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Autore: SweetPaperella    04/03/2020    22 recensioni
{CaptainSwan AU}
Storybrooke, anno 1800.
Emma Swan è una ventenne ribelle, vuole vivere di avventure, ma un errore fatale la costringe a rimanere nel suo paesino, con cinque sorelle, un figlio, una madre petulante e concentrata solo a far accasare le proprie figlie.
Killian Jones, trentenne, Conte e ufficiale di Marina, con un passato tormentato e una forte sete di vendetta.
Due destini che si incrociano, due anime tormentate, un passato doloroso mai lasciato del tutto alle spalle. Vendetta, odio, amore, amicizia e famiglia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno - Un conte a Storybrooke 


Emma’s POV 

La mia, non è si può certo definire una vita facile. Sono la secondogenita di cinque sorelle, con un papà straordinario di nome David, che senza dubbio mi reputa la sua preferita per il modo in cui ci intendiamo e una madre, Mary Margaret, petulante e legata al buon nome della nostra famiglia, Swan, per pura vanità. In vent’anni di età ancora non sono riuscita a capire se ha sposato mio padre per interesse o perché lo amasse davvero. Le sue attenzioni, sembrano dimostrare il contrario, ma a volte, invidio il loro legame speciale, sembrano legati dal vero amore. Altre volte penso al suo tirare in ballo solo discorsi sulla moda e sul come mostrarsi in società o chi delle sue cinque figlie si sposerà per prima, che sembra lontana anni luce della mentalità di papà. 
Ma forse sono io che vivo in un’epoca che sento non mi appartiene. Qui a Storybrooke in particolare modo, il paesino del Maine sperduto dove vivo, c’è l’insana mentalità che una donna per essere felice deve necessariamente avere un uomo al suo fianco. Possibile che una donna per sentirsi tale deve sposarsi e avere figli? E se io non volessi un uomo nella mia vita per sentirmi appagata e felice? Forse, le mie idee sull’amore sono piuttosto contorte e diverse da tutte le mie coetanee o forse è diverso proprio il mio modo di pensare. Vorrei andare lontano, viaggiare, esplorare, lasciare che sia la vita a decidere per me. Voglio vivere di avventura. E poi diciamocelo, non sono come tutte le ragazze della mia età, perché io non ho aspettato di sposarmi per avere una relazione seria con un uomo. Neal Cassidy, il primo amore della mia vita, l’unico a cui ho concesso il mio cuore e che poi ho ritrovato in mille pezzi quando mi ha piantato in asso, con un figlio suo. 
Già, perché se ancora non sono andata in cerca di avventure, è solo per lui, per mio figlio. Henry Swan. Ha due anni ed è il mio intero universo. Solo che... Mia madre per quanto lo ami, lo vede anche come colui che mi ha rovinato la reputazione per sempre. Pensa che visto che ho un figlio, nessun altro uomo mi vorrà più e ogni occasione è buona per sentirglielo dire e per rinfacciarmelo. Secondo lei rimarrò zitella a vita. Ma se devo accasarmi con un nuovo che mi vede solo come un oggetto da esporre e con cui parlare è totalmente inutile, visto che una donna intelligente e che ha una propria opinione spaventa; allora preferisco rimanere sola. 
No rettifico, con solo Henry al mio fianco, l’unico amore della mia vita. Henry ha soli due anni, ma più cresce e più mi ricorda Neal, ha gli occhi verdi come i miei, ma il colore dei capelli è quello del padre senza dubbio. E soprattuto mi ricorda ogni giorno di non fidarmi più di nessuno uomo. Non voglio rimanere nuovamente delusa, ferita, spezzata, come per mesi mi sono sentita per colpa sua. Mi ha sedotta e abbandonata, lasciandomi completamente nella merda più totale quando ho scoperto di essere incinta di lui. Non sapevo come dirlo ai miei, a mia madre, ma soprattutto a mio padre che ha sempre avuto di me una grande stima, non volevo dargli una delusione del genere... Ma invece l’ha presa meglio di quello che avessi mai creduto e mi è stato davvero accanto. Al contrario di mia madre che per mesi non ha fatto altro che ripetere “Cosa si penserà di noi adesso. Il buon nome della famiglia è rovinato”. E in effetti per il primo periodo tutti, nessuno escluso hanno parlato di me. Solo a poco, a poco le voci si sono attenuate, per concentrarsi su un nuovo pettegolezzo. Qui è così. Forse solo lì mia mamma si è calmata un po’ e ha iniziato ad accettare il piccolo che cresceva dentro di me. Ha il nome di mio nonno paterno, a cui ero e sono ancora terribilmente affezionata, ma che è morto troppo presto, lasciando una voragine, ancora non rimarginata, nel mio cuore. 
