Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Miss_Fantasy    19/02/2020    1 recensioni
Solo un sogno.... che non realizzerò mai o forse sì.....
Un ragazzo disabile. Un sogno. Un incontro. Tanti casini.
(Questa storia è collegata a "Tutta colpa di Kurama!!!!" ma se si vuole si può anche leggerla singolarmente)
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Mpreg
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Eren pov.

Sospiro per la milionesima volta. Non credo di poter resistere ancora allungo mentre guardo l'orologio che è appeso alla parete: segna le 18:00. Mancano due ore al concerto, ma ci troviamo un po' prima con la classe, anche se io a questo concerto non ci voglio proprio andare, però non ho scelta.

Le coinquiline della mia sorellastra stanno gridando per casa che non hanno niente da mettersi e questo già da un'ora, si sono autoinvitate con la scusa che ci devono essere come fan numero uno del gruppo. Metto giù la matita con la quale stavo sistemando delle bozze di vesti o qualche disegno che avevo velocemente abbozzato in questi giorni. Poi prendo la borsa che mi sono portato dietro con i vestiti per stasera e mi allungo per prendere i miei tripodi, per poi alzarmi e dirigermi in bagno, cercando di urtare meno cose possibili; ma non è semplice, visto tutti i vestiti gettati per terra.

Dopo trenta minuti, esco dal bagno con una camicia verde chiara, jeans vecchissimi rotti in più punti, ma a me piacciono tantissimo e so benissimo che a Mikasa non piacciono, però poco mi importa. Ritorno in salotto, su lo schienale di una sedia vi è la giacca che da poco ho cucito. Disegno quello che potrebbe essere stasera, o come potrebbe essere il gruppo, ma subito dopo lo cancello. Non ci vorrei neanche andare, figuriamoci se mi metto a disegnare le diverse possibilità dello svolgimento della serata... anche se è il mio primissimo concerto.

Questa sera non sarà niente di che: vai lì, ascolti il concerto mentre disegni, aspetti che gli altri si facciano le foto o gli autografi dalla band, e te ne torni a casa. Piano semplice e veloce... andrà tutto liscio; anzi sarà quasi noioso.

Non ho più voglia di disegnare, così rimetto tutto in borsa e decido di guardarmi il film in Inglese di "Romeo and Juliet". Di solito cerco di evitare qualunque cosa che riguardi l'amore, perché mi ricorda che io non sarò mai veramente amato; e questo fa male. Ma oggi sono particolarmente masochista, a quanto sembra. Dopo un'ora e mezza, vedo che sono tutti pronti per uscire ed anche se il film non è ancora finito, chiudo Neflix, tanto non ho fretta di finirlo.

-Mi chiedo come fai a guardarlo in un'altra lingua.- mi chiede Mikasa e io semplicemente scrollo le spalle. Poi ci dirigiamo verso l'auto di una delle due ragazze che vivono con la mia sorellastra, ma di cui non ricordo il nome e non mi interessa.

Mi metto nell'angolino più remoto dell'auto e tiro fuori il telefono per ascoltare la musica con le cuffie. Poi guardo fuori dal finestrino mentre l'auto prende velocità, e vedo la gente che cammina come se fosse la cosa più normale al mondo...Verdammte Scheiße! Per loro lo è! Perché? Perché loro sì e io no? Cosa ho fatto per meritarmi questo? Perché proprio a me?! Guardo le coppiette e la mia rabbia ammonta parecchio; perché non posso avere una vita normale come qualunque altro su la faccia della terra? A quanto pare no.

Arrivammo al concerto che si trova al Tokyo Dome, ci sono un sacco di persone con le bende che gli coprono gli occhi. Non ci mettiamo molto a trovare la nostra classe, anche perché Naruto si sta praticamente sbraciando per farsi vedere da me e io ricambio con un flebile cenno della mano, seguito da un sorriso che rivolgo solo a lui.

-Eren!!! Come stai? Stai benissimo!! Oh dio!! È il nostro primissimo concerto!!- comincia a straparlare Naru con la sua solita felicità che sprizza da tutti i pori. Cerco di rendere i tratti del mio viso molto più rilassati, anche se sembro comunque arrabbiato seppur meno di prima.

-Ciao! Sì, sto bene, grazie. E sì, lo so: speriamo che non succeda qualcosa di spiacevole. - dico mentre vengo praticamente schiacciato dal peso del biondo in quello che per i suoi standard è un abbraccio.

-Eren, noi andiamo a prendere le magliette, tieni il posto – mi informa Mikasa mentre mi indica una bancarella che è piena di gente e io semplicemente faccio cenno di assenso.

