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Autore: Herror    16/03/2020    0 recensioni
Ma allora cosa gli era successo? Il ragazzo dagli occhi verdi non sorrideva più alla vista di un Louis che rincasava con le borse della spesa piene di schifezze, non si inteneriva più alla vista di un Louis appisolato sul divano dopo aver visto una partita di calcio. Il cuore di Harry aveva smesso di vedere tutte le belle cose che c'erano in Louis: le sue folte ciglia dorate, le guance scavate, le labbra sottili che era solito inumidire prima di un loro bacio, il suo sedere sodo che adorava stringere mentre facevano l'amore. Harry non rideva più alle sciocchezze che diceva Louis, non rideva più ai discorsi insensati che faceva ogni volta che vedeva un avocado, non rideva più ogni volta che prendeva in giro il loro amico Liam.
Ma cosa più importante di tutte: Harry aveva smesso di fare l'amore con Louis.
***
Louis/Harry cheating!AU
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Ansimi e gemiti risuonarono nella stanza, respiri sommessi e schioccare di lingue, tocchi ardenti e poi un "Camille." urlato,
che distrusse quella bolla d'amore frantumando i sentimenti, il desiderio ed il cuore di Louis.

Tutto si arrestò, un paio d'occhi celesti cercarono risposte in un paio d'occhi verde smeraldo colpevoli. "C-Camille?" domandò Louis con voce tremante e spezzata, mentre era ancora sopra le esili gambe di Harry. E quest'ultimo taque, colpevole. Louis si alzò di scatto, facendo leva sul petto di Harry, con tale forza da lasciare un'ombra bianca sulla pelle del riccio. Lo sguardo di Louis non riuscì in alcun modo a rinscastrarsi in quel del suo (rise amaramente al solo pensiero) ragazzo.
"Chi cazzo è Camille?" chiese acido Louis, sbracciandosi in piedi davanti al letto, fissando le lenzuola bianche di quest'ultimo.
Un senso di nausea lo pervase iniziando a supporre chi – ma sopratutto cosa – fosse Camille per Harry. Un cattivo presentimento prese possesso del suo stomaco e del suo cervello, l'odore di sesso che aleggiava in quella stanza iniziava ad infastidirlo, e la vista delle lenzuola scompigliate gli fece venire voglia di urlare ancora più forte di quanto non stesse già facendo.
Insieme a quei pensieri gli venne naturale chiudersi in un abbraccio, portando le sue mani sopra le proprie braccia, cercando di conosolarsi e prepararsi a quella che sarebbe stata la risposta dell'uomo che gli stava di fronte.

Harry lo scrutò in silenzio, non proferendo parola. L'unica cosa che fece fu sedersi sul letto silenziosamente - aveva dannatamente paura di peggiorare la situazione. Guardò Louis e vide chiaramente il dolore che lo squoteva in quell'esatto momento; come primo istinto ebbe quello di avvicinarsi per abbracciarlo, ma non lo fece. Seppe già che da quel momento aveva perso il privilegio di toccarlo, non stava più a lui consolarlo. Il suo compito, ora, era solo quello di dirgli la verità, di lasciarlo andare, di smettere di usarlo.

"M-mi tradisci?" domandò in un singhiozzo, rompendo quel fragile silenzio che era presente fino a qualche secondo prima. Louis non ricevette risposta – chi tace acconsente, pensò. Gli occhi si fecero rossi ed umidi.
"Da quanto?" un lieve sussurro che si mescolava al bagnato delle sue lacrime e ai suoi battiti cardiaci mancati.
"Va avanti da sei mesi ormai." rispose pacatamente Harry, ancora seduto sul letto, nudo, aspettando di vedere gli occhi doloranti del ragazzo. Attese l'arrivo dei sensi di colpa per non averlo amato abbastanza.
Agognava il loro arrivo perchè lui, fino ad adesso, non ne aveva.
Quando era con Camille gli sembrava tutto così giusto che non riusciva neanche ad incoplarsi per quello che stava facendo a Louis. Era tutto così facile con la ragazza, tutto così naturale che il suo cervello non riusciva nemmeno a mettere in conto la remota possibilità che tutto quello che stesse vivendo con Camille potesse essere un errore.
Ed era questo il pensiero che lo logorava ogni giorno, ogni volta che guardava le pupille perse d'amore di Louis, ogni volta che non era capace di svelargli cosa stesse succedendo nel suo cuore.

