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Autore: Andrea Micky    03/03/2020    0 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Le_scelte_di_Chuck]
Questa é una delle opere di cui vado più orgoglioso: un cross-over fra le serie animate LE SCELTE DI CHUCK e SUPERNOOBS.
CHUCK'S CHOICE, SUPERNOOBS and relative characters are copyright of DHX
Genere: Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Diventare un supernoob
by Andrea Micky

Non appena la sveglia suonò, Chuck McFarlane si alzò dal letto, si lavò i denti, fece colazione, andò a scuola insieme alla sua amica Misha, seguì le lezioni ed infine, ritornò a casa.
Quella sequenza di azioni si ripeté per parecchi giorni, senza la minima variazione, fino a quando…

“Uff!” sbuffò Chuck, sedendosi pesantemente sul divano nel suo soggiorno.
“Che c’é?” gli domandò Misha, mentre beveva un succo.
“Da un po’ di tempo, le mie giornate sono sempre uguali. Mi piacerebbe fare qualcosa di diverso, ogni tanto” spiegò il ragazzino.
Neanche a farlo apposta, in quel momento, UD si mise a girare su se stesso, entrando in modalità scelta.
“Una scelta é proprio quello che ci vuole” concordò Chuck.
Facendo apparire 3 immagini diverse, UD disse “Scelta 1: partecipi ad un esperimento scientifico e vai a coltivare cavoli nel deserto. Scelta 2: diventi membro di un’alleanza galattica e combatti pericolose creature. Scelta 3: diventi un fattorino in una città infestata dai fantasmi”.
“La città fantasma mi tenta, ma penso che opterò per l’alleanza galattica” decise Chuck, toccando la seconda immagine.
In quella, da una finestra entrò uno strano oggetto, simile ad una palla da biliardo.
Sorpreso, Chuck prese in mano la sfera e la esaminò: era di colore grigio, con alcuni sofisticati circuiti di colore giallo.
In quella si udì uno schianto e un gemito di dolore risuonò nel giardino di casa McFarlane.

Con fare guardingo, il trio di amici andò a controllare più da vicino e vide che nel giardino di casa, c’era un’orripilante creatura giallo-verde, con indosso una strana corazza nera.
“Certo che potevamo testare prima il nuovo raggio traente” brontolò lo strano visitatore, massaggiandosi schiena e fronte.
“Aaah! Che brutto alieno” strillò Misha.
“Fermo dove sei o ti incenerisco con questa” lo minacciò Chuck, facendo il gesto di lanciare la sfera tecnologica.
“Non é così che si usa una sfera da battaglia, novellino” spiegò l’alieno.
“Ah, allora questa é roba tua?” gli chiese Chuck.
“Io mi chiamo Mem e sono un membro della Benevola Alleanza” si presentò l’alieno.
“Ne ho sentito parlare: voi combattete i virus spaziali” disse UD.
“Esatto -confermò Mem- Io e il mio collega Zen lavoriamo a Cornbury, ma per una qualche strana ragione, hanno nominato un nuovo guerriero qui a Cedar Hills”.
“Colpa mia: sono un robot costruito per offrire scelte che alterano la realtà e fra quelle odierne, c’era che il mio padrone diventasse un membro della vostra alleanza” ammise UD.
“Fantastico. Allora, adesso sono un guerriero spaziale” esultò Chuck.
“Non così in fretta. Prima devi essere addestrato” precisò Mem.
“E io che faccio, nel frattempo?” domandò Misha.
“Anche se non é proprio regolamentare, tu ci aiuterai -decise Mem- E visto che, per ragioni di sicurezza, nessuno deve conoscere la vera identità dei guerrieri antivirus, dovrai fare in modo che nessun altro scopra il segreto del tuo amico” spiegò Mem.
In quella, dietro all’alieno, passarono la signora McFarlane e il suo primogenito Norm, portando le buste della spesa.
“Chuck ha fatto una delle sue scelte, eh?” domandò Norm.
“Ah, ah!” confermò Misha.
“L’alieno può restare, ma solo che ci penserà Chuck a tenergli pulita la lettiera” stabilì severamente la signora McFarlane.
“Hey!” obbiettò irritato Mem.

