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Autore: Prickles    11/03/2020    1 recensioni
Il guerriero dragone era riuscito finalmente ad eliminare la terribile minaccia che stava per abbattere la Cina. La pace era di nuovo stata ristabilita ed il Consiglio dei Maestri del Kung Fu ritornò a governare sulla città di Gongmen.
Tutto era tornato alla normalità.
Ma una nuova profezia dell'anziana divinatrice scombussolerà i felici piani di tutti. Il ritorno di Lord Shen è stato predetto ed insieme a lui, la comparsa di una nuova figura misteriosa che determinerà le sorti dell'intera Cina.
|Storia ambientata subito dopo le vicende del secondo film, non tiene conto degli eventi di quello del terzo|
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Lord Shen, Nuovo personaggio, Po
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo






Il lago stava ghiacciando. Cho lo stava osservando attentamente dal ponte vicino alla riva. Quel giorno soffiava un vento freddo che non portava con sé altri odori se non quello spettrale del gelo. Penetrava fin sotto le sue vesti raggiungendo le sue piume. Accanto a sé il piccolo Ping osservava le nuvole nel cielo.
"Fa tanto freddo ultimamente, tu lo sai perché Cho?" disse lui rompendo improvvisamente il silenzio e continuando a fissare il cielo "Credi che oggi riusciranno a pescare qualcosa?"
"Non lo so piccolo. Song era parecchio sicuro di sé questa volta. Ha promesso di riuscire a portare a casa una bella pesca sai" rispose Cho sorridendo leggermente e voltandosi a guardarlo.
Il piccolo Ping era un adorabile piccolo pulcino di cigno, monello, volitivo e dolce. Era il figlio del capo del villaggio dei cigni e quelli che montavano di guardia all'ingresso del villaggio lo salutavano sempre con un piccolo inchino. Lui si fermava sempre a scambiare con loro qualche parola e nei loro sorrisi affettuosi Cho vedeva già quanto volessero bene al loro futuro capo. Un giorno a detta di tutti, sarebbe diventato un grande cigno bello e forte, purché il padre abbia ancora un villaggio da lasciargli. Le sue doti nel fare il capo del villaggio Tiān'é* erano alquanto discutibili secondo Cho.
Molti cigni stavano già morendo di fame e non si vedeva traccia di una buona pesca da settimane, le dispense cariche di pesci inoltre erano quasi vuote. Le razioni da mangiare sempre più ridotte e Lin non cucinava più pasti abbondanti da un bel pò.
Cho si voltò ad osservare un ultima volta il cielo. Le ricordava molto un ciocco bruciato al mattino nel focolare, freddo, consumato e cinereo..con l'arrivo di quel freddo inoltre tutte le verdure piantate, tutto il raccolto non faceva altro che ghiacciarsi.
In quel momento la sua mente vagò lontana, pensando a Fang, il quale aveva preso un pò dei soldi e della merce del villaggio partendo insieme ad altri cigni con la promessa di ritornare con un grande carico di cibo, abiti e coperte, ed invece il povero villaggio non aveva visto tornare niente.
Posò un ala sulla testa del piccolo Ping il quale si voltò a guardarla coi suoi grandi occhioni.
Cho gli sorrise facendogli un breve cenno. Era ora di tornare a casa.
Dopo una mezzoretta i due giunsero a casa, varcando il cancello in legno ed entrando nella casa di legno, che nonostante le sue ridotte dimensioni, era comunque un pò più grandicella rispetto alle altre casette del villaggio. All'interno dell'abitazione regnava un atmosfera molto cupa e silenziosa. Jiao, sua sorella, sedeva accanto al focolare al centro della stanza e quando sentì lei e Ping rientrare alzò lo sguardo all'istante sorridendo calorosamente al suo caro fratellino per poi distogliere lo sguardo come se non l'avesse vista.
Cho sospirò leggermente. Loro due non erano mai state molto legate anche se un tempo, questo doveva ammetterlo, aveva un indole più gentile e le parlava di più. Cho non sapeva come mai la sua gioia fosse svanita ma di certo la sua bellezza era rimasta, le sue piume erano molto più luminose e lisce rispetto a qualsiasi altro cigno femmina presente nel villaggio.
Cho desiderava tanto possedere la sua grazia, la sua bellezza, ed invece era soltanto un insignificante pavone, e gli occhi del suo cosiddetto "padre" non brillavano mai d'orgoglio  quando si posavano su di lei.
Ma d'altronde che cosa mai poteva aspettarsi, non era sua figlia legittima e doveva soltanto essere grata a lui per averla accolta nel suo villaggio e cresciuta quando era poco più di un pulcino.