Louis era congelato, intrappolato fra le domande ed i Perchè? che facevano eco nella sua mente. E a differenza di poco prima, non urlò più, non pianse più, non si disperò ma si perse in sè stesso.
Solo in quel momento di trance si rese conto di essere nudo, che entrambi lo fossero. La vergogna lo assalì prepotentemente, come se non conoscesse l'uomo che gli stava davanti – ed un po' era vero – e come se fosse stato lui a compiere un gesto ignobile come il tradimento.
Afferrò le lenzuola che aveva fissato e ripudiato fino a poco fa, e se le strinse repentinamente al petto. Diede le spalle ad Harry, iniziando a fissare la carta da parati che gli era davanti.
“Esci.” disse deciso, e l'ultima cosa che sentì furono i piedi scalzi di Harry che, non prima d'essersi arrestati per un momento davanti alla porta, uscirono dalla stanza.

Non ci prova nemmeno disse fra sè e sè, una frase con molti sottointesi.
Si sedette a terra fra quelle lenzuola candide che stringeva fra le mani, fra quelle lenzuola che puzzavano di un sentimento che provava solo lui. Ai suoi occhi quella stoffa non era bianca ma era macchiata di un colore indefinito che iniziò ad associare al dolore, al tradimento, all'amore. Da quel giorno Louis odiò il bianco con tutto sè stesso.

Pianse.

***

Louis era chiuso in camera da ore ormai e la casa era pervasa da un silenzio assordante, fin quando non si sentì il rumore di un vetro frantumato, seguito da un altro ed un altro ancora.
Ogni cosa che gli capitava fra le mani si frantumava contro al muro o sul pavimento.
La camera era in soqquadro, ed era impossibile distinguere i cocci di vetro da quelli del suo cuore. Era tutto così confuso e dannatamente ingiusto.
Come poteva un amore come il loro finire in una maniera simile? Come poteva un amore nato nell'innocenza degli anni della loro adolescenza finire otto intensissimi anni dopo?
Era bastata una donna per far in modo che tutto cadesse in pezzi, come la cornice con una loro foto all'età di 18 e 20 anni che giaceva inerme davanti ai suoi piedi.
Quell'Odissea di rumori terminò con il fiato ansante e gli zigomi bagnati di Louis.
Harry era rimasto seduto fuori dalla porta della stanza ad udire il dolore della ragazzo dagli occhi celesti. Conosceva Louis abbastanza da sapere che avesse bisogno di tutto questo: di sfogare la sua rabbia contro qualcosa perchè in fondo sapeva che mai avrebbe avuto il coraggio di fargli del male, nemmeno con le parole. Harry sapeva che Louis lo amasse più di chiunque altro, più di qualunque cosa, più di sè stesso.
Ma allora cosa gli era successo? Il ragazzo dagli occhi verdi non sorrideva più alla vista di un Louis che rincasava con le borse della spesa piene di schifezze, non si inteneriva più alla vista di un Louis appisolato sul divano dopo aver visto una partita di calcio. Il cuore di Harry aveva smesso di vedere tutte le belle cose che c'erano in Louis: le sue folte ciglia dorate, le guance scavate, le labbra sottili che era solito inumidire prima di un loro bacio, il suo sedere sodo che adorava stringere mentre facevano l'amore. Harry non rideva più alle sciocchezze che diceva Louis, non rideva più ai discorsi insensati che faceva ogni volta che vedeva un avocado, non rideva più ogni volta che prendeva in giro il loro amico Liam.
Ma cosa più importante di tutte: Harry aveva smesso di fare l'amore con Louis. Ogni volta che si baciavano fra le mani non stringeva più i suoi corti capelli castani ma una lunga chioma bionda, ogni volta che gli carezzava il petto i tatuaggi svanivano e vedeva il seno piccolo di Camille. Guardava Louis in volto, i suoi occhi divenivano verdi ed il naso si cospargeva di lentiggini.
E pensandoci, era inevitabile che il suo ragazzo venisse a sapere del tradimento in quel modo.