Tante volte ho pensato di prendere Henry e scappare a dire il vero, non l’ho ancora fatto per mio padre e per le mie sorelle. 
Ho un legame speciale con tutte loro, ma senza dubbio quella con cui il mio legame è più forte è Elsa, mia sorella maggiore, abbiamo solo due anni di differenza e ci confidiamo tutto. A volte ci scambiano addirittura per gemelle, siamo entrambe bionde, con la sola differenza che lei ha gli occhi azzurri, a differenza dei miei che sono verdi, mio papà dice verde smeraldo con la precisione. Ma a differenza mia Elsa, è calma, pacata, dolce e gentile fino all’inverosimile. Non direbbe una cattiva parola su qualcuno nemmeno a pagarla profumatamente, per lei tutti coloro che si comportano in modo scorretto, hanno sicuramente un motivo per farlo o un passato difficile. Pensa che prima di giudicare qualcuno si debba conoscerlo affondo. È priva di pregiudizi e a volte, vorrei essere come lei, io da dopo Neal che mi ha ferita profondamente, non riesco più a fidarmi di nessuno. Forse sbaglio, ma ho inalzato un muro di protezione talmente alto e resistente, che solo quelli della mia famiglia riescono a penetrarci. 
Spesso nemmeno mia madre in realtà ci riesce, credo che a volte non riusciamo a comprenderci. Lei non capisce me, ma io nemmeno faccio niente per farmi comprendere; e io non capisco lei e il suo volerci lanciare in società per trovarci un uomo degno di sposarci.  Poi c’è Ashley, timida e riservata, con un sorriso dolcissimo e piena di sogni romantici. Anche lei è bionda con gli occhi chiari, ha 18 anni e sogna il principe azzurro, ma teme anche che non lo incontrerà mai, sa essere anche molto insicura a volte. E infine ci sono le due piccole di casa, rispettivamente di 16 anni, Merida, giovane quanto ribelle, ma anche estremamente dolce e attaccata alla famiglia. Guai a chi tocca uno di noi, sa diventare una perfetta guerriera se vuole ed è bravissima a tirare con l’arco. Ha i capelli ricci e rossi, caratteristica ereditata da nostra nonna dal lato materno e due grandi occhi verdi, pronti a scrutare il mondo. Ci somigliamo molto a dire il vero. Siamo entrambi un po’ ribelli, le ribelli della famiglia. Se pur lei senta meno il desiderio di scappare lontano. Anna invece é la più piccola, ha 14 anni, è esuberante, frizzante, allegra e piena di vita. Con lei non ci si annoia veramente mai. Il suo cuore puro e gentile poi, la rendono davvero una buona compagnia, parlerebbe le ore senza smettere mai, spesso bisogna invece fermarla o sarebbe capace di far diventare sordo perfino uno che già lo è. Ha gli occhi verdi e i capelli sul rossiccio, che tiene sempre legati in due lunghe trecce che le ricadono sulle spalle. Ma ciò che cattura sicuramente è il suo sorriso, è veramente raro vederla triste. Riesce a essere felice per qualsiasi cosa. 
Come questa mattina. È giunto in città un nuovo cittadino, un conte con la precisione, Graham Humbert e ha indetto una festa nella sua lussuosa casa, invitando tutta Storybrooke. 
Anna ama le feste, ama ballare e divertirsi, come giusto che sia alla sua età, senza esagerare, non è una civetta come molte della sua età, al contrario, è garbata e a modo, le piace solo scatenarsi in pista. 