Poco dopo, Mem diede inizio all’addestramento di Chuck.
“Per prima cosa, premi la sfera contro il tuo petto e tocca il pulsante al centro” ordinò l’alieno.
Chuck obbedì e subito, venne rivestito da una tuta nera con parti grigie, mentre i suoi capelli diventavano biondi.
“Adesso concentrati e attiverai il potere della tua sfera da battaglia” spiegò Mem.
Il ragazzo fece ciò che gli era stato detto e improvvisamente, svanì nel nulla.
“Hey, dov’é finito Chuck?” domandò Misha.
“Sono qui” rispose una vocina, mentre un esserino minuscolo balzava sul naso della ragazza.
“A quanto pare, Chuck può diventare microscopico” disse UD.
“La diminuzione della sua massa lo rende anche più forte -spiegò Mem- Colpisci quel sasso, novellino”.
Chuck obbedì nuovamente e il sasso che colpì, si ruppe a metà.
“Forte” ammise il ragazzo, riacquistando le sue dimensioni originali.
“La tua sfera da battaglia può anche diventare un’arma laser” spiegò Mem.
“Davvero la mia sfera può diventare un’arma laser?” domandò Chuck, mentre la sua sfera, scambiando quella domanda per un ordine, diventava un fucile.
In preda all’euforia, Chuck si mise a sparare a raffica, col risultato di colpire Mem parecchie volte, riducendolo ad una bistecca bruciata.
“Ops, scusami” disse imbarazzato Chuck, mentre Misha e UD scuotevano la testa rassegnati.
“Il tuo sarà un addestramento molto lungo” sbottò l’alieno.
Nonostante quell’inizio sconfortante però, nei giorni seguenti, Chuck lavorò insolitamente sodo e riuscì presto a padroneggiare i poteri della sua sfera da battaglia.

Un giorno, durante l’addestramento, Mem ricevette un messaggio urgente sul suo comunicatore da polso.
“Che succede?” gli chiese Chuck.
“Un virus sta attaccando la città di Cornbury -rispose Mem- Devi andare subito là e combattere insieme agli altri guerrieri”.
“Cornbury é lontana. Come farà Chuck ad arrivare in tempo?” chiese Misha.
Ignorando quella domanda, Mem ordinò al suo trasmettitore “Computer, attivare subito il raggio traente della Galacticus”.
“Eseguo” rispose una voce femminile robotica.
Immediatamente, un raggio azzurrò colpì Mem, Chuck e UD, che vennero trascinati a tutta velocità a bordo di un’astronave, lasciando Misha da sola.
“Mi sento proprio come una ruota di scorta” brontolò la ragazza, incrociando le braccia sul petto.

A bordo dell’astronave, c’era un alieno simile a Mem, ma di colore azzurro, che domandò “Questo é il nuovo guerriero?”.
“Si, Zen. Dove sono gli altri?” domandò Mem.
“Al centro di Cornbury, impegnati a combattere” rispose una lavagnetta tecnologica (in realtà, il computer di bordo XR4Ti), mentre un maxi schermo mostrava 4 ragazzi con delle tute identiche a quella di Chuck, impegnati a combattere un gigantesco dobermann sputa fuoco con gli occhi rossi.
“Accidenti, quel cane é grosso quasi come una casa” notò Chuck.
“Quel cane é infettato da un virus e adesso tu andrai a combatterlo insieme agli altri” disse Zen, mentre invertiva la polarità del raggio traente, spedendo così Chuck sul luogo dello scontro.
“Yaaah!” urlò Chuck, mentre sfrecciava via a tutta velocità.
“Vai pure, Chuck. Io resto qui” lo avvertì UD, subito prima di mettersi a fare gli occhi dolci a XR4Ti.