"Esco." esordì Louis, uscendo dalla camera ore dopo, in piena notte. Inutile specificare che non avesse nemmeno provato a chiudere occhio.
Harry si era ormai addormentato accovacciato accanto alla porta.
Louis afferrò la sua giacca, si infilò le sue Reebok bianche ed impugnò il cellulare, digitando il numero del suo amico più fidato: Zayn.
"Ma sono le tre del mattino." disse Harry, ridestandosi da quella che non poteva di certo essere chiamata dormita. Louis, al suono di quelle parole – che in un altro momento, in un altro contesto avrebbe trovato tenere e sensuali per via della voce del riccio arrochita dalla stanchezza - si arrestò sulla porta d'entrata, con la mano già poggiata sulla maniglia. E senza nemmeno guardare il riccio, disse a dentri stretti: "Da oggi..tu non hai più il diritto di preoccuparti della mia salute e della mia incolumità. Da oggi, non sei più nulla per me."
Uscì sbattendo la porta, lasciandosi dietro un Harry non stupito da quella cattiveria. Se la meritava tutta d'altronde.

***

A: Zay
Dimmi che sei sveglio.
3.07am

Da: Zay
pft, perchè? Esistono persone che il Sabato sera vanno a dormire prima delle 5? ahah
3.07am

Da: Zay
Comunque sì. Perchè? Che succede?
3.08am

A: Zay
Devo allontanarmi da casa... non sto bene. Ho bisogno di bere e di fumo. Vienimi a prendere Zay.
3.10am

Dopo pochi minuti dai messaggi, la motocicletta nera di Zayn era ferma davanti (a quella che di lì a poco, non sarebbe più stata) casa di Louis ed Harry. Zayn guardò Louis, e gli porse un casco chiedendogli il motivo per cui non stesse bene. Louis liquidò la questione con un non mi va di parlarne adesso.
Il liscio si sistemò dietro a Zayn e nel momento in cui quest'ultimo mise in moto, Louis alzò le braccia urlando "Ed ora erba ed alcool a fiumi!".
Entrambi si misero a ridere e fu in quel momento che Louis ringraziò d'avere Zayn nella sua vita.

Il tragitto in moto fu breve, e viste le temperature di Dicembre, Louis avrebbe preferito percorrere quel tratto di strada in auto, magari in quella di Harry mentre quest'ultimo lo riscaldava poggiando la mano grande e piena d'anelli sulla sua coscia. Ma scacciò via quella fantasia, e pensò che – vista la situazione – Louis sarebbe stato capace anche di farselo strisciando quel pezzo di strada. Tutto pur di allontanarsi da quel verde che aveva associato alla felicità, tutto pur di allontanarsi da quelle braccia che tramite inchiostro raccontavano la loro storia. Una storia che pensava fosse fatta d'innocenza, sguardi nascosti, prime carezze, nottate di passione, pomeriggi tranquilli.
Ma quel flusso di pensieri si arrestò, così come la motocicletta del moro.