Mia madre è altrettanto eccitata, al punto che è da questa mattina che sta cucendo, insieme alla nostra sarta di fiducia, abiti per noi. Pensa che il conte Graham, possa interessarsi a mia sorella Elsa. Non lo conosce ancora, non sa nemmeno come sia fatto e già ha deciso che sono la coppia dell’anno. Ecco questa è mia madre, penso che ciò dica molto sul suo carattere e quanto possa essere differente da me.
«Em, lo sai com’è fatto non ci vedo niente di male.» la giustifica prontamente Elsa, avvicinandosi a me, sono in cortile a cercare di riprendere fiato e non pensare a mia madre e a questa festa, a cui già non ho voglia di prendere parte.
«Devo giustificarla perché vuole controllare la tua vita? Non ha preso nemmeno in considerazione il tuo parere, questo tizio nemmeno lo conosci e già vede che siete la coppia dell’anno.» sbotto, non con mia sorella, ma con la situazione e il comportamento di mia madre sempre così sopra alle righe.
«Non lo fa con male e poi non penso che mi costringa a sposarmi con questo Conte se non voglio no?» eccola come sempre super attenta a non ferire nessuno, tanto meno nostra madre. La giustifica dicendo che sono le influenze delle sue amiche e perché in fondo è stata cresciuta con questa mentalità. Sicuramente è così, ma delle volte veramente non riesco a tollerarla. 
A interrompere il flusso dei nostri pensieri, è l’arrivo di Regina Mills, la mia migliore amica, con la quale mi sono organizzata per sistemarci per la festa. Lei è una vera esperta di moda e trova sempre un accessorio carino da abbinare al vestito. Ci riesce anche con dei semplici fiori. Non ho ancora capito come faccia. 
Io sono negata in fatto di moda, ma non è l’unica cosa che ci distingue. Lei ha due grandi enormi occhi color cioccolato e corti capelli marroni, sembra se la si vede per la prima volta che se la tiri e che voglia stare al centro dell’attenzione, ma in realtà dietro questa sua maschera da donna che si atteggia a grande esperta della vita, si nasconde una ragazza fragile e insicura, piena di insicurezze e paure. 
Ammetto che all’inizio non ci sopportavamo e che siamo diventate amiche, migliori amiche da quando si è scoperto della mia gravidanza. Una mattina mi si è avvicinata e mi ha detto che per qualsiasi cosa avrei potuto contare su di lei, facendomi capire che non mi giudicava come facevano tutti e che per la cronaca nemmeno lei era una santa in fatto di uomini. Su questo infatti, siamo davvero molto simili. Nessuna delle due rispetta molto le regole e nemmeno Regina ama vivere in questo buco di posto, con tutti che sanno tutto e che alla prima occasione spettegolano. 
Mia madre e sua madre Cora, sono molto amiche e vanno d’accordo perché vogliono spingere le loro figlie a sposarsi. Cora Mills ha perso il marito, appena nata la figlia e ora vuole che non resti sola e che trovi un buon partito con cui passare il resto della sua vita. Ma ciò che fa irritare Regina è che lo fa in modo assiduo e petulante, proprio come la mia. Le due si conoscono da sempre e per questo che io e Regina siamo sempre state costrette a frequentarsi, nonostante non ci piacessimo molto. 
Ma ora non potrei fare a meno della mia amica, se pur non ci dimostriamo con effusioni il bene che ci vogliamo. Lo dimostrano fatti e che da quel giorno che ci siamo legate, non ci siamo più separate. 
