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Autore: _Briga6dimattina    26/02/2020    1 recensioni
Hannah Evans, ragazza testarda, ma con un animo timido.
Zayn Malik, classico cattivo ragazzo, menefreghista che pensa solo a divertirsi.
I due, per uno strano scherzo del destino, si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto, tra litigi e segreti.
Sono l'uno l'opposto dell'altra, ma si sa, gli opposti si attraggono.
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Tratto da un capitolo:
- Hannah cazzo! Smettila di fare la bambina. -
Mi aveva appena dato della bambina, brutto stronzo.
- Vaffanculo Zayn! - cominciai a prenderlo a pugni sul petto, con le lacrime che mi appannavano la vista, ero furiosa.
Mi afferrò i polsi e mi spinse contro il muro, imprigionandomi.
- Dimmi quello che vuoi Hannah, cazzo! -
A quelle parole mi bloccai.
L'unica cosa che in quel momento volevo era lui, lui e basta.
- Hannah. - mi riprese, ancora furioso.
Lo guardai negli occhi e quelle parole uscirono, senza che il mio cervello potesse fermarle.
- Voglio te. -
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24. Party in piscina

 

Pov’s Zayn

 

Mi svegliai di soprassalto nel bel mezzo della notte, ancora quel sogno, ancora quegli occhi, quelle labbra, ancora lei.

Okay Zayn, hai bisogno di qualcosa di forte, subito!

Scesi le scale e mi diressi in cucina, mamma era via per lavoro e le mie sorelle o erano dalla nonna o erano a casa di qualche amica, presi da una credenza una bottiglia di vino che nascondevo per le feste e ne versai un po’ nel bicchiere, buttai giù tutto d’un colpo, pensai e ripensai a quel sogno, un altro bicchiere, ripensai ai suoi occhi, un altro bicchiere, alle sue labbra, un altro e continuai finchè mi sentii la testa girare e dovetti aggrapparmi al bancone per non cadere.

Pov’s Hannah

 

Mi svegliai per un rumore che mi fece accapponare la pelle, qualcuno era di sotto, scesi e afferrai un ombrello tenendolo stretto a me, vidi la luce della cucina accesa, presi coraggio e mi sporsi quel tanto che bastava per vedere dentro, notai una bottiglia di vodka quasi vuota e un bicchiere sul bancone ma nessun’anima viva, all’improvviso sentii delle mani toccarmi i fianchi, mi girai spaventata con l’intento di colpirlo con l’ombrello ma quando mi accorsi che era Zayn, sospirai.

- Che ci fai sveglia a quest’ora? – Chiese serio, aveva l’alito che puzzava d’alcool, era ubriaco fradicio.

- Ho sentito un rumore. – Dissi cercando di allontanarmi il più possibile da lui, Zayn però non era della mia stessa idea, mi afferrò per i fianchi e mi spinse contro il muro, ebbi un brivido al contatto con la superficie fredda.

Si avvicinò lentamente a me appoggiando entrambe la mani ai lati della mia testa.

Cominciò a baciarmi il collo, appoggiai le mani sul suo petto cercando di tirarlo indietro, ci riuscii solo perché era ubriaco.

- Che c’è piccola? Non ti è piaciuto? – Chiese lui con un sorrisino.

- Sei ubriaco Zayn. – Gli feci notare tranquillamente.

- Nhaa, so reggere molto bene l’alcool. – Disse per poi ricominciare a lasciare umidi baci su tutto il collo.

- Oh vedo. – Replicai spingendolo via ancora una volta, lo vidi sbuffare.

- Sai, mi piaci quando fai così, mi diverte. – Ammise sorridendo.

Il mio cuore cominciò a battere più velocemente a quelle parole.

- Vorrei sentirti gemere un’altra volta sotto di me. – Rise avvicinandosi di nuovo a me.

- Zayn. – Cercai di ribattere.

- Esatto, devi dire il mio nome. – Disse ricominciando a baciarmi il collo, stavolta non lo fermai, non riuscii, ero totalmente bloccata da quelle parole e il suo tocco mi stava facendo impazzire.