"Eccoci." questo fu ciò che disse Zayn dopo essere sceso dalla moto. Louis si tolse il casco osservando l'edificio che gli si parava davanti.
Fece una smorfia divertita con le labbra, guardò Zayn e poi riguardò la casa ed infine "Questa?" domandò dubbiosò, ancora con quel cipiglio divertito sul volto – inarcando un sopracciglio per rincarare la beffa.
"Sì, perchè? Cos'ha che non va, my lord? Preferirebbe ballare un tango a Roma?*" rispose sarcastico il ragazzo dai capelli ebano.
"No, in realtà tutto il contrario! Aspettavo che mi portassi in un locale a bere e a fumare... non a casa di tua nonna." sorrise beffardo Louis.
"Ehi! Ma chi ti dice che dentro quest'innocuo edificio non ci siano entrambe le cose?" risponse Zayn con malizia, calcando bene il termine innocuo.
Entrambi entrarono nella casa e davanti a loro si parò un'enorme nube di fumo che nascondeva Liam ed una ragazza, entrambi stravaccati sul divano.
Senza convenevoli, Louis si sedette a terra, afferrò una birra ed una canna e da lì divenne tutto più colorato. Niente più bianco o verde, al momento.

Sorrise.

***


"Sto uscendo con un ragazzo celestiale." disse la ragazza dagli occhi verdi con una canna fra le mani.
"Parli di Liam?" rispose beffardo Louis, dopo aver preso una boccata di fumo dalla seconda canna di quella serata.
"Gli piacerebbe!" disse la ragazza, voltandosi verso Liam per mandargli un bacio.
"Chi ti dice che non sia già impegnato?" ribattè l'amico castano, incrociando le braccia al petto, gesto e frase che non fecero altro che far ridere i presenti – Liam compreso.
"Comunque io stavo per iniziare un discorso serio!” disse la ragazza, dopo essersi seduta composta per sembrare più credibile. “Stavolta è diverso!” affermazione che fece sbuffare e roteare gli occhi a Zayn.
“Sono seria, Zed!” riprese lei, scagliando la ciabatta, che aveva al piede, addosso al moro. “Lui è diverso... E' dolce, premuroso e bellissimo. Il rapporto che ho con lui non l'ho mai avuto con nessun altro." concluse Occhi verdi con un sorriso fra le labbra.
Zayn roteò ancora una volta gli occhi al cielo, sorridendo per poi sussurrare a Louis un: "Sta tranquillo. Non è sempre così. E' Mary Jane** a parlare." concluse con un occhiolino, gesto che fece genuinamente ridere Louis.
"Dovreste vederlo. Sembra un Dio Greco. Occhi verdi, capelli castani lunghi e boccolosi e morbidi come la seta. Ed un sorriso con delle fossette che sarebbero in grado di-"
"Di convertire un Jedi in un Sith?" intervenne il moro con in viso un espressione soddisfatta, come se avesse fatto la similitudine più bella dell'epoca.
"Certo che sei proprio un nerd, Lì." commentò Zayn sorridendo, rifilando uno scappellotto al nerd in questione.
"Sì, di convertire un Jedi in un Sith." confermò Occhi verdi ridacchiando.
E a quest'ora avrebbe riso anche Louis, se non fosse per il fatto che si fosse fermato al punto in cui Occhi verdi iniziò a descrivere il ragazzo.
"Ma da quando va avanti questa storia?" domandò Liam in modo vago.
"Da circa sei mesi ormai, se non di meno perchè lui è fidanzato e facciamo fatica a vederci." concluse Occhi verdi con una nota di tristezza, allungandosi sul tavolino per stappare un'altra bottiglia di birra.
Il cuore di Louis, nel mentre, perse un battito. Sperava di non aver sentito nulla, di aver frainteso. Forse mischiare erba e alcool l'avevano reso paranoico, e lo portavano a supporre cose poco plausibili.
