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Autore: FreddyOllow    26/02/2020    0 recensioni
"Voi che entrate nei miei inferi, udite quanto ho da dire: I miei cancelli sono aperti ed io, Lucifero, vi illuderò della mia amicizia, poiché è da esso che proverò gioia nel torturarvi. Voi, anime immonde, odiate il vostro padre Dio per voga, per arroganza, per superiorità alchemica, nonché precursore della vostra scienza; e acclamate me come un vostro caro fratello, ma voi non siete nulla per me. Giacché, io, Lucifero, non vivo nel mio ego, non calpesto menti e cuori altrui per mio tornaconto. Io, Lucifero, non siederò mai alla destra di mio padre Dio, e non banchetterò alla sua tavola, dacché io sono giustizia. Sono morte. Sono peste. Sono contagio. Sono verità. Sono tutto ciò che voi non sarete mai!"
Passo di Azazel 1.1
Genere: Introspettivo, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lucifero si destò dalla fiamme ed egli, tra gli sguardi famelici delle anime vagabonde, fece suo l'oblio. Non dimorò in oscure caverne, né in maestose sale, ma scelse il fuoco come sua dimora, giacché in esso trovò conforto. E le anime vagabonde, furono dapprima violenti con il nuovo arrivato, poiché Dio, nella sua onnipotenza, creò eoni fa gli inferi senza un padrone, dacché le anime vagabonde non hanno padroni umani, ma catene mentali. E Lucifero, nella sua astuzia, prese il sopravvento e le anime non vagabondarono più nell'oblio, ma conobbero il tormento e la violenza che Dio, nella sua misericordia, era incapace di attuare. Così Lucifero divenne Re e Imperatore degli Inferi e al suo cospetto, innumerevoli anime chiesero servizio, ma egli le divorò tutte. 
"Voi amate me, ma io vi disprezzo. Non avrete mai il mio amore, poiché il mio amore giace laddove la verità non è celata dietro maschere e sorrisi di circostanza. Avete vissuto nel peccato sperando nella mia clemenza, nel mio rispetto, nella mia amicizia, ma voi, anime immonde, non siete degni nemmeno di abitare le mie sale." Le fiamme si levarono alte, e l'oblio e il perpetuo dolore, si riversarono per un istante davanti agli occhi di Dio. Ed egli non proferì parola, dacché comprese nei suoi silenzi, che Lucifero era un ottimo governatore. Non applicava la giustizia arbitraria, ma era equo e la verità, non era sposa dell'intelligenza umana. Dio lo sapeva e rimase silente, ora e per sempre.

Lucifero camminò nel suo oblio, circondato da fuoco e fiamme. Un denso fumo nero limitava i vari saloni che, come una prigione, impediva alle anime immonde di vagabondare. Ed egli rise nel vedere morte e disperazioni nei loro spiriti, finché fu colpito da un essere. Costui era un anima più antica di Lucifero, e amava infierir dolore alle anime nere, quelle che godevano e ridevano delle disgrazie altrui; quelle che amavano sé stessi; quelle cieche al mondo e nella loro presunzione; quelle che di umano avevano solo l'aspetto. Allora Lucifero l'osservò nel dar perpetua morte alle anime immonde ed esse, una volta eclissate, perdevano il ricordo della tortura. E l'essere antico, rimodellava le anime fatte a pezzi, e una volta ridato loro la vita, le rifaceva a brandelli. Lucifero si meravigliò, e per la prima volta, diede la sua amicizia a quest'essere; Krotoath.

Così, Lucifero, diede vita ai Demoni. Suoi leali servitori, antichi torturatori e massacratori. Essi non si rapportavano mai a Lucifero come loro padrone, poiché Lucifero mal sopportava la gerarchia, che Dio imponeva nel regno dei cieli e nel suo creato. Egli fu portavoce del caos e della giustizia, ma Dio, vedendo la crescente potenza del figlio caduto, minacciò gli uomini.
"Colui che seguirà il Diavolo, sarà dannato per l'eternità. Non siederà tra gli angeli, non rivedrà la luce beata, ma conoscerà soltanto sofferenza e dolore. Costui perderà tutto, ma non sé stesso. La sua coscienza lo seguirà nelle fiamme e la sua ossessione, diventerà per costui la sua punizione!"