Quando cominciò a succhiare una parte del mio collo strinsi le braccia intorno alla sua maglietta alla vita, ero invasa dal piacere che mi lasciai sfuggire un gemito.

Lo sentii sorridere sul mio collo continuando a mordere.

Quando ebbe finito inumidii il punto con la lingua e soffiò su di esso, il collo mi bruciava ma in quel momento non mi importava.

Tornò a guardarmi negli occhi, quei suoi occhi così belli e porca puttana, mi ci persi dentro.

Eravamo a solo pochi centimetri di distanza, i nostri nasi si sfioravano, sentivo l’odore d’alcool più forte di prima, quando annullò le distanze e posò dolcemente le sue labbra sulle mie.

Rimasi un momento sotto shock, non poteva succedere, non di nuovo, era tutto sbagliato.

Cominciò a passare la lingua sulle mie labbra cercando di farmele dischiudere, non seppi resistere e la sua lingua si insinuò nella mia bocca, portai le braccia dietro il suo collo stringendolo di più a me, mi afferrò per i fianchi e mi tirò su, circondai la sua vita con le gambe ancora appoggiata al muro.

Sentii il mio cuore battere all’impazzata, quasi che volesse uscire dal petto e congiungersi al suo.

Quando infilò la mano sotto la mia maglia capii che stava andando troppo oltre, era ubriaco.

- Zayn. – Ansimai quando si staccò dalle mie labbra per prendere fiato.

- Shh. – Mi zittii lui con un bacio arrivando sotto il seno.

- No Zayn, fermati. – Riuscii a dire spostando la sua mano, mi guardò confuso.

- Sei ubriaco. – Scossi la testa riappoggiando i piedi per terra, tenendomi a lui per non cadere.

Non disse nulla, sentii solo il suo respiro caldo, alzai gli occhi e lo vidi ancora vicino a me, non si era spostato di un millimetro.

Ci guardammo a lungo, nei suoi occhi potevo vedere confusione per il mio rifiuto ma anche comprensione, sapeva di essere ubriaco marcio.

- Io….devo andare. – Dissi e mi allontanai da lui correndo su per le scale e precipitandomi dentro camera, chiusi la porta e scivolai fino a toccare il pavimento freddo con il sedere, mi appoggiai alla porta e cominciai a piangere, non so perché lo feci, forse perché mi sentivo una stupida, non ero riuscita a fermarmi, o forse perché odiavo ammettere a me stessa che tutto quel contatto mi piaceva e che l’avrei rifatto mille volte ma lui era ubriaco, di certo non l’aveva fatto con vera intenzione e questo mi faceva sentire ancora peggio.

Piansi in silenzio fino a quando non mi addormentai, lì, seduta sul pavimento freddo con le lacrime agli occhi.

 

Pov’s Zayn

Ma che cazzo mi era preso? Non perdo mai il controllo così facilmente eppure con lei ci riesco ogni volta, quella ragazza mi stava facendo impazzire. Era vero, ero ubriaco, ma ero abbastanza sobrio da capire quello che stavo facendo e avrei continuato se non mi avesse fermato, forse era di nuovo quello sfizio, o forse non lo so, l’unica cosa che sapevo era che odiavo sentirmi così.

Esausto mi addormentai sul divano, Hannah doveva credere che ero troppo ubriaco da non sapere quello che stavo facendo, avrei fatto finta di niente, magari così mi sarebbe passata.

                                                                                    …

Fui svegliato da un baccano incredibile, aprii gli occhi lentamente, sbattendoli più volte per farli abituare alle luce, chi cazzo faceva tutto sto rumore di domenica mattina e per giunta in casa mia?

Mi alzai brusco e mi diressi in cucina, vidi Liam e Kim con delle padelle in mano mentre ridevano di gusto.

- Sentitemi, piccioncini dei miei stivali, qui qualcuno stava cercando di dormire. – Sbuffai attirando la loro attenzione.

- Eddai brò, sono le 11 passate, stavamo preparando il pranzo. – Si difese Liam ancora ridendo.

Le 11 passate? Avevo dormito così tanto? Ma allora perché mi sentivo a pezzi?

