bra.

-RuHana?- chiese Sendoh, smarrito.

-RuHana o HanaRu, a seconda di come vedi i ruoli. Rukawa e Hanamichi. Dai, ormai è praticamente canon!- roteò gli occhi.

-Ma tu cosa sei qui a fare?- chiese Trunks, -E non dovresti essere sconvolta perché hai fatto l'amore con un tizio che non esiste invece che con Goten?

-Oh, con Goten l'ho già fatto un sacco di volte. E poi, Sendoh è un bel bocconcino.

-Misericordia...- gemette Trunks, poi si sedette sul letto, esausto, ad ascoltare le chiacchiere inascoltabili di Sendoh e Bra.

 

-Bene.- disse la ragazza, che stando all'etichetta sul suo armadietto si chiamava davvero Kumiko, -È tutto pronto, adesso vi basta bere questa robaccia e mettervi a guardare Dragonball.

-Dragonball? È così che lo chiamate?- chiese Crilin, curioso suo malgrado.

-Sì. È diviso in varie saghe, ma vedo che l'ultimo dvd in cima arriva da GT quindi dovrebbe essere da lì che arrivate. Quanti anni avete, nel vostro mondo?

-Ventidue.- rispose Goten, e Kumiko alzò una mano: -Mi basta. È decisamente GT.- versò un liquido in quattro bicchieri e fissò i quattro energumeni seduti sul divano. Sorrise e disse: -Alla vostra!

 

-Mamma!- chiamò Trunks, entrando in cucina con Sendoh.

-Ahia, ma la smetti di portarmi in giro per un orecchio?

-No. Ti fai mia sorella, quindi no.

-Oh, che bella notizia, Goten!- si complimentò Bulma.

-Lui non è Goten. Lui è Sendoh. Un personaggio di questo fumetto.- disse Trunks, gettando sul tavolo un manga, -Ha fatto in modo non so come di finire in questo mondo insieme a tre amici.

-Dimmi che stamattina ho fatto sesso con mio marito.- dissero all'unisono Bulma e Diciotto, sconvolte. Bra apparve sulla soglia e disse: -Non dirò una parola se nessuno dirà a papà che io e Goten stiamo insieme.

-E se io invece non fossi d'accordo?- chiese Trunks.

-Allora noi lasciamo il pianeta e te la sbrighi tu con papà.- disse Bulma, sorridendo.

-E va bene.- cedette Trunks, sospirando. Lasciò l'orecchio di Sendoh e disse: -C'è solo un problema. Questo demente ha usato una specie di pozione, ma non se la ricorda più.

-C'è una mia amica che ci metterà poco a capire cos'è successo. Ci penserà lei, sa dove tengo gli appunti. Dobbiamo solo aspettare.- Bulma si sedette e guardò l'orologio: -Il sonnifero durerà ancora sei ore. Credi che ce la farà?

-Sicuramente. È molto sveglia. Ehi, mentre aspettiamo non è che io e Bra potremmo...

-NO!

 

Kumiko rimase seduta su una poltrona a guardare quei quattro che si addormentavano di colpo. Sakuragi russava come un trombone, Koshino faceva le pernacchie con le labbra e Sendoh era così silenzioso che pareva morto, ma il vero spasso era Rukawa: emetteva un “piii” sommesso ad ogni espiro, e la ragazza dovette trattenere delle risate isteriche.

Il primo a svegliarsi fu Rukawa, che per la gioia del cuoricino shipper di Kumiko controllò subito se Sakuragi stava bene; l'altro si riscosse a stento, confuso. Poi fu la volta di Koshino, che focalizzò l'ambiente ed emise un lungo sospiro.

Infine, si svegliò Sendoh, che disse: -Ehilà! Sapevo che avresti sistemato tutto! Hai visto, ha funzion...- non riuscì a finire la frase. Kumiko lo stava baciando.

 

Vegeta aprì gli occhi per primo e saltò subito in piedi: -Bulma!- chiamò, -BULMA!

-Vegeta?- rispose la donna, seduta poco distante. Vegeta corse da lei e la sollevò tra le braccia: -Non sai cosa mi è successo.

-Oh, lo so. Ti aspettavo. Mi sei mancato!

-Umpf.

-Lo prendo come un “anche tu”.

-URCA SE È TARDI, CHICHI MI AMMAZZA!- strillò Goku, che mentre si godeva lo spettacolo aveva adocchiato l'orologio. Si teletrasportò, chissà se a casa o su un pianeta lontano dove Chichi non avrebbe potuto trovarlo e menarlo.

-Ehi. Bulma, sei tu?- chiese Crilin.

-Sì, sono io. Diciotto è tornata alla Kame House.

-Oh, grazie al cielo. Devo correre da lei!

-Dov'è Goten?- chiese Vegeta, poi uscì a passo di marcia dal salotto, dove Bulma e Diciotto avevano accatastato i corpi privi di sensi dei tre guerrieri/basketmen.

-Probabilmente a cas...

-AAARGH!!!

-Beh, ormai è inutile mentire.- Bulma fece spallucce, e si rimise a leggere i fumetti di Trunks. Decisamente quel Rukawa era un ragazzo affascinante...

 
   
 
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