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Autore: kisachan    19/03/2020    2 recensioni
[Dororo]
Per Hyakkimaru ricordare il padre Daigo Kagemitsu , gli procurava una ferita lacerargli l'anima.Sapere che il suo stesso padre volesse la sua morte lo tormentava e il desiderio di vendetta si faceva strada nel suo cuore.Ma fortunatamente la dolcezza e la purezza di Dororo curava e rasserenava l'animo scalfito di Hyakkimaru!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                             Sei tu che mi scaldi il cuore

 



Hyakkimaru e Dororo percorrevano la strada, seguendo il sentiero frastagliato, ricoperto da delle foglie autunnali. Hyakkimaru era inquieto dopo gli ultimi avvenimenti che gli erano capitati. 

Era frustrato, angosciato, arrabbiato.Perché proprio lui doveva vivere in quel modo? Perché solo lui doveva essere sacrificato? Ricordare suo padre, Daigo Kagemitsu, gli faceva salire su il nervoso.
L’angoscia di dover vivere senza poter vedere e toccare con le sue mani e provare le belle sensazioni che gli aveva descritto Dororo più volte nei loro viaggi, gli logorava l’anima.

Dororo guardava di sottecchi il bel Hyakkimaru preoccupata. Il suo faccino triste avrebbe commosso il mondo intero. Voleva che il suo Aniki fosse felice e riuscisse a trovare pace. Anche se era un’ utopia per Dororo pensare che Hyakkimaru potesse trovare la pace e la serenità che meritava. Sospirò angustiata e si fece coraggio schiaffeggiandosi il viso un paio di volte.

“Aniki, che ne dici di mettere qualcosa nello stomaco? Non si può viaggiare a stomaco vuoto!”Disse Dororo prendendo per mano Hyakkimaru che si sorprese ridestandosi dai suoi pensieri.

Un po’ contro voglia Hyakkimaru la seguì. Si sentiva apatico, deluso dal mondo intero prima ancora di conoscerlo davvero. Guardava Dororo davanti a sé. Quel bambino minuto che nascondeva al mondo di essere una femmina, gli era rimasta al suo fianco, nonostante avesse visto la parte più oscura di lui. Come era possibile che un esserino così piccolo, potesse avere un cuore così grande? La purezza d’animo che gli aveva dimostrato più volte la piccola Dororo spiazzò Hyakkimaru sin dal primo incontro, quando ancora era un guscio vuoto quasi privo di sentimenti concreti.

“Dove stiamo andando, Dororo?” Disse poi il giovane alla piccola, lasciando perdere i suoi pensieri contorti e dedicandosi finalmente all’unica persona che davvero gli era rimasta al suo fianco senza mai tradirlo.

Dororo si voltò verso di lui e gli sorrise.“ Più in là dietro quelle colline ci sono dei villaggi , magari riusciamo a trovare qualcosa da mangiare e un riparo per questa notte.” Detto ciò incominciò a correre tirando Hyakkimaru che non chiese altro lasciandosi trascinare come un sacco di patate.

Per fortuna con lui c’era Dororo, pensò Hyakkimaru. Era bello sentire di essere speciale almeno per qualcuno, in quel mondo fatto di miserie e carestie. In un mondo fatto di ingiustizie e dolore Hyakkimaru aveva trovato l’unica oasi di pace per il suo animo: Dororo. Nonostante fosse ancora una bambina, era riuscita più di una volta a placare l’ira incontrollabile di Hyakkimaru. Lei era il fodero della sua spada malconcia e insudiciata dal sangue scarlatto dei demoni.

Arrivati al di là delle colline, riuscirono a trovare un riparo per la notte. Hyakkimaru entrò in una casetta di paglia abbandonata, isolata in un piccolo bosco dove la vegetazione era piena di sterpaglie e alberi grandi e alti .

Dororo disse a Hyakkimaru di stendersi e rilassarsi mentre lei era in giro nel villaggio vicino per comperare qualcosa di mangiare.

Hyakkimaru però non riusciva a rilassarsi, in quanto era troppo inquieto con se stesso e preso dalla fretta di raggiungere le terre di Daigo per vendicarsi del padre che lo aveva sacrificato ai demoni e riottenere le sue ultime parti del corpo. Sospirò angustiato e irritato dalla sua stessa inadeguatezza nel vivere in un mondo che non lo voleva, anzi che era capace di divorarlo poco per volta, lentamente e dolorosamente .

Dopo un po’ sbucò Dororo dall’uscio della porta con tante leccornie tra le braccia, tra le quali c’erano i suoi amati Manju che aveva incominciato anche Hyakkimaru ad apprezzare.

“Aniki, guarda quante cose sono riuscito a prendere. Tutto ha un aspetto delizioso.”Disse così Dororo porgendo a Hyakkimaru un manju bello caldo.

Hyakkimaru, distratto dai suoi pensieri, non afferrò per bene il cibo e lo fece scivolare a terra.

“Ah no! Aniki,che ti prende?”Sbottò Dororo, seccata “Così è uno spreco!”Prese il manju che era appena caduto a terra e ci soffiò sopra.

“Sarebbe stato meglio se non fossi mai venuto al mondo, Dororo?” Dororo a quella frase sgranò gli occhi e rimase con la bocca spalancata, senza riuscire ad emettere alcuni rumore, senza riuscire a dire una parola.

Quella frase la scioccò. Hyakkimaru si stava arrendendo? La piccola si avvicinò e si sedette sui talloni davanti al bel samurai, prendendogli il viso e strofinandogli la fronte con la sua.

”Aniki, tu sei nato perché hai un posto in questo mondo e meriti di viverci come tutti, solo che hai avuto la sfortuna di nascere come figlio di Daigo Kagemitsu.”