"Ah, ecco l'inghippo! Mi sembrava tutto troppo serio per te." la rimbeccò Zayn, ridacchiando per forse troppo tempo – d'altronde anche lui aveva fumato.
Ma fra risate, fumo, e alcool, dubbi ed ansie si accumularono nella mente e nello stomaco di Louis. Sentì la rabbia crescere, perchè non poteva essere un caso.
Provò ad aggrapparsi a quel piccolo barlume di speranza che gli fosse rimasto per credere che no, lei non fosse quella ragazza.
"Scusami Zay, come si chiama la ragazza dagli occhi verdi?" sussurrò Louis.
L'amico rise a quella domanda e "Cosa è successo Louis? Ti sei fatto prendere dal racconto di Camille?" sussurrò in risposta il moro per poi urlare “Oi, Ill, Louis sembra interessato al tuo ragazzo, ed oggi pareva parecchio teso. Se faceste una cosa a tre?” concluse divertito, spintonando scherzosamente Louis. Ma quest'ultimo non capì più nulla, registrò solo un'informazione durante quel momento: Camille.
"C-Camille?" chiese retorico Louis, pensando che nessuno l'avesse sentito ma non fu così, purtroppo.
"Guarda, tesoro mio, è da poco che sto insieme a questo ragazzo e la situa con il suo compagno non è delle migliori però ti giuro-" la battuta di Camille non giunse mai alla fine per via dell'interruzione da parte della frase di Louis, che congelò i presenti.
"Tu sei l'amante di Harry." disse pacatamente Louis, guardando un punto indefinito sulla parete, con una calma che non seppe nemmeno lui da dove gli uscì fuori.
Nessuno seppe cosa dire o fare, tutti fin troppo confusi dalla situazione – con la paura che anche solo un passo falso potesse far degenerare tutto. Ma non fu necessario l'errore di nessuno perchè la situazione diventò un totale caos nel momento in cui le mani di Louis si trovarono a stringere e squotere la maglia di Camille.
"Tu mi hai portato via Harry!" un urlo disperato di Louis, alimentato solo da rabbia e dolore. Zayn e Liam lo afferrarono per le spalle cercando di farlo staccare dal petto della ragazza.
"E' a causa tua se sono qui!" e fu in quel momento che Camille decise di reagire, spintonando Louis sopra al tavolino di vetro che le si parava davanti. Il ragazzo perse l'equilibrio, rompendo l'oggetto, frantumandolo in tanti cocci. Un po' per via dell'alcool, un po' anche per il fumo, Louis non si rese conto di star sanguinando dal braccio destro.
Liam si avvicinò immediatamente al suo amico, completamente disteso a terra. Prese il braccio per vedere quanto fosse grave la ferita.
Louis ora era seduto, ansante, a guardare Camille in modo torvo. Non sentiva Liam dire a Zayn di andare a cercare del disinfettante o delle bende, non sentì la predica che gli fece pochi minuti dopo, non sentì nemmeno l'abbraccio che provò a dargli l'amico per consolarlo. Louis era ferito, psicologicamente ed anche fisicamente adesso – grazie tante.
Ad un certo punto decise di liberarsi dall'abbraccio dell'amico, si diresse al cappotto di Zayn – abbandonato su di una poltrona da ore – ed afferrò le chiavi della sua motocicletta, per poi sbattersi la porta dell'appartamento alle spalle.
Voleva solo uscire di lì; non gli importava del freddo, non gli importava della ferita sanguinante che gli macchiava i vestiti, non gli importava del capogiro: voleva solo tornare a casa.