- Hai fame? - Mi chiese Liam mettendo una padella sul fuoco, annuii e mi sedetti al tavolo massaggiandomi le tempie, avevo un mal di testa incredibile che era dovuto alla sbronza che avevo preso quella notte.

- Avete visto Hannah? – Chiese Kim aiutando Liam.

Hannah, me ne ero totalmente dimenticato, dovevo far finta di non ricordare niente.

Parli del diavolo…

- Buongiorno ragazzi. – Salutò lei entrando in cucina, anche lei si stava massaggiando le tempie.

Quando mi vide si bloccò un attimo ma poi si riprese, andando a salutare Liam e Kim con un bacio sulla guancia.

- Dormito bene sorellina? – Le chiese dolcemente Liam.

- Più o meno. – Rispose lei sedendosi di fronte a me, il più lontano possibile, sorrisi, era sempre la solita.

- Kim stai bene? La sbronza? – Chiese un po’ preoccupata lei.

- Passata, prometto che non lo rifarò più, è stato orribile. – Affermò la rossa mangiando un pezzo di frittella.

Hannah rise, rimasi qualche minuto incantato da quella risata così cristallina, così viva.

- Hai fame? – le chiese Liam.

- Parecchio. – ammise lei rubando un pezzo di frittella all’amica.

- Ehii, era mia. – protestò lei, Hannah le fece la linguaccia ed entrambe scoppiarono a ridere di nuovo.

Poco dopo il pranzo/colazione arrivò in tavola, Liam e Kim si misero ai lati del tavolo, tra me e Hannah.

Afferrai un’hamburger e lo misi nel mio piatto cominciando a tagliarlo.

- Hannah, uno di questi giorni dovremo andare all’anagrafe, per inserire il tuo vero cognome. – Disse Liam staccando un pezzo di pane, vidi la ragazza annuire tenendo gli occhi fissi sul piatto, cercava in tutti i modi di evitare il mio sguardo e non lo sopportavo.

- Idea ideona! – squittii la rossa.

- Tipo? – chiese Hannah.

- Che ne dite se oggi venite tutti da me ed El? Facciamo un piccolo party tra di noi in piscina, ci state? –

- A me va bene. – rispose Liam tranquillo.

- Anche per me. – Dissi io.

- Bene, Hannah? – Chiese Kim girandosi verso l’amica.

Hannah non adorava sto genere di cose, era una ragazza solitaria, gli piaceva la compagnia ma gli piaceva molto anche stare da sola con un po’ di musica o un buon libro, era una di quelle ragazze serie, non come quelle che vanno tutte le sere in discoteca con un ragazzo diverso ogni settimana.

- Ecco… -

- Oh andiamo, non puoi rifiutare! – Piagnucolò la rossa stringendole un braccio delicatamente.

Lei gli fece gli occhi dolci ed Hannah non seppe resistergli.

- Eh va bene. – Si arrese lei sospirando.

- Perfetto! Avverto subito gli altri. – Disse per poi scomparire nella sala accanto.

Liam ci sorrise e la seguii, lasciando me e Hannah da soli.

Continuammo a mangiare in silenzio quando sentii una vibrazione venire dal cellulare di Hannah, lo estrasse e lesse quello che credo fosse un messaggio, la vidi sorridere e mi sentii strano, arrabbiato, infastidito, non capivo, perché mi dava così fastidio il solo pensiero che potesse messaggiare con altri ragazzi? Quella Vodka mi aveva dato alla testa, decisamente.

Pov’s Hannah

 

Dopo che Liam se ne fu andato rimasi da sola con Zayn, mangiammo in silenzio e lì capii che non si ricordava niente di quello che era successo, conoscendolo avrebbe di sicuro fatto qualche commentino perverso. Sinceramente ci rimasi un po’ male, credevo che mi avesse baciata con sentimento mentre in realtà era dovuta alla sbronza. Ogni tanto lo fissavo di sottecchi, per vedere qualche reazione ma niente, muto come una statua.

Stavo per finire la mia insalata quando mi vibrò il cellulare, lo presi e aprii il messaggio.