Hyakkimaru fece un sorriso amaro per poi appoggiare il capo sulla piccola e esile spalla di Dororo. “Sono così stanco Dororo, mi sento il peso del mondo sulle mie spalle,ma non lo chiesto io di nascere in questo mondo che neanche mi vuole!”

A Dororo le si strinse il cuore e si allontanò un poco da Hyakkimaru.
Stava per piangere, stava per crollare e buttare all’ortiche la sua aria da dura che aveva costruito in tutti quegl'anni di amarezza e solitudine.

“Pensi davvero che sei nato solo per essere odiato?Pensi davvero che la tua esistenza debba essere estirpata solo perché questo mondo ha deciso che è la strada più breve e facile per ottenere benessere e potere?” Gli disse urlando e strattonando il kimono di Hyakkimaru che poteva vedere l’anima di Dororo brillare, crescere, quasi come se fosse luce divina , fatta di amore e speranze.

Hyakkimaru le accarezzò il capo. Avrebbe voluto sentire con le sue mani il tepore di Dororo e la morbidezza delle sue guancie .Avrebbe voluto vedere come fosse in quel momento il viso di quella bambina che gli era rimasta sempre vicina sostenendolo giorno dopo giorno.”Aniki, se ci siamo incontrati ci sarà un motivo… sei nato, sei stato messo al mondo per incontrare me... questo non è abbastanza per te?”

Hyakkimaru sgranò gli occhi commosso dalle parole della piccola Dororo e una lacrima gli rigò il viso.

“Dororo... io sono nato per poter conoscere la tua piccola fiamma, sono nato per stare con te. “Le disse per poi attirarla a sé improvvisamente, scioccando e lasciando di sasso Dororo che era stata presa alla sprovvista. Non si aspettava un abbraccio così intenso e passionale da Hyakkimaru che non accennava a staccarsi.

“Aniki, ora basa ho capito, lasciami andare!” Dororo cercava di divincolarsi ma inutilmente. Arrossì fino alle orecchie e il suo cuore batteva forte. Mai nella sua breve vita aveva provato quell’emozione così forte.

“Dororo, resterai per sempre con me?”Le domandò Hyakkimaru appoggiando la fronte alla sua.

Dororo annuì imbarazzata per poi abbandonarsi al piacevole e caldo abbraccio del suo Aniki.

”Dororo, ha un buon odore.“ Sussurrò Hyakkimaru nell’orecchio di Dororo che, sorpresa da quel gesto, alzò il capo automaticamente.

Fu un attimo, le loro labbra si sfiorarono. I due si guardarono sorpresi per una manciata di secondi che parevano interminabili ore per poi socchiudere le palpebre e baciarsi di nuovo. Fu una sensazione nuova e indescrivibile per entrambi.

 Mai avrebbero pensato che un giorno sarebbe potuto succedere qualcosa del genere nella loro vita. Quando i due si staccarono, Dororo, ritornando in sé, indietreggiò imbarazzata, per poi coprirsi il petto inconsciamente.

“Dororo che hai?” Le domandò Hyakkimaru avvicinandosi.

“No Aniki, aspetta io… non so che mi succede… io sono strana!” Sgranò gli occhi quando si rese conto di aver parlato di se stessa al femminile.

Hyakkimaru le sorrise per poi accarezzarla dolcemente

“Va tutto bene Dororo, so che sei una ragazza!”

La piccola arrossì.“Allora ne eri a conoscenza?” Sussurrò Dororo avvicinandosi a lui per poi abbracciarlo.”Io non lo avrei mai detto a nessuno in vita mia, fino alla morte, eppure ora sono così felice che tu, Aniki, lo sappia!”

Hyakkimaru la strinse a sé per poi posarle un delicato bacio sul capo.

 Aveva incominciato a piovere e il vento a soffiare forte tra i grandi alberi del bosco, eppure i cuori di Hyakkimaru e Dororo, mai come quella volta, erano sereni e battevano all’unisono.

“Dororo, rimani sempre al mio fianco, stiamo insieme per sempre.” Le disse queste parole con il cuore che batteva forte e la mente che vagava nei primi incontri con la sua adorata Dororo.
Lei era al suo fianco, lei era la sua vita, la sua preziosa ancora di salvezza. Era la sua amata Dororo. Una bambina di poco più di undici anni gli aveva rubato il cuore. Sorrise a quel pensiero per poi stringerla ancora più forte a sé.

Dororo si commosse perché in quelle parole percepì una promessa solenne, piena di un grande significato. Aveva incontrato per puro caso Aniki e sin da quel incredibile giorno, passo dopo passo, il suo amore crebbe a dismisura. Dororo era ancora una bambina, ma il suo cuore e la sua anima erano follemente innamorati del suo Aniki!

“Sì, stiamo per sempre insieme, Aniki!” Disse infine la piccola. 

 Poi si baciarono dolcemente, cullati dai loro sospiri e dal tepore dei loro corpi abbracciati, mentre aspettavano il mattino seguente da innamorati!

Fine

 

 

 





ANGOLO DELLA PSEUDO AUTRICE



Salve a tutti sono Kisachan

Finalmente riapprodo su questo fandom che sfortunatamente 

non ha fanfiction in italiano...e io mi chiedo ancora come sia possibile.Ma non temete ci penso io!

Questa è una piccola One shot e spero vi piaccia come la prima fanfiction.

Grazie a tutti per le recensioni vi sono enormemente grata e ringrazio la mia Beta che con amore e devozione è sempre pronta ad aiutarmi.

A presto ragazzi , spero presto.

Un saluto caloroso Kisachan

  
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