Ma Lucifero non camminò sulla terra, poiché preso dall'esplorare gli innumerevoli tormenti degli inferi. E fu così che le schiere demoniache s'infoltirono. Ma egli, udendo le anime immonde mandate da Dio con parole di ammonimento, s'infuriò. E la sua ira fu tale, che dalle due tempie fuoriuscirono due corna caprine. Ed egli si promise di uccidere Dio con questo dono, giacché fonte di odio. 
E Dio, da grande osservatore com'era, vide tutto e volse lo sguardo sulla terra. Egli temeva un invasione demonica e così radunò i suoi Angeli. Ma egli era ignaro della presenza dei Demoni di Lucifero, poiché essi non erano figli di Dio, ma anime antiche che Dio non rammentava. Così Lucifero venne colto alla sprovvista e milioni di Angeli si riversarono negli inferi. Il fuoco e la fiamme si assopirono, ma non scomparvero, dacché i Demoni, più numerosi degli Angeli, uccisero e catturarono quest'ultimi. E le anime immonde, cercando di aggraziarsi Lucifero, diedero man forte, ma costui li divorò di nuovo.
"Voi, anime immonde, non avrete mai la mia amicizia. Abitate i miei piani per volontà di Dio, non mia. Non avrete mai mio favore e quando sarò onnipotente, vi spazzerò tutti nell'ignoto!"

Dio pianse per i suoi figli caduti e da allora, come penitenza e giuramento, donò libero arbitrio agli uomini, poiché era cosa buona e giusta. Mai più avrebbe preso parte alla vita degli uomini, nemmeno quando inviò suo figlio Gesù sulla terra intervenne per fermarli. Egli rimase silente nella sua volta celeste, guardando massacri e ingiustizie compiute dagli uomini. E fu allora che Lucifero invase la terra, ma una volta lì, si rese contò che gli Inferi non erano nulla a confronto. 
Il suo leale Demone Krotoath disse: "Lucifero, posso sottomettere gli umani per te, se lo desideri."
Lucifero rispose: "Ogni mio desiderio gioverebbe mio padre, poiché egli ha donato un immenso potere agli uomini e loro, nella loro debolezza, sono incapaci di detenerlo. Dio dovrà soffrire nel vedere i suoi figli macchiarsi di atti bestiali, poiché egli, nella sua misericordia, credeva di essere nel giusto."

Dio osservò Lucifero camminare in verdi pascoli, solcare oceani e guadare fiumi e mai una volta uccise o torturò per suo piacimento uomini, donne o bambini. A quest'ultimi, infuse la paura, giacché nelle paure dimorano il caos e la giustizia. E crescendo, quei bambini fondarono primitive leggi e dopo di essa, la morale. 
Lucifero guardò il cielo e disse: "Ecco padre. Tu che ami troppo i tuoi figli da farli scannare tra loro senza tuonare la tua disapprovazione, ora osserva le mie doti. Osserva le leggi e la morale. Condanna chi inneggia nell'ignoranza il mio nome, poiché essi non sanno quel che dicono o fanno. Ed io, Lucifero, ambisco a distruggerli! Ora osserva, giacché è l'unica cosa buona che ti riesce!"

Dio non rispose, poiché non poteva più intromettersi nel suo creato, nemmeno per questioni non umane. Ma Lucifero, non si accorse che gli umani resero grazie a Dio, invece che ad egli. E fu Krotoath a informarlo dell'accaduto. Così l'ira di lucifero si abbatté sugli uomini e i cancelli degli inferi si aprirono per un istante, dacché le anime immonde fremevano per riversarsi sulla terra. Il mondo venne infettato come una piaga mortale da quest'ultime, mentre i demoni tentarono di ucciderle o riportarle negli inferi, ma essi fuggirono. Fondarono regni, città-stato e imperi, celandosi negli anfratti della mente umana e soggiogandoli. E costoro persero l'anima, ma agli occhi degli uomini, l'anima immonda pareva pura e giusta. Mai nessuno si accorse che l'impossessato non era più umano, mentre il suo spirito dimorava negli inferi afflitto da innumerevoli tormenti e sevizi.