Entro in casa sbuffando letteralmente, soprattutto quando mia madre si precipita verso di noi con i nostri abiti appena finiti di essere cuciti. Il mio è bianco, con dei piccoli ricami sul davanti, a renderlo decisamente più originale e carino. Non è il classico abito da cerimonia. In questo devo fare i complimenti a mia madre, conosce i miei gusti in fatto di vestiti e ha decisamente buon gusto nel creare. A volte ha svolto anche lavoretti per le vicine di casa o qualche donna ricca del paese, ma niente più di questo. Eppure la vedo a sferruzzare abiti su misura. Solo che vuole occuparsi di noi e di suo marito, è così che dice sempre e io mi domando spesso se si annoia o se avrebbe voluto una vita differenza da questa. In questi momenti mi fa tenerezza, lo ammetto. Papà poi, mi ha raccontato che quando l’ha conosciuta era intraprendente, coraggiosa e tirava con l’arco, non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno... Non riesco a immaginarmela onestamente in questa veste, soprattutto perché da quando sono nata, l’ho sempre vista dedicarsi a noi e a trovarci marito. Vorrei invece vedere questo suo lato da guerriera. Solo una volta, l’ho vista tirare con l’arco con Merida per insegnarle quando lei ha espresso desiderio di imparare. Anche se prima della mia gravidanza passavamo molto tempo insieme e mi ha insegnato ad andare a cavallo e non ha avuto niente incontrario che io imparassi a tirare con la spada. Ma da quando ho infranto le regole della casa, lei si è allontanata da me e ci parliamo a malapena. Penso che il nostro rapporto non potrà mai più ricucirsi, ormai ho perso totalmente la sua fiducia, l’ho delusa talmente profondamente che ogni mio gesto per tornare a quelle che eravamo, é totalmente inutile. 
Mi prendo il mio vestito e insieme a Elsa e Regina andiamo nella nostra camera. Io e mia sorella dormiamo insieme. Non abbiamo una casa grandissima, non siamo di certo poveri, al contrario siamo piuttosto benestanti, ma affezionati a questa casa, non siamo mai voluti andare via, anche quando abbiamo avuto le possibilità. La casa appartiene a nostra zia Ingrid Blanchad, è una zia da parte di mia madre, veramente antipatica. Si presenta da noi solo per ricordarci che la casa è sua e che appartiene al suo nipote Robin, che se vuole può portarcela via in ogni momento, ma non l’ha ancora fatto. Noi quindi, restiamo dove siamo. 
Dormire con Elsa mi piace, spesso la sera leggiamo insieme un libro o spettegoliamo su ciò che succede in città, io spettegolo in realtà, Elsa si limita ad ascoltare e dire ogni tanto la sua, so però che lei piace che io le riporto ciò che accade.
Indosso il mio vestito e subito dopo Regina mi sistema i capelli. In realtà non fa altro che farmi qualche leggero boccolo e mettermi una corona di fiori in testa, tutti fiori bianchi, esattamente come il mio vestito. Mi guardo allo specchio e devo ammettere che il risultato non è niente male. 
Il mio vestito lungo, con dei ricami sul corsetto è veramente bello e la corona di fiori si sposa perfettamente con esso. 
Mia sorella Elsa invece ha un vestito celeste, con dei leggeri decori argentati sul corsetto e sulla gonna che le ricade ampia fino a terra. Ha i capelli legati in una treccia a spina di pesce ed è veramente splendida. Effettivamente mi ritrovo a pensare che sia strano che non abbia ancora nessun corteggiatore e nel momento in cui dico ciò, mi maledico da sola per essermi fatta influenzare da mia madre. In fondo la vita non dipende da un uomo e questo io lo so molto bene, l’ho imparato a mie spese, ma ora l’ho imparato. 
Regina invece, indossa un vestito nero, decisamente molto più audace del nostro, ma sta davvero benissimo, è una ragazza che sa vestire davvero di classe, ma senza mai risultare volgare e spesso invidio la sua bellezza. Ha un portamento, un modo di fare, che spesso io non ho, anzi rettifico, un modo di porsi che io non possiedo proprio letteralmente. Lei sa sempre come comportarsi a un ballo, sa muoversi a suo agio in pista e sa decisamente flirtare con gli uomini. Io invece al contrario di lei sono poco elegante, preferisco di gran lunga andare a cavallo e allenarmi con la spada piuttosto che andare a stupidi balli. Non so nemmeno ballare e più di una volta ho pestato il piede al partner che ha voluto invitarmi per un ballo e decisamente non so flirtare con un uomo. Al contrario sono capacissima di fargli scappare a gambe elevate ogni volta che mi si avvicinano. Tutti tranne Neal, lui è stato l’unico a riuscire a conquistarmi, forse per il suo sorriso dolce, i suoi modi attenti e gentile di porsi... Non avrebbe mai creduto che sarebbe stato capace di spezzarmi il cuore e invece... Invece l’ha fatto. Mi ha lasciato non appena ha scoperto di Henry. 