Da: Ryan

Ehi bimba, mi manchi lo sai? Come procede la vita lì? Il tempo com’è? Qui diluvia. Ti voglio bene principessa. XxR

Oh Ryan, era sempre così dolce con me, era il padre che non avevo mai avuto.

Sorrisi prima di rispondere.

Per: Ryan

Ehi Ryan, mi manchi tanto anche tu. Qui mi diverto sempre un sacco, anche se a volte ci sono dei piccoli inconveniente. Li, come va? La mamma sta bene? Chiedile ancora scusa da parte mia se non rispondo alle chiamate è che ancora non me la sento. Qui fa freddo come sempre a parte oggi che c’e il sole, un miracolo direi, hahaha. XxH

Inviai e riposi il mio Iphone bianco nella tasca dei jeans ritornando a concentrarmi sul mio cibo. Notai che Zayn mi stava fissando con una leggere irritazione sul viso ma non dissi nulla, non volevo litigare, non ora e soprattutto non con lui.

Dopo poco vidi Kim e Liam ritornare in cucina e risedersi ai propri posti.

- Vengono tutti. – Ci informò lei finendo le sue spinaci.

- El? – Chiesi.

- è con Lou al cinema, quando finiscono ci raggiungono. – Rispose lei.

Annuii e finii di mangiare, mi alzai e posai il piatto nel lavandino, cosa che fecero poco dopo anche Zayn, Kim e Liam.

- Che costume ti metti? – mi chiese Kim mentre mi aiutava a lavare i piatti.

- Uno qualsiasi. – dissi non curante.

- Cosa? Nononononono, sarai in casa mia, devi essere perfetta. – disse lei fermandosi.

- è una festicciola in piscina e per di più saremo solo noi 8. – 

- Non mi importa, ora vieni che andiamo a sceglierlo. – non riuscii neanche a ribattere che mi afferrò i polsi portandomi in camera.

Mi lasciò sedere sul letto mentre andava all’armadio e tirava fuori tutti i costumi che mi ero portata.

Rimase a controllarli per un po’ per poi sbuffare.

- Ho capito che ti presterò qualcosa io. – constatò lei con un mio costume azzurro e bianco in mano.

- Che ha che non va quello? – chiesi, era il mio costume preferito.

- è troppo semplice, non è…provocante. –

- Provocante? Un costume serve per farsi un bagno in piscina o al mare, non per essere provocante. – ribattei io.

Mi zittii con un sguardo truce sul volto prima di risistemare i costumi nell’armadio.

Si sedette vicino a me guardandomi sconsolata.

- Ho qualcosa sulla faccia? – chiesi toccandomi il viso, la vidi scuotere la testa.

- No è che…non ti ho più chiesto come va, se stai bene. – disse lei amareggiata.

- Oh ma io sto bene. – dissi, non sapevo esattamente se quella era la verità, in fondo non stavo benissimo.

- Sei sicura? In questo periodo mi sembri un po’ strana, forse è per la faccenda di Liam e dell’adozione o forse… - si girò e mi squadrò.

- O forse è per via di Zayn. – al sol pronunciare quel nome mi si formò un groppo in gola.

- E ora che centra Zayn? – chiesi cercando di rimanere il più tranquilla possibile.

- Siete strani voi due, parecchio strani, è per caso successo qualcos’altro dopo essere andati a letto insieme? – chiese lei con sguardo indagatore.

- No, niente. – mentii e il senso di colpa mi travolse, era la mia migliore amica ma non me la sentivo di raccontargli quello che era successo solo poche ore fa, soprattutto perché non avrei saputo spiegarglielo.

Continuò a scrutarmi con fare sospetto, era ovvio, non mi credeva.

- Mmmhh. – mi fissò un altro po’ prima di alzarsi dal letto.

- Di questa storia ne riparliamo dopo, ora andiamo, dobbiamo ancora scegliere il tuo costume. – disse per poi dirigersi verso la porta, sospirai di sollievo, almeno per qualche ora mi avrebbe lasciata in pace.

Presi dall’armadio una borsa da spiaggia e ci infilai dentro un salviettone, un paio di infradito e un paio di pantaloncini corti, chiusi la borsa e la seguii alle scale, i ragazzi erano già davanti alla porta che ci aspettavano con le loro borse, a Liam doveva avergliela prestata Zayn siccome non aveva dietro niente.