Lui e sua moglie, la defunta Hui-yin, l'avevano trovata svenuta alle rive del lago e per pena o per chissà che cosa, avevano deciso di tenerla. Forse era stata più una scelta di Hui-yin che per quanto ricordava, era stata l'unica ad aver tentato di trattarla e di crescerla con almeno un minimo di amore. Dopo la sua morte Cho non vide più nessuna traccia di bontà da parte dei membri di quella famiglia, o almeno da nessuno di loro eccetto il piccolo Ping. Lui sembrava l'unico a vederla come un effettivo membro della famiglia considerandola come una sorella.
Una volta che Cho vide il piccolo Ping andare nell'altra stanza si rivolse a Jiao avanzando di qualche passo verso di lei.
"Fra quanto gelerà del tutto il lago secondo te?"
"Che cosa stai dicendo? E' ovvio che non gelerà mai tutto, è impossibile. E' una cosa passeggera e papà stesso, ha detto che risciremo a portare a casa una grossa pesca" affermò Jiao voltandosi a guardarla seccata "E' davvero seccante sentirti parlare, non nutri alcuna fiducia nelle capacità dei migliori pescatori del villaggio, quel villaggio che ormai esiste per generazioni e generazioni.
Credi che un banale cambiamento climatico ci farà morire di fame? Non è così. I nostri mercanti inoltre, arriveranno presto."
"Jiao, non arriveranno mai. Sono partiti da settimane, e noi resistiamo dal consumare le nostre ultime scorte da molto tempo ormai. Perché non convincere nostro padre a lasciare questo posto e andare altro.."
"MIO padre non lascerà mai questo posto, abbiamo prosperato qui per generazioni. Questo freddo così com'è arrivato..se ne andrà. E comunque smettila di passare così tanto tempo con Ping, chissà quali assurde idee gli metterai mai in testa"
L'altra in tutta risposta sospirò piano scegliendo di ignorarla.
Si voltò andando vero l'uscita dell'abitazione ed uscendo rapidamente. Una volta fuori corse, corse più veloce che poté fino a ritrovarsi verso le rive del lago. Non verso le rive dove i i cigni si ritrovavano per pescare no, era una zona un poco più sconosciuta dove Cho andava spesso quando si sentiva triste ed amareggiata per qualcosa.
Osservò il suo riflesso nell'acqua: la testa bianca, su cui spiccavano due occhi azzurri, e decorata da quell'insignificante ciuffetto di piume sulla nuca, il collo ed il petto di un verde metallico e bruno, il Shenyi* nero e giallo sotto cui si trovavano i fianchi ed il ventre sempre bruni, ed infine le ali, anch'esse brune e marezzate di nero, così come la coda.
Tutto qua. La giovane pavone si trovava brutta, insignificante e rifletteva spesso a come la sua vita sarebbe stata diversa se non avesse avuto quell'aspetto e fosse stata semplicemente un cigno come gli altri.
Di sicuro la sua vita sarebbe stata di gran lunga migliore e più felice rispetto a quella che conduceva ora. Dopo qualche istante chiuse gli occhi ed aprì il becco emmettendo un debole lamento. Sentiva il bisogno imperterrito di urlare, di esplodere e lasciar uscire tutto il dolore che avvertiva dentro di sé. E dopo qualche altro secondo finalmente urlò riaprendo gli occhi e cominciando a lanciare tanti sassi nell'acqua, a colpire un povero alberello lì vicino. Cho non seppe dire esattamente quanto durò questo suo sfogo ma senz'altro sarebbe durato ancora di più se non fosse stata per la voce proveniente dal lago ad interromperla con un semplice: "Interessante".
La pavone si voltò ad osservare l'animale con un espressione terrorizzata sul volto. Non si aspettava certo di ritrovarsi qualcuno ad assistere ad una delle sue scenate.
Un vecchio cane stava seduto sulla punta di un bastone in perfetto equilibrio sul lago ad osservarla con un leggero sorrisetto sul volto. Era molto piccolo rispetto a lei, il manto marroncino con alcune macchioline nere spiccavano dalle vesti color blu scuro, un colore alquanto insolito per chi viveva da quelle parti. Senz'altro non si trattava di un comune contadino.
"P..prego?" esclamò Cho non riuscendo a capire la ragione di quel suo commento "Chi è lei?" chiese infine osservandolo attentamente. Non era molto educato da parte di uno sconosciuto disturbarla in quel modo, e soprattutto osservare qualcuno che non conosceva come una sottospecie di guardone. Non dava l'idea di uno che era appena arrivato ma sembrava quasi che fosse stato tutto il tempo là, seduto ad osservarla.
La giovane trovava tutto molto inquietante.
"Un animo buono quando  viene offeso è normale che si irriti più di quelli degli altri. Tuttavia non bisogna esagerare, la continuazione della rabbia è l'odio, la continuazione dell'odio diventa cattiveria.”
Cho lo guardò lievemente confusa sgranando gli occhi. Non credeva che qualcuno avrebbe mai assistito ad una delle sue scenate. Era davvero imbarazzante.
"E..ecco..io.."
Improvvisamente il cane si alzò dal bastone facendo un grande salto e roteando fino ad atterrare in piedi vicino a lei. Cho sussultò, non si aspettava di certo un acrobazia del genere da parte di un vecchietto.
