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Autore: laurakovac    20/02/2020    3 recensioni
Elisabeth Hutton arriva in Giappone da adolescente, per andare a vivere insieme ad Holly e alla sua famiglia.
E' proprio grazie a suo cugino che scoprirà la passione per il calcio.
Prequel di "DUE ANIME E UN PALLONE", la cui lettura non è però indispensabile.
Genere: Introspettivo, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Natsuko Ohzora/Maggie Atton, Nuovo personaggio, Tatsuo Mikami/Freddy Marshall, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

Stava per arrivare. Ancora pochi minuti e sarebbe scesa dalle scalette di quell’aereo che la stava
portando in Giappone. 
Sua madre l'aveva semplicemente condotta in aeroporto e affidata ad una hostess. 
"Salutami mio fratello, Maggie e Holly. Vedrai che starai bene con loro". 
Poche parole, un fugace saluto e si era dileguata, come sempre aveva fatto nella sua vita. 
Mariel Hutton non poteva considerarsi una buona madre. 
Aveva concepito Elisabeth in una notte d'estate, per sbaglio.  
Lei era stata il suo errore più grande, al punto che non sapeva neanche chi fosse il padre. 
E così quella bambina era cresciuta fino all'età di 14 anni, forse troppo in fretta, sballottata tra una città e l'altra dell' Europa. 
Ma ora lei stava crescendo, aveva le sue necessità, i suoi bisogni di ragazza adolescente che stava per affacciarsi alla vita.
Sua madre aveva quindi reputato, come scelta più giusta, quella di darle una stabilità famigliare, un luogo tutto suo in cui sentirsi a casa, concetto mai sperimentato, ma di cui aveva estremo bisogno. 
Messa su un aereo, ora stava per affrontare un nuovo capitolo della sua vita. 
Chissà come si sarebbe trovata. 
"Peggio di così non può andare" continuava a ripetersi lungo tutto il viaggio. 
Avrebbe iniziato il liceo nella stessa classe di suo cugino Holly. 
Non lo conosceva particolarmente bene, si erano visti molti anni prima, quando erano più piccoli, forse un paio di volte. Ma adesso lei stava per arrivare, in quella nuova famiglia, in quella nuova vita.
Prima di scendere le scalette dell’aereo, chiuse gli occhi e respirò profondamente.
Li riaprì e provò a sorridere: di certo tutto sarebbe stato una nuova avventura.
Si recò al gate per ritirare il suo bagaglio, e giunta poco fuori, lo riconobbe subito: tra la folla di gente, che aspettava i propri cari, scorse una mano che si agitava.
“Elly siamo qui...ehyy”
Elisabeth si girò in direzione di quella voce che la stava chiamando.  
"Ciao Elly" così si era presentato  per accoglierla : con una mano tesa a salutarla, un tono della voce dolce e due argentei occhi vispi. 
"C...Ciao" rispose titubante allungando la mano. 
Ma suo cugino afferrò con trasporto il braccio della ragazza per abbracciarla. 
"Ben arrivata in Giappone, benvenuta nella nostra famiglia!"  
Dentro a quelle braccia provava solo sicurezza e calore.  
Già sapeva in cuor suo che si sarebbe trovata bene, che finalmente avrebbe avuto una famiglia. 
Sorrise, rispose all'abbraccio con affetto.  
Alzò gli occhi e trovò lo sguardo amorevole di Maggie.  
"Piccola mia....ben arrivata figliola" 
Così l'aveva chiamata, con questo nome.. Figliola... Per farle capire che già era una di famiglia per loro.
Che lo era sempre stata. 
Presero la sua valigia e la condussero in auto. 
Durante il tragitto Holly non la smetteva più di parlare. Elisabeth si sentiva frastornata ma contenta. 
Aveva deciso di affrontare quel nuovo capitolo della sua vita senza tirarsi indietro e senza avere paura.
Da vera leonessa quale era sempre stata, da come la vita fin da piccola l’aveva forgiata.  
Si era sistemata in una stanza accanto a quella di Holly. 
Un paio di settimane e avrebbe iniziato il liceo. 