***

Louis entrò nel suo appartamento sbattendo la porta ed il tonfo fece scattare in piedi Harry, che fino a poco prima era seduto sul divano.
Louis si diresse in cucina – sotto lo sguardo confuso e preoccupato di Harry - per cercare dell'alcool. Vide una bottiglia di vino, la aprì e mandò giù un lungo sorso; aveva un saporaccio, odiava il vino ma quello c'era, e quello si sarebbe fatto bastare.
"Dove sei stato?" domandò Harry, con un cipiglio sul volto.
Louis rise di gusto "Oh, per favore, non mi fare la predica." rispose il ragazzo, amaramente divertito, puntando il suo sguardo su Harry.
Solo in quel momento di silenzio e stallo, il riccio si accorse della profonda ferita sangunante presente sul braccio destro. Provò ad avvcinarsi per vedere meglio il tutto, ma non fece in tempo perchè Louis decise in quel momento di far un passo indietro.
"Ah, questo?" annunciò Louis, indicandosi la ferita con la mano sinistra che teneva ancora in pugno la bottiglia d'alcolico.
"Oh! E' una storia mooolto divertente.” disse con tono fintamente entusiasta. Prese la mano di Harry, dannatamente spaventato da quel Louis che mai aveva visto prima d'ora, e lo condusse in sala per potersi sedere a fianco a lui sul divano. “Allora,” - riprese Louis - “sono andato a casa di Liam insieme a Zayn, a bere e a fumare e lì c'era 'sta stronza che stava beatamente parlando della sua fottuta vita sessuale. Ad un certo punto inzia a decrivere 'sto ragazzo con cui, a quanto pare, scopa da sei mesi.” si voltò verso Harry con un sorriso stralunato fra le labbra, come se stesse realmente raccontando la più divertente delle battute.
In quel momento Harry chinò il capo, cogliendo la frecciatine e fece per alzarsi, ma Louis lo afferrò per i polso cercando di riportarlo a sedere ma il riccio rimase in piedi ed in lacrime urlò “No Louis! Lasciami, cazzo! So dove vuoi andare a parare e non mi farò umiliare da te in questo modo! Non so chi sei, sei urbriaco, fatto e mi fai paura.” finì lo sfogo con un forte singhiozzo, ma fu in quel momento che Louis – fino a quel momento seduto - scattò in piedi ed iniziò ad urlargli contro: “Non ti farai umiliare da me? Non sai chi sono?” - disse adirato - “E cosa cazzo dovrei dire io, eh, Harry? Sei andato a scoparti un'altra persona dopo otto fottutissimi e meravigliosi anni di relazione e tu non sai chi sono? TU?” concluse il discorso con le lacrime agli occhi, era sul punto di piangere ma non lo fece. Al contrario, continuò il racconto di prima come se Harry non l'avesse mai interrotto.
“Come stavo cercando di dirti prima: Insomma, 'sta tipa racconta le solite cose, di quanto sia bello scopare, l'amore, l'aspetto di questo qui e tante altre belle cagate. Fin qui tutto tranquillo, fin quando non disse una cosa..” - si avvicinò pericolosamente al volto del riccio, alitandogli in faccia la frase seguente - “Lui è fidanzato. Ohh porca puttana, lì sorsero i problemi! Infatti passarono dei minuti e Zay pronunciò IL nome... Camille." concluse Louis con un ghigno sul volto. Harry stava silenziosamente piangendo, tremando e guardando Louis in viso con la parola colpevole impressa sulla fronte.
"Non è divertente?" disse Louis prendendo un sorso dalla bottiglia e ricominciò "E' il nome della stronza che hai urlato l'altro giorno mentre mi scopavi! Non è tutto così fottutamente divertente!" e così la bottiglia di vino andò a frantumarsi contro il muro del salotto, per via di un impeto di rabbia del liscio, che si concluse con un suo pianto nervoso.
"E adesso ti starai domandando Come ha fatto a procurarsi quel taglio? Bhe, devi sapere, amore mio, che mi ha scaraventato contro il tavolino a casa di Liam." concluse Louis, guardando il viso basito e rigato dalle lacrime di Harry.
"Ma sai qual è la cosa che mi ferisce più di tutto?” - la voce di Louis ridotta ad un sussurro - “Non il taglio ma il fatto che tu, adesso, non sia dispiaciuto per quello che mi hai fatto ma, anzi, sei preoccupato per Camille.” - disse, fissando Harry negli occhi, in cerca di qualche conferma che ahimè, trovò - “Li sento i tuoi pensieri sai. Ti conosco. Lo so. Ma tranquillo, non le ho fatto nulla... non potrei mai." concluse Louis con scie di lacrime a costellargli il viso.
Louis, stremato, si sedette a terra con la testa poggiata sulle ginocchia ed Harry si posizionò accanto a lui, in silenzio. Consapevoli entrambi che quella non fosse solo la fine del litigio.

