Come Jessie e Buzz

 
 
 

La luce aranciata riflessa sul lago distolse Pepper dai disordini aziendali, quasi triplicati da quando il numero dei dipendenti alle Industries era tornato quello di un tempo. Non che la cosa le dispiacesse, ma cinque anni erano tanti e adesso si trovava decisamente fuori allenamento in materia di affari e intoppi economici.
Abbassò lo schermo del portatile con soddisfazione, lieta di poter staccare dal lavoro e riprendere la routine casalinga, anch’essa stravolta dagli eventi degli ultimi mesi; prima di salire al piano superiore rivolse un’ultima occhiata al tramonto al di là del lago, guardando l’ultimo raggio di sole sparire dietro le montagne in lontananza.
 
La voce di Buzz Lightyear le arrivò alle orecchie nel momento in cui mise piede nella camera da letto, e scosse la testa divertita. «A che punto siete?»
«Sshh!!!» risposero quasi all’unisono Morgan e Peter, stravaccati sul lettone matrimoniale con una scodella piena di popcorn. Pepper ignorò volutamente le briciole sparse sul materasso, puntando invece l’attenzione verso qualcosa – o meglio, qualcuno – decisamente più in pericolo dei due piccoli teppisti.
«Tony?»
L’uomo la vide con la coda dell’occhio piantarsi le mani sui fianchi, certo che il suo volto fosse accartocciato in un’espressione truce, magari con un sopracciglio alzato. Continuò a mangiare popcorn con gli occhi puntati sulla televisione, pensando che, visto che nelle sue condizioni non sarebbe potuto scappare da nessuna parte, forse restando immobile sul letto ignorandola platealmente avrebbe in qualche modo risolto il problema. Ma un conto era usare la sua significativa quantità d’astuzia verso un Titano con disordini ossessivo compulsivi, un conto era usarla verso la sua adorabile dolce metà, nonché intelligentissima moglie e madre della seconda persona al mondo in grado di tenerlo in pugno con solo uno sguardo.
«Mmh?» bofonchiò portandosi alla bocca un popcorn bruciacchiato.
«Cosa stai facendo?! Lo sai che non puoi man-»
«Shhh!! Non sentiamo!» si arrabbiò Morgan, alzando di cinque tacche il volume della tv. Per un istante le voci di Buzz e Woody rimbombarono alte in tutta la camera e la bambina si affrettò ad abbassare, ora che lo sguardo truce era stato prontamente puntato su di lei da tutti i presenti.
«Ehi, sono le ultime scene e questi li hanno mangiati tutti loro!» si difese Tony, iniziando a gesticolare con il braccio sano. Una fitta dovette colpirgli il lato destro della nuca, perché corrugò le sopracciglia in un’espressione sofferente.
«Tutto ok?» gli chiese la donna, lasciando il posto alla preoccupazione e sedendosi subito al suo fianco. Da un paio di settimane la dottoressa Cho aveva rimosso le bende intorno al suo viso e la pelle ustionata si era ormai cicatrizzata; li aveva però avvertiti riguardo la probabilità di forti mal di testa e fitte dolorose, ma fino a quel momento non si erano mai verificate e i pensieri di Pepper si incupirono subito.
«Sì, sto bene. Ti stavo solo prendendo in giro» ridacchiò Tony, godendosi l’espressione della donna.
«Cretino» borbottò lei, sorridendo però sottobanco.
«Ehi, dovevo pur distogliere la tua attenzione dal cibo spazzatura che mi sono permesso di ingerire nelle mie condizioni e, soprattutto, alle tue spalle!»
«Uhm, ti ricordo che sono una donna: posso prestare attenzione a più cose contemporaneamente» ribatté Pepper, sorridendo perfida.
Tony assottigliò lo sguardo e si finse deluso «Uhm, cos’è questo sessismo?»
«Papi!» esclamò all’improvviso Morgan «Non si dicono queste parole!» lo apostrofò.
L’espressione di Tony si trasformò in un mix di sgomento e terrore, senza che avesse ben chiaro il perché.
«Ma tu non stavi guardando il film, signorina Rottermeir?»
Pepper non riuscì a trattenere un sorriso divertito e posò una carezza sul volto dell’uomo: «Tesoro, è una donna» disse semplicemente e Tony portò gli occhi al soffitto, incassando la sconfitta. Volse uno sguardo a Peter, alla ricerca di un po’ di sostegno maschile, ma lui aveva lo sguardo puntato sul film, del tutto incurante di ciò che stava accadendo. Si voltò di nuovo e Pepper lo stava osservando con curiosità.
«Ehi, non è colpa sua: non ha mai visto Toy Story 4, era un cumulo di polvere quando è uscito questo film, è chiaro che la sua “super” attenzione sia adesso compromessa da…» si fermò, sovrastato dalle risate dei due quasi-fratelli di fronte a una scena particolarmente ridicola del film. «Lascia stare. Hai vinto tu» borbottò, portandosi alla bocca una manciata di popcorn.
Pepper si sporse per lasciargli un lungo bacio sulle labbra salate, riuscendo per un pelo a non farsi beccare da Morgan e quindi essere assalita da una serie di “bleah”, “che schifo”, “non voglio guardare”.
«Ehi, signorina Potts, vuole essere la mia Jessie? Io sarò il suo Buzz Lightyear» ammiccò Tony, recuperando un briciolo di dignità perduta.
«Per l’infinito?»
«E oltre, mi sembra ovvio» le garantì.
Pepper si strinse brevemente a lui, dopodiché si lasciò trascinare sul lettone decretando così l’inizio della serata  “CCC”, ovvero “cinema, coccole e cheeseburger”. O almeno così aveva stabilito Morgan, scattando in piedi sul materasso e alzando in aria un pugno trionfante.