Sapeva che il sistema scolastico in Giappone era un po’ diverso da quello europeo, come anche la lingua stessa, ma si era abituata fin da piccola a cambiare spesso usi e costumi e non ne aveva mai fatto un problema, anzi era un'opportunità di arricchimento personale. 
Sua madre le aveva insegnato la lingua giapponese e le sue tradizioni. 
Nonostante avesse girato mezzo mondo, era molto legata alle sue origini e per Elisabeth la lingua non sarebbe stata di certo un problema. 
Si concesse una mezza giornata per riposare e cercare di ambientarsi. 
Trascorse la notte in modo tranquillo, dormendo bene e a lungo.
Il mattino dopo, Holly le chiese  
"Elly! Ti va di venire al campo con me? A conoscere i miei amici?" 
Il ragazzo aveva la palla tra i piedi, Elisabeth sorrise. 
"Volentieri!"  
Si sentiva intimorita da tutte quelle novità, ma aveva deciso di viverle intensamente.
"Ma tu passi tutto il tempo con quella cosa lì?" chiese ad un tratto a suo cugino, mentre lo osservava sorridere e palleggiare.
"Quale cosa?" le chiese Holly stupito 
"Quel... Quel pallone" lo indicò. 
"Certo, lui è il mio migliore amico" 
"Migliore che?" 
"Amico! Una parte di me ormai... É così che ho mosso i primi passi in questo campo, quando mi allenava Roberto!" 
"Roberto?" 
"Sì, un amico di mio padre, a cui tutti noi siamo molto legati sai? Mi ha fatto da allenatore."  
Elisabeth guardò il cugino, non capiva tanta passione per un oggetto rotolante e un campo verde su cui correre. Tuttavia, preferì non proseguire oltre il discorso.
Arrivati al campo, Holly fu circondato subito dai suoi amici. 
"Capitano eccoti! Che bello il campionato sta per ricominciare e noi saremo imbattibili!" esordì qualcuno. 
"Ci dobbiamo allenare duramente però!" ribattè qualcun altro.  
"Ehy ma è questa chi è?"  
Elisabeth per un attimo divenne timida.
Non era nel suo stile, abituata al mondo e a nuove conoscenze, ma aveva realizzato che quella sarebbe stata la sua vita negli anni a venire e stavolta le novità la intimorivano un po'. 
"Vi presento mia cugina, Elisabeth" disse Holly sorridendo e poggiandole una mano sulla spalla in segno di rassicurazione.
"P... Piacere!" Eli iniziò a guardarsi attorno. 
Si trovò contornata da volti nuovi, ma tutti molto gentili e disponibili. 
"Ciaooo! non sapevamo che Holly avesse una cugina, benvenuta tra noi!"  
Conobbe i compagni di squadra del cugino e le due manager, Patty e Susie. 
Durante i primi giorni di quella sua nuova vita, si limitò a seguire Holly agli allenamenti. 
Un giorno, vedendo le due ragazze alle prese con tutte le divise da pulire, chiese loro 
"Posso aiutarvi?" 
"Ma certo Grazie! Ci fai un enorme favore!" 
"Tu vieni dall'Europa vero?" chiese Susie curiosa  
"Ehm ecco si..." 
"Ma adesso sei qui a casa di Holly” continuò ancora la ragazza.  
Elisabeth abbassò lo sguardo. Non le andava di raccontare la sua storia, non a persone per lei ancora più o meno sconosciute. 
Patty decise di intervenire  
"Susie! Vai da Bruce e dagli altri a sistemare le borracce, finiamo noi quì"  
Ciò che Anego chiedeva, era un ordine! E così Susie eseguì quanto le era stato chiesto. 
"Grazie" sussurrò in modo impercettibile Eli. 
"Figurati!" Patty sorrise "Guarda.. Susie fa così ma non è cattiva. Non lo fa apposta. Diciamo che è molto curiosa. Ci racconterai di te solo se e quando lo vorrai". 
Fu così che tra le due ragazze nacque subito un rapporto molto profondo di stima e fiducia reciproca.  
Elisabeth ben presto divenne la terza manager della squadra e strinse amicizia con tutti, mettendo dei piccoli tasselli positivi in quel nuovo mondo che si stava apprestando a vivere.   
 
 
Nota dell’autrice: Eccomi tornata ad un anno esatto di distanza dalla pubblicazione del primo capitolo di “DUE ANIME E UN PALLONE”. In questo prequel cerco di approfondire il pg di Elisabeth e il suo amore per il calcio. Quindi...dove tutto ha avuto inizio...
  
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