***

Non mi sono mai sentito così indifeso prima d'ora, senza te al mio fianco. Non pensavo di star chiedendo troppo, volevo solo che mi amassi. Volevo smettere di mantenere quella facciata da duro che ho con tutti, tranne che con te.
Non avrei mai pensato di potermi ritrovare qui, da solo, sull'uscio della nostra porta a scriverti che sto andando via.
Anche perchè, Harold, non ho proprio il coraggio di guardarti negli occhi e dirti che non posso amarti più di così e quindi spero che possa farti sentire bene fra le sua braccia, che riesca a non farti sentire triste.
E mi torturo chiedendomi: se avessi avuto il coraggio di amarti più di così a quest'ora sarei fra le tue braccia e ti avrei perdonato? Ma non posso amarti più di così, non riesco.
E mi scuso già adesso se per strada, quando sarai mano nella mano con lei, non ti saluterò perchè so già che quando accadrà io mi sentirò debole e cederò. E mi irrito pensando che dovrei essere io quello che ti riporta a casa dopo una notte fuori, o quello che ti mette a letto dopo averti baciato sulle labbra. Dovrei essere io quello che stringi mentre balliamo vicino al tavolo della nostra cucina perchè sono stato io ad amarti per primo.
Sei stata la mia prima volta, Harry. Il mio primo bacio, la prima persona a farmi sentire così. Il primo ad averti chiamato per dirti che fossi quel qualcuno di cui tanti parlano. E prima non sapevo cosa fosse l'amore fin quando non ti ho guardato negli occhi, e ho capito.
Sono stato il primo in molte cose, ma purtroppo non posso pretendere d'essere l'ultimo come avevo sperato.
Ma promettimi solo una cosa Harry: promettimi che la amerai tanto quanto io amo te, promettimi che le sarai sempre fedele, promettimi tutto ciò ed io forse, un giorno, riuscirò ad amarti più di quanto faccia adesso.

Tornerò non per essere amato me per essere felice vedendoti amare veramente qualcuno.

E, santo cielo, quanto è vero che l'amore sia soloper coloro che hanno coraggio.

Ti amo,
Louis.


Questo è tutto ciò che gli rimane di Louis: il suo amore riversato su un foglio bagnato di lacrime d'addio.

