Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: FedericaLille    10/03/2020    4 recensioni
Era così strano mancarsi tanto. Era come se entrambi avessero bisogno di restare in quel torpore che li cullava quando si toccavano. E ogni volta che si staccavano sembrava di svegliarsi di soprassalto nel freddo grigiore di Milano.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Anche a Milano poi esce il sole
 

Una piccola macchia nera si aggirava per la stanza. Era l’unico movimento registrato tra quelle quattro mura nelle ultime ore.
Sara stava distesa sul divano, dormiva. No, non dormiva. Non ricordava più che ora fosse e se fosse opportuno restare lì com’era o mettersi in piedi per far qualcosa. La sua gattina continuava a saltare sul mobile bianco, ma non aveva più importanza rimproverarla.
Ecco, l’orologio segnava le 19:03. Era un ottimo orario per cominciare a preparare la cena. Sara non sapeva quanti altri pasti ancora sarebbe riuscita a preparare con le ultime scorte nella dispensa. Ma sì, per un’altra cena ce l’avrebbe fatta.
Si fece coraggio e sollevò il dorso. Il braccio destro intorpidito per aver subito il peso morto del petto. Sara notò con piacere che Luna si era raggomitolata nella sua cuccia morbida che tanto disprezzava. Era la prima volta che sceglieva quel posto per uno dei suoi mille pisolini della giornata.

“Ciao mamma, come stai? Io sto bene, sto lavorando molto. Sì, anche qui c’è stato il sole. Una bella giornata, sì. Sto cucinando, preparo le uova. Tu cosa mangi? Che buono! Buon appetito mamma. Ti voglio bene. Ciao, buonanotte.” Mise giù la chiamata e aprì l’ennesima scatoletta di tonno.

Luna ronfava come se non riposasse da giorni. Come faceva a non annoiarsi mai? Passava le giornate a lisciarsi il pelo nero e ogni tanto, per dare brio alla giornata, balzava sui luoghi proibiti della casa. Doveva farsi spiegare da lei come si fa a restare in quarantena tanto a lungo e non impazzire.
Sara preparava con cura la sua sigaretta, il filtro tra le labbra, il tabacco che scivolava tra le dita lungo la cartina trasparente. In balcone i piccioni avevano di nuovo fatto i loro porci comodi. Domani avrebbe dato una pulita, domani.
Una volta, pochi mesi prima, Nic le aveva detto che quando sarebbe arrivata la primavera avrebbero fatto colazione sul terrazzo. “Compriamo un paio di sedie pieghevoli e fingiamo di essere in spiaggia”, aveva detto. “Anche a Milano poi esce il sole”.
Il sole era uscito per davvero. Le giornate si erano allungate ed era bello stare all’aria aperta. Però nessuno lasciava le proprie case.

Quando l’OMS aveva dichiarato “emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”, Sara era sulla sua comoda sedia ergonomica in ufficio a fare black humor sulla popolazione cinese. Non era cattiva, faceva solo lo stesso gioco dei suoi colleghi.
L’azienda stava attraversando un momento di crisi; a chi aveva una posizione più instabile, come Sara, veniva scherzosamente suggerito di cercare lavoro in Cina: “Sai quante posizioni aperte ci saranno adesso!”

Era un monotono lunedì come altri, quando il CEO aveva proposto a tutti i dipendenti di fare una settimana in smart-working, al fine di minimizzare il più possibile i contatti umani, dati i primi casi di contagio in Italia. Sara non aveva mai lavorato da casa, pensava potesse essere figo. Nic le aveva proposto di trascorrere insieme le giornate di lavoro, sarebbe stato divertente.
I primi giorni si erano visti da lei, avevano acceso i pc e poi si erano accucciati nel divano. Si erano riempiti di coccole. Non poteva andare meglio di così.
Poche settimane più tardi non le era stato rinnovato il contratto, non l’aveva ancora detto ai suoi genitori. Sperava di trovare presto un’altra soluzione, ma in tutto il paese le assunzioni erano state bloccate a causa del virus. Probabilmente il mese successivo non sarebbe riuscita a pagare l’affitto e avrebbe dovuto dire la verità.

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: FedericaLille