Ma non voglio certo continuare a pensare a lui e così prontamente mi giro verso mia sorella e la mia amica, per dire loro che stanno veramente benissimo. Loro fanno altrettanto con me.

Il ballo è veramente una noia mortale. Sono qui, seduta a parlare con qualche amica, mentre guardo mia sorella danzare con il conte Graham. Lui è rimasto da subito incantato dalla sua bellezza e prontamente l’ha invitata più di una volta a ballare, per la gioia di mia madre che già si sta esaltando con le sue amiche. L’ho vista parecchio su di giri e io onestamente mi sono seccata e ho cercato di divertirmi per quanto mi fosse possibile con le altre. Ogni volta che un uomo mi invita a ballare declino, concentrandomi sulla conversazione anche per non fargli nemmeno avvicinare, quando la mia attenzione viene catturata da un uomo. 
È vestito davvero in maniera elegante e sta parlando con il conte Graham e mia sorella. 
Fisico atletico, alto, con i capelli neri, con un leggero ciuffo ribelle che prontamente gli ricade davanti alla fronte e due meravigliosi occhi celesti. Il suo sguardo mostra fierezza, ma anche determinazione, ma non è solo questo, in quei occhi chiari intravedo subito anche strafottenza, sicurezza di sé, ha un comportamento molto regale e cavalleresco, un magnetismo che mai mi sarei aspettata di provare per uno sconosciuto. 
Distolgo lo sguardo prima che lui possa accorgersi che lo sto fissando, non voglio certo fare una figuraccia e cerco di concentrarmi sulla conversazione con le mie amiche non voltarmi più verso quell’uomo che ha catturato per ben cinque minuti abbondanti la mia attenzione, infatti ho perso il filo del discorso della conversazione.
Emma Swan, non lo guardare, non ti voltare a guardarlo per nessuna ragione al mondo. Dimenticalo e basta. Niente uomini. Cerco di ripetermi mentalmente, ma non è affatto facile, i suoi occhi celesti profondi come il mare, sono già impressi nella mia mente. Dannazione.


Killian’s POV

Un ballo, cosa ci può essere più noioso e insignificante di un ballo? Credo proprio nulla. Sono stato trascinato qui dal mio carissimo amico Graham, ma trovo che sia di una noia mortale dedicare il proprio tempo a queste sciocchezze, quando potrei passare le ore a leggere un buon libro o a navigare con la mia amata e fidata Jolly Roger per i sette mari e poi, nel buio della mia silenziosa cabina, leggere e farmi cullare dalle onde del mare per conciliare il sonno.
Perché odio i balli? Semplice, ci sono solo donne e uomini in cerca della donna della propria vita e io non ho intenzione di trovare una donna, ho già sofferto troppo per amore e non ho intenzione di soffrire ancora. Non penso proprio che in questa festa ci siano giovani donne disposte a divertirsi in mia compagnia a bordo della mia nave per una passionale, eccitante notte di sesso. Io ormai non cerco altro.
Graham, il mio migliore amico, non è dello stesso avviso. Lui crede ancora nel vero amore, nei sogni ad occhi aperti e nel dire che una donna al proprio fianco rende felici, migliori. Forse ha anche ragione, ma per quanto può durare? La morte, la tristezza, la sofferenza, prima o poi portano via tutto ciò e perché soffrire quando ci si può divertire senza sentimenti? Posso avere tutte le donne che voglio ai mie piedi, con un solo schiocco delle dita, allora perché accontentarmi di una e magari, ritrovarmi con il cuore spezzato? 
Fatto sta che per puro amore che provo verso il mio amico, ho deciso di presenziare a questo ballo. Lui mi ha già presentato una ragazza che fa al caso suo, mi domando come faccia a innamorarsi con questa facilità, a volte mi sembra ancora un ragazzino e non un uomo di trent’anni, come me. Sembra così ingenuo, sognatore e pieno di voglia di vivere e forse lo invidio un po’ per questa sua spensieratezza. Io non sono mai stato così spensierato, nemmeno da adolescente, la vita mi ha subito messo a dura prova e ho dovuto diventare uomo più in fretta di ciò che ho desiderato. 