***

Sono le 7 di un Mercoledì mattina quando Zayn entrò a casa di Harry, svegliandolo.
"Cosa ci fai qui?'" gli domandò Harry.
Zayn balzava da una stanza all'altra, raccogliendo i possedimenti di Louis.
"Louis mi ha chiesto di riportargli la sua roba." concluse Zayn, acido.
Lo sguardo di Harry seguì il corpo di Zayn mentre entrava ed usciva dalle stanze dell'appartamento.
"Come sta?" domandò silenziosamente Harry.
Zayn si fermò con una scatola piena di CD in mano e si voltò verso il ragazzo riccio, fulminandolo con lo sguardo.
"Vuoi la verità o una bugia?" domandò freddo Zayn.
"Una bugia." rispose Harry, convinto.
"Sta benone. Fa progressi su progressi. Sta andando avanti e non si sta autodistruggendo." rispose Zayn mentre ricominciò a camminare per la casa.
Harry chinò il capo verso il pavimento e poi "E' da giorni che è rinchiuso in camera sua al buio." Zayn si fermo ed ora si era avvicinato ad Harry. "Si imbottisce di marijuana ed alcool. Ed ogni notte dormo abbracciato a lui perchè prima di addormentarsi piange per ore.” disse con la voce ridotta ad un sussurro.
“Poi sai, Camille convive con me, per l'uni, no? Che, porca puttana Harry, a sapere che sarebbe finita a letto con te, facendo soffrire Louis, non te l'avrei mai presentata. Che, Cristo santissimo, io non ci avrei scommesso nulla sul fatto che sarebbe andata a finire cosiì. Lo amavi così tanto Harry, così fottutamente tanto che ancora non capisco. Cos'era ciò che vedevo se non amore, allora?” chiese retorico il moro ad Harry.
“Ma ciò che voglio dirti è un'altra cosa. Camille vive con me. Bene. Quindi Louis la vede ogni giorno ed ogni volta le ripete che non deve tradirti e che ti deve amare tanto perchè tu meriti il meglio." si fermò per sbuffare una risata. "Andiamo Harry. Dopo quello che gli hai fatto, tu, il meglio? Louis si sta addossando la colpa di tutta questa situazione e pensa di non essere stato all'altezza del tuo amore. Pensa di averti fatto mancare qualcosa, di averti amato troppo poco ed io non ci credo. Non ci credo proprio che ti abbia fatto mancare l'amore perchè quello c'era e c'è ancora. Ne sono sicuro. E se fossi stato in lui avrei mandato a 'fanculo te e Camille. Altro che Si merita il meglio.
Io, sinceramente, non so come tu abbia fatto a tradire una persona come Louis. Lui ti ha amato e ti ama ancora. Tantissimo. E spero possa stare meglio in fretta perchè, Harry, non puoi capire quanto io ti stia odiando in questo momento. Non ti ho ancora riempito di botte solo perchè Louis mi ha detto di non toccarti." concluse Zayn afferrando le ultime cose.
Si diresse verso l'uscita e prima di andarsene si girò e pronunciò una frase chiara ed incisiva: "Sei solo un bastardo e la felicità è l'ultima cosa che ti meriti." e dopo aver detto quest'ultima frase, Zayn escì di casa sbattendo la porta... e con le scatole della vita passata di Louis fra le mani.





I've been waiting all this time to finally say it

But now I see your heart's been taken

And nothing could be worse

Baby, I loved your first.









 




  1. *citazione velata a Come anima mai, libro di Soldano. Approfittate di questa quarantena per andarvelo a leggere, è la prima Long Larry ad essere stata pubblicata sottoforma di libro ed è un capolavoro.
    **Mary jane: slang inglese che si riferisce alla Marijuana. (Viene utilizzato nel video in cui gli Zouis si fanno una canna in Perù eheh.)

    Eccoci alle note finali e non ho nulla da dire.
    Avevo già pubblicato quella OS ma Louis era una donna e Camille era Louis ed il tutto era scritto in maniera peggiore di così.
    Voglio solo dire che scrivere tutto ciò ha fatto male, essendo io una larrie convinta since 2013 (old school baby) – anche se in realtà non penso che i H&Louis stiano più insieme dal 2014 ma questa è tutta un'altra storia :)
    Volevo solo dirvi che la lettera non l'ho scritta io ma i ragazzi (letteralmente). Un occhio più attento potrebbe notare che sia un mashup di canzoni, per essere più precisi: Defenceless di Louis Tomlinson, More than this degli One direction (una delle mie fav) e Loved you first degli One direction (che, per chi conosce bene le info base larrie e i video di freddieismyqueen sa che è una canzone molto importante).

    Non penso ci sia nient'altro da dire... se volete seguitemi su Twitter (Fan account: @bluehappjness )

    Ho un'altra OS in cantiere quindi spero di rivederci fra poco + rivisionerò quelle vecchie (andate a dare una lettina a Mi dispiace – L xx. , non è granchè perchè è di qualche anno fa e anche questa la sto revisionando).


    Ciao a tutt*, e TPWK . 

   
 
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