Mentre Lucifero tornava nella sua dimora, un uomo gli si avvicinò e disse: "Mio signore, vengo qui per servirvi, poiché ho visto in te la verità."
Ma Lucifero rispose: "Voi, creature di Dio, rendete grazie ad Egli quando vi conviene e sputate nei piatti in cui mangiate. Uccidete il prossimo per gelosia, per vendetta e ambite il terreno altrui. Vi macchiate di fratricidi, parricidi e un innumerevoli liste di violenze e subdoli pensieri che cercate di attuare. Io, Lucifero, non vorrò gli umani come amici, né oggi, né mai. Siete e restereste la decadenza di mio padre ed egli, con la scusa del libero arbitrio, vi osserva scannarvi dall'alto, finché non vi autodistruggerete. E allora ritornerete polvere e dalla polvere rinascerete. Ma voi, presuntuosi e arroganti, dimenticherete il passato e finirete nuovamente dritti nel fosso. E lì marcirete, mentre altri come voi faranno scempio delle vostre carni."
E così Lucifero scomparve insieme alla sua schiera demoniaca. 
Ma l'uomo, che odiava Dio sia per voga e come forma di ribellione, cercò in tutti modi di diffondere il verbo del diavolo; un verbo che non esiste. E furono molti a scrivere e rendersi dotti di parole inesistenti, ma nessuno fu capace di rendersi credibile. Ed altri bestemmiarono il nome di Dio invano per divertimento o inneggiarono a Lucifero. E molti furono portatori e portatrici di malvagità, credendo che alla loro morte Lucifero li avrebbe rispettati, donando la sua amicizia. Ma essi erano nel torto e una volta finiti negli inferi, la loro sofferenza fu tale che nelle notti più cupe e silenti si odono le urla levarsi dalle loro tombe. E quando loro periscono e giacciono nelle bare attorniate dai parenti, la camera si riempe di energie negative, poiché è in atto lo smembramento dell'anima, tra gli sguardi inconsapevoli dei loro cari. Una battaglia cruenta in cui l'anima urla e chiede aiuto ai suoi parenti, ma nessuno può udirlo. E finché dura la veglia, l'anima resterà lì e verrà massacrata e tormentata dai Demoni, finché essa verrà inghiottita negli abissi infernali.

Dio osservò i regni sfaldarsi, gli imperi disintegrarsi, innumerevoli ingiustizie e atrocità senza mai fare nulla. E pianse nel vedere l'uomo ergersi come un Dio sugli animali del creato, usandoli e sfruttandoli. Giustificando la malvagità dietro l'atto divino in cui l'uomo era al centro di tutto e che la vita umana fosse più importante. Pianse nel vedere l'ego smisurato degli uomini dilagare nel mondo e farne scempio. E così volse lo sguardo altrove, nell'osservare gli umani scrivere il suo verbo a proprio piacimento per soggiogare gli altri e muovere guerre sante, quando egli non proferì parola. 
Lucifero, ritornato nella sua dimora, ampliò le sue sale, giacché vi era un afflusso di anime immonde incalcolabili. Il regno celeste s'indebolì e gli Angeli superarono le beate anime. Gli inferi crebbero, si espansero, le urla e i tormenti raggiunsero i cancelli di San Pietro e Dio dovette creare il purgatorio per far in mano che non giungessero nella sua dimora. Ma anche questo piano, si popolò di anime perse. Un luogo ottenebrato e subdolo, le cui maschere usate in vita dagli uomini per celarsi dietro al falso sé, venivano mostrate per ingannare i nuovi arrivati. Costoro promettevano e barattavano i ricordi con fini ingannevoli e una volta fatto, le anime perse erano perse per l'eternità.

Allora Dio mandò suo figlio Gesù per salvare gli uomini e Lucifero camminò nuovamente sulla terra. Egli osservò gli uomini farsi beffa di un uomo che prometteva la salvezza dell'anima e incrociò il suo sguardo prima di venire inchiodato sulla croce. Gesù lo riconobbe e Lucifero non rise, non gioì per la sua morte, giacché per la prima volta, non comprese i piani di Dio. E costui osservò la morte di suo figlio e promise che mai più avrebbe mosso aiuto agli uomini. E che se volevano salvo lo spirito, dovevano soffrire come egli e suo figlio avevano sofferto.
E così nacquero chiese e conventi e il verbo di Dio fu trasportato ovunque nel mondo. Allorché gli uomini, nel loro fuorviata presunzione, elessero papi ricchi nella materia e poveri nello spirito e usando Lucifero come nemico, persuasero la gente a credere in loro. E fu così che Lucifero scatenò la sua furia sugli umani, rilasciando sulla terra innumerevoli anime immonde, che si insidiarono nei corpi più corrotti e pieni di sé. I suoi demoni albergarono in città, villaggi, case, chiese e posti impensabili e il caos dilagò nel creato, ma nessuno se ne accorse, perché la terra sgorgava caos, odio e invidia ed era la progenie degli Inferi. E la vita fu sofferenza e la sofferenza fu vita.

"Voi che entrate nei miei inferi, udite quanto ho da dire: i miei cancelli sono aperti ed io, Lucifero, vi illuderò della mia amicizia, poiché è da esso che proverò gioia nel torturarvi. Voi, anime immonde, odiate il vostro padre Dio per voga, per arroganza, per superiorità alchemica, nonché precursore della vostra scienza; e acclamate me come un vostro caro fratello, ma voi non siete nulla per me. Io, Lucifero, non vivo nel mio Io, non calpesto menti e cuori altrui per mio tornaconto. Io, Lucifero, non siederò mai alla destra di mio padre Dio e non banchetterò alla sua tavola, dacché io sono giustizia. Sono morte. Sono peste. Sono contagio. Sono verità. Sono tutto ciò che voi non sarete mai!"

Passo di Azazel 1.1
   
 
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