I Supernoobs erano impegnati a schivare le fiamme del dobermann infettato, quando videro Chuck schiantarsi al suolo.
“Tu sei quello nuovo?” gli chiese Shope, avvicinandosi a lui.
“Si, mi chiamo Chuck” confermò il ragazzo, ancora stordito dalla botta.
“Rimandiamo a dopo le presentazioni. Adesso dobbiamo fermare il virus” ricordò Kevin.
“Ci penso io” assicurò Chuck, prima di ridurre le sue dimensioni e balzare sulla schiena del dobermann; sulle prime, l’animale non si accorse di niente, ma ad un certo punto, cominciò a grattarsi furiosamente.
“Questo é il momento. Attacca, Roach” ordinò Tyler al suo compagno con la sfera verde, che ingigantì il suo pugno destro, con cui sferrò un violento colpo al cagnone, mettendolo KO.
A quel punto, Chuck tornò alle sue dimensioni originali, mentre Tyler usava l’estrattore per riportare alla normalità il dobermann.
“Bell’esordio il tuo, Chuck” ammise Shope.
“Se fossi diventato una pulce, avrei ottenuto lo stesso risultato” brontolò Kevin.
“Questo é l’inizio di una lunga serie di avventure eccitanti” pensò soddisfatto Chuck.

2 SETTIMANE DOPO
Chuck stava uscendo da scuola, quando Misha gli domandò “Hey, Chuck, puoi accompagnarmi a fare una commissione?”.
“Mi spiace, ma ho una riunione con gli altri” rispose il ragazzo.
“Ancora? Ultimamente, non ti vedo mai” gli fece notare Misha.
“Lo so. E dire che dopo quel primo attacco, non ce ne sono stati altri” brontolò Chuck.
“Dicono che i creatori del virus stiano architettando qualcosa di grosso e che questa sia solo la calma prima della tempesta” gli ricordò UD.
In quella, il raggio traente della Galacticus colpì Chuck e UD, facendoli sfrecciare verso Cornbury.
Privata della compagnia del suo amico, a Misha non restò altro da fare che andare a fare la sua commissione da sola.

Dopo essere atterrato bruscamente dentro la Galacticus, Chuck domandò “Che succede?”.
“Qualcosa di grosso, novellini” disse con tono serio Zen.
“Proprio così: un meteorite contenente il V-1000 sta per atterrare sulla Terra” rincarò Mem.
“V-1000?” domandò Tyler.
“Si tratta di un nuovo tipo di virus, che dopo aver infettato l’ospite può diffondere l’infezione 1000 volte più rapidamente del normale” spiegò Zen, mentre sul maxi schermo compariva l’immagine di una sfera di pietra, con diversi cristalli appuntiti che sbucavano da diversi punti.
“E quel che é peggio, é che il V-1000 può anche infettare cose non viventi come cibo, rocce e piante, mutandole in esseri molto più difficili da sconfiggere del normale” aggiunse Mem.
“Per questo dovrete mettere il virus dentro questo contenitore e non fargli toccare nulla” disse Zen, mostrando un contenitore simile ad un thermos.
“Mancano 3 minuti all’impatto, che avverrà esattamente a 2,7 miglia da qui” annunciò XR4Ti.
“Allora andiamo. Sfere da battaglia, in azione” incitò Tyler.
Senza perdere tempo, Chuck e gli altri fecero ciò che era stato detto loro, per poi stringersi intorno a Tyler, che teletrasportò l’intero gruppo sul luogo dell’impatto.
“Speriamo che i novellini riescano ad intercettare il V-1000” sospirò Zem.
“Che tensione insostenibile” sospirò UD, avvicinandosi a XR4Ti, tentando di cingerla con un braccio.
“Non ci provare, furbastro” intimò il computer di bordo della Galacticus.