Il cane posò il suo lungo bastone a terra. Si infilò le zampe nelle tasche e le sorrise.
"Colpiscimi" le disse infine lasciando l'altra ancora più senza parole.
"C..come?"
"Colpiscimi ho detto. Sono un avversario di gran lunga migliore della pianta che stavi colpendo poco fa, te l'assicuro."
Cho ridacchiò lievemente, divertita dalla situazione.
"Ma cosa sta dicendo, non posso colpirla. Rischio di farle.." non fece in tempo a finire la frase che il cane partì all'attacco colpendo una delle sue zampe. La giovane perse subito l'equilibrio cadendo a terra ed osservando il piccoletto con grande stupore.
"Ho detto..colpiscimi"
Cho si rialzò dopo qualche attimo lievemente irritata e decidendo infine di attaccarlo. Non usò tutta la sua forza, era ancora incerta e nonostante tutto non voleva rischiare di ferire davvero quel vecchio cane.
L'animale schivò senza problemi il suo attacco rivolgendole un altro dei suoi sorrisi ed invitandola ad attaccarlo di nuovo. E così Cho fece, lo attaccò aumentando poco a poco sempre di più velocità e mettendoci più forza.
Il cane tuttavia, riuscì ad evitare ogni suo attacco senza problemi e senza mai perdere la sua compostezza. La pavone era davvero stupida della sua agilità e ben presto si trovò stremata, ansimando piano e sedendosi a terra continuando ad osservarlo.
Come. Com'era possibile che un piccolo e vecchio cane poteva avere una forza ed un agilità così fuori dal comune. Era davvero una cosa straordinaria. E ben presto..tutto le fu chiaro.
Era ovvio. La risposta ce l'aveva sempre avuta. Quel vecchio doveva essere sicuramente un maestro di Kung Fu. Uno di quei potenti e valorosi animali di cui, quando era piccola, si divertiva a leggere nei suoi libri sognando sempre di poter incontrarne uno un giorno.
Mai avrebbe immaginato che uno di loro sarebbe comparso magicamente di fronte a lei.
"Chi è lei?" ripeté la domanda, stavolta con voce più tranquilla e curiosa.
"Sono il Maestro Dog" rispose lui riprendendo da terra il suo bastone "E' da un pò che viaggio per la Cina, e mi ritrovo spesso a meditare sull'acqua dei laghi quando ne incontro. Il tuo gridare disperatamente e con rabbia è penetrato nella mia mente disturbando la mia meditazione."
Cho chinò lievemente la testa per la vergogna mentre il cane continuava a parlare.
"Ma beh...alla fine non importa. Ci saranno sicuramente altre occasioni. Ed ora mia cara, dimmi, che cosa turba il tuo animo?" le domandò voltandosi ad osservarla.
"I..Io.." si fermò per qualche istante pensando a cosa rispondere. Non era mai stata brava a mentire, normalmente quando le capitava di avere conversazioni di cui non voleva far parte se ne andava e basta, evitava le domande o cambiava semplicemente discorso.
Ma in quel momento era come se non se la sentisse proprio di fare una di queste cose. Le sembrava quasi che quel vecchio cane riuscisse in qualche modo a leggerle i pensieri, a capire anche senza che lei rispondesse quale fosse il problema.
Eppure, dopo qualche altro istante finalmente l'uccello si decise a dare una risposta.
"Io sono...infelice." disse infine abbassando lo sguardo a terra "Sono diversa da tutti gli altri. Non posso pescare come fanno i cigni del villaggio e questo perché...non sono un cigno. Non sono veloce quanto loro. Non sono bella, non sono brava a fare niente..non sono..." si bloccò sentendo un nodo alla gola e le lacrime agli occhi "Non so chi sono."
Non alzò lo sguardo per vedere l'espressione del maestro. Si vergognava terribilmente. Mai e poi mai si era esposta a qualcuno in quel modo. E non capiva, non capiva proprio come mai si era confidata in quel modo con uno sconosciuto.
Ed in quel momento non riusciva proprio ad alzare la testa..non osava..
D'un tratto sentì una piccola zampa posarsi sulla sua ala e Cho alzò piano la testa osservando con gli occhi sgranati e sorpresi il vecchio cane.
"Tu sei tu. Tu sei chi scegli di essere. Sono le cose che ci rendono diversi a renderci ciò che siamo. Non appena acquisterai più fiducia in te stessa saprai come vivere. Cara, tu sei come un bel fiore che aspetta solo di sbocciare. Devi ancora trovare la tua strada e un buon inizio per farlo è smettere di provare ad imitare gli altri. Non trasformare i tuoi pensieri nella tua prigione."
Cho rimase in silezio ad osservarlo. Il suo discorso l'aveva lasciata letteralmente, ed ancora una volta, senza parole. E mentre quel vecchio maestro le porgeva la zampa per aiutarla a rialzarsi sentì qualcosa farsi strada dentro di lei.
Qualcosa che era rimasto a lungo nascosto nella sua mente e nel suo animo.
La speranza.