Dopo non so quanto tempo, finalmente entriamo.... È stupendo!!! Ma non riesco a vedere di più, perché le luci si abbassano fino a spegnersi mentre tutti urlano "No Name!! No Name!! ", stringendosi sempre di più. Poi una luce illumina il palco. Si alza un grido che mi costringe a tapparmi le orecchie con le mani. Cerco una via di uscita finché non vedo i bagni, non sono molto lontani da dove sono ora, vedo che tutti sono distratti e mi sembra un buon momento per darmela a gambe. Così mi dirigo lì cercando di non farmi scoprire da gli altri, ma in quel momento sento la voce del cantante della band, che a quanto ho capito si chiama L, credo.

-Kneel down, pigs.- dice una voce forte e melodiosa allo stesso tempo. Mi fermo a metà del percorso, intontito completamente dalla sua voce, ma cerco di riprendermi e andare fino ai bagni, mentre la gente urla ancora di più. Mi metto in un angolino in disparte e tiro fuori il mio blocco da disegno.

 

I'll show you, tearing it to pieces

If you only wish for salvation, for the future

Then, kneel down

Non so esattamente cosa voglio disegnare, ma trovo la musica un piacevole sottofondo... Guardo la gente che salta, che canta la canzone che ama, le urla, la gioia. Penso di aver appena trovato la mia ispirazione.

A stagnant field of vision, a warped up common sense

Who does this world belong to?

I can't possibly know the answer

I'll just paint it over, with these hands

With the wings of endless freedom on my back

Roaming about, where to go?

If you want a path for you to move forward

Prostrate yourself before me

I'll show you, tearing it to pieces

If you only wish for salvation, for the future

Then, kneel down

What a mess, the tea's cold already.

A troublesome, crazy rules

What do you believe in, what do you choose

The one who will decide is you, yourself

An unshakable feelings and vows, in this heart

For who, and for what sake, do you fight?

Right now, with that brainless head of yours

Think of it

Look forward, follow my lead

If you want to see the truth with your own eyes

Don't avert your gaze

Mi piace questa canzone. Ok, il testo è da revisionare, ma nel complesso mi piace. La voce del cantante è la cosa... Potrei ascoltarla per ore... è dolce, ma anche autoritaria tanto da farti fermare sul posto, anche se stai passando di lì per caso.

Roaming about, where to go?

If you want a path for you to move forward

Prostrate yourself before me

I'll show you, tearing it to pieces

If you only wish for salvation, for the future

Then, kneel down

"You did well, for a being a mere pig."

 

La canzone finisce esattamente nello stesso istante dove io finisco di disegnare, come se lui sapesse di me: di un ragazzo seduto in sieda rottele, che si è nascosto in bagno a disegnare e in qualche modo lo stesse aspettando. Scuoto la testa e rido per questo mio pensiero. Tiro fuori delle riviste di moda che avevo comprato qualche giorno fa, ma che per diversi fattori non sono riuscito ancora ad aprire e mi viene in mette di disegnare dei possibili abbigliamenti per la band che possono indossare per un concerto; lavoro non facile, visto che non so praticamente niente di loro. Sarà una bella sfida da provare!

Ormai sono quasi le 23:00 quando sento dei passi... Oh Scheiße!!! Ero così concentrato sul mio lavoro che ho perso di vista il tempo!!! Cerco di mettere le riviste dentro allo zaino velocemente, ma questa operazione mi fa cadere il mio blocco dove stavo disegnando dalle gambe, impreco in tedesco per la mia poca coordinazione.

-Wow! Wow!! Sono davvero bellissimi! - sento una voce, ma non riesco a capire se è maschile o femminile. Comunque so che sta proprio davanti a me, alzo gli occhi e vedo di fronte a me la figura di una persona, ma non si capisce ancora molto il sesso da come è vestita.

Ha i capelli marrone scuro legati in una coda alta, ha la corporatura robusta ma non troppo per dire che sia un uomo, o troppo esile per dire che sia una donna, la voce è un perfetto misto fra una voce femminile e maschile. L'abbigliamento è un completo di giacca e cravatta, ma noto che i suoi occhi sono bendati... ma ci vede?

-Ehm...grazie? - gli rispondo titubante, non capendo di cosa stia parlando, finché non noto che ha in mano il mio blocco da disegno. Divento rosso come un peperone, anche se lui non pare accorgersene, perché sta sfogliando il blocco con foga.

-Lo voglio!!- mi urla nelle orecchie e io non so manco con chi sto parlando, quindi cerco di presentarmi.

-Piacere, mi chiamo Jëgar Eren.- faccio, porgendoli la mano che viene stretta praticamente subito.

-Hanji Zoe, e voglio che tu faccia i nuovi costumi.- mi fa in modo serio.

 

 

 

 

 

   
 
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