Chuck e i Supernoobs apparvero nel luogo dell’impatto proprio quando il meteorite contenente il V-1000 diventava visibile in cielo.
“Ecco il meteorite” avvertì Shope.
“Cerca di attutire la sua caduta con il vento, mentre Roach romperà l’involucro coi suoi pugni” le disse Tyler.
“Ok!” rispose la ragazza, generando un tornado che cominciò a rallentare la caduta del meteorite, bloccandolo poi a mezz’aria.
“Adesso tocca a te Roach, mentre Chuck e Kevin stanno pronti col contenitore” ordinò Tyler.
“Va bene” disse Roach, alzandosi in volo coi pugni ingigantiti.
“Chuck, rimpicciolisciti in modo da intercettare il virus più facilmente” ordinò Tyler.
“Ok, capo” rispose il ragazzo, mentre attivava la sua sfera da battaglia.
In quel momento, Roach colpì il meteorite, spaccandolo e fra i vari pezzi fece capolino il V-1000, che precipitò rapidamente verso il suolo.
Ma Chuck, grazie alla sua super forza, riuscì a prendere il contenitore dalle mani Kevin e ad intercettare il virus prima che toccasse il suolo, imbottigliandolo.
“Presto, Kevin. Chiudi subito” ordinò Tyler.
Senza esitare, Kevin serrò la cima del contenitore col coperchio, avvitandolo più velocemente che poteva.
“Tutto fatto” annunciò Kevin, porgendo il contenitore al suo amico dalla sfera blu.
“Evviva” esultarono Chuck, Shope e Roach.

“Missione compiuta” esultò Tyler, alzando il contenitore in segno di trionfo.
“Adesso portiamo il V-1000 alla Galacticus” disse Chuck.
“Veramente lo prendo io, quel virus” obbiettò una voce maschile.
Stupefatti, Chuck e i Supernoobs alzarono gli occhi al cielo, dove videro un’astronave volare fra le nuvole; e a bordo del velivolo, c’era un alieno umanoide dalla pelle turchese scuro, con una grossa testa rotondeggiante, affiancato da 2 strani esseri pelosi.
“Il conte Venamus!” esclamò Shope.
“Il famoso criminale spaziale? Wow!” esclamò eccitato Chuck.
“Proprio io. E vi sarei grato se mi deste subito il virus” disse Venamus, tendendo la mano verso i terrestri.
“Vieni a prendertelo” lo sfidò Tyler, mentre lui e i suoi compagni assumevano la posizione d’attacco.
“Come vuoi” rispose l’alieno, mentre la nave sfoderava parecchie armi laser, che si misero subito a sparare sui Supernoobs.
Ma grazie ai loro poteri, i 5 ragazzini schivarono abilmente tutti i colpi, con grande frustrazione di Venamus.
Ad un certo punto, una forza invisibile spinse i 2 complici del criminale lontano dai comandi della nave, facendo poi lo stesso con il loro capo.
“Hey, che succede?” chiese il criminale alieno, rialzandosi.
“Succede che stai per fare un bel viaggetto” gli rispose Chuck, che dopo essersi miniaturizzato, era salito a bordo della nave di Venamus, per poi mettersi a smanettare sui comandi.
Il conte Venamus corse subito alla console di comando, ma Chuck aveva già impostato le coordinate dello spazio e l’astronave partì verso il cielo a tutta velocità.
“E Venamus é sistemato” annunciò Chuck, tornando alle sue vere dimensioni, dopo essere balzato giù dall’astronave nemica in tempo.
“Bravissimo” si complimentò Tyler, mentre gli altri 3 Supernoobs si misero ad applaudire.