- Pronte, possiamo andare. – Strillò Kim prima di afferrare la mano di Liam e uscire dalla porta, li seguii in silenzio mentre Zayn chiuse la porta a chiave.

Salimmo tutti in macchina di Liam, io e Kim dietro mentre Liam e Zayn davanti.

Il viaggio non durò molto, casa di Kim non era molto distante da quella di Zayn, rimasi in silenzio per tutto il tempo, continuavo a pensare alle parole di Kim.

“Siete strani voi due, parecchio strani.”

 

Quindi voleva dire che anche Zayn si comportava in modo strano, eppure io non ci avevo mai fatto caso.

- Terra chiama Hannah, sveglia, siamo arrivati. – La voce di Kim mi distolse da miei pensieri, annuii e la seguii fuori dalla macchina.

Ci fermammo tutti e quattro davanti al grande cancello della casa, Kim suonò al citofono.

- Alfred, sono Kim. – 

Alfred era il maggiordomo di casa, era un tipo molto simpatico, lavorava in casa Calder da molti anni e ormai era uno di famiglia, almeno questo era quello che mi aveva raccontato Kim.

Dopo un rumore di una serratura che si apriva vidi l’enorme cancello aprirsi e Kim fare strada sul piccolo sentierino in ghiaia fino alla porta in legno di casa, entrammo e un odore di vaniglia mi travolse in pieno, notai che c’erano parecchie candele accese sparse un po’ qua e là e subito mi sentii a casa, anche in Italia mamma accendeva sempre candele alla vaniglia, le sue preferite. Scossi la testa cercando di distogliere i pensieri, ripensare a lei mi faceva ancora male, non potevo credere che mi avesse ingannata per 16 anni.

- Io e Hannah andiamo in camera mia a cambiarci, Zayn, Liam, voi potete andare in bagno. – Disse per poi afferrarmi per un braccio e portandomi su per le scale che dividevano i due piani, arrivammo davanti a una porta color panna con la scritta “KIM” in rosa.

L’aprii ed entrammo, mi sedetti sul suo grande letto a baldacchino e la vidi dirigersi verso la sua cabina armadio, già, perché lei non aveva un armadio, aveva una cabina solo per i vestiti e scarpe.

Tornò in stanza con una montagna di costumi tra le mani, li lasciò cadere sul letto e si mise vicino a me.

Mi mostrò un bikini striminzito nero che lasciava poco all’immaginazione.

- Non ci pensare nemmeno. – Dissi disgustata, non avrei mai messo quel coso in questa vita.

Sbuffò e me ne mostrò un altro, sempre un bikini ma già più coprente, rosso stavolta.

- Qualcosa di meno appariscente? - 

- Hannah! -

- Ti prego. - La implorai io, la vidi sbuffare e mostrarmi un altro costume, stavolta intero ma aperto sui fianchi, marrone.

La guardai per un po’, era davvero molto bello e credevo fosse quello più coprente tra tutti i suoi.

Annuii e la vidi sorridere, me lo consegnò e mi diressi al bagno che aveva in stanza, io un bagno tutto per me potevo anche scordarmelo.

Mi cambiai in fretta e uscii, lei era già pronta, indossava un bikini bianco, il contrasto con i suoi capelli mi fece sorridere.

- Ti sta davvero bene. – affermò lei prendendo la crema solare spalmandosela sulle spalle, anche se qui in Inghilterra fa freddo ci sono di quei giorni dove bisogna mettere la crema solare per non scottarsi.

- Grazie. – la ringraziai io infilando i pantaloncini che mi ero portata da casa, misi le infradito e mi feci passare la crema solare.

Dopo averne messa un po’ sulle spalle e sulle braccia seguii Kim in salotto dove trovammo tutti i ragazzi a chiacchierare, compresi Louis ed El.

Appena mi videro le chiacchiere cessarono, sentii un “Oh” da parte di Harry mentre tutti gli altri si limitarono ad annuire, vidi Zayn non muovere un muscolo, mi guardava soltanto e lì cominciai ad avvampare, Kim si accorse del mio imbarazzo e attirò l’attenzione dei ragazzi, per fortuna avevo lei.