 
*Shenyi: un abito diviso in due parti. La parte superiore dell'abito è cucito ad una gonna o dei pantaloni (nel caso di Cho i pantaloni), costituendo un unico indumento. E' un classico abbigliamento storico cinese.

*Tiān'é: vuol dire cigno in cinese. E nulla, volevo dare un nome figo al villaggio ma mi veniva poco o niente in mente xD. Accontentatevi UwU

Il maestro Dog è un personaggio realmente presente in Kung Fu Panda, citato in qualche occasione e presente nella Wiki inglese di Kung fu Panda. Secondo le mie ricerche non è mai apparso nei film o nella serie animata e di cui si sa poco e niente. Ho scelto di inserirlo nella storia dandogli un suo perché e lasciando il nome inglese visto che mi ispirava di più, ed anche perché "Maestro Cane" non mi piaceva per niente come suonava, eww.. xD


Note Autrice:
Dunque dunque...saluti popolo di EFP! UwU
Era da anni che non tornavo a scrivere su questo sito e ammetto che mi è mancato molto. Ho pubblicato tante tante, tantissime storie qua su EFP brutte o belle non sta a me dirlo. Molte di loro non le ho più continuate e gli impegni della vita reale mi hanno portato via anche quel poco tempo che mi ero ritagliata per continuare ad aggiornarle. Ora voglio ricominciare da capo e sono ritornata con molte idee nuove per la testa.
Avevo questa storia nel cassetto da un pò e non ho mai avuto il coraggio di pubblicarla. Il mio timore è sempre stato quello di non riuscire a rendere bene i personaggi che tanto adoro, ma ora ho intenzione di fare questo piccolo tentativo. Spero andrà a buon fine ^^"
Se tutto va bene il primo capitolo uscirà la prossima settimana! Spero che a qualcuno possa piacere il mio lavoro!
Ringrazio tutti quelli che seguiranno la mia storia o lasceranno una piccola recensione :3
Alla prossima!

Prickles
   
 
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