“Sei stato bravissimo oggi” ammise Misha, tenendo la cornetta del telefono appiccicata all’orecchio.
“Grazie. Ma avrei voluto che ci fossi anche tu a vedermi” ammise Chuck, dall’altro capo del filo.
“Non credo che tu abbia ancora bisogno di me, dato che stai legando parecchio coi tuoi nuovi amici” replicò la ragazza.
“Ti prometto che cercherò di passare più tempo con te, in futuro. Magari chiederò a Mem e Zen di farti assistere alla prossima missione” promise Chuck.
“Mi farebbe piacere. Ma con tutte le eccitanti avventure che stai vivendo, non credo noterai molto la mia mancanza” disse Misha.
“Senza di te, anche all’avventura più eccitante, manca qualcosa” assicurò Chuck.
La conversazione dei 2 amici si protrasse a lungo, ma sarebbe finita subito, se Chuck e Misha avessero saputo che, dalla sua astronave, il conte Venamus li stava ascoltando.
“Sapevo che tenere d’occhio quello nuovo sarebbe stato utile” gongolò il conte.
“E adesso, che facciamo?” chiese uno degli scagnozzi.
Accarezzando una pila di DVD contenenti film sui super-eroi, Venamus rispose “Applicheremo la procedura standard, ovvero rapiremo la fidanzatina di Chuck, per costringerlo a consegnarci il V-1000”.
“Veramente, credo che loro siano solo amici” precisò lo scagnozzo.
“Beh, é una variazione insignificante” ribatté Venamus.

La mattina dopo, Chuck si sveglio in modo strano, in quanto qualcuno lanciò un DVD nella sua camera da letto.
Sorpreso, il ragazzo andò ad infilarlo nel lettore e sullo schermo comparve il volto ghignante di Venamus, che disse “Salute, novellino. Ho qualcosa d’interessante da mostrarti”.
E spostandosi di lato, Venamus mostrò una gabbia con le sbarre laser, in cui era rinchiusa Misha.
“Chuck, aiutami” supplicò la ragazza.
“Se rivuoi indietro la tua fidanzata...” stabilì Venamus.
“Non sono la fidanzata” intervenne imbarazzata Misha.
“..dovrai consegnarmi il V-1000. Ci risentiamo fra un’ora esatta, per ulteriori istruzioni del rilascio” disse Venamus, chiudendo la comunicazione.
“Oh, no. Venamus ha rapito Misha” gemette Chuck.
“Dobbiamo avvertire subito gli altri” stabilì UD.

A bordo della sua astronave, il conte Venamus stava già pregustando la vittoria.
“Presto riavrò il V-1000 e tutta la Terra verrà infettata nel giro di poche ore” gongolò l’alieno, sfregandosi le mani.
“E intanto, io dovrei perpetuare lo stereotipo della fanciulla in pericolo?” domandò infastidita Misha.
“Non hai molta scelta, mi pare” le fece notare Venamus.
Per tutta risposta, Misha allungo un dito in mezzo alle sbarre laser e premette un pulsante che stava sulla parte superiore della gabbia, disattivandola; poi, con un balzo felino, la ragazza saltò fuori dalla gabbia e mise fuori combattimento gli scagnozzi di Venamus, con un paio di mosse di wrestling.
Sorpreso, il conte Venamus tentò di sfoderare una pistola laser, ma Misha lo disarmò con un rapido calcio, che le consentì d’impadronirsi dell’arma.
“Rifletti bene prima di agire” intimò la ragazza, tenendo l’alieno sotto tiro.