- Andiamo o no? – disse lei afferrandomi per un braccio mentre tutti gli altri ci seguivano in giardino, dove c’era l’enorme piscina interrata.

Mi sedetti sul materassino che c’era lì, seguita da Kim mentre tutti gli altri, tranne El che rimase con noi, si buttarono in piscina, schizzandomi appena.

- Allora? Com’era il film? – chiesi ad El che si era seduta vicino a me.

- Era molto divertente, dovreste vederlo. – disse e poi c’è lo raccontò, con la coda dell’occhio vidi Zayn lanciare una pallina a Harry che era dall’altra parte della piscina mentre Niall era in mezzo che cercava di prenderla, una sorte di Torero ma in acqua, mentre Louis e Liam facevano a gara a chi era il più veloce.

Tutto bagnato Zayn era davvero sexy, quei suoi capelli spettinati e bagnati incollati alla fronte e quel fisico che mi faceva letteralmente impazzire, mi morsi il labbro inferiore cercando di scacciare quei pensieri e mi concentrai sul racconto di El, non del tutto riuscendoci.

Pov’s Zayn

 

Cazzo dovevo ammettere che Hannah con quel costume era davvero sexy, da quando era scesa da quelle scale non gli avevo tolto gli occhi di dosso, neanche quando stavo giocando con i ragazzi e lei era seduta vicina ad El e Kim a parlare.

Per fortuna stamattina non mi aveva chiesto niente del piccolo momento tra di noi successo qualche ora fa, deve essersi convinta che ero talmente ubriaco da non capire quello che stavo facendo e quindi da non ricordarmi più niente, meglio così, non sarei riuscito a spiegarglielo visto che non riuscivo a dargli un senso neanche io. Mi distrassi quel tanto che bastava per perdere la palla e così far vincere Niall.

- No dai Zayn, era facilissima quella palla. – protestò sconfitto Harry.

- Scusa amico. – dissi per poi salire il muretto della piscina.

- E ora dove vai? – chiese lui.

- A prendere qualcosa da bere, vuoi qualcosa? – chiesi prendendo il mio salviettone e asciugando il più grosso.

- Si, porta un paio di birre. – disse lanciando la pallina a Niall, il quale l’afferrò per poi rilanciarla.

Entrai dalla porta finestra e mi diressi in cucina, aprii il frigo ed estrassi un cartone di birra, appoggiandolo sul tavolo.

Pov’s Hannah

 

- Vado a prendere da bere, voi volete qualcosa? – chiesi alle ragazze prima di alzarmi.

- Del tè freddo. – risposero all’unisono.

- è nel frigo. – mi informò Kim distendendosi al sole, annuii ed entrai dalla porta finestra ed entrando in cucina, vidi un cartone di birra sul tavolo e un corpo nascosto dalla porta del frigo, quando lo chiuse mi accorsi che era Zayn.

Mi guardò con una strana luce negli occhi, squadrandomi da capo a piedi con un sorrisetto malizioso sul viso.

- Mi stai seguendo? – chiese lui muovendo ancora una volta gli occhi sul mio corpo, in quel momento mi sentii completamente nuda.

- Ti piacerebbe. – dissi andando verso il frigo e aprendolo.

- é vero, lo ammetto. – Rise lui appoggiandosi al bancone, quelle parole mi colpirono ma non mi mossi dalla mia posizione, il freddo del frigo sulle guance era una bella sensazione, ora che ero completamente in fiamme.

Quando il rossore sparii afferrai il tè e richiusi il frigo, lo trovai nella stessa posizione di prima, però stavolta i suoi occhi erano fissi sul mio viso.

- C’è qualcosa che non va? – Chiesi vedendo il suo sguardo freddo e distaccato.

- No, va tutto benissimo. – Disse afferrando il cartone di birra e uscendo dalla porta, passandomi accanto. Mi resi conto che avevo trattenuto il fiato finché non respirai di nuovo, avevo detto qualcosa di sbagliato? Certo che quel ragazzo non lo capirò mai.

 
  
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