Ora sono qui, a parlare con lui e questa sua ragazza, con cui ha ballato tutta la sera, ignorando le richieste di altre ragazze e devo ammettere che il mio amico ha davvero buon gusto. La giovane, Elsa Swan, così ha detto di chiamarsi, é proprio bellissima, nella sua semplicità e nel suo essere così timida e riservata, tanto da arrossire a ogni complimento del mio amico. É anche piacevole devo ammetterlo...
Ma la mia attenzione viene catturata da due occhi verdi che improvvisamente si posano su di me, a cui prima di quel momento non avevo fatto caso.
Una ragazza dai lunghi capelli biondi e mossi, con una splendida corona di fiori su di essi e due enormi occhi verde smeraldo mi sta guardando e sento il mio cuore esplodermi nel petto.
La vedo poco dopo distogliere lo sguardo da me, concentrarsi a parlare con le sue amiche, ma io, io non riesco più a distogliere lo sguardo da lei. É di una bellezza mozzafiato, così semplice, ma allo stesso tempo così diversa da tutte le donne con cui ho mai avuto a che fare, se pur non la conosco. 
Sento il desiderio di avvicinarmi a lei, improvvisamente di ballare e stringerla a me.
E istintivamente, contro ogni mio principio, lo faccio. Mi scuso con Graham e con grandi falcate mi dirigo verso di lei.
La sento ridere con le sue amiche, il suono della sua risata riecheggia nell’aria e per un solo istante mi fa dimenticare anche che non siamo solo in quel enorme salone.
Solo che non è da me comportarmi come un babbeo in presenza di una donna e prima di salutarla mi ricompongo, trovando in me tutta la mia sicurezza e fierezza. Sono un uomo attraente e dannatamente sfacciato, ed é così che mi voglio mostrare a lei.
«Mi faresti l’onore di questo ballo, tesoro?» le dico, non appena si accorge della mia presenza alle sue spalle.
Noto subito che sia rimasta un secondo sorpresa di trovarmi lì, come se non si aspettasse che io comparissi al suo fianco.
Ma poi la sorpresa sparisce improvvisamente dal suo volto.
«Emma, mi chiamo Emma, no tesoro.» mi rimbecca prontamente, facendomi scoppiare a ridere di gusto e facendomi capire subito che ho a che fare con un tipetto niente male, che senza dubbio mi sa tenere testa e non si lascia incantare da due moine e due occhi celesti. La cosa si fa ancora più divertente.
«Scusa tes... Emma. Non sapendo il tuo nome non sapevo come chiamarti. Però non hai risposto alla mia domanda, balli?» insisto, a questo punto sono decisamente curioso di conoscerla, visto che non è solo bella da togliere il fiato.
Sembra titubante nell’accettare il mio invito, ma poi forse spinta anche dagli sguardi allusivi delle sue amiche, in particolare quello di una giovane mora che si è appena avvicina a noi, decide di accettare. 
Afferra la mia mano, se pur in viso abbia ancora un cipiglio contrario e ci rechiamo in pista, pronti a iniziare le danze. Mentre ci dirigiamo in pista le dico il mio nome. Conte Killian Jones. Solo che non ho voluto seguire le orme di famiglia e mi sono arruolato in marina, diventando un ufficiale di marina. Il migliore del mio corso. Sin da piccolo ho covato una passione per il mare, passione che è divenuta lavoro grazie a mio fratello Liam, che prima di me è entrato in marina. Solo che lui ha potuto realizzare il suo sogno solo in parte, visto che è morto troppo presto... 
Ma non voglio pensare a ciò, non voglio pensare a lui e rovinarmi la danza con questa splendida ragazza. 
«Non sono molto brava nelle danze, mi scuso fin da ora se ti calpesto i piedi» dritta al tu, senza passare per quel formale “voi”, ma effettivamente anch’io ho evitato di darle del voi, ho subito preferito usare un tono confidenziale. Il fatto che prontamente lei faccia lo stesso, mi fa subito capire che non sia una ragazza come le altre. Io però, l’ho capito subito, dal primo istante che i suoi occhi verdi hanno incrociato i miei.