Nel frattempo, Chuck era sulla Galacticus insieme a UD, intento a mettere i suoi compagni al corrente dei recenti sviluppi.
“Quindi, Venamus ha rapito la tua amica e la libererà in cambio del V-1000” ricapitolò Tyler, alla fine del resoconto.
“Esatto” confermò Chuck.
“Mi dispiace per la tua amica, ma non possiamo accettare condizioni simili” dichiarò risoluto Zen.
“Ma non possiamo abbandonare Misha” protestò Chuck.
“Tranquillo: escogiteremo sicuramente qualcosa per liberarla” assicurò Mem.
“Messaggio in arrivo dall’astronave di Venamus” avvertì XR4Ti, mentre sul maxi schermo compariva la faccia di Misha.
“Ciao, Chuck. Non é più necessario consegnare il virus a Venamus” disse la ragazza, seduta comodamente sulla poltrona di comando dell’astronave.
“Misha! Grazie al cielo, te la sei cavata come sempre” sospirò sollevato Chuck.
“Si, Venamus é carente in misure di prigionia” ammise la ragazza.
“Così pare” la corresse Venamus, mentre premeva un pulsante sul muro, che fecce scattare 2 manette nei braccioli della poltrona, immobilizzando Misha.
“Hey, così non vale” obbiettò la ragazza.
Ignorandola, Venamus disse “Ora conduco nuovamente io il gioco. Portate il V-1000 sul luogo dell’impatto originale, o questa ragazzina diverrà la cavia per i nostri nuovi virus”.
“Maledetto Venamus. Se le torci anche solo un capello...” minacciò Chuck.
“Ci vediamo” lo salutò beffardamente l’alieno, prima di chiudere la comunicazione.
“E adesso che si fa?” chiese Shope.
“Conosciamo tutti la risposta” disse mestamente Tyler.
“Io no” ammise Roach.

Poco dopo, Chuck e i Supernoobs erano nel luogo stabilito per lo scambio.
Ad un certo punto, l’astronave di Venamus atterrò a pochi metri da loro e dal veicolo uscì subito il conte, seguito dai suoi scagnozzi, che trasportavano la sedia su cui era ammanettata Misha.
“Misha! Stai bene?” le chiese Chuck.
“Si, ma voi non consegnate il virus a Venamus” disse la ragazza.
Mostrando il contenitore, Tyler disse “Qui c’é il virus. Adesso libera l’amica di Chuck”.
“Non c’é fretta: prima disattivate le vostre sfere da battaglia e poi, datemi il contenitore” stabilì Venamus, tendendo la mano verso i terrestri.
Ubbidendo, i 5 ragazzi tornarono normali e Tyler si diresse verso Venamus con il contenitore del virus in mano, mentre i 2 scagnozzi andavano verso i terrestri con la sedia di Misha.
A metà strada però, Tyler e gli altri riattivarono le loro sfere e Chuck si lanciò al salvataggio, riducendo le sue dimensioni, pestando i 2 scagnozzi e rompendo le manette di Misha.
“Mossa prevedibile” disse perfettamente calmo Venamus, mentre sparava con la sua pistola laser verso il contenitore che Tyler teneva in mano.
Questi non fece in tempo a teletrasportarsi lontano, ma dal contenitore distrutto, anziché il virus, uscì uno strano liquido marrone, che si sparse al suolo.
“Hey, che significa?” domandò sorpreso Venamus.
“Significa che mi devi un thermos nuovo, con tanto di brodo di pollo” gli rispose irritato Kevin.
“Allora avevate un piano” intuì Misha
“Certo. Il vero contenitore col virus é questo” spiegò Roach, mostrando il vero contenitore.
“Buono a sapersi” replicò Venamus, sparando un secondo colpo con la sua pistola laser.
Purtroppo, il colpo andò a segno e dai resti del contenitore uscì il V-1000, che entrò a contatto con il terreno intriso di brodo.
Immediatamente, nell’aria risuonò un forte ruggito e il virus cominciò ad espandersi, fino ad assumere le sembianze di un grosso e tozzo umanoide di colore marrone, con un inquietante viso sul petto.
“Raaarhh!” ruggì la creatura.
“C’era proprio bisogno di portarsi dietro il virus?” domandò Misha.
“Effettivamente no” ammise Chuck.
“Buon funerale, Supernoobs” li schernì Venamus, salendo a bordo della sua astronave, che si allontanò a velocità supersonica.

