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Autore: Nao Yoshikawa    28/02/2020    16 recensioni
Raccolta di flashfic/oneshot spin-off de “L’effetto farfalla” costituito da momenti dolci/teneri/divertenti.
1 {Notte insonne} Una volta l’uno, si erano detti. Ma era più facile a dirsi che a farsi.
2 {Primo bagno} «Hai mai fatto un bagno ad un neonato?»
3 {Coliche} «Angelo, ma perché stai piangendo anche tu?!»
4 {Un semplice trucco} «Ma che schifo! Che roba è? Angelo, vuoi avvelenarla per caso?»
5 {Somebody to love} «Ora basta, non ce la faccio più con questa melodia infernale»
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 – Notte insonne
 
A soli cinque giorni dalla sua nascita, El sapeva perfettamente di essere lei quella ad avere il controllo. Le bastava solamente strillare e piangere per far sì che Aziraphale e Crowley accontentassero ogni sua richiesta, che fosse giorno o notte poco importava.
«Aziraphale…» si lamentò Crowley, tenendo gli occhi chiusi. Nonostante la loro natura sovrannaturale, El era capace di metterli a dura prova, di renderli stanchi e spossati.
«Sì, tesoro?» rispose dopo un po’ l’angelo, beatamente avvolto nelle sue coperte, senza la benché minima intenzione di muoversi.
«Sono le quattro del mattino ed è tipo la sesta volta che El si sveglia e piange. Non ne posso più, rischio di impazzire. Dici che se la lasciamo piangere, poi smetterà?»
Aziraphale aprì piano gli occhi, guardandolo in un modo che voleva chiaramente dire: “Ma sei serio?”.
Avere a che fare con un neonato non era facile. Soprattutto non se quest’ultimo aveva un brutto carattere e doti angeliche e demoniache non indifferenti.
«Sai bene anche tu che non smetterà. E poi non sarebbe affatto corretto ignorarla. Visto che poco fa mi sono alzato io, adesso tocca a te!»
«Cosa?! Andiamo angelo, ma sei serio?!»
Crowley si tirò su, mettendosi seduto, mentre invece Aziraphale si era avvolto tra le coperte, come a volersi costruire una sorta di riparo inespugnabile. Aveva ragione lui, El non si sarebbe fermata finché non avrebbe ottenuto ciò che voleva, che fosse nutrimento o più semplicemente attenzioni.
«E va bene, ho capito! Ci vado!» si lamentò.
Una volta l’uno, si erano detti. Ma era più facile a dirsi che a farsi.  Il demone si avvicinò alla culla, dopo la piccola si agitava, tutta rossa in viso e con le guance ricoperte di lacrime.
«Okay, sono qui», sospirò Crowley, prendendola delicatamente in braccio. «Devi ringraziare che sei così carina, altrimenti non te la perdonerei così facilmente.»
Non appena ebbe avvertito quel calore, El smise immediatamente di piangere. Crowley le mise il ciuccio, che doveva però premurarsi di tenere fermo con due dita, visto che sua figlia non gradiva, piuttosto avrebbe preferito costantemente un bel biberon straripante di latte, peccato non fosse una cosa salutare. Iniziò a cullarla, nella speranza che si addormentasse presto, ma in verità gli occhioni bicromatici di El erano spalancati e lo osservavano fisso.
«Coraggio, El. Dormi, ti prego. Fallo per me», la pregò debolmente. «Non puoi stare sempre in braccio. Forse papà ha ragione a dire che è colpa mia perché ti vizio troppo, ma non dirglielo, altrimenti non mi lascerà più in pace.»
Con El parlava spesso perché lei pareva capire perfettamente cosa volesse dirle. La piccola si lasciò andare ad un versetto, facendolo sospirare. Crowley bramava il suo letto, che adesso guardava quasi con disperazione. Doveva tentare il tutto per tutto se voleva sperare di dormire decentemente. Così si avvicinò al materasso.
«Aziraphale, El può dormire con noi?» domandò. Finalmente l’angelo cacciò la testa fuori, mezzo assonnato.
«Dormire con noi? Oh, non saprei. Ho letto che è pericoloso. E se poi soffoca? Tra l’altro non vorrei che diventasse un vizio. Se lascio fare a te lo diventerà di sicuro…»
«Non diventerà un vizio, ma vorrei anche dormire, se non ti spiace», borbottò. «Vorresti dire di no a questo faccino?»
Aziraphale fece una smorfia, come chi è consapevole di non aver alcuna chance. El lo fissava, imbronciata ma anche dolce, come solo lei sapeva fare.
Ogni battaglia era perso in partenza.
«Oh, hai ragione. Non posso dire di no. Ma dovremo fare attenzione.»
Poco dopo, El si trovava stesa a letto, molto felice a giudicare dai suoi versetti. Allungava le braccia e muoveva le gambine, dando prova di non avere per niente sonno. Crowley e Aziraphale avevano sistemato dei cuscini a fianco a lei, in modo che non ci fosse rischio che soffocasse.
«Spero che questa cosa funzioni, perché sono arrivato al limite», sospirò l’angelo, provato come poche volte in vita sua. Portò la mano sul petto di El, sia per controllarne costantemente il respiro che il battito cardiaco.
«Certo che funzionerà, guardala. Ha ottenuto quello che voleva, di nuovo!» disse Crowley, fingendosi infastidito. «Buonanotte, El.»
Quest’ultima, quando le luci si spensero, continuò ad agitarsi, ad allungare le mani per cercare di svegliarli, riuscendoci anche più di una volta. Solo alle primissime luci dell’alba, la bimba decise che finalmente era arrivata l’ora di dormire. E nel momento in cui era successo, nessuno dei due aveva avuto neanche più il coraggio di respirare.
«Dorme», sussurrò Aziraphale. «Ma io tra poco dovrei alzarmi.»
«Oh, perché non disattivi quell’oggetto infernale che è la sveglia? Fin ora hai lavorato ed io insieme a te», gli consigliò Crowley, posando subito dopo gli occhi su El.
Che era così piccola e che teneva stretto in una mano un dito di Aziraphale.
«È perfetta. È perfetta, vero?» sussurrò poco dopo il demone, con gli occhi socchiusi.
Certo che era perfetta. Dopotutto l’avevano fatta loro. Solo per una volta Aziraphale decise che avrebbe potuto peccare di presunzione.
«Lo è.»

Nota dell'autrice
Io lo sapevo che sarebbe finita così, che sarei tornata a scrivere di loro prima di quanto pensassi. E perché non farlo con una raccolta piena di fluff? Anche perché la long principale è stata già abbastanza angst, ma visto che ci sarebbero tanti momenti da raccontare... perché semplicemente non farlo? El non è mai stata una bambina facile, questo oramai si sa, ha sempre comandato lei sin da quando è nata. Doveva essere una flash, ma penso che la lunghezza sarà variabile da storia a storia, spero che vi sia piaciuta :)
   
 
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