Ma dire che sia una frana a ballare è poco. Mi ha già calpestato due volte in piedi e noto anche il suo imbarazzo farsi spazio sul suo volto. E io non posso non ridere e prontamente pensare una delle mie battute. 
«Spero che possiedi altre doti per conquistare un uomo, tesoro.» le dico guardandola ora dritta negli occhi, con il mio tono strafottente. Mi piace giocare con i doppi sensi e voglio vedere se lei è disposta a giocare, se è davvero tosta come è stata la prima espressione che ho avuto di lei. 
«Punto primo: ti ho già detto di non chiamarmi tesoro, mi chiamo Emma e non sono il tuo tesoro. Chiaro Jones? Punto secondo: se ti azzardi nuovamente a fare insinuazioni di questo tipo, ti ritrovi il tuo bel faccino infilzato da una spada.» mi dice arrabbiata in volto, decisamente arrabbiata. La mia provocazione l’ha colpito nel segno. Dandomi conferma che questa ragazza mi piace moltissimo. 
«Vuoi mandarmi tuo padre a battersi a duello con me?» la provoco ancora.
«Non ho bisogno di mio padre per infilzati con la spada. Sono un’ottima spadaccina e potrei darti del filo da torcere Conte.» mi provoca lei stavolta e io rimango nuovamente come un babbeo a guardarla. Il suo sguardo determinato e combattivo mi hanno completamente rapito, non mi sarei mai aspettato di trovarmi davanti una perfetta spadaccina, ma in un certo senso avrei dovuto immaginarlo. Ho capito subito che Emma non è come tutte le altre donne con cui ho avuto a che fare. 
Mi affascina, mi affascina completamente e ho tutta l’intenzione di continuare a conoscerla. 
Rimarrò in città ancora per un po’, tutto il tempo in cui si fermerà il mio amico, quindi avrò sicuramente modo di approfondire la mia conoscenza con la giovane ragazza dagli occhi verdi, anche se non mi ha detto ancora il suo cognome e io sappia davvero pochissimo di lei. 
Non so cosa mi stia succedendo, ma per un attimo, un solo attimo, ho risentito la scintilla dentro di me, quel motivo per cui alzarsi al mattino e vivere la vita, che da quando è morto mio fratello Liam e la mia fidanzata non ho più fatto. Ho perso entrambi nello stesso giorno e la mia vita non ha avuto più un senso. Ma non è solo ciò che mi ha fatto smettere di vivere, questo è stato solo il colpo di grazia definitivo...
E ora... Ora perché sento questa euforia? 
«Mi piacerebbe molto accertarmi di persona delle tue doti di spadaccina.» le dico ancora una volta maliziosamente e sorridere al suo sguardo ancora più arrabbiato di poco prima, a dimostrazione che la sua minaccia non ha sorbito nessun effetto su di me. 
Sta per replicare e rispondermi sicuramente a tono, ma noto lo sguardo del mio amico che mi fa cenno di avvicinarmi a lui, così anche se a malincuore mi allontano da Emma, non prima di averle detto che spero di poter duellare presto con lei, nella mio tono c’era senza dubbio un leggero doppio senso, ma in cuor mio, anche un pizzico di verità. 
 


Spazio autrice: Ciao a tutti, ed eccomi qui a tormentarmi con una nuova storia! Contenti? Ahahaha 
Allora ho deciso di iniziare a mettervi questo primo capitolo perché già pronto da un po' ma non so ancora se pubblicherò con una cadenza settimanale come ho fatto con le altre storie, ve lo farò sapere. Intanto godetevi questo primo capitolo, in cui abbiamo scoperto chi sono i nostri due protagonisti e qualcosa sulle loro vite. Ho in serbo molto per questa storia e spero che vi possa piacere come la precedente. Fatemi sapere che cosa ne pensate. Sono curiosa di avere il vostro parere a riguardo.
Vi saluto e vi do appuntamento con il capitolo finale dell'altro a sabato e ad altrettanto presto con un nuovo capitolo di questa. 
Buona giornata.
   
 
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