Ruggendo, il V-1000 si avvicinò ai Supernoobs.
“Vai alla Galacticus, Misha. Ci pensiamo noi al virus” disse Chuck, spingendo lontano la sua amica, che venne subito ghermita dal raggio traente.
“Ragazzi, mano alle armi laser” ordinò perentorio Tyler.
Chuck e gli altri eseguirono l’ordine e crivellarono il V-1000 con una raffica di raggi laser, che lo ridussero ad una massa informe bucherellata; ma subito, il V-1000 si rigenerò completamente e più infuriato di prima, passò all’attacco.
“Ragazzi, qualcuno si faccia venire un’idea” gemette Kevin.

Misha atterrò nella Galacticus proprio quando il maxi schermo trasmetteva un’immagine del V-1000, mentre mutava la sua mano destra in una falce, con cui attaccò i guerrieri terrestri.
“Misha, stai bene?” le chiese UD.
“Si, ma dovete aiutare Chuck e gli altri” rispose la ragazza.
“Secondo i dati in nostro possesso, il V-1000 può rigenerare continuamente il suo corpo, vanificando così gli attacchi fisici, ma é vulnerabile alle temperature estreme” disse Mem, studiando i dati sul computer.
“Beh, allora usate il raggio traente per scagliarlo sul sole o nell’Artico” propose Misha.
“Impossibile. Il V-1000 potrebbe disperdersi prima del tempo necessario a raggiungere la meta, infettando così un’area più vasta” replicò Zen.
“Io avrei un’idea -intervenne XR4Ti- Studiando la tecnologia di UD...”.
“Sapevo di interessarti, pupa” la interruppe il robot.
“...ho elaborato un circuito che, collegato alla sfera da battaglia di Chuck, gli permetterà di avere delle scelte utili per sconfiggere il virus” spiegò il computer di bordo, mentre un artiglio meccanico porgeva uno strano oggetto simile ad una presa multipla ai 2 alieni.
“Perfetto. Proviamolo subito” decise Zen.
“Ma l’interazione coi circuiti di UD non é ancora stata perfezionata a dovere e potrebbero capitare delle scelte che peggiorerebbero la situazione, anziché migliorarla” avvertì XR4Ti.
“Proviamo lo stesso” decise Mem.

I Supernoobs erano ormai allo stremo delle forze, quando UD piombò giù dal cielo, con uno strano apparecchio collegato al petto.
“UD, che ci fai qui?” domandò sorpreso Chuck.
“E sopratutto, cos’é quello?” domandò Tyler, indicando lo strano apparecchio collegato al petto del robot.
“Collegalo subito alla tua sfera da battaglia, Chuck” ordinò concitatamente UD.
Il giovane McFarlane fece ciò che gli era stato detto proprio quando il V-1000 si lanciava nuovamente all’attacco; e subito, il tempo si fermò, mentre UD si metteva a girare freneticamente su se stesso.
“Hey, ma che succede?” chiese allarmata Shope.
“Modalità scelta -le spiegò Chuck- Vai, UD”.
Facendo apparire le consuete 3 immagini, UD disse “Scelta 1: Il V-1000 precipita in un fiume di lava sotterraneo. Scelta 2: Il V-1000 diventa l’attore principale di un blockbuster hollywoodiano. Scelta 3: Il V-1000 viene citato in giudizio per motivi di copyright”.
“Scelta 2, scelta 2” incitarono Kevin e Roach.
“Ma siete impazziti, per caso?” domandò infuriata Shope.
“No, ma sarebbe una cosa interessante da vedere” rispose Roach.
“Scelta 1” decise Chuck, toccando la prima immagine.
Subito dopo, il tempo riprese a scorrere… e il terreno sotto i piedi del V-1000 si aprì all’improvviso, facendolo precipitare in un fiume sotterraneo di lava incandescente.
Emettendo una specie di prolungato ululato di dolore, il V-1000 annaspò freneticamente, tentando di raggiungere le pareti rocciose per arrampicarsi in superficie, ma l’estremo calore della lava cominciò a disintegrare la sua massa corporea.
E dopo pochi secondi di quel bagno letale, il virus assunse un’espressione di autentico dolore e si dissolse nel fiume infuocato, senza lasciare alcuna traccia di sé.
“Ce l’abbiamo fatta, UD” gioi Chuck, alzando il suo amico robot al cielo.
Ma improvvisamente, Chuck tornò normale, mentre la sua sfera da battaglia si mise a lampeggiare, per poi spegnersi completamente.
“Temo che la tua sfera da battaglia si sia rotta” ipotizzò UD.

Dalla sua astronave, Venamus aveva assistito a tutta la scena.
“Grandioso. Può andare peggio di così?” sbottò infastidito l’alieno.
“Signore, i Creatori vogliono vederla subito” avvertì uno scagnozzo, leggendo un messaggio appena arrivato.
“Accidenti” gemette Venamus, impallidendo. 

Poco dopo, Chuck, Misha e UD si stavano congedando dai loro amici di Cornbury.
“Ripareremo presto la tua sfera battaglia, Chuck” promise Mem.
“Comunque, sfera o non sfera, sarai sempre uno di noi” promise Tyler.
“Vi ringrazio, ma non c’é fretta” disse Chuck.
“Oh, non ti é piaciuto essere un Supernoob?” domandò Shope.
“Certo, ma per adesso il mio posto è a Cedar Hills, accanto alla mia migliore amica” spiegò il ragazzo.
“Anche se le tue giornate saranno tutte uguali e monotone?” gli domandò Misha.
“Con te, anche la giornata più noiosa ha qualcosa di positivo” le rispose Chuck.
“Bleah! Che sdolcinatezze inutili” brontolò disgustato Zen, mentre gli altri sorrisero inteneriti.
“Ti mancherò almeno un pochino?” chiese UD a XR4Ti.
“Neanche un po'” rispose il computer di bordo della Galacticus, allontanandosi fluttuando.
Ma percorsi pochi metri, XR4Ti si voltò e visualizzò sul suo schermo le gambe danzanti di una ballerina, facendo (letteralmente) girare la testa al suo spasimante robotico.
 
***

Seduto sulla sua sedia girevole, UD si rivolge direttamente ai lettori, dicendo “Bene, eccoci qua. Nella storia di oggi, Chuck ha sconfitto il V-1000 facendolo precipitare nella lava, ma cosa sarebbe successo, se invece, avesse deciso di citarlo in tribunale?”.
INIZIO SIMULAZIONE
La scena è ambientata nell’affollata aula di un tribunale, dove il V-1000 é seduto al banco degli imputati, mentre Chuck e i Supernoobs sono seduti fra il pubblico.
Con tono enfatico, il PM dichiarò “Vostro onore, signori della giuria, in questo processo intendo dimostrare che il V-1000 non solo é il plagio di un personaggio già esistente, ma anche che é una minaccia per la società”.
“L’imputato ha qualcosa da dire in sua difesa?” chiese il giudice. “Graar!” ruggì il V-1000, prima di mutare le sue mani in 2 spade, con cui distrusse il banco degli imputati, per poi abbattere il muro dell’aula e correre in strada, seminando il panico fra la gente.
“Vostro onore, chiedo che l’atteggiamento ostile dell’imputato sia messo a verbale” disse il PM.
“Accolta!” acconsentì il giudice, battendo il suo martelletto.
“Questo si che é stato un intervento utile” borbottò sarcasticamente Shope.
FINE SIMULAZIONE
“Persino la legge terrestre é impotente di fronte ai virus spaziali -disse UD- Per altre divertenti avventure, continuate a seguire entrambe le serie”.

FINE

   
 
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